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Autore: belle_delamb    13/10/2016    3 recensioni
Londra, 1821. Mary Jane, fanciulla della buona borghesia inglese, sta per andare in sposa a un uomo che non ama e che ha già un’amante. Infelice la ragazza si rassegna ad affrontare il suo destino quando una strana malattia la colpisce. Consunzione dicono i medici, ma la verità è molto diversa, quello che ha colpito Mary Jane è un male vecchio come l’uomo e toccherà all’uomo che non la ama ma a cui è promessa in sposa cercare di capire cosa stia davvero succedendo prima che sia troppo tardi.
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Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: belle_delamb
Titolo della storia: Consunzione
Genere: Horror
Rating:Giallo
Tipo di coppia, se presente: Het
Avvertimenti e note:in fondo al racconto per non rovinare la suspense
Lunghezza (numero di parole): 6884
Breve introduzione: Londra, 1821. Mary Jane, fanciulla della buona borghesia inglese, sta per andare in sposa a un uomo che non ama e che ha già un’amante. Infelice la ragazza si rassegna ad affrontare il suo destino quando una strana malattia la colpisce. Consunzione dicono i medici, ma la verità è molto diversa, quello che ha colpito Mary Jane è un male vecchio come l’uomo e toccherà all’uomo che non la ama ma a cui è promessa in sposa cercare di capire cosa stia davvero succedendo prima che sia troppo tardi.

11 gennaio 1821
Cara Kate,
non riesco a descrivere la mia gioia nel ricevere dopo tutto questo tempo tue notizie. Stamani quando ho trovato la tua lettera il mio cuore ha fatto un salto e mi sono ricordata la nostra infanzia passata assieme, i nostri giochi puerili, quando eravamo solo due bambine che giocavano a fare le donne. Ah, che giorni felici, che lieti momenti! Pensavamo di avere il mondo in mano e invece non avevamo un bel niente, ma bastava avere due bambole e la nostra fantasia a farci contente. Ora le cose sono meno felici. Tra poco mi sposerò con Sir Robert, ti ricordi di lui? Il fratello di Flora, il ragazzo sempre impegnato al pianoforte, incapace di un gesto gentile verso noi povere creature che giocavamo a fare le principesse. Non è cambiato di molto, ma per mio padre è un buon partito e a noi fanciulle, come ben saprai, è stato insegnato a chinare il capo di fronte al volere dei genitori. Ma ora basta, non voglio risultarti noiosa con la mia triste storia. Dimmi piuttosto di te, cara Kate. Quali novità mi racconti? Come stanno i tuoi genitori? E la tua dolce sorella? È ancora vittima dei tuoi scherzi? Non riesco a esprimere a parole quanto tu mi manchi, mia amica diletta, vorrei che tu fossi qui con me.
Spero che un giorno tu possa venire a trovarmi, mia cara.
Sempre tua.
Mary Jane

18 gennaio 1821
Amata Kate,
sono veramente felice che tutti in famiglia stiano bene. Per quanto riguardo me … sono tremendamente infelice, anzi no, sono annoiata, questa per me sta diventando una prigione, un luogo di reclusione in vista di un matrimonio con un uomo che disprezzo. Sì, disprezzo. So che pensi che sia una parola forte, ma ho scoperto una cosa orrenda. Sir Robert ha un’altra donna. È successo tutto ieri sera. Il mio futuro sposo è venuto a farmi visita. Appena è entrato è stato accolto da mio padre che si è subito congedato sostenendo di dover difendere un caso particolarmente difficile. Mia madre si è messa in disparte a cucire, abbastanza distante per darci l’impressione di non ascoltare quello che ci stavamo dicendo. Sir Robert ha iniziato a parlare del tempo, ah, non abbiamo neppure un argomento in comune. Chiama stupidi i libri che leggo, dice che sono solo capricci di una ragazzina. Ma ora non voglio divagare. Ho visto il segno del rossetto dell’altra sui suoi abiti e ho sentito il suo profumo, Un’altra donna … non ha nemmeno un po’ di rispetto per me e per la mia dote. Oh, Kate, sono così infelice! Chiedo solo un po’ di felicità. Ma forse è troppo.
Tua Mary Jane

23 gennaio 1821
Mia Kate,
a essere onesta non sto molto bene in questi giorni, mi sento stanca e la notte ho sempre una leggera febbriciattola. Non che riesca a dormire tranquillamente a onor del vero, mi sveglio spesso durante la notte sopraffatta dagli incubi. Ieri mio padre ha chiamato un medico suo amico che mi ha visitata. Ho sentito che parlavano mentre mi rivestivo, pensando che non sentissi.
-Credete che possa essere consunzione?- ha chiesto mio padre.
Ho tremato a quella parola. Giusto una settimana fa una mia giovane cugina, la cara Clarissa, forse te la ricordi, è morta proprio di questo. Mio padre non ha voluto che andassi al suo funerale temendo che potesse essermi di danno.
-Potrebbe essere solo stanchezza, per ora consiglio molto riposo, poi si vedrà- ha risposto il medico. Non ha negato e questo mi turba non poco. Mio padre ha accennato a una vacanza che potremmo fare se la mia salute non migliora, dice che cambiare aria potrebbe aiutarmi. Io non ci credo. Sta succedendo qualcosa di strano, Kate, lo sento nell’aria, lo percepisco come se fosse qualcosa di solido … presto qualcosa cambierà.
Potrebbe essere la mia ultima lettera.
Per sempre tua Mary Jane

29 gennaio 1821
Adorata Kate,
scusa il ritardo con cui rispondo alla tua lettera, ma non sono stata bene e solo oggi sono abbastanza in forze per reggere in mano una penna e risponderti. Il disturbo degli scorsi giorni sfortunatamente è peggiorato. Ho lottato per giorni con la febbre e ahimè con gli incubi, sogni spaventosi e … non posso mentire a te, che sei la mia più cara amica, anche passionali. Protagonista di tutte queste visioni notturne era lui. Non conosco il suo nome, non so neppure se esista in un qualche mondo oppure se è solo frutto della mia folle fantasia, so solo che c’era sempre, con i suoi penetranti e selvaggi occhi blu come la notte e … sentivo le sue mani sul mio corpo, le sue labbra sul mio seno. Oh mio Dio! Katherine, non sai come mi vergogno a scriverti queste cose, ma devo parlarne con qualcuno altrimenti impazzirò. Io … provavo piacere a quel contatto. Desideravo il peso del suo corpo sul mio, la sensazione dei suoi denti contro la mia pelle. Io … provo qualcosa per lui, qualcosa che non ho mai provato per nessuno. Ormai da due notti non compare più e io prego che compaia di nuovo, anche se ciò volesse dire la febbre, anche se volesse dire la malattia, non importerebbe nulla, l’importante è la sua presenza.
Ora devo smettere di scrivere, il medico mi ha detto di non stancarmi.
A presto, tua Mary Jane

30 gennaio 1821
Caro John,
mi duole molto che tu non possa venire a trovarmi. Presto verranno celebrate le nozze con Miss Mary Jane e spero che almeno in quell’occasione tu potrai essere presente. So bene che rimproveri la mia decisione di sposarla e che sostieni che dovrei essere più sincero con me stesso. Non amo Miss Mary Jane, ma nessuno in società si sposa per amore. Precedo la tua domanda: frequento ancora Grace. Nemmeno per lei provo amore, se vuoi saperlo. Comunque in questi ultimi giorni la mia fidanzata non è stata bene, per cui mi affretto a scriverti perché questa voglio andarla a trovare. Non ho nessuna novità da raccontarti. Flora sta bene e ieri ha ricevuto una proposta di matrimonio. Un buon partito a parer mio, forse ti ricorderai di lui, era un nostro compagno d’infanzia, Mister Thomas Kirk, non intelligente, ma di buon cuore, un uomo a modo che io vedrei bene al suo fianco, sai però che nostra sorella è una vera testarda. Ha rifiutato il poveretto senza nemmeno consultarsi con me. Deve esserci rimasto particolarmente male lui. Flora invece continua a ridere di gusto del fatto.
Ora, caro fratello, devo lasciarti. Ti auguro una felice permanenza a Parigi e mi auguro che presto mi scriverai per annunciarmi il tuo ritorno.
Robert

2 febbraio 1821
Mi ha nuovamente fatto visita! Questa volta il sogno era ambientato in una grotta, durante una notte piovosa. Un freddo glaciale mi avvolgeva e io ero rannicchiata su di me, nel vano tentativo di scaldarmi. La situazione era questa quando è arrivato lui. I lampi hanno illuminato il suo volto bianco e perfetto. Il suo sguardo blu mi ha fatto rabbrividire.
-Da dove giungi?- gli ho chiesto, con un filo di voce, alzandomi.
-Dagli abissi- mi ha risposto l’oscura figura, afferrandomi per la vita.
Con rapidi gesti mi ha slacciato l’abito che mi è scivolato lungo il corpo bianco. Le sue labbra si sono posate sulla mia pelle, le sue mani hanno afferrato i miei fianchi con forza. Ho sentito un intenso dolore sul seno sinistro, tanto che per un attimo mi sono divincolata, presa da un istinto atavico da una sensazione di panico non spiegabile, ma poi un senso di tepore mi ha riscaldata partendo da quel punto e diramandosi per tutto il corpo, come se un fuoco mi fosse entrato dentro. Mi sono aggrappata a lui. Improvvisamente non avrei nemmeno più saputo dire cosa fosse il freddo. Un senso di languore mi ha colta all’improvviso, le gambe hanno minacciato di abbandonarmi. Ho chiuso gli occhi, vinta, e mi è sfuggito un gemito dalle labbra. Lui è parso capire e mi ha accompagnato a terra con la sua stretta salda, quindi ha allontanato le labbra dal mio seno. Le sue mani hanno accarezzato il mio volto.
-Per questa notte basta- mi ha sussurrato, baciandomi sulle labbra.
Ho riaperto a fatica le palpebre. Le sue labbra brillavano vermiglie come rubini. Oh, cara, ti ricordi quella collana che portava mia madre? Quella rossa? Non era nulla in confronto a quelle labbra. Tremo ancora al pensiero.
La luce del giorno mi ha svegliata. Oh, mi sento così stanca oggi, ma non ha importanza, nulla ha importanza in questo momento. Ieri sera è nuovamente venuto Sir Robert a trovarmi, come lo odio, è come se lui mi portasse via del tempo, come se cercasse di allontanarmi da lui, dal mio vero amore. Non desidero altro che i suoi baci, oh, Kate, la cosa più triste è che lui non è reale, io non potrò mai averlo. Ti rendi conto? Passare una vita intera senza poterlo mai incontrare? Questa è la vera agonia. Mi sento sempre più in prigione, posso solo evadere di notte quando il sonno viene a offuscare i miei sensi. Come comprendo ora quei poveri uccellini in gabbia, quelli che non mangiano più perché il loro amore per la libertà è troppo forte per poter vivere senza di essa. Mi sento molto simile a loro.
Ora devo lasciarti, mia madre mi chiama.
Tua Mary Jane

18 febbraio 1821
Caro John,
sono felice che le tue avventure a Parigi proseguono bene e che alle fanciulle di quella splendida città tu non sia passato inosservato. Le cose con Grace procedono come al solito, notti infuocate e lunghe litigate. Ieri mi ha preso a schiaffi, ti conto? Prendere a schiaffi me! Ah, se si trattasse di chiunque altro … ma è Grace e non posso fare a meno di perdonarla. Lo stato di Mary Jane invece mi preoccupa. Sta dimagrendo ed è molto pallida. Ho voluto parlare in privato con suo padre. Anche lui sembra aver capito che la situazione è seria.
-Ho chiamato i migliori medici di Londra, ma non mi hanno saputo dire nulla- e poi è venuta fuori la parola che nessuno dei due voleva pronunciare –temono che si tratti di consunzione-
C’è stato un attimo di silenzio. Non amo Mary Jane, ma le sono sinceramente affezionato e ho scelto lei come mia futura moglie proprio per questo oltre che per la sua dote. Ricordo quando da bambina giocava a casa nostra con nostra sorella. Era deliziosa, nemmeno l’ombra di una malattia su di lei, una bambolina sana, dai grandi occhi verdi, sempre sorridente. Adesso non sorride più come da piccola.
-Credo che il matrimonio le farà bene- ha aggiunto dopo qualche secondo il padre.
Lo spero per davvero, anche perché se così non dovesse essere non saprei cosa fare. So già che mi consiglierai di rinunciare a lei, ma pensa ai vantaggi economici.
-I medici potrebbero sbagliarsi- ha continuato il padre –in fondo finora non ha avuto accenno di tosse-
Questa frase mi ha un po’ rinfrancato, dopotutto uno dei maggiori sintomi della consunzione non è forse una tosse violenta? Mi aggrappo a ciò con tutte le mie forze e cerco di non pensare a quanto oggi fosse pallida e magra.
Ti prego di darmi un tuo parere riguardo al matrimonio.
Robert

25 febbraio 1821
Katherine cara,
tu non puoi nemmeno immaginare cos’è successo! L’ho visto e questa volta non nel mondo dei sogni, ma nella vita reale. Ma ora andiamo per ordine. Due sere fa ho dovuto accompagnare Sir Robert ad un ricevimento. Nulla è valso fingere un’emicrania, sono stata praticamente costretta ad andare. Sono salita in carrozza con un gran peso sul cuore. Da un paio di giorni non lo sognavo più e mi sentivo molto triste. A nulla sono valsi i tentativi del mio fidanzato di farmi sorridere.
-Vi sentite bene?- mi ha chiesto infine.
-Ho solo un cerchio alla testa- ho mentito.
-Vedrete che al ballo vi divertirete-
Non ci credevo. Scesa dalla carrozza sono stata colta da una vertigine e mi sono aggrappata al braccio di Sir Robert che mi ha condotta dentro la casa. Il ricevimento era dato per un anniversario di matrimonio ed erano previste anche delle danze.
Abbiamo salutato i proprietari, amici di mio padre. Lei, una donna algida dagli occhi azzurri, si è subito informata sulla mia salute e mi ha consigliato di cambiare aria, andare un po’ via dalla città. Ho finto di acconsentire e ho sorriso, consapevole che in questa società una donna non può fare altro che sorridere per essere accettata.
Stavamo proprio scambiando i convenevoli con loro quando un lacchè si è avvicinato e ha sussurrato qualcosa al padrone di casa.
-Fatelo subito venire- ha detto lui.
Un attimo dopo l’uomo dei miei sogni era lì, di fronte a me. Si tratta del Conte Philippe ed è di origini Nord Europee anche se è nato e cresciuto in Francia. Quando mi ha preso la mano durante la presentazione ho sentito lo stesso brivido che mi coglie quando mi tocca nei sogni. È lui, non posso sbagliarmi. Ho subito provato il desiderio di essere tra le sue braccia. Oh, mia cara amica! Tu non puoi immaginare cosa ho provato in quel momento, come se il mio più grande desiderio si fosse all’improvviso realizzato, come se tutto il resto in fondo, non avesse la mia minima importanza, se mi avesse chiesto di fuggire con lui in quel preciso istante, ti giuro su tutto ciò che mi è di più sacro, sarei fuggita, avrei rinnegato il mio stesso nome per lui. La cosa strana era che Sir Robert sembrava sapere che c’era qualcosa di strano tra di noi.
- Quell’uomo non mi piace- mi ha sussurrato quando ci siamo allontanati.
-A me sembra un vero gentiluomo- ho ribattuto io, fiera di difenderlo.
L’apice della mia felicità però è stato durante il ballo, oh, con che gioia ho appreso che bisognava cambiare partner. Mi sono guardata intorno, disperata, temendo che lui scegliesse un’altra … no, ha scelto me! Era al mio fianco prima ancora che me ne accorgessi, come se lui sapesse del mio desiderio di stringermi al suo petto.
-Mi concedete questo ballo, Miss Mary Jane?- mi ha chiesto con il suo accento straniero che stranamente non ha nulla di quello francese, ma sembra provenire da luoghi ancora più remoti, dove essere umano non è mai vissuto.
Oh, gli avrei concesso qualsiasi cosa mi avesse chiesto. E proprio in quel momento ho avuto la conferma che era lui: ha la stessa voglia sul polso destro dell’uomo dei miei sogni, Kate, non posso sbagliarmi. È lui!
-Con vero piacere, milord- e ho lasciato che lui mi attirasse a sé.
-Permettetevi di dirvi che non ho mai visto occhi più incantevoli dei vostri- mi ha sussurrato all’orecchio.
-Nemmeno nei vostri sogni?- ho domandato, spinta da un coraggio che non credevo di possedere.
Gli è sfuggita una risata, una bellissima risata, la più bella che le mie povere orecchie abbiano mai sentito. –Sì, nei miei sogni ho già visto occhi così belli-
-Allora siete voi!- ho esclamato, spudorata, come non mai.
-Tutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo, e giorni luminosi son le notti quando mi appari in sogno -
- Shakespeare – ho mormorato, folle di gioia.
-Il mio poeta preferito-
-Anche il mio-
Tu non puoi capire, Kate, quanto ciò mi ha resa felice! A Sir Robert Shakespeare non piace, anzi, lo disprezza, come disprezza tutti i poeti e gli scrittori. Sento che il Conte Philippe mi capisce.
-Tornerete questa notte?- gli ho chiesto con un filo di voce.
-Tutte le notti per l’eternità, se lo vorrete-
-Lo voglio-
E lui ha mantenuto la parola, è venuto ed espressioni umane non possono descrivere il tempo passato insieme. Sono sua più di quanto pensavo che sarei mai potuta essere di qualcuno. A breve andrò a coricarmi e non sai come desidero ardentemente il momento in cui i suoi denti saranno premuti nella mia carne.
Tua Mary Jane

27 febbraio 1821
Caro John,
mi duole doverti comunicare che Flora da ieri non si sente molto bene. Nulla di grave sostiene il medico, ma come ben sai io dei medici non mi fido, dopotutto con nostro padre non sono stati molto efficienti. Principalmente ciò che la turba sono gli incubi. Dice di sognare un uomo dai selvaggi occhi blu, sue testuali parole. Questa descrizione mi ha subito fatto pensare al Conte Philippe, appena arrivato a Londra che giusto l’altra sera a un ballo ha tentato di sedurre la mia fidanzata. Sì, John, dico sul serio, a quanto pare Miss Mary Jane ha un ammiratore. Non che temi la competizione, ma non posso negare che questo fatto mi abbia infastidito, tanto più che la mia dolce metà non sembrava minimamente infastidita dalla cosa. So già come risponderai, le donne sono tutte vanesie, pronte a farsi corteggiare dal primo venuto pur di ottenere un po’ di attenzione. Comunque ho intenzione di fare qualche domanda in giro su questo fantomatico personaggio che sembra uscito da un brutto romanzo d’appendice. Ti comunicherò ulteriori sviluppi.
Robert
PS: Grace mi ha chiesto di salutarti. Sa che non la sopporti e ti consiglia di pensare agli affari tuoi. Piccola intrigante! L’adoro sempre di più.

3 marzo 1821
Carissima Kate,
devo ammettere che la tua lettera a una prima lettura mi ha ferita. Non credi a quello che ti ho detto? Parli di stanchezza? Mi credi forse folle? È stato Philippe, sì, posso permettermi di chiamarlo con il solo nome di battesimo ora, a farmi ragionare. Dice che è normale che tu non comprenda, che ci vuole del tempo. Philippe ha un piano e quando lo avrà portato a termine tutto il mondo si piegherà al suo volere. Nessuno potrà più dire che mente. Nemmeno Sir Robert … come lo odio! Ha sempre addosso il profumo dell’altra e viene da me comunque, come se nulla fosse. Ne ho parlato con Philippe alcune notti fa e gli ho anche detto di Flora, di come creda di essere la più bella della città. Lui ha detto che mi vendicherà, di stare tranquilla.
Ora ti devo lasciare, mia adorata, ultimamente mi sento sempre più stanca. Mio padre vuole che un medico mi visiti. Io so bene che questa non è malattia ma amore.
Tua Mary Jane

3 marzo 1821
Caro John,
qui la situazione non fa che peggiorare. Non sto parlando solamente di Flora che è sempre più stanca e febbricitante in questi giorni, ma anche Miss Mary Jane si sta comportando in modo strano in questi giorni, è più sfuggente. Non so ancora in che modo ma il mio sesto senso mi dice che la causa di tutta questa storia è il Conte Philippe. Ho fatto alcune domande in giro e sono venuto a conoscenza del fatto che prima di venire a Londra ha soggiornato a Parigi per alcuni mesi. Ti chiedo quindi un favore: fai qualche domanda in giro, ti allego alla lettera l’indirizzo in cui abitava. Anche Grace si è offerta d’indagare. Se non vuoi farlo per me almeno fallo per Flora.
Grazie
Robert

4 marzo 1821
Cara Kate,
oggi faccio fatica a scrivere, un forte dolore al petto mi opprime. Mio padre ha chiamato il medico che mi ha diagnosticato una forte perdita di sangue anche se non è riuscito a comprendere da dove questa emorragia abbia luogo. Mi sento strana in questi giorni e mi affatico facilmente. Inoltre ho un senso d’insoddisfazione che non riesco a placare né con il bere né con il mangiare. Strano, ma questo languore non m’infastidisce.
A presto
M. J.

4 marzo 1821
Caro John,
voglio raccontarti un fatto che è successo ieri sera per farti capire quanto qui è grave la situazione e quanto ho bisogno del tuo aiuto. Sono andato a trovare Miss Mary Jane come di consueto. Mi ha fatto entrare il solito domestico, quindi ho salutato il padre. Anche lui, come la figlia, dimagrisce giorno per giorno, ma nel suo caso la causa è evidente: è la preoccupazione che lo sta divorando.
-Come sta?- gli ho chiesto.
-Non migliora- ha risposto scuotendo il capo e ha iniziato a parlare di un medico francese, Laennec, mi pare di ricordare, che si sta impegnando nello studio della consunzione –gli ho mandato una lettera, pregandolo di darmi un qualche consiglio, in giro si dice che faccia miracoli-
Ho annuito e ho cercato di sembrare d’accordo con lui. Mi ha anche chiesto di Flora. Da come ho capito teme che ci sia una sorta di epidemia di questa malattia che colpisce le creature più indifese. Mi sono congedato per andare in salotto appena ne ho avuto l’occasione, già sono in pena per nostra sorella, non ho sicuramente bisogno di qualcuno che mi dica che possa essere affetta da un male incurabile. Non immagini la mia sorpresa quando ho visto Miss Mary Jane, la mia fidanzata, donna da me molto stimata, tentare di mangiare un foglio di carta. Questo è davvero troppo! Tutto è così strano. Quando mi ha sentito arrivare ha fatto finta di nulla, come se non avessi visto nulla. Ti prego, fammi sapere al più presto qualcosa.
Robert

7 marzo 1821
Adorata Kate,
grazie per le tue preoccupazioni, ma oggi mi sento molto meglio. Tutto grazie a Philippe. Ieri ero così debole da non riuscire a stare in piedi, la mia pelle era gelida e pallida. Durante la notte lui mi ha fatto visita e io mi sono offerta a lui come ogni volta per il mio tributo.
-No, questa volta no- mi ha detto lui –stai diventando troppo debole-
Ho protestato con le poche forze che mi restavano, ma lui è stato irremovibile.
-Questa volta sarà mio il tributo- mi ha detto.
Mi ha preso per la vita, aiutandomi a stare dritta, quindi si è aperto una profonda ferita sul polso. Il sangue ha iniziato a sgorgare rosso e cupo. La sete è stata troppo forte e mi sono gettata su di esso come un neonato che cerca il seno materno. Una sensazione di pace e di forza mi ha subito avvolta, un calore che brucia. Philippe mi ha dovuta staccare con la forza.
-Ora basta- mi ha detto.
-Ho sete- ho protestato io.
-Oggi basta- mi ha accarezzato i capelli, poi mi ha pulito le labbra con le sue dita.
-Dove vuoi arrivare?- gli ho domandato.
-Cosa intendi?-
-Il tuo piano-
Lui mi ha baciata. –Voglio conquistare il mondo, c’è un’antica profezia che dice che per raggiungere questo obiettivo devo trovare tre vergini vampire che stiano al mio fianco-
Mi sono sentita indignata. –Mi hai scelta per questo?-
-Ti ho scelta perché non ho mai visto viso più bello del tuo- e io mai ho visto volto più sincero del suo.
Oh, Kate, io sarò la sua consorte! Ha già scelto un’altra vergine. Sono io che gliel’ho consigliata, per far dispetto a Sir Robert, s’intende. Flora languisce nel suo letto. Con lei Philippe è meno generoso, non le ha fatto bere dalla fonte dell’immortalità, lei deve soffrire. Così la mia sete di vendetta si è placata per il momento.
Ora purtroppo devo andare.
Tua Mary Jane

7 marzo 1821
Fratello caro!
Lo ammetto, questa storia mi sta affascinando, un conte misterioso, proveniente da chissà dove e che prende di mira la tua fidanzata, sembra quasi una storiella da taverna. Comunque ho fatto le ricerche che mi avevi chiesto e mi duole doverti dare ragione, c’è qualcosa sul conto di quest’uomo che non convince neppure me. Cercherò di essere sintetico per poterti mandare la lettera con la prossima posta affinché tu la riceva il prima possibile e ne tragga le dovute conclusioni.
L’indirizzo che mi hai scritto mi ha condotto ad una villa diroccata in periferia, un luogo non consono al gentiluomo che mi hai descritto. Fortuna, o sfortuna, questo non posso ancora dirlo, volle che incontrai un mio vecchio amico che mi ha subito messo al corrente della cattiva reputazione che circola sul proprietario di quella casa. A quanto pare è un seduttore di fanciulle e fin qui nulla di particolarmente sconveniente, almeno non qua a Parigi, ma il seguito è ben peggio.
-Era molto intimo con la figlia del duca di Saint-Germain-
-La figlia? Ma non è morta qualche tempo fa?-
-Infatti, come le altre fanciulle che hanno avuto la malaugurata idea di concedergli i propri favori-
Il mio amico è uno studente di medicina e sono riuscito a strappargli la comune causa di morte di queste sventurate: dissanguamento. La cosa strana era che non c’era nessun segno di ferita a parte due punti rossi, non più grandi di quelli procurati dagli spilli, sulla pelle. Un gran bel mistero insomma. E la morte delle fanciulle è sempre stata preceduta dalla malattia. Debolezza, dolore al petto, vertigini, nausea, pallore mortale, strani desideri in campo alimentare, proprio come la tua fidanzata, ecco i sintomi. Il medico che ha avuto in cura la duchessina ha parlato di mal sottile, ovvero consunzione, ma anche in questo caso mancava la tosse e i polmoni sembravano non aver nessun danno.
Questi i fatti. Lascio a te il compito di mettere insieme tutto e di giungere alla conclusione.
John

8 marzo 1821
Katherine cara,
mi dispiace che tu proprio non voglia credere alle mie storie. Dai la colpa alla malattia, certo, ma per ora va bene così, prendermi per pazza se ti è più comodo, non ha nessuna importanza, anzi, forse è meglio così. Ieri sera ho visto Sir Robert strano, ho il sospetto che abbia capito qualcosa, anche se non so cosa. Philippe si è mostrato tranquillo.
-Non sa nulla, e anche se sapesse qualcosa non può fare niente-
-Ne sei certo?-
-Sicurissimo-
E io mi fido di lui, come non mi sono mai fidata di qualcuno a questo mondo.
Tua Mary Jane

9 marzo 1821
Caro John,
ho appena ricevuto le tue notizie. Strane morti quindi sembrano seguire quest’uomo. Anche Grace ha ottenuto delle risposte, nulla di confortante. Si parla di alcune uccisioni, persone trovate senza nemmeno più una goccia di sangue, proprio come quelle fanciulle di Parigi. Credo che anche tu stia pensando la stessa cosa che penso io, anche se nella lettera non l’hai detto chiaramente. Io avrò il coraggio di farlo. Il Conte Philippe è un vampiro. Ho rispolverato alcuni vecchi libri dalla nostra biblioteca che neppure sapevo che ci fossero. Parlano di paletti di frassino da conficcare nel cuore e di rose canine. Ho intenzione di studiarli e di trovare un modo per uccidere il vampiro. In tutto questo però ho bisogno di un complice. Ho intenzione di chiedere a Mister Thomas, in quanto rifiutato da mia sorella. Gli farò credere che è sotto una malefica influenza e non dubito che ci crederà, in fondo sappiamo entrambi quanto sia semplice convincerlo di una cosa. Augurami buona fortuna perché ciò che sto per fare sarà molto complicato e pericoloso.
Robert

10 marzo 1821
Cara Kate,
stamani l’ho vista! Chi? Ma l’amante di Sir Robert, ovvio! È stato Philippe a dirmi dove l’avrei potuta trovare dopo aver compreso quanto mi ferisse il fatto che un’altra donna mi venisse preferita.
-Sei curiosa di vederla?- mi ha chiesto.
-Molto-
E così mi ha detto dove incontrarla, mi ha dato indicazioni chiarissime e mi ha detto che l’avrei riconosciuta per l’anello a forma di teschio che porta sempre all’anulare sinistro, come una fede nuziale. Un regalo del mio infedele fidanzato. Ridicolo come lui. Ho chiesto a Jenny di accompagnarmi, è la domestica più fidata, sono certa che non riferirà nulla ai miei genitori e comunque non le ho detto il vero motivo di quell’uscita. Ho indossato un abito semplice, quindi mi sono messa sulle spalle uno scialle, ho sempre freddo in questi giorni, e siamo uscite. L’ho riconosciuta subita, quel teschio al suo dito sembrava risplendere, quasi volesse chiamarmi a sé. Ti chiederai com’è, Kate. Non so, ha lunghi capelli corvini raccolti in una treccia, pelle olivastra e occhi vividi, nerissimi, leggermente a mandorla. Me la immaginavo diversa. Da quanto sono riuscita a capire è un’attricetta. Oggi indossava un lungo abito azzurro che, mi duole ammetterlo, la rendeva affascinante nonostante fosse banale oltre ogni dire. Cantava in francese passeggiando e salutava chiunque incontrasse con una profonda riverenza simile a una presa in giro. Io … mi aspettavo una persona diversa. Me l’ero figurata bionda, con grandi occhi azzurri e pelle candida come la neve. Pensavo che fosse schiva e riservata, che indossasse begli abiti, che fosse figlia di nobili decaduti, ma questa donna è figlia della strada. Ho anche avuto modo di parlarle, infatti il mio scialle è caduto al suolo e lei lo ha subito raccolto per restituirmelo con destrezza sospetta.
-Stai più attenta la prossima volta- mi ha detto, come se si rivolgesse a una domestica, strizzandomi l’occhio.
Devo proprio ammettere che tutto ciò mi ha dato molto di cui pensare. Appena giunta a casa mi sono guardata allo specchio. Sono pallidissima in questi giorni e posso intravedere le vene blu sotto la pelle. Ho osservato i miei capelli castani, il modo in cui mi circondano il volto. I miei occhi verdi e ovali. Non ho il fascino di quella donna, eppure … basta rimuginare, ci sono progetti più importanti e Philippe conta su di me.
A presto
Tua Mary Jane

10 marzo 1821
Caro John,
ti scrivo così presto per dirti che ho parlato con Mister Thomas della nostra situazione e sebbene all’inizio fosse scettico al riguardo l’ho convinto a venire questa notte a casa nostra per assistere agli urli che Flora lancia durante il sonno, spero che così si convinca che bisogna fare qualcosa subito. Inoltre Grace ha scoperto che alcune giovani donne, che facevano la vita di strade, sono scomparse misteriosamente in questi ultimi mesi. Lei vorrebbe approfondire la faccenda, ma io le ho detto di stare tranquilla, penserò a tutto io, non voglio che rischi la vita. Questa storia mi piace sempre meno.
Robert

15 marzo 1821
Caro fratello,
mi dispiace dover ammettere che in tutta questa faccenda Grace si sta comportando in maniera eccelsa, non evitando in nessun modo il pericolo in cui può incorrere. Detto ciò posso affermare che sfortunatamente anch’io avevo pensato a quella fantomatica creatura che si nutre del sangue dei vivi: il vampiro. E ho una notizia che suffraga questa ipotesi: il Conte Philippe si è allontanato con fare spaventato dalla croce che Monsieur Jacques tiene nel proprio salone, ha lasciato il ballo non appena l’ha vista, senza dare nessuna spiegazione. Nulla di compromettente, certo, ma quantomeno qualcosa di sospetto in tutta questa storia c’è, non pensi?
Sono felice che tu possa trovare un valido aiutante nel caro Thomas, nonostante non lo stimi molto, ma io sono famoso per apprezzare ben poche persone. Cercherò di tornare a Londra il prima possibile, ma qui gli affari sono molto delicati e non posso lasciare tutto così, inoltre sono convinto che questa faccenda sia in ottime mani … anche se le mie sarebbero meglio. E poi quante volte in una vita capita di dover combattere un vampiro?
Attendo notizie.
John

16 marzo 1821
Adorata Kate,
scusa il ritardo nel rispondere alla tua lettera. In questi giorni sono stata piuttosto impegnata. Parto subito dall’argomento che maggiormente mi preme. Nonostante i tuoi rimproveri ho seguito nuovamente l’amante di Sir Robert. Lo so che vederla non mi rende felice e non mi giova di certo, ma voglio capire cos’ha quella donna di così intrigante. Ho studiato i suoi movimenti, il suo volto, i suoi sorrisi fin troppo abbondanti. Se è vero che il riso abbonda sulla bocca degli stolti lei deve esserlo molto. Ride sempre. Oggi aveva i capelli sciolti e questi le arrivavano fino alle caviglie. Sembravano una lucente pelliccia nera. Una pantera, ecco cosa sembra, finalmente ho trovato il paragone. Un animale selvaggio e indomabile. Forse è per questo che piace a Sir Robert. Forse piacerebbe anche a Philippe se la conoscesse meglio. È come se lui intuisse questo mio timore perché l’altra notte mi ha detto che io sarò la sua sposa.
-Ti ho scelta-
-Perché?-
-Perché mi piaci, deve esserci forse un altro motivo?-
Sono avvampata, nessuno ha mai espresso così direttamente i propri sentimenti per me. –Dobbiamo essere prudenti- ho sussurrato –Sir Robert sta tramando qualcosa, me lo sento-
-Non temere, io ho un’ottima spia in casa sua-
E a quel punto mi sono sentita rassicurata, come se nulla al mondo potesse toccarmi. Mi sono stretta un po’ di più a lui.
Oh Kate, non puoi neppure immaginare cosa voglia dire stare con lui, poter parlare di qualsiasi cosa e sentirsi compresa, accettata. Non mi sento più chiusa in gabbia, sono libera ora e presto la sarò per il resto dell’eternità.
Ora devo andare
Tua Mary Jane

20 marzo 1821
Caro John,
ormai il piano giunge alla conclusione. Flora sta peggiorando rapidamente, è sempre più pallida, la sua pelle è ghiacciata e accusa un forte dolore al petto, non c’è più tempo da perdere. Abbiamo programmato di agire domani stesso. Grace si è procurata dell’acqua santa, io ho pensato a tutto l’occorrente per dar fuoco alla casa, mentre Thomas dovrà occuparsi di croci e paletti qualora la cosa non andasse a buon fine e si dovesse passare al combattimento corpo a corpo, cosa che spero non accadrà. I rischi, agendo in pieno giorno, dovrebbero essere minimi, anche se la creatura riuscisse a uscire infatti noi la prenderemmo senza troppi sforzi in quanto la luce del sole dovrebbe indebolirla notevolmente. Prego ogni sera che tutto vada bene.
A piano eseguito ti manderò una lettera. Se non ti dovesse arrivare saprai che ho fallito da eroe e conoscerai l’identità del mio assassino.
Tuo fratello Robert

20 marzo 1821
Cara Kate,
c’è qualcosa di strano nell’aria, anche se non so dire esattamente cosa. Ieri notte l’incontro con Philippe è stato piuttosto faticoso, così oggi mi sento stanca. Lui dice che ormai sono pronta per il grande passo. Oh, amica cara, non sai quanto ho paura anche se lo desidero molto.
-Non devi temere- mi ha detto lui –io e te diventeremo una sola cosa-
-Questo però vuol dire rinunciare a tutto- ho sussurrato io.
-Rinunciare a un mondo che non ti comprende-
Ha ragione. Io qui non ho nulla a cui rinunciare. Mi dispiace solo per i miei genitori … e anche per te, Kate. Non so cosa mi aspetterà dall’altra parte e nonostante le rassicurazioni di Philippe che sostiene che è solo una morte momentanea in vista di una vita eterna io ho paura. Tanta paura. Purtroppo indietro non si torna, il mio corpo è troppo debole, a malapena riesco a reggermi in piedi senza il sangue di Philippe e anche con quello inizio a fare fatica. Non so ancora quando avverrà la trasformazione, lui dice che devo lasciare fare al tempo, che capirò da sola quando sarò pronta e allora lui verrà da me e mi aiuterà a completarla. Prego molto in questi giorni affinché vada a buon fine.
Ora ti lascio, mi tremano troppo le mani per riuscire a continuare.
Tua Mary Jane, spero che un giorno potremo rincontrarci

21 marzo 1821
Caro John,
è con grande gioia che ti annuncio che ce l’abbiamo fatta: abbiamo ucciso il vampiro. Ma ora andrò con ordine per raccontarti nel dettaglio tutta la storia.
Questa mattina Grace si è arrampicata su un albero, di sua iniziativa, la solita caparbia, per controllare che la bara del vampiro si trovasse al secondo piano come sempre, quindi abbiamo bagnato tutte le possibili vie di uscita con l’acqua santa. A questo punto mancava solo Mister Thomas che è arrivato con un certo ritardo e due profonde occhiaie, probabilmente a causa di una notte insonne. Questa storia continua a non piacergli molto, ma ormai ciò non aveva più importanza, eravamo arrivati alla resa dei conti. Ci siamo immediatamente messi all’opera e abbiamo appiccato l’incendio in tre punti diversi. La casa ha subito preso fuoco. A questo punto abbiamo aspettato, certi in cuor nostro che le cose non si sarebbero concluse semplicemente così. Un urlo agonizzante ha percorso l’aria e allora abbiamo avuto la certezza che tutto fosse finito. In quel momento Grace mi ha anche stretto forte la mano. Per un attimo ho immaginato che fossimo una coppia normale, destinata al matrimonio, ma non è così.
Flora sembra stare bene, anche se è ancora mortalmente pallida. Sono distrutto, ora vado a dormire, domani andrò a trovare Miss Mary Jane per vedere come si sente. Spero di trovarla meglio.
Robert

22 marzo 1821
Caro fratello,
ti scrivo per annunciarti un lutto: la mia Mary Jane è morta. L’hanno trovata senza vita nel suo letto, a quanto pare il cuore non le ha retto. Ho avuto modo di vederla un'ultima volta prima che il corpo venisse rinchiuso per sempre nella bara. Se era bella in vita adesso è ancora più bella. I capelli castani le scendevano intorno al volto come cascate ondulate. La pelle sembrava quella di una bambola di porcellana. Il viso pareva aver riacquistato un minimo di colore. Ho voluto restare alcuni minuti da solo con lei. Mi dispiace veramente non averla potuta salvare. Mi duole non averle dato il rispetto che meritava. I genitori sono in preda alla disperazione. La loro unica figlia. Solo ora capisco quanto era preziosa per me.
Robert
PS: A parte il pallore mortale che continua ad avere, Flora sta molto meglio, inoltre sembra aver rivalutato Thomas, hanno passato tutto il pomeriggio insieme, sono certo che tra un po’ ci sarà un’altra proposta di matrimonio e spero che questa volta non venga rifiutata, c’è bisogno di un po’ di gioia in questa casa.

30 marzo 1821
Cara Kate,
immagino la tua sorpresa nel riconoscere la mia calligrafia. Sì, so che ormai sarai convinta che sono morta, ma non è così, non nel senso classico del termine perlomeno, anzi, oserei dire che ora sono più viva che mai. Sto raggiungendo Philippe a Parigi, dove si è ritirato per riprendersi dalle ferite che quello sventurato di Sir Robert gli ha procurato. Non temere, l’ho ben vendicato. Ho colpito la mia più grande nemica: Grace. Nulla che possa ricollegarsi a me o a Philippe, non ho bevuto il suo sangue, l’ho spinta nel Tamigi. Semplice e diretto. Tengo tra le mani il suo anello a teschio, cosicché Sir Robert potrà capire chi è l’artefice della morte della sua amata quando ci rincontreremo nuovamente. Non sai con che gioia l’ho guardata affondare, non era più tanto coraggiosa mentre annaspava e i suoi occhi erano sgranati dalla paura. Sono felice che abbia visto il viso della sua assassina. Mi dispiace solo non poter fare lo stesso con Sir Robert, ma ci sarà tempo. Lui pensa di aver ucciso Philippe solo perché ha bruciato la casa in cui lui dormiva, ma Flora, dopo aver carpito il piano da uno dei suoi corteggiatori, è riuscita ad arrivare mentre la casa iniziava a prendere fuoco e a condurlo fuori. Siamo stati fortunati, lo ammetto, ma ogni tanto la fortuna è necessaria. Flora è contaminata ormai, lei sarà un’utile spia qua. Per me invece è giunto il momento di partire, non sono più utile a Londra. Penso che Philippe abbia bisogno di avere qualcuno al suo fianco che oltre ad aiutarlo a rimettersi gli faccia comprendere che il mondo in cui vive sta cambiando rapidamente e che le sue idee sono un po’ … come dicono i francesi? Demodé? Devo farti un’ultima confidenza, mia cara, da quando mi sono trasformata non lo vedo più invincibile come prima. Se fosse stato per lui avrebbe ucciso Grace dissanguandola e lasciandola in mezzo alla strada, cosicché chiunque avrebbe scoperto il misfatto e lo avrebbe collegato a noi. Bisogna essere prudenti, i nemici sono dietro l’angolo e sono pronti a colpirci quando meno ce l’aspettiamo.
Ora devo andare, la nave partirà a breve. Non temere, presto mi farò viva. Ho parlato molto di te a Philippe e sono lieta di dirti che sei tra le Prescelte.
Tua Mary Jane

1 aprile 1821
Carissimo John.
mi spiace informarti che nostro fratello Robert si è sentito poco bene ieri. Tutta colpa delle cattive notizie che lo hanno colpito in questi ultimi giorni. Prima tra tutte la sparizione del cadavere di Miss Mary Jane, probabilmente preso dai profanatori di tombe. La polizia sta indagando e sono fiduciosa che presto verrà fatta chiarezza su questa turpe faccenda. E poi la morte di quella sua “amica”. Non che mi sorprenda la fine che ha avuto. Per quanto mi riguarda sto bene, anche se mamma si preoccupa per il mio pallore.
Aspettando con ansia il tuo ritorno.
La tua affezionatissima Flora
PS: un’ultima cosa prima di chiudere questa missiva. Ho deciso di dare un’altra possibilità a Mister Thomas. Questa sera verrà a trovarmi e ho motivo di sperare che mi chiederà nuovamente di fidanzarmi con lui. Ho intenzione di accettare questa volta e penso che sia tu sia Robert siate felici di questa decisione.

Note: Ho voluto affrontare una storia di vampiri aggiungendo anche alcuni riferimenti alle malattie che nell’antichità venivano collegate al vampirismo. Prima tra tutte la consunzione, meglio conosciuta come tubercolosi, e in secondo luogo l’anemia che a quanto pare in alcuni casi può dare origini a sintomi bizzarri come il desiderio di mangiare cose non commestibili.
   
 
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