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Autore: Akarai92    10/05/2009    1 recensioni
Si voltò verso di lei, come se un pensiero l'avesse colta all'improvviso, ed esitò, insicura su cosa dovesse davvero dire.
- Yuffie...-
e si trattenne soltanto per un secondo.
-Chi è Vincent?-
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kairi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Red-Coated Memory
Fandom: Kingdom Hearts
Pairing: Yuffie Kisaragi/Vincent Valentine
Rating: G
Riassunto: Si voltò verso di lei, come se un pensiero l'avesse colta all'improvviso, ed esitò, insicura su cosa dovesse davvero dire. - Yuffie...- e si trattenne soltanto per un secondo. -Chi è Vincent?-
Nota: Non lo so cosa mi succede, mi prendono questi raptus e comincio a scrivere di pairing het. Curatemi, per favore. Anyway, questa fic è abbastanza vecchia, qualche mese, e ho sempre dimenticato di pubblicarla. Non so se ne scriverò un secondo capitolo, per ora la lascio one-shot, visto che mi piace anche così. Visto che AMO la Yuffietine, soprattutto se adattata a Kingdom Hearts, ho tirato fuori questa.
Warning: Ne è spaventosamente priva ò.ò Forse solo un pochino di angst, che non guasta mai.


La notte silenziosa e calma aveva da tempo circondato la Città di Mezzo, scendendo sui tetti come un velo d’oscurità, tanto diversa da quella che attanagliava i cuori e le menti di giorno. Placida riprova la città donando un meritato riposo ai suoi abitanti, che dormivano più o meno tranquilli dietro le imposte chiuse e le luci spente.
Anche una lucina che di solito era sempre accesa quella notte era stata spenta, per non infastidire gli occhi di coloro che ne ricevevano la luce. La lampada della piccola casa nel Terzo Distretto era spenta, e nel salone prima occupato da ogni sorta di cianfrusaglie ora erano piazzati alla meglio alcune brandine, un divano e un tavolo. Almeno ognuna di queste cose era occupata da una figura addormentata.
Sora, Paperino e Pippo erano sdraiati in delle posizioni improponibili su tre brandine separate, immersi in un sonno ristoratore; accanto a loro, sul divanetto, si era sistemata Aerith, soltanto una coperta a scaldarla. Per ultima, su un letto approntato all’ultimo momento apposta per lei, dormiva Kairi, raggomitolata su sé stessa e sprofondata nelle coperte.
A Yuffie scappò un sorriso. Quella bambina riusciva ad essere tenerissima anche nel sonno.

E lei? Oh lei era sveglia da ore ormai, non aveva praticamente chiuso occhio.
Ci aveva provato sì, ma quella notte non sembrava davvero esserle favorevole. Il suo mondo continuava a tornarle in mente, la distruzione, la morte, le sparizioni.

Lui. Soprattutto lui.
Che era sparito senza nemmeno una parola e che non accennava a tornare. Per lei, poi.
Sospirando si appoggiò mollemente al tavolino. Odiava le notti come quelle, non era per niente dignitoso rimanere sveglia in quel modo.
Pensò per un momento di andare a cercare Leon, giusto per distrarsi a girare con lui.
Ma vista la vispa parlantina del ragazzo, c’erano tutte le probabilità di tornare a pensieri spiacevoli anche più facilmente.

Niente, doveva soltanto aspettare che arrivasse il mattino e che tutto tornasse al solito ritmo di sempre. Sempre…

Un mugolio impastato la fece voltare di scatto verso il letto, dove un mucchio di coperte cercava di prendere una forma umana. Una corta chioma di capelli rossi apparve finalmente, mentre Kairi si stropicciava insonnolita gli occhi.
Possibile che l’avesse sentita?

- Yuffie?-
No, non l’aveva sentita.
La guardò alzarsi in piedi e avvicinarsi lentamente, fino a che fu ad un passo da lei.

- Kairi, è notte fonda, torna a dormire…-
L’occhiata che la ragazzina le lanciò dai grandi occhioni azzurri le fece lasciare la frase a metà. Curiosa? Interrogativa?
Spostava gli occhi dal suo viso a…
Voltò repentinamente gli occhi verso la sua mano, dove indugiavano anche quelli di Kairi.

La catena, lucida e argentata, con il suo ciondolo a forma di Cerbero, gli occhi di rubino, splendeva nella sua mano. Ci stava giochicchiando fino a poco prima.
Di scatto chiuse il pugno, nascondendola d’istinto alla vista della ragazzina.
Ebbe paura di aver offeso Kairi, reagendo in quella maniera, ma la sua espressione non era ferita né tanto meno stupita. Aveva qualcosa di… dispiaciuto.

-Seriamente Kairi, non dovresti stare alzata a quest’ora. Anche perché Sora è capace di svegliarsi apposta per farti compagnia tutta la notte!-
La fece ridere. Anche lei sorrise. Diceva sul serio, comunque.

-Hai ragione, Sora si preoccupa troppo!-
Ridacchiava con quel fare gioioso che non la abbandonava mai, mentre pensava a quel ragazzo che, ormai era chiaro ai più, le era caro più di ogni altra cosa.

Comunque Yuffie tirò un mentale sospiro di sollievo. Non le piaceva far preoccupare Kairi, quella ragazzina ne aveva passate tante, troppe per essere così piccola, ne era appena uscita e l’ultima cosa che le serviva era preoccuparsi perché lei non dormiva di notte.

-Sicura che non vuoi un po’ di compagnia?-
Le disse premurosa poco prima di sedersi sul letto.

La ninja ridacchiò. Che tesoro di ragazzina.

-Non preoccuparti, Kairi. Credo che adesso me ne andrò a dormire anch’io-
Piccola bugia, ma a fin bene. L’altra annuì e si preparò a infilarsi di nuovo sotto le coperte.

Ma qualcosa sembrò bloccarla ad un certo punto.
Si voltò verso di lei, come se un pensiero l’avesse colta all’improviso, ed esitò, su cosa dovesse davvero dire.

- Yuffie…-
E si trattenne soltanto per un secondo.

-Chi è Vincent?-
Gli occhi chiari della ragazza di Wutai si spalancarono per la sorpresa, fissando in trance la ragazza semi sdraiata sul letto. Le aveva chiesto una cosa incredibile, non perché lo fosse di per sé ma per l’arcano motivo per il quale Kairi conosceva anche solo l’esistenza di Vincent, con una faccetta innocente da fare invidia.
Strinse ancora più forte la catena, sentendo penetrare nella pelle morbida della sua mano le tre decorate teste del Cerbero.

Già, chi era Vincent?
La fissò ancora per un istante, poi si alzò in piedi e le si avvicinò.
Posandole una mano sulla testa, disse:

-Vincent è … uno stupido-
Le fece una carezza, scompigliandole i capelli, e lentamente si avviò alla porta.
Sapeva che Kairi l’avrebbe richiamata indietro, timorosa di averla ferita.

Quindi le regalò un sorriso.

-Esco un attimo. Tu torna a dormire, tornerò prima che faccia giorno-
E uscì nella notte, silenziosa come sempre erano i suoi movimenti, così in contrasto con la sua indole, sempre rumorosa ed allegra.
Kairi rimase per parecchio a fissare la porta di legno chiusa, chiedendosi per quale motivo le avesse posto quella domanda.

Ma soprattutto chi fosse quello strano ragazzo con i capelli neri ed un mantello rosso che le era apparso davanti agli occhi non appena l’aveva guardata.

 
  
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