L'odore del sangue si sentiva perfettamente, quasi amplificato.
Ferid si avvicinó alla porta, leccandosi le labbra, con un ghigno che gliele attraversava lugubramente.
Aprí la porta, trovandosi davanti il vampiro con la treccia castana e i capelli davanti rossi con gli occhi chiusi e i canini affondati nel collo di una gracile preda.
-Crowley... voglio anche io una parte di quel premio- sbottó con voce cantilenante, osservando l'uomo interrompere la sua bevuta, aprendo gli occhi color sangue che lo scrutarono silenziosi.
I canini, allungati e pronunciati, desideravano solo di tornare ad affondare in quel corpo caldo per spillarle ogni singola goccia vitale.
Il condividerla non era un suo programma.