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Autore: Rhoy    10/05/2009    4 recensioni
Draco Malfoy, il giorno prima che la sua missione debba esser compiuta, non perde occasione per infastidire Harry Potter. Ma gli chiede, mentalmente SCUSA. Per tutto.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Smettila, Malfoy. Ancora godi nel prendere in giro gli altri?- chiese Harry, guardandolo con un misto tra stanchezza ed indifferenza. Dovevano essere tempi difficili, quelli, per lui.
Sesto anno. Nuove scoperte. Nuove sfide. Nuove possibilità di perdere la vita, o qualcosa di più importante, in meno di un secondo.
Malfoy lo guardò, ghignante –Sì, Potter. Devo ammettere che non c’è male nel provare a far capire ai perdenti come te in che situazione si trovino-
Anno difficile anche per Draco. Una missione per la vita. O meglio, per evitare la morte.
Aveva meno tempo per torturare gli altri studenti e questo significava che, una volta che si faceva, andava fatto per bene.
Tutto quello che Harry aveva bisogno di evitare era un altro problema. La lista era già troppo lunga. E soprattutto composta da complicazioni di gran lunga peggiori di Malfoy che sentiva il bisogno di sfogare il suo sadismo su qualcuno.
-Adesso basta, Malfoy. Non ne posso più- iniziò con tono calmo, ma tagliente. Parole che venivano dette senza troppa enfasi, ma rimanevano incise nella mente di chi le ascoltava.
La voce di Potter era seria e sincera. Stanca.
-Tutto questo è troppo. Non ci sopportiamo dal primo giorno di scuola, okay. Ma non puoi semplicemente pensare a te stesso ed ignorarmi? Si tratta di lasciarmi in pace. Nient’altro.
Tu puoi continuare a fare i tuoi sporchi comodi ed odiarmi. E così farò io. Ma piantala di metterti in mezzo. Di rendermi la vita più complicata di quanto non lo sia già.
E’ così difficile per te metterti nei miei panni, per un secondo?
- Harry era cosciente del fatto che Malfoy non avesse idea di ciò che lui e Silente stavano portando avanti quell’anno, ma, anche senza quello, la vita di Harry Potter era abbastanza complicata –No. Giusto. Che stupido. Dimenticavo, Malfoy, che tu sei un viziato, figlio di una famiglia ricca sfondata ed onorata tra i.. com’è che vi chiamate? Ah già: purosangue- enunciò, sottolineando l'ultima parola con una smorfia disgustata. Sì, pregna dello stesso disgusto che Draco Malfoy aveva riservato per tutti quegli anni alla sua migliore amica, Hermione, ritenendola impura.
-Non ti importa di come si sentano gli altri, vero, Malfoy? No. Ovvio. Quando si ha una vita perfetta che bisogno c’è di preoccuparsi di quella altrui? Giusto? Perché è così che ragioni, vero?- Draco Malfoy non stava più ascoltando. Si era fermato a quel punto della conversazione. Il resto delle parole espresse dalla bocca del suo peggior nemico risultavano un brusìo alle sue orecchie, troppo impegnato a ragionare e trattenere la rabbia per potersi preoccupare dei suoi sensi.
Non sai quanto ti sbagli, Potter. La mia vita non è affatto perfetta.
Non mi conosci. Di me sai solo che la mia famiglia è ricca, purosangue e sostenitrice del Signore Oscuro. Eppure giudichi. Ora chi è il superficiale?

Non lo disse ad alta voce, non sapendo neanche perché. Forse quella visione perfetta della sua famiglia dall’esterno non gli dispiaceva, nonostante il fatto che non potesse cambiare le sue reali condizioni.
-..è tutto quello che voglio sapere: perché non mi lasci in pace, una volta per tutte?- concluse Harry.

Sì, Draco. Perché?
Perché Potter è quello che vorresti essere tu, Draco. Ecco perché.
Perché sei troppo orgoglioso per lasciare che il bastardo che ha rubato la vita che avresti dovuto avere tu la passi liscia.
Ma lui non ha i genitori, Draco. Tu sì. Non ti senti fortunato?
Fortunato per cosa, Draco? Dei genitori che non ti hanno mai abbracciato. Dei genitori che, invece di dirsi “Corri, cara! Ha detto la sua prima parola” discutono dal giorno in cui sei nato su come istruirti per metterti a disposizione dell’Oscuro.
Sì, Draco. Ma Potter deve affrontare qualcosa di più grande di lui.
E devi farlo anche tu, Draco. Non è forse abbastanza il compito che il Signore Oscuro ti ha dato da svolgere?

Tu non lo sai, Potter. Ma quest’anno anche io rischierò la vita. Sto combattendo anche io una battaglia.
La differenza tra me e te? Che tu lo fai per qualcosa in cui credi, mentre io agisco per qualcosa in cui sono obbligato a credere.
Fai l’eroe, Potter. Senza tregua. Ogni anno te ne esci con qualche atto per il quale alla fine il mondo magico si congratula con te attraverso una prima pagina o un nuovo partito chiamato “Sono con Potter”.
Fai l’eroe. E non smetti mai.
Ma lo sei.
Mi pesa ammetterlo, Potter. Non sai quanto. Ti odio come non ho mai odiato nessuno. Nemmeno il Signore Oscuro stesso. Eppure tu non hai minacciato di uccidere la mia famiglia se non fossi riuscito in un compito impossibile. E questo perché sei un eroe, Potter. E più lo dico a me stesso, più ti odio.
Domani è il grande giorno, lo sai Potter? No, non lo sai. Dici che io non mi metto nei panni degli altri, ma tu? Tu sai qualcosa di me? Niente. Assolutamente niente. Solo il falso. E ci caschi come tutti, Potter. Ci credi come fanno tutti. Quando basterebbe osservarmi ed andare oltre la facciata.
Domani, Potter, io affronterò Albus Silente. Io, studente diciassettenne, proverò ad uccidere uno dei maghi più potenti di tutta la storia.
Stai per fare lo stesso, lo so. Solo che tu combatterai dalla parte giusta. Giusta per te. Mentre per me non fa differenza. Non so cosa sia giusto o sbagliato. Devo farlo perché me lo hanno ordinato. Punto.
Io contro Silente. Tu contro Voldemort.
Eppure tu ci riuscirai. O almeno hai delle possibilità. Perché tu sei un eroe, Potter. Ed io no.
Domani, con il 99 per cento delle probabilità, morirò, Potter. E se non accadrà domani, accadrà poco dopo. L’Oscuro mi ha già avvisato delle conseguenze che il mio fallimento avrebbe. E non andrebbero a far male solo a me. Te lo assicuro. Ti aspettavi che non mettesse di mezzo la mia famiglia? Illuso.
Tutto sommato, Potter, la tua tortura, almeno da parte mia, è terminata. Questa potrebbe essere l’ultima volta che ci incontriamo. A meno che… a meno che tu non faccia l’eroe un'altra volta, Potter.
E sarebbe l’unica volta in cui, mio malgrado, spero con tutto me stesso che succeda. Se riesci ad uccidere l’Oscuro, Potter, abbiamo tutti una possibilità. Ne avrebbe una la mia famiglia. Ne avrei una anche io.
Sei destinato ad essere così, Potter. Un eroe. Sei destinato alla vittoria.
Ma se non è così, Potter.. se non vincerai questa battaglia che combatteremo da nemici (come sempre, sin dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati), questa sarà davvero la fine. Quindi mi auguro, Sfregiato, che tu faccia la cosa giusta. E che tu sfrutti la fottuta fortuna che ti ritrovi.
Pare che questa sia la fine del nostro ultimo incontro, Potter. Sì, sono pessimista.
Anche se sei bravo ed eroico, l’Oscuro è forte, Potter. Non sai quanto.
Quindi, per la prima ed ultima volta in vita mia, per quanto assurdo, ti chiedo SCUSA, Potter.
Scusa se il giorno del nostro arrivo ad Hogwarts, il primo anno, ho cercato di attirarti dalla mia parte con espressione di sfida e ridicolizzando Weasley. La cosa ti ha fatto capire all’istante che tipo di persona fossi e da lì l’odio tra noi non si è più placato.
Scusa se al secondo anno ho desiderato essere l’Erede della Camera dei Segreti che tanto ti ha angosciato e torturato. Quasi ucciso.
Scusa se il resto dei giorni passati non ho fatto altro che sputare veleno su te ed i tuoi stupidi amici.
Scusa se combatterò questa guerra contro di te. Non mi hanno lasciato decidere. Non so se la parte dalla quale tu ti schiererai sarà quella giusta. So solo che quella dalla quale mi schiererò io è peggio.
Scusa, Potter, per tutto questo. Anche se, potendo tornare indietro, lo rifarei. Non cambierei una virgola.
Ora sei davanti a me, Potter, con quella tua maledetta faccia da eroe, per l’ennesima volta. Mi osservi con sguardo interrogativo. Mi hai fatto una domanda ed io ti guardo, in silenzio.
Scusa se queste scuse non sono state espresse. Scusa se non le sentirai mai. Ma non posso umiliarmi in questo modo, Potter. E’ più forte di me. Come lo sei tu.
Non posso chiederti scusa per il fatto che io ti odi. Quello è dentro di me. Nel mio DNA.


-..Malfoy?- chiese Potter. Quasi preoccupato.
Rieccoci al punto di prima. Ti preoccupi e passi sopra alle avversità. Un eroe. Se ci fosse una battaglia e mi vedessi a terra, sanguinante ed in fin di vita, mi aiuteresti. Per il tuo senso dell’onore e la tua indole dannatamente giusta. Lo so. Mentre io ti scaraventerei giù dalla prima rupe nel mio campo visivo.
-..Malfoy, stai bene?-
-Che vuoi, Potter?-
-Ti ho fatto una domanda. Perché non mi lasci in pace? Possiamo odiarci anche senza infastidirci più di tanto-
Scusa, lurido Sfregiato. E buona fortuna. Spero tu vinca questa guerra. Da eroe.
-Perché sei un cretino, Potter-
Detto questo, Malfoy, si girò ed iniziò ad avviarsi, nella sua camminata orgogliosa e tranquilla, con il suo sguardo freddo ed impenetrabile. Il viso bellissimo. Il portamento impeccabile.
Draco Malfoy se ne andò dal corridoio in cui, probabilmente, avrebbe visto e parlato con Harry Potter per l’ultima volta.


Spazio autrice:
Grazie mille ad Helena89 per la dolce recensione. Sai, Sono d'accordo con te.. è possibile che le abbia pensate davvero quelle cose. Chi può dirlo? Grazie ancora.
Erigre! Ma che bella recensione, grazie.. certo. Malfoy che non è un mangiamorte. Sarebbe un po' la Speranza di tutti. Ma in fondo è andata così. Lui non è un mangiamorte dentro: e questo ci basta. Grazie mille ^^
   
 
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