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Autore: Maru_kaite    15/10/2016    1 recensioni
Mikaela aveva imparato bene la sua parte. Sorrideva e diceva di non preoccuparsi; avrebbe pensato lui a tutti loro, li rassicurava, non c’era bisogno che rischiassero, insisteva. Avrebbero potuto mangiare il curry tutti insieme.
Un bambino non può caricarsi sulle spalle il peso del mondo senza spezzarsi. Non è così, Mika?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ferid Bathory, Mikaela Hyakuya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mikaela aveva imparato bene la sua parte. Sorrideva e diceva di non preoccuparsi; avrebbe pensato lui a tutti loro, li rassicurava, non c’era bisogno che rischiassero, insisteva. Avrebbero potuto mangiare il curry tutti insieme. Quando si trovava nella penombra delle stanze di Ferid, la sua figura che lo sovrastava e i suoi occhi che scintillavano sinistramente nell’oscurità, e lui gli chiedeva: “Perché non porti anche i tuoi amici?”, Mikaela rispondeva che erano timidi, che avevano troppa paura per andare con lui. E sorrideva. Eppure tremava ogni singola volta che Ferid gli diceva: “Adesso vieni qui.” Ogni singola volta era sicuro che Ferid lo avrebbe ammazzato succhiandogli tutto il sangue che aveva in corpo, fino all’ultima goccia. Ogni singola volta, non poteva fare a meno di fissare con morbosa curiosità il rosso che risaltava quasi dolorosamente sul bianco della sua giacchetta. Ma ogni volta Ferid gli dava un fazzoletto di stoffa, bianco anche quello, perché si tamponasse la ferita e lo congedava con parole melense, stomachevoli. A volte, se era di buon umore, gli faceva qualche regalo particolarmente pregiato - di solito alimenti freschi e spezie, praticamente introvabili a Sanguinem. Mikaela ricambiava con parole educate, piene di gratitudine, e se ne andava a passi leggeri, senza affrettarsi, senza sembrare ansioso di allontanarsi. Sorridendo, come sempre.
Non appena credeva di essere fuori dalla portata di Ferid, cominciava a correre come se fosse inseguito da un branco di cani affamati. E piangeva. Mentre il vento gli sferzava il volto e il dolore della ferita si faceva sempre più insopportabile e i vetri rotti sparsi sull’asfalto delle strade sporche gli tagliuzzavano i piedi nudi, piangeva.
Era solo un bambino.



Noticine:
Mika perché ç__ç  è tristissimo che un ragazzino faccia una cosa del genere. Dovevo scriverci qualcosa sopra.  Mannaggia a Ferid. è.é  Ah, a proposito, siccome mi sembra un gran bastardo, ho deciso che i "regalini" che faceva a Mika erano a random. Del tipo che Mika poteva andare per giorni di seguito senza ricevere nulla in cambio e poi magari quando a Ferid gli girava, lo ricopriva di doni. Perché lo doveva far schiattare. Ok, basta, sto sclerando. 
Ricordate, amici: le recensioni (costruttive) fanno bene allo spirito! Ciau.
  
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