Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: _ L a l a    10/05/2009    3 recensioni
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Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

[ e quando non verra’ mattina, restero’ accanto a te

             e quando il buio si avvicina, se succede pensa a me]

Tiziano Ferro

(salutandoti affogo)

 

Peter Pevensie guardava le file interminabili di ombre che si trovavano nel campo nemico. Sarebbe stato difficile questa volta vincere, ma come sempre ce l’avrebbero fatta. Sorrise incoraggiante a Edmund, che stava indietro di lui, evidentemente teso. Salutò Susan, a capo degli arcieri, con la mano. Lucy, per fortuna, stava a Cair Paravel. Fissò le creature di Narnia pronte ad un suo qualsiasi ordine. Tornò a fissare le linee nemiche, determinato a farsi valere.                         
– creature di Narnia! -  chiamò. E Narnia rispose, con un urlo di guerra alto e assordante. Dall’altro capo del campo le ombre urlarono qualcosa nella loro lingua stridula.                   
– per Narnia! – urlò Peter lanciandosi all’attacco.  Gli abitanti di Narnia si fecero strada a suon di spade tra le Ombre. Peter puntò subito all’Ombra che sembrava essere il capo di un plotone. Gli andò incontro urlando nel frastuono della battaglia. A Peter sembrò di andare a rallentatore, anche se in realtà tutto scorreva molto veloce. Appena gli fu vicino l’Ombra mormorò una formula magica e lui cadde da cavallo, ma si rialzò subito. S’affrontarono a colpi di spade e, quando il ragazzo perse la spada, prese a difendersi con lo scudo. Infine anche lo scudo volò via.  Il giovane arretrò, e sperò che Edmund se la cavasse meglio di lui. Arretrò di nuovo e inciampò in un sasso. Prima di toccare terra, il ragazzo, sentì  l’Ombra mormorare una parola strana e quando toccò il suolo tutto divenne buio. Una freccia cadde a pochi centimetri dall’Ombra, e Peter Pevensie non c’era più.

Susan Pevensie scrutava astiosa l’orizzonte, l’arco stretto in pugno. Vide Peter salutarla e ricambiò il saluto, sperando di sembrare convinta. Sentiva che non sarebbe stata una guerra come le altre. Peter partì all’attacco, e si perse nella mischia, come Edmund. Si girò verso Cair Paravel e mandò un bacio a Lucy, affacciata alla finestra. Tornò a comandare gli arcieri della sua squadra.                                                              
–Pronti? Mirate… tirate! – molte frecce presero in pieno le Ombre. Susan vide Peter in difficoltà. Decise di aiutarlo.                   
– Mirate… tirate! – ma il suo tiro non fu perfetto come al solito, perché aveva visto Peter sparire, inghiottito dalla terra. Inizialmente non ci credette, ma vide l’Ombra con cui aveva combattuto andarsene. Il cuore prese a batterle furiosamente nel petto.                                                                  
–Peter!- affidò il comando a Tumnus e scese nel campo di battaglia. Spintonò tutto e tutti e arrivò al punto in cui Peter era scomparso. Rimase lì, ferma mentre tutto il resto correva furiosamente, come nel centro della battaglia. Poi sentì una stretta gelida sulla spalla. Si costrinse a reagire e si liberò velocemente di questa, per poi fronteggiare l’Ombra a cui apparteneva. A distanza ravvicinata però le frecce non sono mai servite a molto e presto Susan si ritrovò senza alcuna arma. Sentì il freddo passarle nella ossa e congelarla, tanto che non riusciva a muoversi. Cercò con lo sguardo Edmund, sperando in un possibile aiuto, e lo vide intento a fronteggiare un’Ombra molto più grossa di lui, ma il ragazzo sembrava prevalere. La sua nemica s’avvicinò, e Susan fu convinta di vedere un ghigno nel buco nero che era la sua faccia.  Provò a reagire, ma fu del tutto in utile. Il mantello dell’Ombra e s’avvolse intorno a lei. Susan sentì il freddo e poi ci vide nero. Il mantello dell’Ombra s’aprì rivelando il vuoto più assoluto. E Susan Pevensie non c’era più.

Lucy Pevensie raccolse il bacio della sorella e continuò a fissarla. Non voleva cercare né Edmund né Peter, per paura. Vide Susan affidare il comando a Tumnus. Che cosa stai facendo?  Si domandò, seguendo con lo sguardo la sorella, ora ferma in mezzo alla battaglia. Vide il suo combattimento con l’Ombra e vide il mantello di quest’ultima avvolgersi intorno a lei. Poi vide che non c’era più e scoppiò in lacrime. Non pensò nemmeno un istante ad un’allucinazione perché ormai sapeva bene che a Narnia poteva veramente succedere di tutto. Si guardò disperata in torno. E adesso cosa faccio?  Si chiese disperata. Poi rivide lo sguardo di Susan, rivolto ad un ragazzo coi capelli corvini. Edmund. Poteva chiamare Edmund. Peter era meglio non disturbarlo, e oltretutto non lo vedeva nemmeno più. Corse fuori dalla stanza, infrangendo l’ordine impostole da Peter, ma ora aveva ben altro a cui pensare. Scese la scale di getto e arrivò al portone senza fiato. Riposò una attimo prima di ricominciare a correre. Cercò Edmund nel campo di battaglia e lo vide. Gli corse incontro:                                            
- Edmund!! – lui si voltò di scatto, dimenticandosi per un momento dell’Ombra con cui stava combattendo. L’Ombra ne approfittò e lo colpì al fianco, prima che lui la trafiggesse. La raggiunse.                                                                                   
– Lucy! Peter t’aveva detto di stare dentro! –                                  
- ma Ed… Susan è scomparsa. – rispose piangendo.                            
– come scomparsa? -                                                                             
- c’era un ombra e poi, il mantello, e non c’era più –singhiozzò sconvolta. Il fratello maggiore la guardò con tenerezza.                                                                                           
– Vedrai che la ritroviamo… ora torna dentro, ok? Guarda, t’accompagno – la ragazzina annuì, rassicurata. Iniziarono a correre verso il castello, mano nella mano. un’Ombra si fiondò su di loro.                  –Accidenti – mormorò il ragazzo.                                                      
–Lucy, corri dentro, qui ci penso io – disse sbrigativo alla sorellina che continuò a correre. Lucy però inciampò nell’orlo del vestito, a pochi metri dal portone. Si rialzò faticosamente: le faceva male la caviglia, che stava diventando in fretta rossa e gonfia. Un’Ombra le si avvicinò. Ma prima che quella potesse raggiungerla una spada la trafisse. Lucy, pensò che fosse Edmund, ma quando l’Ombra cadde, rivelò il corpo snello di una ragazza bionda che Lucy non aveva mai visto. La ragazza, la caricò sul proprio cavallo la portò fino al castello, poi la poggiò per terra.                                                      
–qui sarai al sicuro, Regina Lucy – le sorrise. Come faceva a sapere chi era? La giovane fece per andarsene.                      
– Aspetta! – le urlò. Lei si voltò. –non so chi sei, e per adesso non voglio saperlo, ma tu sai chi sono io e saprai anche chi sono i miei fratelli. -  la giovane annuì. – allora aiuta Edmund – disse prima di svenire tra le braccia di una giovane guaritrice.

Edmund stava combattendo furiosamente contro un Ombra, ma non riuscì a prevalere, come era sempre successo fin ora. Cadde, sentì un dolore fortissimo al fianco e vide la sua spada volare lontano. – Accidenti – mormorò di nuovo. La spada del nemico stava per calare su di lui quando tra lui e la lama si sovrappose una giovane dai capelli biondi, che trafisse l’Ombra in un paio di minuti.  Battuto da una ragazza? Si disse incredulo fissando la sua misteriosa salvatrice. Lei si voltò e l’aiutò ad alzarsi, per poi farlo sedere sul cavallo. Edmund si rese conto solamente dopo che non aveva ancora trovato Susan.               – Ehi, tu, aspetta un attimo! Devo ancora cercare mi sorella! L’ho promesso–                                                                                     
-Cercare la Regina Susan ora è inutile. -                                                 
- come cavolo fai a sapere che mia sorella si chiama Susan? - 
- so molte cose -                                                                                 
- ma tu chi sei? -  la ragazza lo fulminò con lo sguardo.                           
– le spiace se la porto senza altre interruzioni al castello? Aslan ha già ordinato la ritirata – e in effetti, l’esercito si stava ritirando. Il leone dorato s’avvicinò a loro.                                 
 
–lascia che porti io Re Edmund, Selene  -  la ragazza annuì, e Edmund non poté fare a meno di notare il brivido che aveva percorso la schiena di lei quando Aslan aveva parlato. La giovane sparì tra le mura del castello

Buongiorno miei prodi narniani!! Cosa ne pensate di questa mia nuova fanfic?? Aspetto le vostre recensioni!!

   
 
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