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Autore: alix katlice    16/10/2016    5 recensioni
( Albus/Scorpius ♥ | next generation | one-shot )
Non contiene spoiler da The Cursed Child!
"Scorpius ride, reclina leggermente la testa da un lato e poi, tenuto sempre a braccetto da Camille e Madaleine, si volta per guardare il resto del gruppo che li segue: quando il suo sguardo incontra quello di Albus gli lancia un'occhiata divertita e gli sorride, soffermandosi su di lui più tempo di quanto abbia riservato a chiunque altro.
Albus capisce di essere totalmente impazzito nel momento in cui pensa che è proprio bello.
Scuote la testa e allontana il pensiero dalla testa: è tutta suggestione. "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Come ci si rende conto di avere una cotta
(o forse qualcosa di più)



 



 

Step Uno:
comincia a sfiorarti il pensiero

 

 

É un idiota.
Albus Severus Potter è un emerito idiota.
Rose Weasley ha una massa informe di ricci scuri, un'orgoglio grifondoro che più di una volta l'ha messa nei guai, una seria ossessione per la cioccolata fondente ed in teoria dovrebbe essere, oltre che sua cugina, anche la sua migliore amica: in pratica, dopo la giornata di oggi molto probabilmente sarà diseredata.
Non sa ancora come sia riuscita a convincerlo a venire: sta di fatto che ci è riuscita.
Hogsmeade è fredda e affollata, e lui avrebbe di certo preferito restarsene ad Hogwarts, al caldo, nella propria sala comune in compagnia di Lorcan e Julius. Ma tant'è. Non che gli stiano antipatici gli amici di Rose... è solo che non sono i suoi amici.
Il gruppo è appena uscito dai Tre manici di scopa: lui e Rose se ne stanno in coda, scambiandosi ogni tanto qualche sguardo (o meglio, lui la guarda in cagnesco e lei sorride compiaciuta), e davanti a loro procede Paul Turner con Alice Longbottom e Vincent McLudwig.
È colpa del nuovo barista dei Tre manici di scopa, comunque, è tutta colpa sua. Del barista (papabile vincitore del premio per il sorriso più seducente del Settimanale delle Streghe) e di Rose, ovviamente, perché tutte le paturnie mentali che lo stanno affliggendo ora non sarebbero spuntate come funghi se lei non avesse invitato Scorpius Malfoy.
Cammina alla testa del gruppo con Camille Zabini e Madaleine Finnigan, che ridono e lo hanno preso a braccetto. Ad Albus gli si stringe lo stomaco per un motivo ancora da chiarire e pensa a quanto sia ingiusta la vita.
Scorpius ha la faccia da stupido ed un sorriso gentile per tutti, anche per Albus. La cosa ha dell'incredibile soprattutto perché la prima volta che lo ha incontrato, evento che risale a tre anni fa sull'espresso per Hogwarts, gli aveva vomitato addosso. Scorpius non lo aveva preso a capocciate, né aveva cominciato ad insultarlo pesantemente come qualsiasi altra persona normale avrebbe fatto: si era limitato a sobbalzare, a constatere la quantità dei danni e poi a chiedergli scusa per essergli andato addosso.
Albus era quasi impazzito. Per giorni e giorni aveva cercato di capire il motivo per cui Scorpius avesse reagito a quel modo ed era giunto alla conclusione che il tipo doveva essere un fesso, cosa che continua a pensare anche dopo tre anni.
Eppure il fesso gli sta simpatico, un po' perché è così socievole (qualità che lui si sogna la notte), un po' perché sa sempre quale sia il momento giusto per parlargli, un po' perché lo capisce al volo e un po' perché tifa anche lui i Chudley Cannons.
Comunque, con il fesso c'è un problema. Deve confessare che non se n'era accorto: la consapevolezza lo ha colto di sopresa, non è colpa sua. O forse la consapevolezza c'è sempre stata, e lui se n'è accorto ora? Si è infiltrata sotto pelle e lo ha invaso, ha piantato radici e si è rivelata nella sua più completa forma distruttiva nel momento meno opportuno. Un disastro di proporzioni epiche, ecco cos'è questo, la resurrezione di Voldemort, la fine del mondo, una catastrofe.
La consapevolezza comunque è che Scorpius ha una bella mascella. E dei bei capelli. E anche dei begl'occhi. Gli piace persino il fatto che sia davvero molto magro.
La prima colpa va da imputare a Rose: al momento di sedersi al tavolo lo aveva praticamente scaraventato accanto a lui, e si era ritrovato in tensione per tutto il tempo, osservandolo con la coda dell'occhio per tutto il pomeriggio.
La seconda appartiene invece al barista, gran pezzo di manzo, che deve avergli scosso gli ormoni e deve averlo portato a formulare questi pensieri strani e assolutissimamente non da lui.
Scorpius ride, reclina leggermente la testa da un lato e poi, tenuto sempre a braccetto da Camille e Madaleine, si volta per guardare il resto del gruppo che li segue: quando il suo sguardo incontra quello di Albus gli lancia un'occhiata divertita e gli sorride, soffermandosi su di lui più tempo di quanto abbia riservato a chiunque altro.
Albus capisce di essere totalmente impazzito nel momento in cui pensa che è proprio bello.
Scuote la testa e allontana il pensiero dalla testa: è tutta suggestione. Colpa di Rose, ovviamente. E del barista, che gli fa sempre un certo effetto.
Tutta suggestione.

 

 

Step Due:
forse sei geloso



 

Albus è incazzato.
Albus è super-incazzato.
Solitamente non è né una persona possessiva né uno che anela la compagnia di qualcuno, chiunque esso sia, ma con Scorpius... con Scorpius è diverso.
Non è da tanto che hanno cominciato a vedersi da soli, all'incirca da quando hanno scoperto di stare davvero bene assieme: si incontrano il sabato sera in Gufaia, l'unico posto in cui possono stare senza essere disturbati, e parlano. Ad Albus non è mai capitato di incontrare qualcuno con cui essere completamente se stesso. Certo, con la sua famiglia si trova bene, e Rose è una delle persone che più preferisce al mondo, ma non gli ha mai detto tutto. Con Scorpius -Scorpius che non lo giudica e che lo ascolta sempre con attenzione, non ha paura di nulla.
Albus è letteralmente esaltato. Questo spazio, questa piccola dimensione che si è creato (lui, il silenzio della notte e Scorpius) è una delle cose più eccitanti che si sia mai ritrovato fra le mani.
Comunque, oggi è sabato e Scorpius non si è presentato.
Albus tenta di mantenere la calma, perchè non è proprio come se gli avesse dato buca: semplicemente il venerdì mattina gli aveva detto che Lorraine, una tipa con cui si stava frequentando, gli aveva chiesto di incontrarsi quel sabato sera e lui non ci aveva trovato nulla di male a dirle di sì, che aveva piani ma che tanto avrebbe potuto rimandarli facilmente.
L'aria è fredda, ma ad Albus non va di avvolgersi nella coperta che si è portato appresso, come ogni sabato. L'unica cosa a cui riesce a pensare sono gli stupidissimi ricci biondi di Lorraine e a quanto vorrebbe strapparglieli tutti... maledetta serpe. È pure simpatica, non ha un motivo razionale per odiarla, sono solo vibrazioni. Vibrazioni molto negative. E poi Scorpius. Ma quant'è stupido Scorpius? Scorpius che ha deciso di andarsene chissà dove a fare chissà cosa con Lorraine-la-serpe e lo ha lasciato da solo al freddo e al gelo.
Intanto l'aria è diventata ancora più fredda e Albus sta per prendere a testate il muro dalla frustrazione quando sente dei passi per le scale e lui è in piedi in un nano-secondo, sperando e pregando con tutto il cuore che sia Scorpius, e sembra un sogno infantile e da tonti e quasi di sicuro sarà qualcun'altro, qualcuno che ha deciso di inviare la propria corrispondenza il sabato notte per qualche oscuro motivo e... Scorpius. È proprio Scorpius. Albus sgrana gli occhi e si rimangia tutto ciò che ha pensato e detto di brutto nella sua vita sui poteri divini del Signore, perché ora sa che i miracoli esistono.
« Mi fai passare? » gli chiede Scorpius, vagamente perplesso per la reazione poco usuale dell'amico.
Albus si scansa, continua a non dire nulla perché gli si è formato una specie di groppo in gola, un misto fra più completa estasi e preoccupazione, sarà successo qualcosa di brutto?
« Com'è andata con Lorraine? » gli chiede, mentre lo osserva farsi avanti nella Gufaia, lo sguardo che corre sui gufi e sulle mangiatoie.
« Uhm, mi sa che non ci frequentiamo più » confessa Scorpius dopo qualche secondo, e Albus nota ora una particolarità di cui non si era reso conto.
Scorpius non lo guarda in faccia. Sembra contento (forse anche troppo) ma da quando è arrivato non ha ricambiato il suo sguardo nemmeno una volta.
« Perché? »
E Scorpius arrossisce. È una cosa nuova e piuttosto divertente, Albus non ha la più pallida idea di quale sia il motivo, ma è un rossore che colore le guance e le orecchie ed è così... carino?
« Divergenze di opinioni? »
La cosa comincia ad essere sempre più curiosa e Albus è un po' uno stronzo, perciò non fa cadere il discorso a discapito delle rimostranze mostrate dal compagno.
« Divergenze di opinioni, eh? Sai che non mollo finché non me lo dici, Scorp, vero? » chiede, e Scorpius finalmente lo guarda in faccia, anche se molto probabilmente preferirebbe sotterrarsi, si gratta un braccio con fare imbarazzato.
« parlroppde » farfuglia, e davvero, come ha fatto questo tipo a diventare così importante nella sua vita Albus non riesce a capirlo.
« Che? »
« Dice che parlo troppo di te. Albus di qua, Albus di là, lo sai che Albus ha fatto questo, lo sai che Albus sa fare quest'altro. Dice che sono monotono e che visto che parlo sempre di te dovrei uscire con te, non con lei » e parlando Scorpius arrossisce ancor di più (cosa che Albus non pensava fosse umanamente possibile fino a qualche secondo fa) « e quindi le ho detto che se voleva uscire con me anche le cose che ti riguardano erano nel pacchetto perchè tu sei impor-... tu ci sei, sei un po' dappertutto. Ha cominciato a lamentarsi e l'ho mollata. »
Oh.
OH.
Albus non sa se essere dispiaciuto o saltare dalla gioia. Propende per una via di mezzo e sorride soddisfatto, il cuore gli scoppia nel petto. Scorpius ha scelto lui. Scorpius, anche se Albus è un pessimo amico (non è normale essere contenti dopo l'annuncio di una rottura, no?), ha scelto lui.
« Okay » dice, poi si dirige verso il muro e si siede, le ginocchia piegate.
« Okay? »
« Eh. Sei contento? »
Scorpius sembra pensarci un pochino e le sicurezze di Albus vacillano. Poi gli si siede accanto e sorride, rilassato, il solito Scorpius. Scorpius che un po' è anche suo.
« Sì, sono contento. »

 

 

 

Step Tre:
forse ti interessa troppo (ed hai altri dubbi)


 

È triste.
Scorpius è davvero troppo triste.
Albus se ne accorge in meno di tre secondi, un po' perché è davvero difficile ignorare la testa bassa e gli occhi tristi di quello che pian piano sta cominciando a diventare il suo migliore amico, e un po' perché ha imparato a leggerlo e ad interpretarlo senza il bisogno che l'altro gli dica troppo.
Scorpius si è afflosciato su uno dei divanetti della sua sala comune, le ginocchia al petto e lo sguardo vago rivolto a qualcosa di indefinito. Albus gli si siede accanto, imbarazzato ed indeciso sul da farsi.
« Tutto okay? » domanda, dopo qualche attimo di silenzio.
Scorpius scrolla le spalle e continua a guardare dritto, tanto che Albus comincia un po' a preoccuparsi. Gli ha mandato un messaggio attraverso Rose una mezz'oretta fa per chiedergli se gli andasse di vedersi nella sala comune dei Serpeverde e Albus si è precipitato forse persino con troppa foga; non immaginava di ritrovarselo in questo stato malinconico. È dispiaciuto e si sente come se qualcuno gli avesse gettato un secchio d'acqua gelata addosso.
« Ma è successo qualcosa? » chiede nuovamente.
« Mi è arrivata stamattina una lettera da mia madre, hanno portato al San Mungo la mia gatta. » risponde Scorpius, guardando il tappeto « non so se ce la fa. È vecchia, fa fatica a bere e a mangiare e non riesce a camminare. »
Oh.
Dal nulla Scorpius tira su col naso e... si mette a piangere.
Ommioddio no.
È un pianto silenzioso, uno che se accanto a lui stesse qualsiasi altra persona Albus tenderebbe ad ignorare (non sa gestire le sue emozioni, figurarsi quelle degli altri). Però è Scorpius, e Albus non ci tiene per niente a veder Scorpius star male senza almeno provare a consolarlo. Gli mette una mano su una spalla con fare impacciato e gliela stringe, sperando che l'altro capisca quanto vorrebbe aiutarlo in questo momento ma... non ne è propriamente capace.
Si rende solo conto che veder Scorpius stare così male gli provoca un dolore profondo al petto, un disagio sempre maggiore che cerca di ignorare, un groppo in gola che lo costringe a respirare con più calma mentre tiene la mano sulla spalla dell'amico. È una sensazione destabilizzante principalmente perché non l'ha mai provata per nessuno, e non ha la più pallida idea di come maneggiarla. Lo osserva in silenzio, aspetta che sia lui a parlare: sa che se si ritrovasse costretto a prendere l'iniziativa ne uscirebbe qualcosa di davvero sconsiderato e stupido (la cosa peggiore è che non ha idea di cosa potrebbe essere).
Aspetta un paio di minuti, aspetta senza dire una parola, aspetta e intanto prova a darsi una spiegazione per tutto questo, questo sentimento caldo che lo avvolge e che lo rende tanto triste e malinconico.
E poi l'amico fa una cosa che non si aspettava proprio: volta il busto verso di lui e lo afferra per la divisa. Prima che Albus possa capire cosa stia succedendo lo sta abbracciando, se lo stringe contro ed è tutto così... strano. È la prima volta che si toccano in questo modo così intimo e se fosse una qualsiasi altra persona Albus già l'avrebbe respinto schifato, ma è... Scorpius.
E vabbè che Albus è leggermente sopraffatto da questo vortice di emozioni che sta provando, ma si rende conto benissimo che questo “vabbè lo può fare ed io posso permetterlo perché tanto è Scorpius” sta cominciando a diventare troppo.
Continua a non lasciarlo, anzi. Lo stringe più forte e azzarda pure una carezza impacciata fra i capelli, per fargli capire che c'è e che a discapito di come possa sembrare (ovvero uno a cui non interessa mai nulla) di lui... beh, di lui gli interessa. La prima conclusione è che di Scorpius gli importa anche troppo, la seconda è che sta cominciando ad avere qualche dubbio sul proprio orientamento sessuale.

(Forse per quello deve ringraziare anche Rose e il barista dei Tre manici di Scopa, ma dettagli.)

 

 

 

Step Quattro:
potresti averlo sognato

 

 

« Scorpius, mi accompagni fuori a prendere una boccata d'aria? »
« Sì, eccomi eh. »
Scorpius è seduto fra un paio di ragazze che Albus fortunatamente non ha avuto l'occasione di conoscere nel corso del pomeriggio. Le osserva mentre Scorpius si alza, tenendo d'occhio soprattutto quella roscia (che fino a tre secondi fa teneva una mano sulla gamba del suo migliore amico e quindi no, semplicemente no), e gli lancia un'occhiata che dovrebbe risultare aggressiva non appena Scorpius si volta e comincia a camminare fuori dalla Testa di Porco. Usa il verbo dovrebbe perché la ragazza sembra solo confusa, non preoccupata dall'imminente e terribile minaccia che è un Albus-incazzato, e lui non è troppo sicuro dell'esito dell'occhiataccia: probabile sia sembrato solo uno che ha bevuto troppa Acqua Viola e che cerca di mettere a fuoco qualcuno.
A pensarci bene, mentre segue con lo sguardo i piedi di Scorpius che si muovono, forse avrebbe dovuto bere qualcosa, perché rischia che questo coraggio improvviso che lo ha invaso e che gli sta per permettere di affrontare il Discorso, quello con la D maiuscola, venga meno da un momento all'altro. Vero è che la necessità del Discorso è nata da stamattina (o meglio, stanotte) e che è tutto il giorno che ci pensa e ha già deciso da precisamente dieci ore che deve parlargliene, ma fra il dire ed il fare...
Comunque, sono fuori.
Scorpius sembra parecchio contento. Si appoggia contro il muro e si sporge leggermente, osservando la strada deserta e respirando il vento freddo.
Quando si volta verso di lui Albus si sente il cervello in panne.
« Non dovevi prendere aria? »
Scorpius glielo chiede con un accenno di sorriso in volto e la consapevolezza di star per affrontare un discorso impegnativo. Albus non si sorprende, non troppo. Lo ha evitato per tutto il pomeriggio e le poche volte in cui si sono incontrati si è ritratto dal suo tocco come se si fosse scottato: normale che qualche dubbio gli sia venuto e normalissimo che abbia capito che non è una cosa troppo grave (e certo, per Albus è la fine del mondo, ma cosa non lo è?).
« No, volevo solo stare da solo con te » gli confessa dopo qualche momento di silenzio.
Si è svegliato con la fronte sudata ed impresse sulla pelle immagini che avrebbe preferito non formulare mai, accompagnate da un dilagante senso di colpa che lo ha costretto a prendere una decisione drastica e netta: confessare tutto a Scorpius.
Perché sì, insomma, Albus è stupido. Albus è stupido ma stupido che rasenta l'imbarazzante.
Dev'essere per questo che stanotte è successo quello che è successo e lui stamattina, non appena riacquisita un po' di lucidità, ha scelto di dire tutto a Scorpius: Scorpius si merita di sapere.
Si sente persino un po' sporco al pensarci, e probabilmente è questo ciò che lo convince a parlare. Lui e Scorpius sono amici. È suo dovere dirgli certe cose.
« Mi prometti che se ti dico una cosa tu continui ad essere mio amico? » gli domanda, perché effettivamente tutta la strizza che ha deriva dal fatto che non ha idea di come potrebbe reagire il compagno ad una rivelazione di questa portata.
Scorpius annuisce, capisce subito che Albus è serio, e gli rivolge uno sguardo pieno di... attenzione. Albus non ha ancora capito come, ma il loro intero rapporto è caratterizzato da questa vena di attenzione e cura che lo fa sentire capito, compreso, preso in considerazione. Importante.
« Potrei averti sognato, stanotte. »
In un primo momento Scorpius non capisce. Lo guarda come se fosse diventato tutto scemo e gli sorride strano, confuso.
« Eh. »
(Ma perché è tutto così complicato, perché mi sono andato a pescare quello tonto?)
« Okay, ti ho proprio sognato. »
« Va... bene? Al, pure io ti sogno ogni tanto, qual è il problema? »
Ed ora l'imbarazzo e l'insicurezza sono sostituiti dalla frustrazione, perché è possibile che una persona tanto brava a leggerlo in ogni occasione sia tanto lenta a capire questo? Si passa una mano fra i capelli e sposta il peso da un piede all'altro, non sa proprio come spiegarglielo.
« Non ti ho semplicemente sognato » gli dice, sperando (pregando) che questa volta capisca « ti ho sognato. »
Sono parecchio vicini, se allungasse una mano potrebbe sfiorargli le labbra senza problemi (al pensiero si sente sciogliere). Alza gli occhi al cielo perché l'altro continua a non capire, l'espressione perplessa di prima ancora sul suo volto. Quasi è tentato di lasciar perdere, ma il senso di colpa torna prepotentemente: Scorpius è il suo migliore amico e insomma, non gli ha mai dato il permesso di sognarlo. Deve dirglielo.
« Ti ho sognato in quel senso. »
Ed Albus lo sa, Scorpius adesso ha capito. Sgrana leggermente gli occhi e socchiude le labbra per dire qualcosa, poi le richiude perché è parecchio sorpreso e non sa cosa dire.
Si guardano per qualche secondo senza dire nulla, poi Scorpius (e Albus lo può vedere anche alla sola luce dei lampioni per strada) arrossisce.
Arrossisce?
« Quindi tu sei...? »
« Io... io non lo so, insomma » dice, ed ora anche lui si sente andare a fuoco « sei solo tu. »
Forse sei solo tu non è stata una delle sue uscite più intelligenti, ma ormai. Rimane stoico a fissare Scorpius mentre gli lascia del tempo per assorbire questa nuova informazione.
« Anche » comincia Scorpius, grattandosi la nuca con fare imbarazzato e provando a reggere e ricambiare il suo sguardo « anche io ti ho sognato in quel senso. Un paio di volte. »
Ed ora tutto è più semplice. La tensione si scioglie, loro cominciano pian piano a ridere e Albus gli si attacca ad un braccio, si sbilancia in avanti e si sente bene.
Se lo osserva con attenzione mentre ridono e si rende conto che tutta la preoccupazione di prima era immotivata, che Scorpius non smetterà mai di volergli bene, e che questa cosa non cambia assolutamente nulla. Sono sulla stessa lunghezza d'onda, sulla stessa frequenza. Come sempre.

 


 

Step Cinque:
sì, sul serio



 

Albus è vagamente confuso.
Più cerca di capire le dinamiche dell'accaduto più gli gira la testa: sa solo che è leggermente ubriaco, che andare alla festa clandestina organizzata dalle Corvonero del sesto anno nella stanza delle Necessità (cliché oltretutto ridicolo) non sia stata una delle sue idee migliori e che Scorpius è accanto a lui.
Ecco, questo è la cosa che lo manda più in confusione. Sono seduti per terra nel corridoio e non c'è nessun'altro: il resto dei loro amici è rimasto dentro.
Scorpius biascica una battuta squallida e Albus ride, si passa una mano sulla fronte sudata. Okay, ora riesce a mettere a fuoco. Sono da soli perchè ha chiesto a Scorpius di accompagnarlo fuori.
Scorpius non sta più facendo battute squallide ma continua a straparlare: Albus adora sentirlo parlare, sul serio, ma la testa gli fa parecchio male e al momento proprio non riesce a seguirlo.
« Scorp, mi gira tutto » piagnucola con tono strascicato.
« Te l'avevo detto, mica dovevi bere così tanto. »
« No che non ho bevuto troppo, è solo che dentro faceva caldissimo! »
Scorpius si volta verso di lui e gli lancia un'occhiata che dovrebbe essere minacciosa ma che risulta solamente tenera, tanto che Albus glielo dice e scoppia a ridere, reclinando leggermente la testa all'indietro e strizzando gli occhi. Scorpius ride con lui, sbilanciandosi in avanti, ed è quando Albus riapre gli occhi che si rende conto del fatto che sono davvero
tanto vicini.

« Mi piace la tua faccia » gli dice, perché ora che sono così vicini può osservarla meglio « mi piace un sacco la tua faccia. »
Scorpius si fa improvvisamente zitto. Albus gli lancia uno sguardo confuso, non è che stia capendo troppo cosa sta succedendo: si rende conto del motivo del repentino silenzio solo
quando si accorge di avergli afferrato il viso fra le mani e di esserglisi praticamente spalmato addosso.

Che COSA sta facendo.
Albus è confuso principalmente perché non capisce come ci sia finito in questa posizione -giura che non è stato intenzionale, ma non può proprio lamentarsi: Scorpius è bellissimo visto così da vicino (e qui si corregge, perché Scorpius è bello sempre). Scorpius è bellissimo e lui non sa perché ma vorrebbe baciarlo. Baciare Scorpius è un pensiero nuovo ma talmente familiare da dargli l'impressione di averlo già fatto, o di averlo voluto dal primo momento in cui ha posato lo sguardo su di lui.
Ed è un'idea folle, perché poi dovrebbe piacergli baciare Scorpius? La domanda aleggia nella sua testa e, mentre il compagno continua a fissarlo confuso e a non spiccicar parola, lui formula un pensiero preoccupante. Scorpius è il suo migliore amico, quello che lo capisce sempre, che lo completa e lo sostiene in ogni momento, la persona a cui vuole più bene al mondo. Per Scorpius ha riso, per Scorpius ha pianto, a Scorpius ha concesso tutta una serie di cose che non avrebbe mai e poi mai concesso a nessun altro... a Scorpius ha dato tutto. Ed in più, lo ha sognato nudo. Lo ha sognato mentre facevano... robe. La vera domanda a questo punto è perché non dovrebbe piacergli baciare Scorpius?
Mentre lo osserva, facendo scorrere lo sguardo sul suo viso e soffermandosi con particolare insistenza sulle labbra, decide che per risolvere questo dubbio amletico del “piacere o non piacere” l'unica soluzione valida è provare.
E lo fa. Scomposto, piantandogli un ginocchio nelle costole e sbattendo il naso contro quello del compagno con un po' troppa violenza, ma lo fa, preme le labbra e tiene gli occhi ben aperti perché vuole imprimersi nella mente l'immagine della faccia di Scorpius. È tutto molto caotico, e un po' perché nessuno dei due ha idea di cosa stia succedendo ed un po' perché sono in una posizione scomodissima, con Albus praticamente appollaiato su Scorpius, il bacio dura poco meno di qualche secondo.
Albus deve trattenersi dal gettargli le braccia al collo e approfondire il bacio, strizza gli occhi e si tira indietro: deve capire.
La risposta arriva quando una parte del suo cervello comincia a remargli contro e lo costringe a trattenere una mano stretta alla divisa di Scorpius, come se non potesse fisicamente fare a meno della sua presenza.
Oddiomio mi è piaciuto sul serio.
Solo quando riesce a leggere negli occhi di Scorpius la stessa bruciante consapevolezza passa le mani fra i suoi capelli, ringrazia chiunque ci sia da ringraziare per questa fortunata coincidenza e finalmente si concede di baciarlo senza preoccuparsi di null'altro.








 


Doverose conclusioni:
eravate stati avvertiti.
Ecco qua, con una nuova one-shot sui piccini! Per chi non avesse letto l'altra, ribadisco che ho volutamente ignorato The Cursed Child (causa: non l'ho ancora finito) e che con i caratteri ho fatto un po' quello che volevo. Primo fra tutti, Rose per me rimarrà sempre una persona decente.
Ho alcuni appunti da fare! Il primo è che fortunatamente questa volta posso citare la fonte dell'immagine che ho inserito in copertina (è scritta sulla borsa di Albus) :3
Il secondo è che non ho davvero idea di dove i maghi portino i loro animali in caso di malattia, perciò ho inventato un reparto veterinario al San Mungo (licenza poetica che spero possiate perdonare).
Il terzo è che questa in realtà è una rielaborazione di un'altra mia fanfiction gennex (per chi non lo sapesse, la ship che si è creata fra i due componenti di un gruppo musicale, gli urban strangers). La stavo rileggendo per correggere alcune cose e mi son detta: devo scriverne la versione Scorbus. Perciò eccola qui ahahha.
Niente, io ringrazio chiunque abbia letto e recensirà/preferirà/ricorderà e mando un bacio a tutti :*
Alla prossima!

Alix



 
  
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