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Autore: WriteMary    16/10/2016    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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“Pensi sia rientrato?”
“Probabile, ormai è quasi l’alba.”
La coniglietta fece cenno di seguirla,  accompagnando il gesto con sguardo che suggeriva al collega prudenza.
“Sei troppo seria Carotina” disse la volpe alle sue spalle. “finirai per diventare come il capitano.”
Judy scosse la zampa, come a voler scacciare la frase.
“Si era detto di fare a turno Nick. Eppure non ti ho ancora visto prendere un caso seriamente.”
 
La stanza era buia, immersa ancora nella notte che le fronde del distretto di Rainforest andavano a prolungare.
Judy avrebbe potuto usare la piccola torcia che teneva alla cintura, ma la discrezione voleva essere unica padrona dell’operazione.
I due costeggiarono il bancone, raggiungendo in silenzio la porta che dava sul deposito.
Judy girò lentamente la maniglia facendo leggera pressione. “Chiusa. Vedi niente Nick?”
La volpe allungò il collo fino a vedere oltre l’oblo. “Nulla. Ma sembra tutto tranquillo.”
Con un cenno di assenso Judy prese dalla tasca dell’uniforme una piccola chiave, la infilò nella serratura e cercando di fare meno rumore possibile la fece scattare.
Aprì la porta appena a sufficienza da far passare entrambi, che una volta dentro iniziarono a ispezionare i dintorni.
“Credevo che i depositi della Mutua assistenza fossero più grandi” ammise Nick osservando le scaffalature vuote.
“Lo sono.” Confermò Judy mentre cercava di osservare gli estremi della stanza. “Questa doveva essere una struttura provvisoria, e ha chiuso proprio perché ne hanno aperta una più grande a Fog Street.”
“Il locale più sinistro di tutta Zootropolis” affermò la volpe con una percepibile nota di disgusto.
“E' un esigenza Nick, dopotutto stiamo parlando di…”
La voce di Judy si spense di colpo, tanto da far voltare il collega dalla sorpresa.
“Carotina?”
“C’è qualcosa la in fondo.”
“la finestra rotta?”
“No.” Disse lei indicando un oggetto che sembrava un piccolo distributore automatico.
I due si avvicinarono e la sagoma prese lentamente definizione.
“E’ un emoteca!” affermò Judy con un entusiasmo che la volpe non comprese.
La coniglietta la raggiunse e rapida ne confermò il contenuto.
“…Otto, nove, si sono queste! Le undici sacche di sangue rubate dal presidio ospedaliero di Saint Rain!”
“Grandioso” partecipò Nick evitando di osservare il contenuto. “Ti prego, ora non dirmi che dobbiamo caricare in auto quella… roba.”
“Ti fa cosi impressione?” domandò Judy con ilarità.
“Lo trovi divertente Carotina?”
“Non chiedermi di mentire.”
Nick si limitò ad alzare gli occhi al cielo con malcelato sorriso.
“Comunque no.” Lo rassicurò la coniglietta. “ Non abbiamo i mezzi per garantirne la conservazione; per lo più Desmond non è qui, ma le testimonianze dei suoi complici hanno trovato conferma questa sera. Mi chiedo solo il perché questo frigo non sia stato portato via come tutto il resto.”
“hai idea di quante cose si dimenticano o vadano perse nei traslochi?”
“No Nick.” Lo interruppe lei. “Questo non è un soprammobile o un paio di guanti. E’ costoso quanto indispensabile.”
“Allora è più probabile che sia stato sottratto durante i traslochi. Sai… credo di avere una abajur che condivide la stessa storia di questa emoteca.”   
“Nick.” Si espresse lei con tono rassegnato.
“Cosa c’è?” rispose facendo spallucce. “Ti giuro, sto ancora aspettando che qualcuno la reclami.”
Judy mosse gli occhi al cielo come se scavalcassero la questione. “Non ci resta che fare rapporto in centrale e presentarci alla porta di Desmond.”
“Piano piano Carotina, ti ricordo che giriamo per Rainforest da ben…”
L’orecchio di Nick si tese di scatto.
Il suo sorriso beffardo si sostituì a un muto sguardo indagatore. “Hai sentito?”
Judy guardò la volpe per un secondo poi pure il suo orecchio si tesse e ruotò verso destra.
Il suono appariva quasi impercettibile e nessuno dei due riuscì a capirne la natura ne la provenienza.
D’improvviso Nick avvertì un colpo alla nuca, come se qualcuno gli avesse tirato una pallina da tennis.
Non fu doloroso, ma al colpo si aggiunse qualcosa come una puntura di spillo.
La volpe portò le spalle all’indietro e prese a scrollare la testa.
“oh-oh- OH! C’è qualcosa! Ho qualcosa addosso!”
Judy prese immediatamente  la torcia e la puntò sul collega, rivelando, aggrappato alla collottola di Nick, una piccola forma rotondeggiante dal colore bruno rossastro, con piccole ali scure retratte sul pelo della volpe.
“Non ti muovere!”
La coniglietta afferrò fulminea la creatura per la piccola canottiera che indossava, che però dimostrò un inaspettata resistenza, obbligando Judy ad aggiungere convinzione alla presa, fino a far cedere l’assalitore.
Questi lasciò la pelliccia di Nick dibattendo le ali in un vano tentativo di fuga, che Judy impedì afferrandolo con entrambe le zampe.
La torcia cadde, e nell’impatto si spense.
 
Nick accese le luci al neon del deposito con espressione accanita e una zampa premuta sulla collottola, mentre osservava il suo piccolo aggressore premuto tra le zampe della partner.
Quello che Judy aveva di fronte era un pipistrello vampiro.
Era piccolo, circa settanta millimetri dalla pelliccia corta e ruvida, vestito con piccolissimi shorts e canottiera verde oliva.
Il mammifero ruotò il capo verso l’agente che lo impossibilitava, e la osservò con quei piccoli occhi scuri incastrati in un muso corto e conico, sormontato da una cresta nasale a forma di emme.
Judy non fece caso all’aspro sguardo dedicatole, i suoi occhi furono vincolati sulle labbra dell’animale, macchiate ancora con piccole gocce di sangue.
Portò lo sguardo sulla volpe. “Nick, ti ha morso.”
La sua voce lasciava percepire una sottile preoccupazione, minima, ma sufficiente a far togliere alla volpe la zampa dalla ferita pur di rassicurarla.
“Me ne sono accorto Carotina, ma è un inezia.”
“Ti è andata bene sbirro!” tuonò il pipistrello con voce che contrastava la piccola taglia.
Judy non disse nulla, anche se avrebbe voluto.
Si concesse due secondi per riorganizzare i pensieri per poi sentenziare.
“Desmond de Azara, Ti dichiaro in arresto!”
“Con quale accusa?!”
“Aggressione a pubblico ufficiale, tanto per iniziare.” Rispose Nick dal lato della stanza, conl sorriso tipico di chi ha vinto la partita.
“ E furto.” Riprese Judy legandosi all’elenco.“I tuoi complici hanno confessato. Sappiamo che sei coinvolto nel furto a Saint Rain”
“Ecco, qui non capisco.” intervenne Nick avvicinandosi ai due. “Perché rubare qualcosa che lo stato già ti fornisce”
“Ah! Fornisce!” Sbottò Desmond rizzando il pelo. “La mutua assistenza ci obbliga ad annuali visite mediche: dove ci pesano, per poi fare una stima e fornirci della percentuale di sangue mensile che loro ritengono sufficiente! A loro non importa se poi qualcuno ne resta a corto.”
 Il pipistrello fece una piccola pausa, poi riprese “Se ho rubato? Si l’ho fatto,  ma solo per assistere i miei fratelli della comunità.”
“Belle parole.” Si espresse Nick con fare incurante. “Peccato che in genere i santi non chiedono di essere pagati.”
“Inoltre il sangue sottratto era destinato alle trasfusioni, non alla vostra specie”aggiunse Judy. “Per non parlare della legislazione che ne vieta la vendita e l'acquisto.”
“Il sangue è sangue coniglia” le rispose Desmond con una fronte ancora più corrugata
“Potrai dirlo al giudice.” Rispose lei.
 
La grossa auto della polizia era parcheggiata appena fuori lo stabile dismesso, con la leggera pioggia incessante che batteva sulla carrozzeria.
Un’immagine paradossale, vista la chiara e limpida veduta di Downtown illuminata da un alba ormai sorta.
Desmond fu messo in una piccola gabbietta sui sedili posteriori, e osservava imbronciato i due agenti prendere posto sulla vettura.
Judy al posto di guida e Nick alla sua destra.
La volpe ruotò il busto per afferrare la cintura, facendo notare a Judy la parte superiore del suo collo.
“Nick. Stai ancora sanguinando.”
Lui portò con calma la zampa sul collo, in cerca alla piccola ferita come se non se ricordasse.
“Immagino sia colpa della saliva del nostro amico.”
“Sarà meglio disinfettarla." Disse lei seria. "Prima che ti crescano le ali e ti trasformi in una volpe volante.”
“Senti senti, da dove viene questa vena comica?... Hai capito no, vena.”
Judy non poté che lasciarsi sfuggire un sorriso, seguito da un pugnetto giocoso lanciato con forse troppa energia.
Entrambi risero.
Mentre sul retro, Desmond era sempre più disgustato.
   
 
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