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Autore: H o p e l e s s    16/10/2016    8 recensioni
Non puoi dirgli la verità, non puoi dirgli che secondo te sta facendo uno sbaglio perché non è convinto, e si vede, hai parlato con altri prima di lui ma non sono per niente paragonabili a Dean.
Insomma, nulla è paragonabile a Dean.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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DISCLAIMER: Nessun personaggio purtroppo mi appartiene, non ci guadagno nulla se non tanto giubilo nella mia vita.




And I wish




 

La prima volta che Dean Winchester varca la porta del tuo studio, non hai la minima idea di cosa dire perché il tuo cuore non ha mai pompato così veloce e la tua voce non è mai stata così roca.
Ma sai fingere in qualche modo, ti riesce abbastanza bene quando hai a che fare con i clienti e lui non sarà l’eccezione.

Dopo pochi minuti capisci che sareste rimasti in contatto per circa un anno, e quando ti riferisce che gli sei stato consigliato da il suo amico Benny LaFitte capisci che in realtà vi siete già incontrati, ma evidentemente quel giorno eri troppo concentrato per prestare attenzione alle altre persone.

E’ abbastanza strano, di solito tendi ad avere un cerco distacco professionale quando lavori, specie al primo incontro, eppure in qualche modo Dean con una battuta oltremodo squallida, non può fare a meno di lasciarti scappare una mezza risata.    

Non è poi così male.

Quando esce dal tuo studio, hai il suo numero di cellulare scritto sull’agenda.

 

 

 

 

A Dean Winchester piace il western.

Lo capisci subito non appena inizi a mostrargli le prime carte, gli ambienti che gli piacciono devono avere quel qualcosa di “vecchio cowboy” come ti ha detto poco prima, e non puoi fare a meno di guardarlo stranito perché è una richiesta alquanto insolita. Ma non importa, saprai soddisfare le sue esigenze.
Siete seduti sul divano del tuo studio e lui ti porge dei fogli di quello che aveva trovato su internet, non sei sicuro se effettivamente quella ricerca sia opera sua ma non dici niente e inizi a guardare le pagine.
Senti per un attimo il suo sguardo su di te e ti volti d’istinto, per scoprire che effettivamente è così.

Dean ti osserva e tu ti senti nudo. Per un attimo i tuoi occhi si soffermano sui suoi verdi come la giacca che indossa, e lui si gira dall’altra parte dopo quello che ti è sembrato il secondo più lungo della tua vita.

Un’ora dopo lui prende congedo, e devi sforzarti di sorridergli come se niente fosse nonostante il tuo cuore non la vuole smettere di scalpitare.

E’ la prima volta che ti senti così, e non sai se ti piace questa sensazione.

 

 

 

 

Questa sera sei tornato a casa più tardi del solito, parlare al telefono è una cosa che non sopporti ma è necessaria, e un altro paio di clienti hanno da poco finito di pagare la tua retta quindi almeno sai che puoi tirare avanti. Non hai mai avuto problemi con questo, nel tuo lavoro sei bravo e te lo dicono spesso insieme a una infinita quantità di domande e consigli non richiesti, semplicemente perché tu stai bene così e agli occhi degli altri più passano gli anni e più sembra strano.

Non ti sei mai visto in determinate circostanze e non vuoi nemmeno ritrovartici, sei troppo strano e te lo dicono spesso. Parli solo con persone che consideri degne della tua attenzione.
Non hai mai capito se si tratta di un complimento o una critica.
Ma sta bene così.
Hai accettato da tempo le tue condizioni.

Per cena hai preparato dei semplici hamburger, ti sono sempre piaciuti un sacco sebbene di solito sei predisposto a gusti più raffinati, ma alla fine sei in casa tua e non ti importa, potresti anche chiamare degli amici e guardare il Super Bowl insieme, scolando delle birre e facendo a gara di rutti.

Al solo pensiero aggrotti le sopracciglia, tanto perderesti non sei bravo in queste cose stupide. Tu devi essere sempre composto, ordinario, e con la giacca ben stirata pronta da indossare appena ti svegli.

Non sai cosa sia guardare il Super Bowl con gli amici e parlare delle belle donne, ma non ti pesa. Alla fine se non conosci la cosa in sé, non può certo mancarti.

 

 

 

 

Il messaggio di Dean è inaspettato, e praticamente salti dal letto non appena leggi il suo nome sul display del cellulare.

Ti dice che ha bisogno di consigli e ti chiede se potete vedervi in mattinata e a te sta bene, certo che sta bene. Non ti importa nemmeno di controllare la tua agenda ed è qualcosa di così insolito che viene totalmente surclassato quando ti passi le dita sulla camicia, dopo averne cambiate una decina prima di annuire compiaciuto davanti al tuo riflesso.
Ti stai facendo bello per lui e questa consapevolezza va a fare compagnia al menefreghismo di non aver controllato l’agenda prima di uscire di casa.

Vi vedete in un bar in centro e davvero, la giornata è stranamente più bella del solito e tu stai persino sorridendo alle sue battute squallide.
Dopo un paio d’ore hai praticamente deciso che adori le sue battute squallide.

Non parlate di cose serie, vi eravate visti per discutere su delle carte da firmare ma non apri nemmeno la cartellina che hai portato insieme, lui ti ha anche chiesto scusa per non averti telefonato ma solo di averti scritto e tu non puoi fare a meno di dirgli quanto in realtà detesti parlare al telefono.

Ti assicura che da allora ti manderà solo messaggi e la cosa ti fa quasi imbarazzare, perché al terzo “appuntamento” avete già iniziato ad avere una cosa solo vostra.

Forse stai esagerando, forse dovresti smetterla di trovarti così a suo agio con lui specie perché iniziate a discutere su chi debba pagare il conto, e quando lui ti chiama “Cas” per cercare di farti desistere, sai che non hai speranze di poter tornare indietro. E lo lasci pagare, scusandoti per la pazienza del cameriere che ha dovuto assistere a tutto il teatrino.

Passeggiate per un po’ e più tempo passi con lui, più lo conosci meglio e menti a te stesso dicendo che queste informazioni ti serviranno per il tuo lavoro, ma la verità è che vuoi davvero sapere sempre di più ed è la prima volta, la prima autentica volta in cui ti importa di quello che stai sentendo, in cui gli assicuri che sarà tutto perfetto, in cui ti senti un po’ morire perché ti è capitato di affezionarti in qualche modo ad alcuni clienti, ma non così. E non è un bene.

 

 

 

 

Ti piace messaggiare, lo hai scoperto con Dean.

Dal vostro ultimo incontro è passata circa una settimana, e credi davvero che l’altro ti abbia ricontattato con una scusa dato che ha incominciato a fare domande assurde che non c’entrano col lavoro ma con te. Dean vuole saperne in più su di te e ti chiede come tu ti comporteresti in certe decisioni.

Non puoi dirgli la verità, non puoi dirgli che secondo te sta facendo uno sbaglio perché non è convinto, e si vede, hai parlato con altri prima di lui ma non sono per niente paragonabili a Dean.

Insomma nulla è paragonabile a Dean.

Non fate altro che mandarvi messaggi come degli stupidi adolescenti, lui ti racconta la sua giornata senza che tu glielo chieda ma tu non puoi fare a meno di raccontargli la tua, facendo le somme e costatando  quanto lui sia pieno di gente che gli vuole bene.

Dean ha un sacco di amici, ti parla di suo fratello Sam, e di Benny che già lo conoscevi e di un certo Gabriel, di Kevin, di Charlie, di uno che si fa chiamare Balthazar, di suo padre John e di sua madre Mary. Ti racconta degli stralci della sua vita, di come sia stato duro andare avanti quando il lavoro di suo padre scarseggiava, dei sacrifici che ha fatto per non essere un peso per la sua famiglia.

Dean Winchester è un guerriero, ha una determinazione così forte e una fiducia così cieca a tratti innocente verso le persone a cui si affeziona, che ti senti sporco sapendo di stargli spudoratamente mentendo.

Perché hai incominciato ad avere certi pensieri per lui, perché quando poi vi siete rivisti hai praticamente passato tutto il tempo ad osservargli le lentiggini, così piccole e così fortunate nell’essere posate sul suo viso.

Ti chiedi dove altro potrebbe averne e un giorno forse lo guardi troppo a lungo quando ne scorgi una sul suo labbro inferiore, ed è un attimo e ti rendi conto di essere diventato duro nei pantaloni. Nel tuo ufficio.

Meno male che avete una bella scrivania che vi divide, e pensi sia impossibile che l’altro se ne sia effettivamente accorto.

 

 

 

 

Nei mesi seguenti non fate altro che vedervi, continuate a messaggiare e siete praticamente inseparabili, non hai ricaricato così tanto il cellulare come in questo periodo e anche quando sei con altri clienti la tua mente vaga altrove, e ti riduci all’ultimo momento per chiamare i vari servizi e ti scusi continuamente con le persone. Tutto sommato però il lavoro procede bene, la gente è soddisfatta e mano a mano sempre di più si rivolgono a te, perché ti hanno fatto pubblicità.

Con Dean ti vedi più volte durante la settimana, raramente parlate di lavoro e di cose che non ti piacciono perché ti sbattono in faccia la realtà della tua triste situazione, e una volta lo inviti addirittura a casa, sperando con tutto il cuore ti dica di sì.

E con uno splendido sorriso, Dean lo fa.

 

Quella sera stessa ti ritrovi vestito col tuo solito completo, hai solo tolto la giacca nera e arrotolato le maniche della camicia lungo i gomiti e stai cucinando degli hamburger.
Hai scoperto che anche a Dean piacciono, e prepari anche delle patatine fritte dando vita a un connubio totalmente opposto alla tua apparenza da galantuomo.

Dean arriva puntuale, con una cassa di birra in mano e un sorriso strafottente sul volto. Non sai quand’è stata l’ultima volta che hai visto qualcosa di così adorabile.

Non ci vuole molto per rendere l’atmosfera rilassata, è incredibile come l’altro riesca a sentirsi a suo agio in qualsiasi situazione al contrario tuo, che sei capace di sentirti a disagio anche nella tua stessa casa.

Parlate del più e del meno, Dean ti prende in giro per il modo in cui ti vesti, sempre formale anche in casa, e tu lo prendi in giro perché sembra sempre uno scappato invece da casa, pronto a scippare le vecchiette e correre via.

Non lo sai, forse è la birra che state bevendo da ore, ma riesci a risultare simpatico perfino a te stesso, e non ti è mai sembrato così facile come in questo momento fare le battute squallide come quelle di Dean, che si piega in due dalle risate e ti lancia la pallottola di carta che ha usato per pulirsi.

Poco dopo la cucina è praticamente un campo di battaglia, avete iniziato a lanciarvi cose a caso sulla tovaglia e non ti degni nemmeno di cambiarti quando l’altro ti fa notare che hai una macchia sulla camicia all’altezza del petto. E il fatto che Dean ti abbia anche solo addirittura guardato, ti fa sentire strano.

Beh Dean ti guarda sempre, te ne sei accorto anche tu. Quando siete soli è normale dato che per forza di cose deve riferirsi a te, ma quando non lo siete ti sei accorto che ti cerca. Sempre.
E lo fai anche tu, e vi guardate e siete così complici ormai in quello che fate che non hai bisogno di dirgli nulla neanche adesso, vi alzate e prendete le birre per raggiungere il divano.

 

 

 

 

Una volta a settimana, Dean viene a cena da te.

Non è che lo avete deciso, è che con qualche scusa te lo ritrovi ogni martedì fuori dalla porta di casa. Una volta aveva comprato fin troppo cibo cinese, un’altra non voleva mangiare da solo la pizza, un’altra ancora era troppo distante da casa e aveva semplicemente fame e tu abitavi nelle vicinanze.

Anche questo martedì le cose non cambiano. Non ha nemmeno bisogno di dirti nulla perché gli mostri la spesa che hai fatto per loro, e ti aiuta a cucinare mentre in televisione danno il Super Bowl.
A te lo sport non interessa ma lui ha insistito per guardare almeno quella partita, ed è una sensazione così strana camminare per casa scalzo come se niente fosse, mentre l’altro sbraita contro la televisione e tu gli passi la birra mentre torni a pulire in cucina.

E’ tutto così intimo, così abitudinale.

Non vuoi rovinare le cose, ma sai che tutto questo finirà e sarà lui a farlo.
Ti soffermi sullo stipite della porta, guardandolo mentre beve dal collo della bottiglia e lui ti rivolge un sorriso, sentendosi osservato.
Sarebbe bello se potessi guardarlo così tutti i giorni, se non ti stessi autodistruggendo ogni volta che rispondi a un suo messaggio.
Non sai come hai fatto a raggiungere il punto di non ritorno.
Non sai cosa fare adesso che hai realizzato di essere perdutamente innamorato della persona sbagliata.

 

 

 

 

Ti risulterebbe sicuramente più facile, ricominciare a lavorare come se niente fosse, se Dean la smettesse di tartassarti di messaggi.

Non riesci a guardarlo, non riesci a rispondergli e non vuoi vederlo. Stai facendo uno sbaglio e lui non c’entra niente ma non puoi continuare così. Ti manca, dopo cinque giorni di totale silenzio ti manca e sai che stai solo facendo la figura dello squilibrato mentale perché volente o nolente dovrete incontrarvi per il tuo lavoro e sai che lui potrebbe scocciarsi e licenziarti. Stai lavorando per lui, sei solo questo per lui e devi  rimanere tale perché se lo vedrai fuori dall’ufficio impazzirai.

Hai bisogno che vi vediate solo per lavoro, hai bisogno che ti si sbatta in faccia il motivo per il quale non puoi dichiararti a lui.

Ma ovviamente arriva il martedì e lui si presenta alla tua porta. Non l’hai mai visto così arrabbiato.

Vuole delle risposte, lo fai entrare in casa e sai che stai perseverando nei tuoi errori ma cosa potresti fare, a chi potresti rivolgerti, dove potresti soffocare tutto quello che stai provando e che non puoi esternare.

Gli inventi qualche scusa, degli impegni improvvisi e delle cose con la tua famiglia da risolvere. Non gli parli mai della tua famiglia quindi speri ci creda, ed è insopportabile la vista del suo volto contrariato perché ha capito che stai mentendo, ma annuisce senza dire altro.

Un brivido di terrore ti attraversa la schiena.

Dean ha capito.

Tu sei un pessimo bugiardo.

Dean se ne va.

 

 

 

 

Adesso sei tu a tartassarlo di messaggi, adesso sei tu che torni a casa il martedì sperando di trovarlo alla tua porta.

Hai incominciato a guardare il Super Bowl, trovandolo sempre noioso ma comunque non puoi fare a meno di accendere la televisione e sedersi al tuo posto, con una birra in mano a cercare di occupare in qualche modo il vuoto che ti ha lasciato.

Dean non si presenta più al tuo ufficio, manda qualche parente al posto suo e sai che potrà farlo fino a un certo punto perché poi le carte dovrà sempre firmarle lui, e allora le consegni a Benny che te le riporterà con la firma del suo amico.

E’ una situazione ai limiti dell’assurdo, tu non sai quanto riuscirai a resistere e sai che infondo è meglio così.

Dean è un guerriero, non avrà problemi ad andare avanti con una scia di feriti alle sue spalle, e a te va bene così perché sai che doveva andare in questo modo fin dall’inizio.
Tu vuoi solo che lui stia bene.

 

 

 

 

Durante la notte mentre stai dormendo senti il telefono squillare, e la vibrazione ti sveglia, allunghi una mano verso il cuscino e evidentemente devi stare ancora dormendo dato che leggi il nome di Dean sullo schermo.

Ti sollevi praticamente subito e rispondi alla chiamata, non sei mai stato così felice di sentirlo.

Lui ti chiede scusa non per l’orario, ma per averti chiamato e si giustifica dicendo che non poteva scrivere certe cose per messaggi, aveva bisogno di parlarne e allora lo zittisci e lo intimi a farlo.
In un attimo hai dimenticato tutti gli sforzi che hai fatto per stargli lontano e annulli completamente tutto per starlo a sentire, perché la voce di Dean è così bella e ti è mancato così tanto.

Si può dire che si confessa con te, ti racconta tutti suoi timori e più lo ascolti più ti senti sprofondare, perché una parte di te vorrebbe zittirlo e dirgli che sei qui, che sarai per sempre qui per lui. Vorresti tanto che lui ti guardasse, che ti guardasse adesso e capisse quanto è meraviglioso per te e quanto tu potresti dargli.
Perché sta cambiando idea circa il progetto che avete stilato insieme, perché non sa se andare avanti o fermarsi, perché il giorno dopo deve fare un acquisto importante e vorrebbe che tu fossi con lui perché potrebbe scappare da un momento all’altro e vuole che qualcuno lo fermi.

Ma forse non ha capito che tu sei il primo che vorrebbe fermarlo, eppure ti sforzi ancora una volta e gli dici che va tutto bene, che deve calmarsi, che se necessario rimarranno al telefono tutto la notte perché Dean non è da solo, non vuoi che si senta così e alla fine glielo dici.

Gli dici che sei legato a lui e che è meraviglioso, che dovrebbe solamente guardarsi ad uno specchio per vedersi come tu lo vedi, perché è bellissimo.

Non sai come, sarà il buio, sarà che non è lì davanti a te o che non vi vedete da settimane ma hai così tante parole da vomitargli addosso che a un certo punto lui ti ferma, ammutolendoti.

Ti dice che avrebbe voluto incontrarti prima, che il destino deve essere veramente uno stronzo se ha deciso di farvi conoscere in queste circostanze.

E allora guardi il soffitto, perché avete capito entrambi che state affondando insieme, e non credevi avrebbe fatto così male dichiararsi a qualcuno via telefono mentre gli dici che lo ami.

 

 

 

 

Non hai il coraggio di guardarlo in faccia quando Dean si presenta da te, rigorosamente in ufficio e con un preavviso di appuntamento in agenda.

Ti dice che ha fatto quello che doveva,  che è riuscito a superare l’ostacolo e adesso gli mancano pochi appuntamenti, poi sarà tutto concluso.

Dean è un guerriero, fa quello che deve e non si lamenta come pateticamente fai tu quando ti alzi la mattina. Sai che razionalmente sta facendo la scelta giusta e lo stesso stai facendo tu, sotterrando tutto e facendo finta di niente per il bene di entrambi, ma l’attesa ti sta distruggendo.

Tra poco più di un mese Dean smetterà di far parte della tua vita, e non vedi l’ora che accada perché hai bisogno di frantumarti al suolo, ma sapendolo a debita distanza da te.

Quella stessa sera è martedì ma Dean non si presenta, ti manda un messaggio dicendo che dei colleghi lo hanno trascinato a una stupida festa di compleanno e a te sta bene, mangi da solo e ti metti a letto presto, fino a quando non ti scrive che avrebbe preferito di gran lunga essere lì con te.

Non sai come succede, non sai chi incomincia ma ti ritrovi a dirgli certe cose, a fantasticare su come sarebbe andata la vostra serata a casa tua e ti chiede il Super Bowl come sta andando. Ovviamente adesso sai tutti i risultati delle partite.

Sorridi appoggiato al cuscino, domandandogli perché non la smette di scriverti e non si dedichi ai suoi amici, e quando ti risponde che vorrebbe mandargli al diavolo per correre da te, non puoi fare a meno di chiedergli se è vero, se vorrebbe tornare proprio da te. E quando ti risponde di sì, non credi di essere mai stato così eccitato in tutta la tua vita.

Dean ti desidera, la consapevolezza ti arriva dritta in faccia ed è un bene se in questo momento non sia qui con te, perché lo baceresti e lo sbatteresti contro il divano, in pratica rovineresti tutto.

Continui a messaggiarci come se niente fosse cercando di ignorare la palese erezione che preme contro il pantalone del pigiama, perché è già difficile così, se ti lasci andare non ti libererai mai di tutta questa storia.

Dean ti dice che sta tornando a casa e la cosa ti fa ancora più male mentre infili una mano nei boxer ma senza fare nulla. Sei uno stronzo egoista infondo, vuoi avere tutta la sua attenzione e aspetti che ti dica di essere a letto, per iniziare a masturbarti.

Smetti di scrivergli per qualche minuto  perché hai bisogno di concentrarti, devi immaginare le sue labbra piene e prendi a torturarti il glande, sollevando il bacino verso l’alto.

Hai così bisogno di lui. Gli dici sfacciatamente che stai avendo problemi perché stai scrivendo con la mano sinistra e quindi sei più lento, e poco dopo ti manda uno stupido messaggio con la scritta «Aspetterò

 

Quando finalmente ti riversi nella tua mano, ti pulisci in qualche modo e riprendi a scrivergli, sperando non si sia addormentato.
Quando dopo una decina di minuti non hai ancora ricevuto risposta, decidi di rimettere il telefono sotto il cuscino e finalmente ti addormenti anche tu.

Il giorno dopo quando ti svegli, trovi un messaggio di Dean della notte precedente.

«Scusa il ritardo. Colpa tua.»

 

 

 

 

E’ una scelta stupida, non ha senso, non sai come ti sia venuto in mente.

Domani è il grande giorno e tu sei in uno stupido negozio a comprare due stupide collane identiche. Dio, non facevi certe cose da ragazzini da quando…beh effettivamente non le hai mai fatte.

Hai invitato Dean nel tuo appartamento e non sai come ma ha trovato un buco di tempo per vederti, e questo ti fa ancora più male.
Oggi finisce tutto, e non sai ancora come sentirti perché effettivamente non hai ancora realizzato la cosa e nella tua mente vi rivedrete ancora.

Entra in casa tua con un sorriso mesto sul volto e tu non vuoi ricordarlo così, non dopo tutti i sorrisi che ti ha regalato.
Aprite un paio di birre e vi sedete uno accanto all’altro, in silenzio sul divano del salone.

Dean è bellissimo, più del solito e non perché sia andato ad aggiustarsi quella zazzera di capelli biondi, ma perché è bello sempre e tu vuoi ricordarlo così, con quelle rughette ai lati degli occhi e la solita giacca verde che ha poggiato su una sedia accanto alla porta d’ingresso.

In realtà non parlate molto, vi limitate a qualche mezza frase ma vi guardate a lungo, non c’è imbarazzo tra voi solo la consapevolezza che dovete mettere fine a questa vostra strana relazione.

Ti sposti appena e allora prendi la busta della gioielleria dove sei andato quella mattina, e gli mostri il suo regalo.

Lui non sorride come una parte di te sperava facesse, deglutisce pesantemente e prende la collana tra le dita, sollevandola verso l’alto. Non è niente di che, è solo una piastrina nera anonima ma che hai comprato anche per te, perché nonostante tutto tu non dimenticherai, non potrai mai farlo.

Dean non dice nulla, la indossa semplicemente e ti guarda, come al solito vi capite. Non sarai lì sempre per lui anche se lo vorresti, non sai se un giorno la toglierà e la getterà nel cassetto dimenticandosi di te. Ma non importa, perché in questo momento l’unica cosa che vuoi è imprimerti nella tua memoria Dean con indosso la collana identica alla tua, e poi l’inaspettato abbraccio che ne segue, con l’altro che praticamente si aggrappa a te come se tu potessi mai andare via.

Non fate altro per tutto il tempo che lui ha a disposizione con te, rimanete su quel divano semplicemente abbracciati, e il suo profumo è l’unica cosa che ti trattiene dall’avere una crisi di pianto.

Non vedi l’ora che lui vada via, non vedi l’ora di poterti infrangere al suolo.

 

Dean si solleva da te dopo circa un paio d’ore, e così com’è arrivato, così riprende possesso della sua giacca verde poggiata sulla sedia accanto alla porta d’ingresso.
Ti guarda e ti chiede circa l’orario in cui saresti andato da lui il giorno dopo, e tu non sai cosa rispondere e farfugli che avresti visto sull’agenda.

Accenna un sorriso il tuo guerriero, e lo guardi mentre indossa la vostra collana e apre la porta di casa tua, voltandosi verso di te.

«Saresti dovuto essere tu.»

 

 

 

 

Il giorno dopo ti alzi in orario, come sempre.

Apri l’armadio e scegli il tuo completo migliore, saresti stato bello, se ti avrebbe guardato almeno una volta saresti dovuto essere bello per lui.

Dopo che hai passato praticamente un’ora in bagno per sistemarti come si deve ecco che iniziano le telefonate, i parenti dei tuoi clienti sono sempre insopportabili.

Hai questo macigno in gola, ma lo sopporti da un anno e continuerai a sopportarlo per queste ultime ore, alla fine hai lavorato comunque seppur a pezzi, e vuoi che tutto sia perfetto.
Hai dato il meglio di te per organizzare il matrimonio di Dean e Lisa, e sei affondato sempre di più mentre il loro progetto prendeva forma e tu morivi.

Prendi un taxi, saresti rimasto solo fino alla fine delle nozze hai detto dall’inizio che non saresti andato in sala. Ti fidi delle sale ricevimenti che contatti, il catering che hai organizzato è perfetto, hai fatto in modo che ogni cosa fosse magnifica per non essere richiamato.
Dovrai uscire dalla vita di Dean appena le campane suoneranno la fine della messa nuziale, il minimo che puoi fare per scusarti dei tuoi sentimenti è offrirgli il tuo servizio migliore come regalo di nozze.

Andrà tutto bene.

 

 

 

Dean è bellissimo, ma di questo non hai mai dubitato.

Ha i capelli in ordine ed è senza un filo di barba in un elegantissimo completo, così strano addosso a lui ma che gli calza alla perfezione. Ed è sull’altare a camminare avanti e indietro, nervoso e con la bestemmia facile.
Cerchi di non ridere quando il prete gli intima di darsi una calmata, e scorgi i primi parenti che arrivano, le decorazioni lungo i banchi sono come hai esplicitamente ordinato, tranne dietro la sedia di uno dei testimoni della sposa, allora corri ad aggiustare il tutto sperando di non dare nell’occhio. La sposa arriverà a breve quindi cerchi di essere il più svelto possibile, ignorando quel qualcuno poco distante che ti osserva.

Sai benissimo si tratta di Dean, ti sta cercando con lo sguardo da quando sei arrivato, come avete sempre fatto.
Ti mordi il labbro e stai per cedere alla tentazione, stai per guardarlo ancora, quando qualcuno annuncia l’arrivo di Lisa Braeden e allora ti allontani velocemente dall’altare, e vai a sederti infondo alla chiesa negli ultimi banchi vuoti.

 

 

 

 

Aspetti che la messa finisca, e costringi il tuo corpo ancora una volta a non scappare via, a sotterrare quel macigno che ti sta distruggendo pezzo dopo pezzo, e ti avvicini con passo sicuro verso i neosposi, pronto per augurargli ogni bene.

Ma a un certo punto di fermi, non riuscendo più ad andare avanti. Guardi Dean, è semplicemente radioso e con un sorriso così bello che non puoi  permetterti di rovinarlo con la tua presenza.
Rimani fermo come uno stupido nel bel mezzo della chiesa, guardandolo mentre abbraccia i suoi parenti con la fede al dito. Quella stessa fede che quella notte al telefono gli hai intimato di comprare.

Deglutisci e sembra che il tempo si fermi quando vi guardate un’ultima volta e lui si ammutolisce.

E’ un attimo, un solo attimo, ma è lungo quanto un giorno intero.

Dean ti guarda come ha sempre fatto solo con te, e lo vedi portarsi la mano sul petto, esattamente dove si ferma la collana che indossate entrambi.

Chiudi gli occhi un’ultima volta, sei tu a interrompere il contatto.

Ti volti e ti incammini verso l’uscita.

Gli hai regalato il suo giorno più bello.

Gli hai regalato il suo matrimonio da sogno.

Ma forse per la prima volta, accetti di essere solamente un egoista e a passo veloce ti allontani dalla chiesa.

 

Saresti dovuto essere tu.

    

 

 

 

 

Angolo dell’autrice sfigata.

Hey, non uccidetemi vi prego, sono solo una pulzella che non sa che fare della sua vita e pensa di fare schifo in tutto quello che fa quindi PER CONFERMARE LA MIA IPOTESI BECCATEVI STA CAGATA ALLUCINANTE.
Non so cosa volessi fare, boh ho solo iniziato a scrivere di Castiel come wedding planner e mi è uscita fuori questa cosa. (Ora sto immaginando Cas con la pelata di Enzo Miccio lol)
No, Woodstock non è morta è che volevo provare a scrivere altro, altro che non doveva essere schifo, ma purtroppo è andata così.

Non  uccidetemi io vi amo, vi prego cwc

Ps. Mi hanno ispirato queste due canzoni che amo tantissimo.

Ci sentiamo su Woodstoooooooooooooooooooock

https://www.youtube.com/watch?v=qIt6KCwlFPw

https://www.youtube.com/watch?v=YkxndCBYhzs

   
 
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