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Autore: fiphina    18/10/2016    1 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rain era appena arrivata a Tortuga, si abbassò il cappuccio per vedere meglio: quella cittadina era sempre la stessa con un via vai di luridi pirati ubriaconi e tagliagole.

Subito l'odore del rum le si infiltrò prepotentemente nel naso fino a raggiungere la gola, facendole brevemente strizzare gli occhi.

Sbuffò per poi di incamminarsi tenendo ben stretta la bisaccia che aveva con sé (a volte, anzi, fin troppo spesso, i pirati erano tipi piuttosto curiosi e lei non voleva ritrovarsi con niente in meno); ed infatti, se non fosse stato per i suoi riflessi pronti che le consigliarono di allontanarsi, una baruffa di bucanieri le sarebbe finita addosso.

"Razza di scarafaggi senza cervello!" gracchiò la ragazza, infastidita, sistemandosi la cinghia della sacca a tracolla, voltatasi per qualche secondo verso il gruppetto di uomini alticci.

Non che avesse qualcosa contro la pirateria: ne apprezzava la libertà ed il viaggiare in mare... il suo odio si riferiva semplicemente al fatto che spesso i pirati si dimostravano proprio degni dei nomi che venivano loro affibbiati come ad esempio zoticoni, ubriaconi per l'appunto, donnaioli e... beh, per il resto era meglio evitare ribadire.

Quindi, si, si poteva dire che quello della giovane era più un amore-odio invece che un odio vero e proprio.

Oltretutto era giunta in quella cittadina, infatti, in cerca di un particolare pirata noto per la sua conoscenza di miti e leggende di tutti i sette mari.

Camminando per altri svariati metri, Rain arrivò e si fermò davanti alla locanda e per qualche secondo ne fissò l'insegna, per quel che si riusciva a leggere ovviamente; si decise ad entrare dopo un respiro profondo, mentre l'odore del rum prese ormai posto dell'aria stessa.

Cercando di non attirare troppo l'attenzione su di sé, girò con gli occhi tutto il ritrovo finché finalmente non lo scorse.

La ragazza gli si avvicinò un po' titubante.

"Il capitano Teague?" pronunciò a bassa voce, chinandosi leggermente in avanti con la schiena ed alzando una mano per fargli notare la sua presenza, senza però toccarlo davvero; il pirata, dalla pelle raggrinzita a causa dell'avanzata età, si voltò verso la nuova arrivata, lanciandole la sua consueta espressione bizzarra ma seria.

"Si ragazza" formulò con la voce cupa in risposta, osservandola poi meglio in viso il capitano la riconobbe "Sei tu, Rain?"

Lei si sorprese che la conoscesse.

"Ehm..."

"Ti conosco ragazza" ridacchiò lui "E conosco tuo padre, tranquilla: le mie labbra sono sigillate. Cosa ti porta fin qui, a Tortuga? Non si addice ad una giovane donna... come te- precisò, prima di invitarla a sedere: di donne ce n'erano tante, ma Rain di certo non era classificata come una di loro.

"Questo, capitano" la ragazza dai lunghi capelli biondi gli porse un diario, simile a quelli di bordo, dove vi appuntava tutto ciò che apprendeva e scopriva, mostrandogli il disegno che aveva cercato di rifare basandosi sulla figura di una rappresentazione che aveva visto in una biblioteca di Londra dov'era stata in precedenza: stava studiando quell'argomento da tempo, ormai, ma senza ottenere alcun risultato.

Il silenzio dominò per un attimo i pensieri del pirata che si sfiorò la folta barba nera e grigiastra che gli pendeva dal mento.

Rain intuì che qualcosa lo turbava e se qualcosa turbava il capitano Teague voleva dire che era qualcosa di veramente serio e spesso... pericoloso.

"Potete aiutarmi?" chiese lei per la seconda volta.

"Sai a cosa vai incontro, ragazza? In pochi hanno avuto il coraggio di mettersi alla ricerca di essa, l'isola fantasma... la leggenda racconta che il diamante, il cuore stesso dell'isola, venne spostato dal luogo in cui si ergeva e trasformò in pietra il pirata che tentò di rubarlo durante l'eclissi"

"Hans Victor" concluse Rain fissando un punto indefinito sul legno del tavolino, quasi in contemporanea con Teague, il quale annuì "Voi sapete dov'è la mappa? Vi prego, siete l'unico che può aiutarmi, capitano"

"È nascosta al centro dell'isola, al centro del diamante"

"Ma..."

"È tutto ciò che so, Rain, ora va, la Marina Britannica gira da tempo in queste zone. Se ti trovasse con ciò che possiedi potrebbe essere molto pericoloso per te... sta attenta"

La ragazza distolse per un attimo lo sguardo, ma quando si rigirò il capitano Teague era sparito, al suo posto era rimasto solo il boccale di rum vuoto appoggiato sul tavolo.

Per la sua età era piuttosto agile a sparire...

A riportarla alla realtà da quel pensiero, a conferma così delle sagge parole del pirata, la bionda udì delle urla e il rumore di zoccoli dei cavalli: la Marina Britannica; senza perdere neppure un altro secondo rimise immediatamente il diario nella bisaccia e facendosi spazio tra gli altri presenti si diresse verso la porta sul retro della locanda, uscendo dall'unica finestra in cui sarebbe stata salva: non ci teneva a trascorrere il resto della vita dietro delle sbarre o peggio, senza avere più la testa attaccata al collo.

Una volta atterrata su una balla di fieno all'interno di un carretto, pensònal suo prossimo obiettivo con ciò, benché poco, che era riuscita a scoprire grazie e Teague: doveva cercare di capire come e soprattutto dove trovare quella maledetta mappa.

   
 
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