Capitolo
Uno
Un
Anello Introvabile
POV
DRACO
Erano
alcuni giorni che ero afflitto da un serio problema, volevo chiedere
alla mia
meravigliosa fidanzata di sposarmi ma non riuscivo a trovare
l’anello giusto,
avevo visto quasi tutti i cataloghi delle gioiellerie magiche che mi
erano
capitati tra le mani ma niente era riuscito veramente a colpirmi.
Mia
madre poi, mi aveva anche offerto l’anello di famiglia ma io
avevo rifiutato,
volevo creare una nuova tradizione, niente che avesse a che fare con
qualcosa
di oscuro o legato al mio terribile passato.
Dato
che ero in alto mare avevo chiamato a raccolta i miei due migliori
amici per un
consulto ma temevo di aver fatto un grosso errore.
Gli
avevo dato appuntamento nel mio ufficio e i due idioti in questo
momento si
stavano sbellicando dalle risate per una battuta fatta da Blaise, sono
peggio
dei bambini dell’asilo, pensai sconsolato, chiedergli 5
minuti di serietà era
impossibile.
“Allora
oggi inizia ufficialmente l’operazione trovare
l’anello giusto!” annunciai
solennemente, i due appena udirono le mie parole, si bloccarono e mi
guardarono
a bocca aperta.
“Malfoy
finalmente ti sei deciso!” esclamò Harry,
“se adesso ti vedesse il vecchio
Lucius ne morirebbe, il suo povero cuore non reggerebbe alla vista di
un Malfoy
che sposa una mezzosangue” commentò Blaise.
Era
strano ma io e Blaise eravamo diventati i migliori amici del salvatore
del
mondo magico.
Alla
fine della guerra mi era stato imposto di intraprendere il corso da
Auror per
saldare il mio debito con la società.
Lì
avevo re incontrato Potter e Weasley, mentre con il primo ci
ignoravamo, il
rosso non perdeva occasione per attaccar briga.
Alla
fine del corso Weasley che non aveva mai fatto nulla e pensava che
tutto gli
fosse dovuto perché era un “eroe” venne
bocciato, con mia somma gioia, mentre
io e Potter lo superammo a pieni voti.
Finii
in squadra con Potter, poi dopo una missione andata male per colpa
delle nostre
scelte sbagliate, avevamo deciso di seppellire l’ascia di
guerra.
Con
il tempo si era andata a creare una splendida amicizia che aveva
comportato
anche l’innamorarmi perdutamente di Hermione Granger, la mia
splendida
fidanzata da quasi tre anni.
L’amavo
da impazzire, ed ero grato ogni giorno che lei mi avesse rivalutato ed
accettato la mia corte.
Dopo
qualche tempo avevo deciso di dare una svolta alla mia carriera, avevo
abbandonato il corpo degli Auror per divenire un Magiavvocato, tutti mi
avevano
sconsigliato di fare questo passo ma Hermione ed i miei amici mi
avevano dato
fiducia e a me questo bastava.
Entrambi
risero quando gli raccontai dell’anello introvabile mentre io
li fulminai, non
ci trovavo nulla di divertente, “ti aiuteremo!”
dissero poi in coro, “potrei
portarti nella gioielleria Babbana dove io ho comprato quello per
Ginny” mormorò
Harry ed io acconsentii grato.
Certe
volte li avrei proprio voluti uccidere.
Ci
smaterializzammo in un vicolo a Trafalgar Square e poi Harry ci
condusse in una
piccola gioielleria che dava sulla piazza, entrammo e venimmo accolti
da un
gentile vecchietto che scoprii essere un magonò
incredibilmente portato per la
creazione dei gioelli, le sue opere erano famosissime nel mondo babbano.
Harry
e Blaise si misero a chiacchierare con l’uomo mentre io ne
approfittavo per
fare un giro tra le vetrine ma non c’era nulla che mi
convincesse.
Stavo
per perdere le speranze quando finalmente lo vidi, l’anello
perfetto, era un
semplice cerchio d’argento con incastonato sopra un piccolo
cuore di cristallo.
Era
semplice ed essenziale come la mia Hermione.
“L’ho
trovato” esclamai felice come una pasqua, i miei amici
corsero subito a vedere
e approvarono immediatamente la mia scelta, soprattutto Harry che lo
giudicò,
come me adatto a lei.
Lo
comprai immediatamente e pensai subito alla fase successiva del mio
piano,
volevo preparare con le mie mani una cenetta con i fiocchi ma quando lo
dissi a
quei due per poco non morirono dalle risate, “domani vi
verremo a trovare al
San Mugo” fu il commento di Potter mentre Blaize fu
più malefico “vuoi uccidere
una delle eroine del mondo magio?” esclamò
ghignando.
Avevo
fatto un grande sbaglio a presentarli, ora erano due rompiscatole di
prima
categoria che non perdevano occasione di sfottermi, però
nonostante tutto ero
orgoglioso dell’amicizia che si era venuta a creare tra di
noi.
Io
li mandai al diavolo e senza neanche degnarli di un saluto mi
smaterializzai a
casa, ero pronto a cimentarmi in una nuova impresa.
Entrai
nella nostra cucina, che era grande e super moderna per volere della
mia
adorabile fidanzata che amava cucinare, ed aprii il frigo e la dispensa
contemplando gli ingredienti.
Quanto
poteva essere difficile preparare una cenetta romantica?
Mi
rimangia ogni mia considerazione, cucinare era difficilissimo, fui
capace di
far scuocere la pasta, zuccherare il sugo e carbonizzare
l’arrosto.
Ero
disperato, Hermione sarebbe tornata tra poco ed io in alto mare.
La
cucina era un completo disastro ed inoltre il tempo stava per finire,
“Kitty,
Rudol!” chiamai a gran voce e subito due elfi domestici
comparvero davanti a
me.
“Ha
chiamato padroncino Malfoy?”, gli elfi domestici di mia madre
comparvero
davanti a me, “si! Sistemate la cucina, preparate la cena e
poi sparite”
ordinai disperato, “si padroncino!” urlarono felici.
In
dieci minuti la cucina era uno splendore e la cena era nel forno.
“Tesoro
sono a casa!” urlò la mia meravigliosa
metà, “sparite” sussurrai agli elfi che
sparirono in un POP, “Herm, sono in cucina!” urlai.
“E’
tutta farina del mio sacco”dissi orgoglioso mostrandogli la
cena che solo in
teoria avevo preparato io, “gli elfi di tua madre sono sempre
i migliori”
esclamò ignorandomi.
Ero
sbalordito, “come hai fatto a capirlo?” balbettai,
“si sente la puzza di
bruciato!” mormorò baciandomi,
“dannazione” borbottai, lei rise divertita ed io
mi incantai, adoravo sentirla ridere.
La
feci accomodare al tavolo e le servii la cena, era tutto molto buono,
aveva
ragione lei, gli elfi di mia madre erano davvero i migliori.
Ridemmo
e scherzammo per tutta la cena, mi feci raccontare tutta la sua
giornata e alla
fine capii che il momento era giunto.
Presi
l’anello dalla mia tasca e mi inginocchiai davanti a lei,
“Hermione Granger, ti
conosco da una vita praticamente e da tre anni sei divenuta la mia
fidanzata.
Sei
andata oltre i nostri trascorsi, oltre il mio oscuro passato e oltre il
mio
essere stato un mangiamorte e di questo sono grato ogni giorno.
Ti
amo, ti amo tantissimo, mi vuoi sposare?” esclamai aprendo la
scatolina.
Hermione
aveva le lacrime agli occhi, “si, si, si”
urlò saltandomi in braccio, lo
slancio che prese fu così forte che cademmo a terra, ridemmo
divertiti, gli
misi l’anello al dito e ci demmo un bacio appassionato.
Accettando
la mia proposta aveva fatto di me l’uomo più
felice del mondo.