Fumetti/Cartoni americani > Batman
Ricorda la storia  |      
Autore: Sixela    20/10/2016    2 recensioni
Ricorda Jonathan, io e te siamo la stessa cosa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scarecrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                             Lo spaventapasseri

Jonathan correva a perdifiato, disperatamente.
Non vedeva nulla, eppure riusciva a sentire un respiro avvicinarsi a lui, per quanto si sforzasse di andare più veloce. Richiese uno sforzo ulteriore alle sue gambe stanche senza ottenere particolari risultati. Non era mai stato un asso in tutto ciò che richiedesse uno sforzo fisico.
Continuò a correre, cercando di seminare quell’inquietante presenza alle sue spalle.
Inciampò rovinosamente, cadendo al suolo mentre il respiro che aveva udito poco prima si faceva sempre più vicino.
Inaspettatamente, dall’ombra, emerse una figura. Più si avvicinava più Jonathan riusciva a definirne i contorni. Un uomo, magro fino all’inverosimile, coperto soltanto da un paio di pantaloni di una tela grezza.
In testa, la maschera di uno spaventapasseri.
Il respiro gli si mozzò in gola. Quella spaventosa apparizione aveva un corvo appollaiato sulla spalla.
Osservò terrorizzato quella figura che gli si avvicinava piano.
- Chi sei? – mormorò con voce flebile.
Poté sentire chiaramente la figura sghignazzare sotto la maschera.
 - Io sono te-.
Il terrore che lo aveva attanagliato aumentò sensibilmente. Deglutii a fatica un paio di volte e prese a retrocedere con cautela.
 - Sono la tua parte nascosta, quella che cerchi di nascondere disperatamente per sembrare “normale” – sputò fuori acidamente.
Jonathan non capiva. Il labbro inferiore prese a tremargli.
  - La paura ci ha forgiato Jonathan, è quello che ci definisce. Guardati, riesci a terrorizzare anche te stesso, riusciamo a terrorizzare anche noi stessi -.
Jonathan era destabilizzato, non capiva, non riusciva a capire. E il corvo sulla spalla di quel tizio aveva iniziato a guardarlo in maniera strana.
-Cosa intendi dire? – farfugliò nervoso.
- Lo capirai presto – tagliò corto l’estraneo voltandosi. Iniziò ad allontanarsi piano ma, a metà strada, si voltò di nuovo verso Jonathan
 –Un’ultima cosa – gli disse facendogli un cenno con la testa – dovresti davvero prendere in considerazione l’idea di sbarazzarti di lei – detto ciò, diede un paio di colpetti al corvo che portava sulla spalla e quello si alzò in volo.
Jonathan non ebbe tempo di capire. Vide soltanto quella chiazza nera avventarsi su di lui e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
 
Si risvegliò in un bagno di sudore, respirando affannosamente, arpionando le lenzuola con le unghie. Le parole di quel tizio continuavano a rimbombargli nella testa.
Si mise a sedere e si tirò le ginocchia al petto, cercando di scacciare quella sensazione di cupo terrore che gli aveva gettato addosso quell’incubo.
Cercò di calmarsi con scarsi risultati. Se chiudeva gli occhi rivedeva quel corvo piombargli addosso.
Si alzò dal letto, cercando di non fare rumore. Se sua nonna si fosse svegliata non sarebbe stato di certo un incubo il suo problema principale.
Cercò di trovare in quel buio l’asse del pavimento sotto la quale c’era una rientranza che sapeva nascondere le sue sigarette.
Fece un paio di tentativi ma alla fine ci riuscì. Sollevò l’asse e infilò rapido una mano dentro, estraendone una sigaretta e un accendino, per poi richiuderla subito dopo.
Si diresse circospetto verso la finestra e aprirla, sgusciarne fuori e calarsi silenziosamente sulla tettoia furono un’unica cosa.
Si era ormai abituato a dover essere circospetto in quei suoi svaghi notturni.
Le mani gli tremavano vistosamente, ma riuscì ugualmente a portare la sigaretta alle labbra e ad accenderla.
Il primo tiro lo fece sentire subito meglio. Sbuffò fuori il fumo e si appoggiò con la schiena contro il muro della casa, portando le gambe al petto in un goffo tentativo di riscaldarsi.
Rimase così per un tempo indefinito, la sola sigaretta a fargli compagnia.
Poi, improvvisamente, alzò gli occhi al cielo dove la luna brillava alta.
E lì, in quel momento, gli sembrò di sentire nuovamente la voce di quel misterioso spaventapasseri.
-Ricordalo Jonathan, io e te siamo la stessa cosa -. 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: Sixela