Film > Zootropolis
Ricorda la storia  |      
Autore: MadogV    23/10/2016    9 recensioni
Una chiacchierata tra una volpe e una coniglietta di nostra conoscenza
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La tavola calda era in stile "America anni 50" ed era gestito da due diversi proprietari: il primo (cuoco e addetto all’accoglienza) era un grosso cinghiale di nome Ramon, socievole, un po' volgare, ma mai scortese; il secondo (alla cassa) era la vera mente del gruppo, il koala Jarrod, che dietro l’aria ebete celava una mente più che brillante, d’animo gentile e affabile, sapeva far quadrare sempre  i conti, senza mai cercare il facile risparmio; d’altronde la tavola calda Eucalyptus era una delle più rinomate di Down Town.

Ad uno dei tavoli, vicino ad una delle ampie finestre, sedeva nervosamente una tenera e testarda coniglietta, la quale stava torturando, sbocconcellandolo, il suo pasticcio di carote, ma senza mandarne giù un boccone.

Poi ci fu il classico scampanellio della porta, segno di un nuovo cliente.

Jarrod guardò con aria da finto-ebete, continuando a masticare le sue foglie di eucalipto, sorrise leggermente capendo chi era il cliente.

Anche Ramon gettò il grosso e unto muso fuori dall’angolo cottura e, con un grugnito, indicò al nuovo cliente il tavolo dove si consumava la “tragedia” del pasticcio di carote.

La volpe, con l’uniforme d’ordinanza tirata a lucido e quei Ray Ban d’aviatore calcati sul muso alla maniera del seduttore, si avvio verso il punto indicato con calma e pacata pazienza, lasciando defluire il tempo dai suoi pensieri.

Sia Ramon che Jarrod dovevano molto a quella volpe e alla coniglietta al tavolo; infatti anni a dietro Ramon era stato un luchador clandestino che non aveva voluto perdere un incontro truccato, finendo così per irritare tipi affatto irritabili, ma il pronto intervento della coppia coniglio/volpe gli aveva salvato la pelle, lasciandolo solo con una zanna rotta, da quel momento Ramon entrò in collaborazione con la polizia e seguì corsi di cucina per crearsi un diverso futuro; invece Jarrod era stato vittima di un’incidente stradale in cui era rimasto paralizzato e aveva perso uno dei suoi figli, datosi all’alcolismo fu salvato anche lui da un triste destino in una cupa prigione per aggressione a pubblico ufficiale, in quanto la volpe preferì non denunciare il koala.

Poi Jarrod e Ramon si incontrarono ad uno dei corsi di cucina e divennero prima soci e poi amici per la pelle, trascorrendo le vacanze tutti insieme con le rispettive famiglie.

Quando Jarrod vide la volpe sedersi al tavolo, si preparò a gustarsi lo spettacolo, perché quei due erano un meraviglioso spettacolo di acrobazia linguistica e di stoccate verbali degne dei migliori duellanti, ed era per questo che certe volte si “scordava” di far loro pagare qualcosa; tanto si sarebbe rifatto con il gonzo successivo, che credendo il koala rimbambito, avrebbe cercato di fare il furbo, rimanendo invece scornato.

“Buongiorno” disse la volpe con fare sornione, togliendosi i Ray Ban scuri d’aviatore.

In risposta ebbe solo un sordo mugugno.

Si schiari la gola e riprese:” Buongiorno Judy.”

“Ti ho sentito Nick, non sono sorda.” Brontolò la coniglietta.

“Ci credo, con quelle orecchie.” La sparò là la volpe.

Ma alla battuta non seguì né un commento sarcastico e né una risposta piccata, solo un sordo silenzio.

Il Koala rimase sorpreso, quando cominciava lo spettacolo.

Nick non si lasciò smontare, né tento la carta della volpe buona.

“Judy, lo sai che potrei denunciarti per molestie.” Disse lui

Judy sollevò il musetto e lo guardò incuriosita.

“Ma si guarda quel povero pasticcio, come lo stai molestando.” Ribatté la volpe, trattenendo a stento il riso.

Anche Judy abbozzò un timido sorriso e poi, vedendo arrivare il piatto di Nick, si preparò alla ribattuta.

“E tu, invece?” Cominciò divertita:” Non pensi a quale povero animale hanno ucciso per fare il tuo panino? Sai, potrebbe trattarsi di omicidio e anche cannibalismo.”

Nick addentò il suo king double cheeseburger e rispose:” è carne sintetica, la creano in laboratorio. Coniglietta ottusa.” Ribatté lui divertito.

“Ma forse, volpe acuta (e calcò su volpe acuta), non sai che usano anche il genoma delle volpi, per insaporire il tutto. Ergo, cannibalismo.”

Nick fece finta di sputare il panino e rispose con fare falsamente melodrammatico:” Me, misero. Me, tapino. Chi ho mangiato, quale parente, un cugino, un fratello o uno zio.”
Poi masticò e fingendosi un intenditore concluse:” Ma certo è la zia Talia.”

Judy rise divertita e cominciò a mangiare con voracità il suo pasticcio.

“Fai piano Judy, o ti andrà di traverso.”  Poi si accorse della fretta che stava dimostrando:” Fai piano Judy, che ti è andato qualcosa di traverso e lo voglio sapere.”

Ma la coniglietta si era già alzata, e a Nick non restò che afferrarle bruscamente la zampa, ferendola leggermente.

“Scusa.” Disse con voce sincera, per poi riprendere il tono canzonatorio:” Dove va signorinella, quando le capita di restare accanto a un così fascinoso esemplare di volpe.”

Judy rise, si pulì la ferita con il tovagliolo e infine rispose:” Non tanto affascinante da farmi scordare i miei impegni.”

Improvvisamente Nick si rabbuiò e assunse un tono serio:” Judy, tu mi hai invitato e ora mi dirai che cosa succede.”

“O cosa?” Fece lei con tono di sfida.

“O farai la fine di questo panino.” Rispose, addentando il panino e facendosi colare dalle fauci un rivolo di ketchup come se fosse sangue.

Judy rise e ribatté:” Va bene, resto! Ma non ti montare la testa, non sei così fascinoso.”

“Strano.” Disse lui come se si fosse sentito punto da quell’affermazione:” Eppure Zootropolis non la pensa così”

“Solo mezza.” Rinfacciò sarcastica Judy, a cui fece eco una risposta fintamente piccata di Nick:” Carotina mi sento profondamente offeso, facciamo almeno il 75 %, no?”

 

Jarrod fu richiamato alla realtà dal ringhio sordo di un lupo siberiano:” Insomma, ho da tornare al lavoro.”

Jarrod squadrò il grosso lupo siberiano con aria fintamente ebete, ma in realtà totalmente infastidita; sebbene vestisse in gessato blu elegante, ma leggermente frusto, il grosso lupo non poteva essere uno dei ricchi di Down Town, tutt'al più una guardia del corpo/ autista.

Jarrod lo fissò ancora, giusto per stuzzicarlo un po’ di più e poi sputò il bolo di foglie nella sputacchiera e parlò in modo lento e mieloso:” Benvenuto alla tavola calda Eucalyptus, serve un tavolo?”

“No! Sono qui per pagare.” Sbottò ringhioso il lupo

Il koala lo fissò ebete e lentamente afferrò alcune foglie di eucalipto e se le mise in bocca, masticandole lentamente.

“Pagare.” Ripetè disperato il lupo

Pagare. Era quello che stava già facendo, Jarrod gliela stava facendo pagare per la sua sgarbatezza.

Poi, continuando a masticare:” Per il menu happy meat fanno 12,75.”

Il grosso lupo rabbioso calò sul bancone una banconota da 10 e una da 5.

Il koala batté alla cassa e poi passò lo scontrino.

“E il resto?” Latrò ringhioso il lupo

“Mancia.”

“Cosa?... Io vi denunciò. Il mio capo è un grosso avvocato, vi spolperemo anche le ossa.”

Jarrod cominciava a scocciarsi di quel cliente, in realtà odiava i lupi, perché li riteneva dei boriosi bulli, senza palle quando venivano messi all’angolo.

“Regolamento ez. 25:17 “[https://www.youtube.com/watch?v=pop96_miUxI]. Concluse:” Buona giornata.”

IL grosso lupo doveva conoscere il regolamento, perché se ne andò uggiolante.

D’altronde ormai erano in pochi a non conoscere tale regolamento il quale permetteva ai gestori dei locali di trattenere il resto se inferiore a 2, 50.

Jarrod si accorse che non c’erano più clienti sul punto di finire, così rivolse le sue attenzioni alla coppia al tavolo.

Non si era perso niente per fortuna, niente di rilevante.

Nick aveva capito che c’era un problema e aveva capito anche che Judy si era pentita di averlo invitato e ora stava cominciando il lento lavorio di erosione per farle sputare il rospo.

“Judy, ti prego, non fare lo scorfano brontolone.” Mugugnò Nick:” Che hai?” Chiese, afferrandole il muso e facendole cioppi cioppi (la cosa che lei odiava di più al mondo)

“Nick?” sbottò lei infastidita

“Cosa?” Chiese con fare vagamente innocente

“Nick?”

“Ho capito.” E si avvicinò, per sussurrare malizioso:” Certe cose le facciamo a casa, giusto?”

Si divertiva a stuzzicare Judy con quelle battute ambigue, soprattutto per vedere la reazione di Judy.

“Oh, per tutte le carote in salmì. Nick finiscila.”

La sua carotina in fin dei conti aveva in certe cose una mentalità un po’ più chiusa.

“Allora, qual è il problema, carotina.” La buttò lì Nick, prima che Judy avesse il tempo di riprendersi dalle sue insinuazioni ambigue.

Judy si arrese, piantò i gomiti sulla tavola e si preparò a parlare.

Nick assunse l’espressione più seria e si preparò ad ascoltare

“Ieri mia sorella June ha portato a casa il suo compagno.”

“Oh” Fece stupito Nick:” e dove sarebbe il problema?”

“Che lei è una lepre.” Rispose Judy

“Credevo che fossi più aperta di mente,” Ribatté Nick, con una velata frecciatina

“è contro natura.” Disse Judy

“Allora anche noi non potremmo essere amici.”  Ancora un’altra frecciatina

“Che c’entra?” Judy sbuffò:” Siamo amici, mica una coppia.”

“Caspico.” Concluse Nick, cercando di smorzare i toni, d’altronde non gli sembrava il momento più adatto ad affrontare una discussione così complessa e Judy non sembrava pronta ad accettare una sorella lesbica.

Si alzarono e si avviarono alla cassa.

Ramon sgusciò fuori e salutò con grugnito gentile, mentre Jarrod sorrise bonariamente e disse:” Offre la casa.”

Ma mentre Nick si stava avviando alla porta, il koala lo richiamò:” Volpe, la casa offre solo alla coniglietta, per te sono 7, 85.”

Nick ritornò alla cassa, ma mentre stava per pagare, il koala lo fermò:” Falla andare, credo che per oggi l’hai sufficientemente stuzzicata.”

Nick sorrise e ringrazio con un cenno del capo il koala.

Passarono cinque minuti e Nick si avviò alla porta.

“Comunque fanno sempre 7,85.” Disse il koala

Pagato, Nick ritornò in centrale e strada facendo rispose al telefono.

“Pronto, Gideon dimmi?”

“Glielo hai detto?” Domandò Gideon

“Cosa?” Chiese Nick, facendo il vago.

“Di noi, di me e di te. Del nostro matrimonio. Che vogliamo lei come testimone?”

“Abbiamo avuto dei casi complicati per le zampe.” Mentì Nick:” me ne sono scordato. Ma giuro che lo faccio.”

“Promesso?” gli chiese Gideon

“Parola di scout” Concluse Nick e chiuse il telefono.

Il suo pensiero corse a Judy. In fondo era come tutti, anche la mente più aperta aveva delle idee proprie e se non accettava qualcosa si chiudeva a riccio. E pure lui aveva le sue riserve, non potendo sopportare gli animali con il riporto.

No, Judy non era ancora pronta… forse un domani, ma per ora era meglio evitare.

Sospirando Nick si avviò sotto i raggi del meriggio, radioso con i suoi Ray Ban da conquistatore, che in fondo, non nascondevano null’altro che un animo fragile.

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: MadogV