001.

«Rihito?»
«Mhm?»
Il moro si girò lentamente, ancora riluttante a staccare gli occhi dai calcoli di matematica. Quando si trovò le labbra di Hikaru sulle sue, però, nel suo cervello le funzioni seno e coseno lasciarono il posto ad un arcobaleno di colori mai inventati prima. E Rihito non aveva la benchè minima intenzione di condividere quei colori con il resto del mondo.

002.

«Posso baciarti?»
«Adesso?»
«Sì, adesso.»
«Ma sta per iniziare il tuo concerto, non dovresti sbrigarti?»
«Possono benissimo aspettare.»
«Kusakabe... la prima impressione è quella che conta. Se farai tardi, si arrabbieranno.»
«Non importa, adesso. Voglio baciarti. Se non ti bacio adesso, sento che la mia performance sarà un disastro.»
«In fretta, allora. Non abbiamo molto tempo.»
«Non è vero, Rihito. Abbiamo tutto il tempo del mondo.»

003.

Era steso sul letto, il libro abbandonato in un angolo e il braccio piegato sotto la testa, a mo' di cuscino. L'ipod era impostato su riproduzione casuale, ma per qualche motivo continuava a trasmettere solo canzoni d'amore. E sì che ce n'erano poche nella sua playlist. Kusakabe sospirò. Sajou gli mancava da morire. Aveva voglia di vederlo, di passargli una mano tra le ciocche brune, e di sfiorare la sua pelle nivea. Aveva voglia di soffiare un bacio leggero sulle dita affusolate, e aveva voglia di sentirlo ripetere la lezione che doveva preparare per l'unviersità. Aveva voglia di vederlo strofinarsi gli occhi da sotto le lenti degli occhiali, e aveva voglia di sfiorargli il maglioncino per consolarlo, per dirgli che andava tutto bene, che i suoi sforzi sarebbero stati ripagati. Arrossì visibilmente. Aveva anche voglia di strofinare con le dita i suoi fianchi caldi, di far risalire le mani lungo il torace magro, di arrivare alle spalle da sotto la maglia, e di abbracciarlo, in quella posizione scomoda. Tanto scomoda che poi avrebbero dovuto toglierla, quella maglia. Non gli sarebbe dispiaciuto. Si coprì la faccia con le mani. Aveva una voglia pazza di baciarlo, di assaporare con la dovuta lentezza quelle labbra dolci e sottili. Voleva sentirlo, respirarlo, toccarlo. Allungò una mano verso il tavolino accanto al letto, dove aveva appoggiato il cellulare. Digitò rapidamente, mordicchiandosi le labbra: Rihito. Voglio vederti.

004.

Salì sul palco, cercando di nascondere il tremore delle gambe. Al collo aveva appesa la sua chitarra preferita, quella nera. Sulla parte posteriore del manico aveva intagliato una parola tedesca, licht La sfiorò con le dita, leggermente, e subito si sentì più calmo. Il battito del cuore si fece più lento, e il respiro si regolarizzò in fretta. Le gambe smisero di tremare, e gli occhi gli si fecero più limpidi. Per una frazione di secondo, ritornò con il pensiero alle labbra di Rihito, che aveva assaggiato da poco. In quell'attimo, ogni sua paura scomparve definitivamente. Va tutto bene. A casa c'è lui che mi aspetta. Va tutto bene. Ho tutto quello di cui ho bisogno. Sorrise con determinazione, e il saggio iniziò.

005.

«Allora? Come è andata?»
«Sarà andata sicuramente benissimo, dopotutto è di me che stiamo parlando!»
«Kusakabe... sei sempre il solito spaccone.»
«Non vuoi darmi ragione?»
«Eh?!»
«Non vuoi dirmi che è vero, che io vado sempre benissimo, e che sono sempre perfetto in tutto ciò che faccio?»
«Spaccone.»
«Dai!»
«...»
«Rihito...»
«...»
«Rih-»

005.1

Sajou gli passò le dita tra le ciocche bionde, rifiutandosi di interrompere il contatto con quelle labbra così perfette. Con i pollici gli accarezzò gli zigomi, e poi le guance, infine gli posò con delicatezza le mani sul collo. Kusakabe, dal canto suo, aveva una mano tra i capelli corvini del ragazzo, mentre l'altra vagava indisturbata sulla schiena di Rihito. Quel maglioncino gli dava fastidio. Arrivò all'orlo della stoffa di lana, e infilò la mano fresca sotto al tessuto, finalmente libero di assaporare con le dita la pelle calda di Sajou. Nel frattempo, anche lui si rifiutava di lasciare le labbra di Rihito. Sorrise tra i baci che scottavano. Se avesse potuto, avrebbe prolungato quell'attimo all'infinito.

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Piccola sciocchezzuola senza capo né coda per quei due scemi carinissimi che sono Licht (o, alla giapponese, Rihito) e Hikaru. Quanto adoro Doukyuusei.

Comunque, nel caso in cui non si fosse capito, queste drabble a tema “baci” sono collegate fra di loro in una linea temporale, però sono disposte in ordine sparso. Per cui la prima (sulla linea del tempo) è la 003: Rihito e Hikaru sono in due città diverse, perchè Rihito è all'università. Dopodichè c'è la 001 : i due pucci si sono ricongiunti. Poco dopo, si ambienta la 002, ovvero Hikaru e Rihito si trovano nella stessa città, e Hikaru, con la sua band (che non è quella del liceo, ma una che ipoteticamente si è formata dopo qualche anno) stanno per sostenere un concorso con degli scouter che assistono, per decidere chi ha talento e chi no. E poi ovviamente la 004, la 005 e la 005.1. Spiegazioni superflue, I know, ma io mi faccio sempre tante pippe mentali.

Anyway, fatemi sapere se vi sono piaciute! Su questo fandom siamo troppo pochi, per cui andate a vedervi il film, a leggere il manga e poi correte a scrivere fanfic!
Alla prossima ~
Isa ♥