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Autore: Nimel17    23/10/2016    2 recensioni
Dopo il disastro della 6x04, ci vuole una toppa cucita con amore. Quella sera stessa, Belle ha ancora molte cose da dire a Rumpel, ma le cose non andranno come lei aveva previsto.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Just give me a reason
Just a little bit's enough
Just a second we're not broken just bent
And we can learn to love again
It's in the stars
It's been written in the scars on our hearts
We're not broken just bent
And we can learn to love again
 

 

"Non abbiamo finito."
Belle chiuse bruscamente la porta del negozio, più forte di quanto avesse mai fatto; aveva perso il conto di quante volte era rientrata da quella stessa porta dopo essersene andata.
Suo marito era, come sempre, dietro il bancone nonostante l'ora tarda, intento a contemplare un bicchiere semivuoto di quello che probabilmente era scotch; Rumpelstiltskin non era mai stato un gran bevitore, almeno, fino all'anno prima e il cuore ebbe una contrazione involontaria a vederlo così. Poi, ricordò perché era venuta lì e alzò la testa.
"Non abbiamo finito."
"Ti avevo sentita la prima volta, dearie." 
Lei quasi indietreggiò, a sentirsi chiamare così: l'aveva sempre chiamata Belle, tesoro, amore, ma mai con quel nomignolo con cui chiamava tutti gli altri. Perché le faceva male?
E perché si sentiva impreparata a quello sguardo un poco annebbiato, in cui si leggevano rancore e dolore? 
"Allora? Credevo che volessi dirmi qualcosa."
I suoi occhi si fermarono sul suo ventre, ancora poco visibile, e Belle lo coprì con la giacca; era una cattiveria, lo sapeva, ma si sentiva dentro lo stesso bisogno di ferirlo, come qualche ora prima.
"È sempre stato così, tra di noi. Hai sempre creduto che fossi un fragile fiore da proteggere, ma forse hai dimenticato come ci siamo conosciuti: io avevo scelto di venire con te, io posso decidere del mio destino."
"Ah. Questo ti bruciava. Non ti ho mai considerata qualcosa di fragile, ho sempre voluto solo proteggerti..."
"La tua non è una protezione, è una mania di controllo..."
"Maledizione, Belle! Ho solo te!"
Rumpelstiltskin svuotò in un sorso il bicchiere, sbattendolo con una certa violenza sul bancone.
"Ho solo te, Belle. Te, e il bambino. Hai ragione, sono reticente, non potrò mai essere completamente onesto o aperto, ma non ti ho neanche mai ingannata sul contrario. Certo che voglio proteggerti ad ogni costo: da quando ci siamo conosciuti, ti hanno usata contro di me, imprigionata, strappato il cuore e sparato. Eppure, in questi tempi tu sembri più vicina a tutte queste persone che a me."
"Regina e Hook sono cambiati!"
"Oh, ma davvero, dearie? Dimmi, hai mai chiarito con Regina la piccola faccenda dell'averti comandata per ferirmi? O l'hai perdonata con la stessa prontezza con cui hai perdonato il pirata che ti ha aggredita e sparato? Senza dimenticare... Zelena."
Sembrò sputare quel nome e Belle sentì una sensazione spiacevole risalirle lungo la schiena come un brivido: le mani di Rumpelstiltskin tremavano, tremavano anche le sue spalle e lei all'improvviso  voleva solo andare a confortarlo.
"Cosa c'entra Zelena?"
"Come credi che mi sia sentito, quando hai chiesto a lei la maledizione del sonno? Come credi che mi senta, ogni giorno, a vederla passare per Storybrooke e ricordare di quando mi teneva prigioniero, in quella gabbia, completamente pazzo? Ricordare di quando ha ucciso mio figlio, senza neanche permettermi di andare al suo funerale? Ma tu forse non ricordi nemmeno, Baelfire."
"Sei ingiusto!"
"No, Belle. Sei tu quella che si rivolge in cerca di aiuto alla donna che lo ha ucciso, che l'ha presa a... imitazione."
Belle arrossì.
"Imitare Zelena?"
Rumpelstiltskin tirò fuori dalla giacca il pugnale ricurvo, mettendoglielo davanti gli occhi con un'espressione che si avvicinava al delirio.
"Ecco, tieni. Comandami di stare lontano da te e dal bambino, perché è l'unico modo in cui potrai avere quello che vuoi."
Lei indietreggiò, guardando la lama con orrore, ma lui avanzò, con gli occhi ora segnati di lacrime.
"Come, adesso ti spaventa? Non hai certo avuto remore a usarlo, vediamo, quante volte... tre? Quattro?"
"Non avevo scelta..."
"Oh no, Belle. Ce l'avevi, una scelta. Credevi che fosse la cosa eroica da fare, addomesticare la bestia, metterle un guinzaglio? Ebbene, dearie, spiacente di disilluderti, ma non è da eroi, è da cattivi. Vuoi sapere come lo so?"
"Rumpel..."
"Zelena. Me lo ha insegnato lei, quell'anno in cui ero suo prigioniero, in cui ero il suo animaletto. Tutte le volte che dovevo inginocchiarmi, che dovevo far finta che lei fosse te per suo ordine..."
"Basta!"
Anche Belle, ora, stava piangendo; fece per toccarlo, ma lui si scostò.
"Non volevi che fossi aperto? Onesto? Vuoi che ti dica perché mi sono tagliato i capelli, finalmente? Perché lei li afferrava, li tirava, per fare in modo che la guardassi negli occhi; eppure, mi tocca vedere ogni giorno quelle stesse mani."
Lei rabbrividì, non potendo fare a meno di guardare in faccia la realtà dei fatti: aveva voluto credere che il matrimonio sarebbe bastato per guarire il marito, aveva voluto trascurare che dormiva poco o che distoglieva lo sguardo ogni volta che la vedeva con addosso un abito verde, aveva voluto credere che fosse in grado di farcela da solo... perché era quello che era sempre successo.
Rumpelstiltskin aveva sempre dovuto cavarsela da solo. 
Forse, alla luce di queste considerazioni, poteva capire meglio cosa l'aveva spinto a liberarsi dal controllo di quel pugnale maledetto, anche a costo di vite altrui; ma non poteva cancellare tutte le menzogne che le aveva detto.
"Perché, allora, Rumpel? Perché rimetterti volontariamente sotto quel giogo? Era finita, eri puro."
"Non ero abbastanza, senza. Lo sai che il potere è sempre stato importante, per me. Oh, tu non puoi capire fino in fondo: tu sei la principessa di Avonlea, io ero un contadino, un tessitore che doveva mantenere suo figlio da solo, con il poco che aveva. E tu non puoi amarmi senza, non negarlo. Quando finalmente sono stato l'uomo che volevi, quando ho estratto Excalibur, mi hai voltato le spalle come tutti gli altri, perché non potevi amare quell'uomo. Non ti ho forse detto che tu ti sei innamorata tanto dell'uomo quanto della Bestia, nella Foresta Incantata?"
"Vorrei credere che ci sia ancora un uomo, oltre alla Bestia, Rumpel, ma guarda quello che hai fatto a Hook, a Emma, a Storybrooke!"
"E che cos'hanno fatto loro, per me? O meglio, cosa non hanno fatto? Io avevo dato la vita per questa città, ho ucciso mio padre per salvarla! Certo, tu e Bae eravate le mie motivazioni, ma gli altri ne hanno beneficiato; e cosa ci ho guadagnato? Essere lasciato a marcire per un anno nelle grinfie di Zelena, dopo un misero tentativo vi siete arresi! Dimmi, Belle, se al mio posto ci fosse stata la Salvatrice, come credi sarebbero andate le cose? Dimmi, Belle, come mai vi siete dati tutti un gran daffare per liberare la signorina Swan dalla maledizione, mentre a tutti è sempre andato bene che io ne fossi affetto, anche a Storybrooke? E Killian Jones, quante volte ti ha fatto del male in passato? Quanto può essere cambiato in un anno, Belle? Oh, ma a lui e a Emma Swan è permesso ricattarmi, tanto loro sono gli eroi!"
"Rumpel..."
"Non m'importa di me. Sono abituato a essere usato per la mia magia e la mia strategia per ricevere in cambio solo disprezzo. Ma tu? Quante volte li hai aiutati? Eppure, quando eri vittima della maledizione del sonno, tuo padre ha rifiutato di svegliarti, i tuoi amici non si sono mai preoccupati di assicurarsi che tu fossi sana e salva, ti avrebbero lasciato nell'Oltretomba, se non ci fossi stato io! E come credi che Jekyll abbia scoperto di te e del bambino? Eh?"
Belle si morse il labbro, incerta. Aveva dato per scontato che il medico l'avesse vista con Rumpelstiltskin, ma il marito la guardava con un misto di pietà e rabbia.
"Gliel'hanno detto loro, dearie. Biancaneve ha spiattellato la tua esistenza meno di un'ora dopo la loro conoscenza. E gli altri non si sono affrettati a negare. Io sono l'unico che abbia mai tenuto a te."
"Non nego che la cosa non mi faccia male, ma stanno cercando di rimediare. Hook mi ha salvata, oggi, lo sai!"
Era la cosa più sbagliata da dire, avrebbe dovuto saperlo. Il bicchiere si ruppe nella stretta di Rumpelstiltskin e lui non si preoccupò nemmeno di curarsi la mano sanguinante, intento ad avvicinarsi a lei in modo da poter essere sentito con appena un sussurro furioso.
"Per fortuna c'era il pirata, vero? Credi che ti abbia ospitata e salvata per amicizia nei tuoi confronti? Beh, non escludo che l'abbia fatto per compensare in qualche modo il dolore che ti ha inferto in passato, ma pensaci e prova a dirmi che non l'ha fatto soprattutto per dare uno schiaffo virtuale a me. Per la seconda volta, una mia moglie scappa da me con lui."
A quelle parole, lei arrossì di rabbia e si avvicinò a sua volta.
"Come osi suggerire che..."
"Da un ladro a un pirata il passo è breve, no?"
"Stai davvero tirando in ballo Will? Non c'è mai stato niente..."
"Vi ho visti che vi baciavate nel mio stesso negozio!"
"Non c'è mai stato altro! Eravamo troppo impegnati a piangere uno sulla spalla dell'altro sulla stupidità dei nostri veri amori!"
Un secondo, stavano discutendo e rinfacciandosi le loro colpe. Quello successivo, lui aveva le dita intrecciate tra i suoi capelli e lei aveva le mani artigliate alla sua giacca, ricambiando il bacio furioso che non avrebbe saputo dire chi aveva iniziato; sapeva di scotch e the, cosa che le fece riaffiorare i ricordi dei baci scambiati quando era stata Lacey. Gli morse il labbro inferiore, d'istinto,  sentendo ancora della rabbia dentro di sé, lo morse forte abbastanza da fargli uscire qualche goccia di sangue, ma lui la strinse solo più stretta, mormorando parole incoerenti che non riusciva a comprendere; come aveva potuto pensare che arrendersi fosse meglio di questo? Avrebbero sempre avuto i loro problemi, i loro litigi, ma da quel momento in poi non sarebbe più scappata.
"Belle, tesoro..."
Non smetterò mai più di lottare per lui.


Angolo dell'autrice: io non so cosa si stiano fumando gli autori di recente quando scrivono di Belle, ma questa che ci stanno rifilando non è assolutamente la Belle delle prime tre stagioni. Onde evitare fraintendimenti, non sto negando le colpe di Rumpel, sto solo mettendo in luce quelle della sua dolce metà; perché, nonostante il bacio non abbia funzionato, non si può dubitare che il loro sia Vero Amore. Erano solo troppo arrabbiati l'uno con l'altro per ammettere di essere ancora innamorati... e come rimediare alla situazione risolvendo la tensione sessuale pazzesca che avevano mentre litigavano sulla nave? Cari ottusi, non si guarda in quel modo chi non si ama più.
 

 
 
  
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