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Autore: AlessiaOUAT96    24/10/2016    3 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
Dal testo:
"Solo in quel momento Clarissa notò un particolare del suo aspetto: aveva una dentatura perfetta e nemmeno una singola macchia le sporcava ogni singolo dente, nemmeno una.
“Nemmeno la dentiera nuova di mia nonna è così. Magari avrà soldi per andare ogni singolo giorno dal dentista o forse è una che ci tiene alla dieta evitando cibi spazzatura”
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
 
★Numero Parole: 2125
 
★Prompt/Traccia: 16
 
 “Ed eccoci qui” pensò una ragazza di 20 anni davanti la porta di quello che sarebbe diventato l suo appartamento durante le lezioni.
Inspirò una boccata d’aria e poi la buttò fuori, cercando di apparire più normale possibile.

Suonò il campanello e attese impaziente che qualcuno le aprisse la porta, ticchettando con le unghie sulle borchie della sua cintura o dando piccoli colpetti sul pavimento; dentro di sé nel frattempo moriva dalla voglia di scoprire quale sarebbe stata la sua coinquilina.

Aveva trovato l’annuncio due mesi fa e non si era lasciata sfuggire l’occasione. Non distava molto dall’Università ma preferiva avere un alloggio nelle vicinanze piuttosto che fare la pendolare e subire i ritardi continui di Trenitalia. Non che avesse qualcosa contro per carità, ma arrivare in ritardo e sedersi per terra non erano i suoi hobby preferiti.
Una chiave girò nella serratura ed una ragazza dai capelli rossi, gli occhi viola (a causa delle lenti colorate), indossante un paio di vistosi occhiali gialli da vista e avente la pelle quasi lattea, le diede sorridente il benvenuto.

-Ciao! Tu devi essere Clarissa, la mia coinquilina!- disse molto felice, quasi squittendo dalla felicità –Io sono Valeria, piacere!- le strinse la mano e con prepotenza le portò dentro l’uscio l’enorme valigia zebrata, come se volesse conoscerla impazientemente.

Solo in quel momento Clarissa notò un particolare del suo aspetto: aveva una dentatura perfetta e nemmeno una singola macchia le sporcava ogni singolo dente, nemmeno una.

“Nemmeno la dentiera nuova di mia nonna è così. Magari avrà soldi per andare ogni singolo giorno dal dentista o forse è una che ci tiene alla dieta evitando cibi spazzatura”

                                                                                                ***
-Dai! Raccontami qualcosa di te!- la interpellò Valeria dopo averle mostrato l’abitazione e verla riempita di commenti sullo stile di qualsiasi cosa, persino sul colore bianco della carta igienica.

“Andremo a Ikea insieme, questa casa diventerà un museo d’arte!”

Ora osservava con interesse la ragazza dalla pelle decisamente più colorita della sua mentre era  intenta, tra una risata e l’altra, di recuperare il frollino caduto miseramente nella tazza di thè ai frutti di bosco.

-Cosa vuoi sapere?- domandò rinunciando alla sua ardua impresa.

-Cosa ti piace fare, cosa studi eccetera-

-Uhm vediamo- cominciò puntando l’indice sotto il mento e guardando in alto per qualche istante –Studio lingue ma ho una curiosità per la psicologia criminale. Mi piace leggere. La mia saga preferita è Harry Potter, sono una Tassorosso anche se molti mi darebbero della Corvonero. Leggo di tutto però-

-Andremo d’accordissimo!- esclamò Valeria puntando lo sguardo sul minuscolo pezzetto di tatuaggio sul collo della sua nuova amica.

“Chissà cosa sarà, ma soprattutto.. perché lo nasconde?”

Purtroppo Clarissa intercettò lo sguardo e, essendo un amante del fantasy, non potè evitare di fare un ragionamento fin troppo illogico.

“È una vampira!”
                                                                                              ***
 -Ti prego argomenta, illuminami sul perché credi che una persona appena conosciuta secondo te è una vampira- domandò Giulia, un’amica di facoltà di Clarissa.

“Mi chiedo cosa abbia letto o visto recentemente”

-Lasciami spiegare i punti principali a favore della mia teoria- iniziò congiungendo le mani in maniera teatrale – Ieri mi fissava insistentemente il collo. Stamattina è entrata in salotto/cucina con dei segni rossi sulla sue pelle quasi bianca, come se si fosse bruciata; in più aveva gli occhi, senza lenti a contatto di uno strano colore molto vicino al rosso, senza escludere la sua dentatura perfetta-

-Per me tu hai qualche problema.. potrebbe essersi semplicemente ustionata. Per quello che riguarda gli occhi magari ha fatto le ore piccole guardando serie tv o anime e nutrendosi di caffè, come fai tu sostanzialmente. Infine la dentatura: potrebbe spendere soldi per farseli curare o se li sbianca lei con quei dentifrici miracolosi che pubblicizzano-

-E cosa mi dici sul fatto che non mangia le patatine all’aglio?-

Giulia la guardò storta, quasi schifatamente divertita –Magari non le piacciono? A me ad esempio non piacciono molto le verdure ma non vuol dire che sono totalmente carnivora!-

-No!- Clarissa si infervorò battendo un pugno sul tavolo e facendo sobbalzare Giulia –Sono convinta che sia una vampira e lo dimostrerò!- concluse alzandosi dalla sedia e attirando gli sguardi di tutti gli studenti.
                                                                                               ***
“Caro diario, stasera cercherò di diventare una Shadowhunter: smaschererò e catturerò la mia coinquilina vampira! Giulia pensa che io sia matta ma la voce del Cappellaio Matto risuona nella mia mente affermando che tutti i migliori sono matti, ergo.. io sono un genio!
Ho preparato delle piccole trappole per coglierla in flagrante ma ho un dubbio.. come reagirà lei? Non ho l’agilità di Jace Herondale e nemmeno la precisione di Alexander Lightwood, non possiedo una frusta come sua sorella e non sono nemmeno uno stregone o un licantropo!
Se mi dovesse mordere, pazienza. Accetterò usi e costumi dei vampiri anche se al momento mi disgustano un po’. Dall’altro lato però, potrei conoscere altre creature come lei! È deciso, accetterò la mia sorte come qualunque persona ragionevole!”
                                                                                                      ***
-E stasera è la notte di Halloween, per fortuna abitiamo al terzo piano e quindi i bambini non verranno a disturbarci- disse Valeria sedendosi su una delle sedie della sala da pranzo –Vedo però che ti sei data da fare con le decorazioni, hai addirittura preparato la cena!-

In effetti Clary (Valeria l’aveva soprannominata così) aveva pensato a tutto: decorazioni macabre e finte, ambiente soffuso con candele ad illuminare, musica per certi versi inquietante e tavolo apparecchiato con piatti e posati color argento. Sì erano solo colorati come l’argento, in fondo non erano mica miliardarie!

Appesi alle pareti, oltre ad adesivi tridimensionali di sangue finto e di simboli esoterici cartoonizzati, vi erano anche immagini religiose e parecchi specchi usciti fuori da chissà dove.

-Come mai sei vestita di nero in quel modo? Ah ho capito.. vuoi entrare nell’ottica della festa. Mi piace!- esclamò vendendo Clary arrivare con la prima portata.

Dopo pochi minuti che cominciarono a mangiare, Valeria si pulì la bocca con un tovagliolo rosso carminio e successivamente diede un leggero colpetto di tosse, cosa che incuriosì Clarissa.

-Ci hai messo aglio o cipolla per caso in questa zuppa?-

-Sì, ho pensato che fosse adeguato alla serata, non ti piace?-

-Diciamo che non sono i miei cibi o aromi preferiti- tossicchiò ancora, poi annusò l’aria e storse il naso –Cos’è questo odore? Eau de ail et oignon?-

“Mi ha beccata con la mia nuova fragranza all’aglio e cipolla! Ok Clary, improvvisa una risposta di senso compiuto”

-No, sarà che forse ne ho messo troppo nella zuppa. Porto la seconda portata e poi il dolce così che dopo possiamo vederci il film in pace e con la pancia piena-
Clarissa si alzò e provvedette a realizzare un’altra parte del suo piano: se non aveva gradito di nuovo l’aglio e la cipolla, arrivando addirittura a tossire ed a rifiutare il resto della prima portata, allora secondo la sua mente leggermente annebbiata dalle sue convinzioni voleva dire che era un altro punto a suo favore. Le teorie di Giulia non avevano senso secondo lei.
La seconda portata consisteva in una bistecca cotta al sangue accompagnata da una salsa barbecue e da delle patatine fritte a forma di bara. Ok non era un piano geniale questo ma avrebbe dovuto gradire la carne al sangue.
L’aspirante Shadowhunter riuscì a sbirciare il disappunto di Valeria nel vedere tutti quegli specchi e quelle immagini sacre, ed un altro tarlo cominciò ad insidiarsi nella sua mente.

“Sto per avere il mio momento di gloria! Basta aspettare il momento esatto e le spruzzerò un po’ di acqua santa che ho preso in prestito dalla chiesa. Lì lei sarà stordita e la incastrerò”

A dire il vero l’aveva rubata senza farsi scoprire ma si era messa la coscienza apposto pensando semplicemente che era per una buona causa e che gli Shadowhunter dato che ne nascondevano un po’ in ogni chiesa in caso di emergenza, non avrebbero presa male la cosa anzi, avrebbero riconosciuto in lei in grande potenziale Cacciatore!

-Ecco qui! Buon appetito, spero che stavolta ti piaccia di più!-

-Eccome se mi piace! Adoro la carne al sangue e questo contorno è strepitoso!-

“Clarissa 2, Giulia 0” pensò soddisfatta la ragazza”

Il dolce lasciò senza parole Valeria: la nuova arrivata infatti con molta pazienza aveva trovato vari cioccolatini dalle forme a tema Halloween; aveva preparato dei tortini al cioccolato glassati di bianco con puntini rossi e da ripieni che sembravano grondare sangue al lampone.

-Bravissima! Non immaginavo tu fossi anche una cuoca o pasticcera!-

“Valeria.. non lo sapevo nemmeno io. Se sapessi tutto il caos che ho combinato! Comunque ora manca solo la mia azione gloriosa e questa serata sarà il mio punto di svolta nella vita!”

-Ahia! Che male! Mi sono tagliata, vado a prendere dell’acqua- disse Valeria alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il bagno.

-No, aspetta.. ho io dell’acqua con me. La porto sempre.. non si sa mai cosa possa capitare nella vita-
Valeria sembrò sorpresa ma lasciò che la coinquilina si avvicinasse con uno spruzzatore di piccole dimensioni. Nel farlo sembrava quasi eccitata di curarla con quel suo aggeggio. La ragazza spruzzò l’acqua santa sulla ferita ma sembrò delusa da qualcosa che Valeria non seppe spiegarsi.

L’aspirante Cacciatrice però decise di provare il tutto e per tutto, spruzzando direttamente il liquido in faccia alla presunta vampira, fino a prosciugarlo totalmente ed a lasciare senza parole la vittima del gesto.

-Perché non urli dal dolore e dalla disperazione?- domandò Clarissa indietreggiando.

“ Forse è un licantropo o uno stregone a cui piace il cerone da spettacolo!”

-Perché dovrei? Mica avevi messo disinfettante o altre sostanze che bruciano..?-

-Ma.. tu non sei un vampiro?-

Dopo questa domanda Valeria scoppiò a ridere come se avesse detto la più divertente barzelletta al mondo.

-Clarissa Fairchild, dobbiamo parlare-
                                                                                 ***



-Avrei dovuto dirtelo prima, mi dispiace.. Clary. Io sono nata albina-

L’attentatrice non si aspettava minimamente una risposta simile. Aveva tutt’al più pensato di dare ragione a Giulia e ammettere di aver sbagliato ma mai aveva pensato che la sua coinquilina fosse nata con quella particolare malattia.

-Forse ho capito con cosa hai pensato che potessi essere una vampira che, tra l’altro non sarebbe affatto male: ci sono così tanti vantaggi!-

Clarissa non disse nulla, aspettava semplicemente la spiegazione più che razionale della sua amica, perché sì, non poteva negarlo: si era affezionata a lei.
Ascoltando la spiegazione, tutto le sembrò così semplice e allo stesso tempo così strano. Valeria era nata così, con i capelli bianchi (che copriva con una parrucca) e gli occhi di un colore molto vicino al rosso (che copriva con delle lenti viola) e con la pelle di un colore bianco cadavere.

Clarissa era a conoscenza delle problematiche che avevano queste persone e non si stupì a sentire che, per quanto amasse stare al sole non poteva o avrebbe rischiato di ustionarsi seriamente come era successo quando era bambina. Le raccontò addirittura l’esperienza di stare in una stanza di ospedale con tanti medici che cercavano di farla stare ferma durante i trattamenti.
L’aglio e la cipolla non le erano mai piaciuti come sapori, piuttosto gradiva un leggero piccante. I denti li curava lei stessa e ne andava molto fiera ma non disdegnava i cibi grassi o  i dolci.
Gli specchi la innervosivano perché aveva la costante paura che qualche suo dettaglio dovuto al suo essere albina venisse fuori e quindi voleva evitare di passare ogni momento in preda all’ansia. Valeria le disse anche che questa cosa era dovuta a degli episodi successi nel suo periodo adolescenziale, quando fu vittima di bullismo per via del suo aspetto. Quelle esperienze però le diedero la forza di andare avanti e di prendere lezioni di arti marziali.

-Non mi piacciono i simboli sacri o ecclesiastici perché sin da bambina mi è stato inculcato che Dio vede e provvede, che tutti siamo uguali ai suoi occhi. Ma ogni singola volta mi chiedevo perché non mi rendeva normale come tutti gli altri. Perché sebbene le persone mi definissero “speciale” non venissi accettata. Ad ogni modo cosa rappresenta il tuo tatuaggio sul collo? Penso sia stato quello il primo errato segnale che ti ho mandato- concluse con una piccola risata.

Clarissa sembrò riprendersi dopo aver fatto due più due e capito cosa era successo quella mattina –Rappresenta la runa delle lingue, dovresti sapere di cosa parlo. Quindi.. non sono una Shadowhunter? Oddio e se capiscono che ho rubato io l’acqua santa?- cercò di cambiare argomento.

-E che ne sai che magari qualche Cacciatore non ti abbia osservata? Per me hai delle potenzialità!- concluse prendendole le mani e sorridendole –Ne hanno tanta di acqua santa, poi la mia ferita sta guarendo ergo, è una buona causa-

-Tu invece potresti essere un’aspirante vampira-

Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.


-Allora a noi due: un’aspirante Shadowhunter ed una possibile vampira!-
 


NDA:
Ciao a tutti/e!
Come avete potuto leggere all’inizio questa storia partecipa al concorso “Halloween Party; La Grande Zucca” indetto da Fanwriter.it

Specifico adesso il nome della traccia (se lo avessi fatto prima a mio parere sarebbe stato uno spoiler generale): Quando sei convinto che il vicino/a o compagno/a di stanza sia una creatura sovrannaturale e Halloween è la notte perfetta per smascherarlo/a.

Volevo specificare un paio di cosette: ail et oignon significano rispettivamente aglio e cipolla (dal francese). L’ho anche scritto dopo ma è meglio specificare sempre.

La parte finale riguardo la chiesa NON è una critica: ho solo cercato di entrare nell’ottica del personaggio. Non voglio dare contro a nessuno ecco.

Riguardo ai fandom presenti.. non volevo farne una parodia, era solo per rendere le cose più comiche
   
 
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