Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: axSalem    24/10/2016    3 recensioni
Halloween non è proprio come lo raccontano.
Non c’è quel sentimento di giocosità, di sorpresa gradita e comprensiva, non a Uxieville.
L’aria sembra rarefatta da quanto è statica l’atmosfera: sa di sospiri trattenuti e porte sigillate e paura che cresce e logora la mente. È un’aria difficile da respirare.
È tutto in sospeso, anche la gioia insieme alla speranza.
Nessuno mai esce di casa.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ragnatela
 



Halloween non è come lo raccontano, non a Uxieville.
Per le strade non ci sono giovani anime a chiedere dolciumi e formulare scherzi infantili, a rendere più lieta la notte infima e fiacca e in attesa.
 
«Quest’anno cosa facciamo per Halloween?» E scrutava il suo piccolo compagno di avventure con la coda dell’occhio e un sorrisino genuino, sprezzante. Halloween destava su tutti una sorta di timore circospetto, gli adulti avevano sempre intimato loro di non uscire di casa perché c’erano: “le cose cattive”, ma loro erano grandi, ormai, avevano già dieci anni, e quello zero che arrotondava la loro cifra li faceva sentire importanti, impavidi.
Si notava bene il singulto sordo del suo amico, le sue pupille che per un attimo si facevano vacue nella ricordanza delle parole che gli adulti spendevano per ammonirli, rimproverarli, un brivido più che vago che attraversava le sue piccole ossa e si rifugiava nel suo piccolo cuore. Un terrore mancato e arcano.
«Non lo so…»
«Io lo so! Io lo so!» Rideva, e la consapevolezza che li colpiva nell’inconscio era cosa trascurabile, gli animi giovani non si facevano sopraffare da queste cose. Ed a lui, sottile e biondo e slanciato, la risata si faceva acuta e isterica, ma poi si avvicinava all’orecchio dell’altro e: «Usciamo a fare paura ai grandi di notte.»
«Ma di notte ad Halloween ci sono le cose cattive… no!»
«Ah…! Quindi hai paura?» Sapeva lui, sottile e biondo e slanciato, che bastava solo questo per leggere la decisione, la decisione e il capriccio negli occhi castani e nei pugni stretti e nella voce squillante dell’amico.
«Certo che no!»
 
Halloween non è proprio come lo raccontano.
Non c’è quel sentimento di giocosità, di sorpresa gradita e comprensiva, non a Uxieville.
L’aria sembra rarefatta da quanto è statica l’atmosfera: sa di sospiri trattenuti e porte sigillate e paura che cresce e logora la mente. È un’aria difficile da respirare.
È tutto in sospeso, anche la gioia insieme alla speranza.
Nessuno mai esce di casa.
 
Gli sguardi si cercavano complici, complici le labbra si stiravano in sorrisi che avevano tutto da dire, sorrisi che nascondevano il loro segreto, e la loro paura. Quella paura che iniziavano a covare concreta in un angolino del loro Io, troppo testardi e troppo bambini per tirarsi indietro.
Troppo tardi per sfuggire a quella tela di ragno dai fili così fini, così resistenti.
Da quanto tempo già succedeva?
 
Ad Halloween non ci sono né risa, né grida di felicità.
Ad Halloween c’è solo silenzio pesante ed appiccicoso, si annida nelle case e nelle piazze e nei vicoli. È silenzio carico e complesso, opulento, come opulenti risultano i versi di un poema troppo agghindato.
Rompere quel silenzio, a Uxieville, diventa una necessità impulsiva e animale, una necessità che nessuno è in grado di afferrare; la forza per farlo sfugge.
E nessuno la rincorre.
 
«Sei pronto?» Le voci tremavano, ma era già troppo tardi.
«Sì.» Rispondeva, e non erano consci della loro scelta. Non erano consci e andavano incontro al loro triste e cattivo e ripetitivo destino.
Specchio del futuro che per loro non avverrà.
 
Stasera, che è la notte di Halloween, Uxieville non possiede decorazioni a tema, e non possiede nemmeno quella solita carica d’aspettativa negli animi di tutti.
La pallida falce di luna illumina con una luce che accarezza e strappa e accompagna passi lievi nell’orrore, tenue. Una falce che pare un ghigno, a burlarsi con disprezzo dei vani tentativi degli abitanti di proteggere, e di celare. Le ombre si modellano in forme sghembe e strane, si muovono che paiono un intreccio intricato di nodi, di carne ancora viva.
 
E stavano per uscire in silenzio dalla finestra, che la loro coscienza era già stata catturata.
 
Gli alberi, le case, quelle a Uxieville sono sempre le stesse. Nelle loro profondità non nascondono segreti reconditi, ma timori che proprio questa notte non si dissipano, ma crescono e si alimentano come fuoco che distrugge ogni cosa in un abbraccio caldo e crudele. Nulla muta nella consistenza, nell’aspetto, ma muta il destino di chi sfida le tenebre. Muta il destino di chi è ingenuo.
Due figure che ai nostri occhi sono familiari, camminano titubanti barcollando appena, attirati da fili malleabili e forti. Fili che conducono ad un Re della notte affamato e nascosto, che affamato e nascosto ogni anno tesse e intrappola e fa crescere il terrore. Mostro.
 
«I bambini non devono saperlo, perché sarebbe il panico.» E raccoglieva assensi mentre la preoccupazione cresceva, e il panico prendeva loro, lasciando intatte le anime più giovani. «Dovete proteggerli, proibire loro di uscire. Dovete essere duri e severi per il bene della vostra famiglia.»
 
E lui, sottile e biondo e slanciato, con l’amico dagli occhi castani e i pugni che mai più saranno stretti e la voce che mai più suonerà acuta, incontrano silenziosi un destino impossibile da evitare, incontrano fauci di ragno impazienti, affamate.
 
«Re Ragno è sazio.» Lo diceva, il Sindaco, con aria grave, e con aria grave ascoltava il pianto di una madre e di un padre. Ancora.
Ancora.

 








NdA:
In occasione del periodo di Halloween, ho deciso di tirar fuori dalla scatola questo racconto un po' vecchiotto (sperando di aver scelto la sezione giusta, visto che non è un horror di quelli "crudi"), di spolvelarlo e di lasciarlo qui per chi volesse leggerlo.
A riguardo non c'è molto da dire, è una storia completamente originale, personaggi e luoghi non si ispirano a nulla e sono unicamente frutto della mia fantasia.
Ringrazio chi è arrivato fin qui per leggere e GirlWithChakram per avermi  convinto a pubblicare.
A presto!

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: axSalem