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Autore: Cincinella24    25/10/2016    1 recensioni
La storia di uno scorbutico generale la cui amicizia verrà ricambiata nel modo sbagliato dalla persona sbagliata.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Capitano Phasma, Generale Hux, Kylo Ren
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Cap. 1- Un bagno fa miracoli

Erano due settimane che non si faceva una doccia e se lui, da sotto la maschera, si era accorto di puzzare, chissà da quanto tempo se ne erano accorti gli altri. Come se la sua fama di bambinone capriccioso, irascibile e cocchino di Snoke non bastasse. Se qualcuno avesse provato a deriderlo si rischiavano altre perdite nell’equipaggio prima della fine del mese. Si maledisse per l’attacco d’ira di quindici giorni prima.
Quel lontano pomeriggio Kylo Ren, tornando dagli allenamenti, aveva sentito il bisogno di liberarsi dal sudiciume che portava addosso. Così si era infilato sotto la doccia privata che tutti sul piano “Appartamenti importanti” avevano in camera e aveva aperto il rubinetto. Purtroppo l’acqua era fredda. Dopo ben due minuti che l’acqua non accennava a intiepidirsi lui aveva giurato che avrebbe strizzato con la forza tutti i tubi del piano se l’acqua non si fosse riscaldata all’istante. Purtroppo si vide costretto a mantener fede alla parola data. La riparazione, per giunta ancora in corso, era costata al generale Hux, sovrintendente della nave nonché capo militare delle forze armate del primo ordine, 500000 monete della repubblica. Non che fosse la prima volta che gli faceva spendere così tanto.
 Tornando al presente, bisognava trovare il giusto momento per non farsi vedere da troppe persone. Certo lui non era una femminuccia che si vergognava di mostrarsi in pubblico, ma non gli sarebbe piaciuto ascoltare i pensieri di chi lo guardava e soprattutto, uno del suo rango non poteva certo mescolarsi a dei semplici soldati, così ordinari e banali. Ren si mise a ragionare: se la pausa degli stormtrooper terminava alle 16.50 lui poteva fare la doccia alle17 e nessuno l’avrebbe disturbato. Forse avrebbe incontrato quei pochi fortunati che avevano ricevuto in premio un permesso da dieci minuti, ma a essi avrebbe dato poca importanza. Guardò l’orologio appeso alla parete: erano le 16.30. Aveva 20 minuti per cercare un cambio di abiti puliti, un asciugamano e  uno shampoo. Dopodiché doveva solo dirigersi ai bagni pubblici e lavarsi di tutto punto. Passati i venti minuti Ren controllò di aver preso tutto e si avviò. Camminò per il grigio corridoio degli appartamenti VIP( il suo e quello di Hux erano gli ultimi due), scese le scale e si ritrovò sulla passerella che,da un lato, dava sul centro della nave dove si sperimentavano i nuovi motori per l’iperspazio. Il baratro sotto di lui era di almeno 50 metri. Lo spazio era molto luminoso. Era stato costruito così per poter dare ai generali la possibilità di verificare il lavoro svolto dagli scienziati. A destra la passerella conduceva ai bagni pubblici e al dormitorio A, mentre a sinistra costeggiava tutto il cantiere portando alla sala riunioni. Kylo si fermò un attimo ad osservare le prove dei propulsori sotto di lui, aspettando che gli ultimi ritardatari tornassero al lavoro, e non notò una figura abbastanza bassa e snella che si intrufolava a passo svelto nei bagni. Quando Kylo entrò nei bagni notò subito l’ampiezza della stanza ed il numero straordinariamente elevato di lavandini e specchi alle pareti. Dovevano essere almeno un centinaio. Tre uomini che si stavano ancora facendo la barba sussultarono al suo passaggio, ma Kylo non ci fece caso. Era la reazione normale di qualsiasi essere vivente nella galassia. Puntò dritto agli spogliatoi. Anche quelli erano enormi. Si posizionò in un angolino e si spogliò. Era rimasto in mutande quando notò, su una panca dall’altra parte della sala dei vestiti e delle imbottiture in gommapiuma. Prese con se l’asciugamano e lo shampoo e si avvicinò agli indumenti. Se fosse stato un ufficiale non ci sarebbe stato problema. Il pudore e la paura erano troppi anche solo per incrociare il suo sguardo. Quando però, a due metri dagli abiti percepì un lieve sentore di Acqua di Coruscant e vestiti stirati da poco, si bloccò. Solo una persona aveva quel profumo. Probabilmente Hux aveva avuto la stessa idea di Ren. Hux, che caro ragazzo! Per tutti era sempre stato l’imbronciato generale dai capelli color carota e dal passato oscuro, chiuso in se stesso fino all’inverosimile. E anche Kylo era stato della stessa idea fino alla settimana precedente.
 Quel venerdì stava attraversando la sala esperimenti dopo gli allenamenti per raggiungere camera sua e non uscirne più per tutta la sera, quando percepì con la forza un richiamo disperato di aiuto. Non seppe ciò che fece, raramente i cavalieri di Ren aiutano gli esseri in difficoltà, seppe solo che si voltò immediatamente e intimò a uno scienziato che stava per accendere un motore a propulsione subatomica di fermarsi e spegnere quell’aggeggio. Senza esitare Kylo cacciò le mani dentro la macchina e ne tirò fuori una palla di pelo color carota con due fanali verdi al posto degli occhi. Quell’esserino curioso era il ritratto sputato, sotto forma di gatto, di Hux. Si stava già perdendo in quei due smeraldi quando notò i lamenti sussurrati che la bestiola emanava e si accorse che esso perdeva sangue da una delle zampe posteriori. Senza pensarci due volte si tolse il casco in pubblico e ci adagiò dentro il gatto. Stava salendo le scale per portare il suo nuovo amico in camera sua, lo considerava un amico perché era l’unico gatto della galassia che non era scappato soffiando al suo passaggio, quando sentì qualcuno gridare dalla cima della scalinata:- Per tutti i comandanti della prima guerra intergalattica, Millicent! Kylo guardò verso l’alto e intercettò lo sguardo di Hux, il quale si precipitò subito verso il gatto e lo prese in braccio. Quando si accorse della zampa ferita saettò Ren con uno sguardo ricolmo di rabbia.:- Cosa le hai fatto?- quasi gli urlò in faccia- Io? Niente … è stata la gatta ad infilarsi in un motore in sala esperimenti … - rispose Kylo spiazzato da tanta collera. Hux doveva tenere davvero tanto a quel gatto. In quel momento si sentì come un bambino incolpato ingiustamente per dei biscotti che non aveva mai rubato. La gatta guardava prima uno e poi l’altro e di tanto in tanto emetteva ancora qualche miagolio di dolore. Hux gli rivolse un ultimo guardo sprezzante, poi si voltò e entro nelle sue stanze.” E anche oggi ho fatto arrabbiare Hux” , si ritrovò a pensare più tardi in camera sua fissando l’enorme vetrata con vista universo che occupava tutto il lato ovest della stanza. Avrebbe mai trovato la pace con lui? Avrebbero mai smesso di litigare? I suoi pensieri vennero interrotti da un messaggio vocale che arrivò al suo datapod. Avviandolo Ren si accorse che la voce era di Hux e sembrava molto più calmo di prima.:- Si prega Kylo Ren di farsi trovare tra mezz’ora nella sala riunioni- scandiva la severa voce di Hux. I primi pensieri di Ren furono che Hux l’aveva convocato per ufficializzare la dichiarazione di guerra tra loro due. Si sentì tremendamente impotente. Mezz’ora dopo stava marciando verso la sala riunioni come un condannato verso la ghigliottina. Non gli piaceva litigare con Hux e contrariamente a quanto si diceva. Arrivato davanti alla porta raccolse tutto lo spirito battagliero di cui disponeva ed entrò. La stanza era immersa nella penombra, illuminata soltanto dalle stelle del cosmo che brilla vano al di là dell’enorme vetrata che costituiva un’intera parete. La sagoma nera della poltrona in pelle del generale si stagliava contro i colori surreali delle nebulose lontane. La sedia si girò lentamente e quando fu completamente rivolta verso Kylo tutte le luci si accesero. Seduto c’era Hux con in braccio Millicent che mordicchiava infastidita la fasciatura sulla zampa. Il generale si alzò, depose delicatamente la gatta sulla poltrona e si avvicinò a Ren, il quale si aspettava da un momento all’altro un’esplosione di collera come non ne vedeva da tempo. Ciò che fece stravolse tutte le previsioni del cavaliere: Hux gli tolse il casco e sorrise. :- Probabilmente ti aspettavi una sfuriata o perlomeno una sgridatina, ma ho voluto riflettere su come hai trattato Millie e se hai provato pena per una gattina non sei poi così cattivo, no?-vedendo la faccia disorientata e stupita di Kylo continuò- Il fatto è che io tengo tanto a lei- disse accarezzandole la schiena in modo affettuoso- E’ stata la mia unica amica dopo Phasma su questa nave, ecco perché prima ti ho urlato contro. Credevo che fossi stato tu a ferirla, e invece sei stato tu a soccorrerla. Insomma, il centro della questione è, lo so sembra stupido da dire, ma vuoi essere mio amico?- Vedendo lo sguardo smarrito di Kylo arrossi pesantemente  e stava per chiederglielo più formalmente, da uomo a uomo, quando Ren si riscosse:- Per me va bene, ma … cosa fanno due amici? Cioè per divertirsi e stare insieme.- La domanda colse il generale alla sprovvista.”Davvero non ha mai avuto amici?” si ritrovò a pensare. :-Ecco, potremmo … trovarci tutti i giorni in un posto a nostra scelta. Per ridere e scherzare insieme- concluse fiducioso. :-Va bene, ma quando?- Tutti i giorni all’ una di pomeriggio.- sentenziò Hux che subito pensò di aver sbagliato tutto. Probabilmente tutti i giorni era troppo. Chinò il capo e aspettò la risposta mentre Millicent era scesa  dalla poltrona zoppicando e gironzolava intorno al padrone.:-Ci sarò-La risposta di Ren suonò inaspettata nella sala riunioni- Ma devi portare Millicent con te. Hux sollevò lo sguardo e si accorse che anche l’amico sorrideva.:- Bene, ci si vede domani allora- concluse il generale prima che Kylo si rimettesse il casco e infilasse la porta. Quella sera i pensieri di Ren erano del tutto incentrati sullo straordinario fatto avvenuto nel pomeriggio. Anzi i fatti. Prima di tutto Hux era stato gentile con lui. Era incredibile il modo in cui l’aveva trattato. Seconda cosa gli aveva chiesto di essere suo amico. Non ci credeva ancora del tutto. Aveva un amico. Hux gli aveva mostrato la parte migliore di sé, una parte che molto probabilmente nessuno aveva mai visto. Non ci credeva ancora. In quel momento provò una felicità mai provata prima e si promise che se Hux  gli faceva quest’effetto allora quell’amicizia sarebbe stata una delle cose più importate per lui d’ora in poi. Terza cosa e anche la più importante: Hux gli aveva sorriso. Non un ghigno malefico ma un meraviglioso, timidissimo sorriso che faceva capolino come il sole di un’alba nuvolosa. Si sorprese di essere così poetico e smieloso e si ricompose immediatamente tenendo però a mente quello stupendo sorriso così rapido e sfuggente.
Ricordando quei momenti passati Ren rabbrividì. Se prima era sicuro di sé ora si vergognava di farsi vedere nudo da Hux. Scacciò via molti orribili pensieri che gli stavano venendo in mente su Hux che non lo considerava più un amico perché il suo corpo era orribile. Si disse che erano pensieri infantili ed entrò nel locale docce. Anche quella stanza era gigantesca. Le docce dovevano essere almeno 200 ma solo le ultime 20 erano adibite ai generali. Dopo il guaio combinato da Kylo ci si era aggiustati alla meno peggio contrassegnando le docce dei generali con delle tendine da bagno color verde militare. Le altre erano senza divisori. Ovviamente quello era il bagno maschile, quello femminile stava quasi dall’altra parte della nave. Solo una doccia aveva la tenda tirata e l’acqua scorreva imperterrita sulle mattonelle di ceramica del pavimento. Ren si posizionò nella doccia di fianco e tirò la tenda. Erano passati solo pochi minuti quando sentì l’acqua della doccia di Hux cessare di scorrere e la sua tendina tirarsi. Lo sentì imprecare a denti stretti e vide che tirava anche la sua di tendina.:- Ehi, Ren! Non mi aspettavo di trovarti qui. Senti, io ho finito il bagnoschiuma me ne impresteresti … Ren, tutto bene?- chiese perché il cavaliere era diventato paonazzo e respirava a fatica. Dal canto suo Kylo stava sperimentando una nuova sfera di emozioni. Non sentiva più l’acqua sulla schiena e le parole di Hux. Guardava solo il corpo che aveva davanti. Il gel che di solito il generale si metteva in testa si era sciolto e ora i capelli gli ricadevano a ciuffo sulla fronte dandogli un’aria da bulletto di strada. Era molto magro e gracile e soprattutto pallido, ma tutto ciò lo rendeva più bello agli occhi di Ren. Gli sembrava un diamante fragilissimo da proteggere. Provò un moto improvviso di desiderio e un forte solletico al bassoventre. Si portò istintivamente le mani ai genitali ed emise un suono che non si sarebbe mai immaginato capace di produrre. Un liquido viscoso e simile al sapone ma non usato per la stessa funzione centrò in pieno il piede del generale. Quando il battito cardiaco ritornò normale Ren si raddrizzò e contemplò esterrefatto ciò che aveva provocato. L’espressione di Hux era un misto di indignazione, rabbia, stupore ed incredulità. Senza spiccicare parola si voltò e si diresse all’uscita.:- Aspetta Armitage, io non … - non finì la frase sentendo la porta del locale docce chiudersi. Kylo si prese la testa tra le mani e imprecò. Il suo unico amico scivolato via così. Poco dopo Hux, sdraiato sul letto in camera sua con la gatta sulla pancia, cercava di mettere ordine nei pensieri che gli affollavano la mente. Kylo Ren, allievo prediletto del leader supremo Snoke, provava attrazione fisica per lui. Probabilmente quando, la settimana precedente, aveva accettato la sua amicizia doveva aver avuto dei secondi fini. Rabbrividì e si mise a sedere a gambe incrociate sul bordo del letto. Si sentì tradito e umiliato allo stesso tempo. Un dettaglio fino ad allora irrilevante gli tornò in mente: il cavaliere all’ultimo momento l’aveva chiamato col suo nome di battesimo. Si erano confessati i nomi a vicenda quello stesso pomeriggio: Benjamin Solo e Armitage Hux. Poche persone lo chiamavano così: suo padre, sua madre e Phasma. Phasma era sua cugina, ma ormai la trattava come una sorella. Giocavano insieme da bambini e si erano iscritti all’accademia del Primo Ordine insieme. Lei c’era stata quando suo padre non lo considerava e gli aveva insegnato il combattimento corpo a corpo e lui c’era stato quando lei aveva voluto lasciare l’accademia per una storia d’amore senza lieto fine. Ad un certo punto lui aveva sfondato nel campo delle strategie militari e aveva raggiunto il grado più alto, Generale Supremo del Primo Ordine, mentre lei si era accontentata del posto di comandante della “ fanteria”. Le aveva sempre detto tutto ciò che gli era successo e quando aveva un problema andava da lei. Ma ciò che gli stava succedendo era oltre ogni problema per cui si fosse mai rivolto a Phasma. Così decise che il giorno seguente sarebbe andato al solito incontro giornaliero con Ren per comunicargli che voleva tagliare tutti i rapporti con lui e ritornare ad essere generale e cavaliere di Ren. Certo, gli dispiaceva perdere un amico, ma a mali estremi, estremi rimedi. Il giorno seguente alle 13 in punto era seduto sulla solita sedia e stava perdendo la fiducia oltre che la pazienza, quando la porta si aprì e ne entrò Kylo con le occhiaie e il viso pallido.:- Non hai dormito?- chiese automaticamente Hux, pentendosi di aver usato quel tono così familiare- Per niente- rispose l’altro. Tra i due calò il silenzio.:- Senti io … - fece per dire Hux – Non mi vuoi più vedere, giusto?- lo interruppe Kylo abbassando gli occhi.:- Non fraintendermi, eri un buon amico, ma … - Kylo aveva sollevato una mano facendogli segno di tacere.:- Sta arrivando qualcuno- disse soltanto-. Hux si alzò velocemente in preda al panico:- Come fai ad esserne sicuro?- chiese spaventato- Lo percepisco- rispose il cavaliere che nel mentre si era fatto più serio e cercava un posto in cui nascondersi. Intanto anche il generale iniziava ad udire dei passi che si dirigevano verso la porta. Come avrebbero fatto ora? Se qualcuno li vedeva assieme da soli la sua reputazione sarebbe crollata.:- Dannazione!- disse Kylo a denti stretti mentre i passi si avvicinavano sempre più.

Angolo autore/autrice

Personalmente adoro Star Wars ed era da tempo che shippavo questi due, quindi ho deciso di scrivere una fan fiction tutta mia, anche perché questa ship è molto poco conosciuta da noi in Italia. Spero vi piaccia, alcuni termini forse me li sono inventati ma portate pazienza, questo è il primo capitolo della mia prima storia. Seguirà un secondo capitolo intitolato “La scelta”
   
 
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