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Autore: OtakuBlackCatOrigins    25/10/2016    2 recensioni
Non si riusciva mai a capire cosa pensasse veramente, sembrava sempre essere perfettamente attenta a ciò che le accadeva intorno, ma raramente l’ho sentita parlare; inoltre, quei suoi capelli rosso fuoco e quel suo visetto dal pallore quasi cadaverico e puntinato di lentiggini, creava una specie di quadro inquietante e allo stesso tempo accattivante...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14/11/2016
Era un giorno di pioggia nei pressi di Torino e io dovevo andare a trovare Isabella, una mia collega, per completare assieme a lei la stesura di vari documenti per lavoro e la revisione di altre scartoffie varie, ma forse è meglio non soffermarmi su questo dato che non centra niente al momento. Ammetto che al tempo ero molto attratto dalla mia collega, per questo mi preparai meglio che potei, senza ovviamente sembrare troppo formale dato che era solo un incontro di lavoro, fatto sta che alla fine guardandomi allo specchio constatai che ero davvero perfetto (ma forse era solo autoconvinzione), non vedevo l’ora di poter vedere come si era preparata invece Isabella, volevo tanto poter vedere quanto poteva arrivare ad essere bella quella dolce ma a volte inquietante ragazza, perché inquietante? Beh, non si riusciva mai a capire cosa pensasse veramente, sembrava sempre essere perfettamente attenta a ciò che le accadeva intorno, ma raramente l’ho sentita parlare; inoltre, quei suoi capelli rosso fuoco e quel suo visetto dal pallore quasi cadaverico e puntinato di lentiggini, creava una specie di quadro inquietante e allo stesso tempo accattivante, avete presente quei quadri che trovate strani o addirittura brutti ma che non potete non osservare? Alla fine li osservate così tanto da credere che siano belli, ed era questa l’impressione che mi dava Isabella, per questo mi ero innamorato di lei, volevo scoprire il suo lato nascosto, quello che non mostrava mai a nessuno; dopotutto, tutti ne anno uno…
Comunque, quel giorno uscito di casa con l’impermeabile e l’ombrello perché la pioggia non rovinasse il mio aspetto, salii sulla mia Station Weagon e partii.
Il viaggio da casa mia alla sua durava circa 30 minuti, passai i primi 17 minuti ad ascoltare la playlist delle mie canzoni preferite, ma poi accadde, vidi qualcuno, anzi qualcosa, nel mezzo della strada. Non so di preciso cosa fosse, ma nel tentativo di evitarlo sbandai, anche per colpa della strada bagnata, finendo in un crepaccio proprio affianco alla strada. Poi il buio.
Quando mi risvegliai avevo l’impressione di essere rimasto svenuto per giorni, ero in una stanza di ospedale, e notai che la finestra c’erano molti fiori e bigliettini (cosa molto infantile dato che ero già un uomo in carriera), all’ improvviso entrò l’infermiera che vedendomi sveglio chiamò il dottore. Egli mi disse che ero stato veramente molto fortunato, ero infatti finito in coma per 4 anni, è raro che qualcuno si risvegli dopo così tanto tempo. Dopo qualche giorno erano già venuti a trovarmi tutti i miei amici e parenti, mi sentivo così felice, anche dopo 4 anni nessuno mi aveva dimenticato, erano tutti ancora gli ottimi amici che mi ricordavo e ai quali volevo bene.
Poi un giorno, arrivò lei, Isabella, finalmente era arrivata, aspettavo soltanto lei da quando mi ero svegliato, ma non era come al solito, non era taciturna come sempre, anzi, rivelò un lato molto cordiale e simatico, chiacchierammo per quello e vari giorni dopo sempre del più e del meno, mi sentivo in sintonia con lei come non mai…
Un giorno però, dissi una cosa che cambiò tutto, dissi “però, sembra proprio che la vecchia morte alla fine mi abbia graziato!” lei sentendo quella frase si rabbuiò all’improvviso, smise nuovamente di chiacchierare come faceva prima e se ne andò senza dire una parola, sembrava sconvolta.
Per mesi non la rividi più, ma nonostante il mio rammarico, completai la riabilitazione e potei finalmente tornare a casa. Una volta entrato in casa notai che le luci di casa mia erano accese, strano, non mi risulta che ci sia stato qualcuno negli ultimi 4 anni, sentii uno strano odore di brownies provenire dalla cucina, così vi entrai.
Lì in cucina incredibilmente vidi proprio Isabella, come aveva fatto ad entrare?  E perché stava facendo i Brownies? Allora lei parlò, disse “Allora, non vorai mica far raffreddare i Brownies vero? Avanti, mangiane finchè vuoi, tanto in forno ce n’è un’altra teglia.” In quel momento aveva un sorriso bellissimo dipinto in volto, non potevo dirle di no, così mi sedei e iniziai a mangiarli.
Lei subito si sedette vicino a me, le offrii dei Brownies, ma lei gentilmente rifiutò. Iniziò così a parlare, e mentre mangiavo la ascoltavo con attenzione:
“Sai, sono sicura che ti sarai chiesto perché in questi mesi non mi hai più vista, il fatto è che la frase che mi hai detto mi ha offesa parecchio, era la prima volta che qualcuno diceva una sciocchezza del genere, un piccolo errore capita a volte, voglio dire, nessuno è perfetto in fondo.”
Mentre parlava notai con orrore che i suoi capelli stavano all’improvviso cambiando colore, passando da un rosso acceso ad un nero spaventosamente profondo, non avevo mai visto nessuno con dei capelli così scuri, era come se i capelli si unissero per formare un unico blocco scuro e informe sulla sua testa, inoltre, la sua pelle passò da quel candore lunare, a un bluetto innaturale, ma lei sembrava non notare la mia espressione spaventata, e continuò a parlare.
“Ti ricordi quella cosa che hai evitato in mezzo alla strada, quella che ti ha fatto finire nel crepaccio? Beh, quella a dire il vero ero io, speravo in quel modo che tu morissi, ma ho fallito. Ammetto che all’inizio quando ti risvegliasti valutai l’idea di risparmiarti e lasciarti in vita, ma quella tua frase mi ha offesa a tal punto da farmi subito fare retromarcia sul mio recedente obbiettivo, per questo adesso sono qui. Devi sapere che il mondo è pieno di gente come me, siamo gli angeli portatori della morte, il nostro obbiettivo è uccidere tutte le persone che non aiutano abbastanza la società, o che sono superflui, insomma, i perfetti esempi di banalità, tu sei uno di quelli. Sappi che nei tuoi Brownies c’era del veleno estremamente potente, ti auguro di non soffrire troppo….”
Detto questo la vidi svanire nel nulla, e o fui preso dalle convulsioni, iniziai a vomitare tutto il sangue che avevo in corpo, e poi ancora, come quella volta, il buio più completo mi avvolse…
Mi risvegliai nuovamente in una stanza di ospedale, di nuovo entrò l’infermiera e poi il dottore, che mi disse che ero sopravvissuto al veleno per miracolo, ancora.
Da allora non riesco più a dormire senza sognare Isabella, forse la odio, o forse la amo ancora, non ne ho idea ma fatto sta che continua a tormentarmi con incubi spaventosi e io non ce la faccio più a vivere così!!! Ora basta, non potrei sfuggirle di certo anche se ci provassi, e sento che potrei essere di nuovo tranquillo sono cercando il sollievo nella pace eterna, per questo scrivo queste poche righe per avvertire quelli da cui verrà dopo di me, solo un avvertimento, “NON SERVE A NIENTE SCAPPARE, LEI VI CONOSCE BENE, SA I POSTI DOVE ANDRETE A NASCONDERVI, SA COSA FATE OGNI GIORNO, SA CHI FREQUENTATE, SA CHE STATE LEGGENDO QUESTA LETTERA!!! POTRETE SOLO ARRENDERVI A LEI, E FARE COME STO PER FARE IO…..”
15/11/2016
Notiziario-Uomo trovato morto impiccato nell’ospedale di Santa Clara nei pressi di Torino, nella sua stanza è stata trovata un’inquietante lettera dal significato reale ancora incerto, la polizia ritiene che l’uomo dopo vari traumi possa essere diventato pazzo e depresso…



Angolo dell'autrice: Grazie di aver letto la mia one shot, l'idea di Isabella che si era offesa e arrabbiata per la frase del protagonista mi è venuta perchè oggi ero particolarmente incazzata, (niente domande) comunque alla fine sono abbastanza fiera del mio risultato, le recensioni oviamente sono sempre graditissime, al prossimo incubo...
   
 
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