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Autore: Persefone3    27/10/2016    1 recensioni
Salve a tutti, ho deciso di mettere insieme una serie di One Shot che hanno per protagonisti i Capitan Swan perché secondo me spaccano davvero e sono senz'altro la migliore coppia di tutto lo Show. Sono essenzialmente dei Missing Moments tra i due che mi sono venute in mente, rielaborando anche parte della trama. Detto questo, bando alle ciance e allo spiegone, vi auguro buona lettura e spero vi piacciano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Avete perfettamente ragione: è una vita che non aggiorno questa raccolta! Non me ne ero dimenticata ovviamente ma sino stata presa dalla stesura della long AU e così ho messo questa in pausa. Poi oggi pomeriggio mi è venuto lo schiribizzo di cercare di capire meglio cosa potrebbe aver provato nell'ultima puntata andata in onda. Io so che non le farebbe mai del male, ma tenere quelle forbici è stato un gesto del tutto umano. Ho colto questa occasione per fare una carrellata di tutto quello che mi p piaciuto si qui.
Buona Lettura e grazie di tutto 
 

Your Heart’s Desire, Swan.
 
- C’è una tempesta in arrivo
- Serata perfetta per camino e rhum caldo
- Mi sembra perfetto devo solo controllare la mia vecchia ragazza e assicurarmi che le vele siano ammainate.
- Pizza o cinese?
Quello che il tuo cuore desidera, Swan. Giuro che è tutto ciò che voglio tu abbia sempre.
 
Per la seconda notte dormiamo abbracciati nel nostro letto. A dir la verità, tu dormi tranquilla tra le mie braccia, io ti guardo dormire, proprio come ho fatto ieri sera. La differenza sta nel fatto che ieri non riuscivo a chiudere occhio per la gioia di essermi finalmente trasferito da te. Stanotte non riesco a dormire perché sono preoccupato per te.
Ieri pomeriggio mi sono presentato alla tua porta con solo un forziere. Tu mi hai accolto con un caldo sorriso.
 
- Devi prendere altro alla nave? Ho il pomeriggio libero. Mi infilo la giacca e sono subito da te.
- Beh, sei come è la vita da marinaio. Non permette grandi possedimenti.
 
Hai iniziato a ridere ed io, testone, ho ceduto alla permalosità.
 
- Ti fa ridere?
- Scusami, rido perché questa scena mi è familiare. Anche io quando ho deciso di rimanere a Storybrooke non avevo con me che una scatola.
- Quella che hai nel tuo ufficio?
- Esatto.
 
Come cambiano le cose nel corso di poche ore. Mentre ti guardo dormire, ti sistemi meglio su di me. Dobbiamo ancora trovare la giusta posizione per dormire comodamente. Del resto, né a te né a me è mai piaciuto condividere il letto con qualcuno per più di una notte. Ma stavolta sappiamo entrambi che tra noi non potrebbe mai essere questione di una notte sola. È normale, quindi, sentirci un po’ a disagio per questa vicinanza.  I miei occhi corrono alla giacca che ho lasciato sulla sedia che è nell’angolo. E poi si soffermano in particolare all’altezza della tasca interna.

Per un paio di ore mi hai fatto scordare il segreto che mi porto dentro, ma ora riaffiora in me prepotentemente.

Dopo che ci siamo lasciati al molo, sono andato davvero sulla Jolly Roger. Belle non può badare alla nave in condizioni normali, figuriamoci ora nelle sue condizioni. Mi ha lasciato fare senza pormi domande, anche se ero visibilmente sconvolto.
Quando sono arrivato davanti alla tua porta, la tempesta stava iniziando a scaricare la sua forza. Ho bussato ed ero più che intenzionato a dirti tutto. Lo avevi detto tu, Swan, niente più segreti. Ma poi mi hai fregato come sempre. Hai aperto con quel sorriso disarmante a cui non so negare proprio nulla e mi hai tirato dentro. Mi hai baciato con la stessa intensità di quando eravamo sul molo. Sento la tua mano accarezzarmi la guancia mentre la mia ti accarezza il braccio. Ci prendiamo il nostro tempo per assaporarci a vicenda.
 
- Ho fatto una copia delle chiavi. Te le ho lasciate sul mobiletto dell’ingresso.
 
E poi ti sei rituffata sulle mie labbra senza lasciarmi il tempo di articolare una parvenza di risposta. Adoro quando fai così, quando smetti per un attimo di dare retta alla testa e ti lasci guidare solo dalle emozioni. Ricambio ovviamente e tutti i miei buoni propositi vanno a farsi benedire.
 
- Alla fine chi ha vinto? La pizza o il cinese? – ti ho chiesto strofinando con un dito il tuo dolce naso
- Lo stai per scoprire
 
Mi hai fatto togliere la giacca e, invece di condurmi in cucina, ci siamo seduti sul divano. Il fuoco nel camino stava andando alla grande. L’ultima volta che ci siamo accomodati su di esso stavamo facendo ben altro. Quel momento è impresso indelebilmente nella mia mente: il primo ricordo di noi due in questa casa.

Ci eravamo appena riuniti davanti da Granny e le tue parole mi stavano facendo esplodere il cuore di gioia.
 
- Dopo tutto quello che abbiamo passato, l’oscurità, Ade e l’essere divisi in mondi divisi, vorrei solo dirti una cosa, ora che non ci troviamo nel mezzo di una grande battaglia, o nella situazione in cui uno di noi due rischia di morire. Ora che è tutto normale.
- Cos’è Swan?
- Io ti amo.
 
Ti ho sollevata da terra e ti ho baciata. Mi sentivo davvero vivo come non mai. Non ci ho messo molto a convincerti a piantare tutti in asso per un paio d’ore. Volevo averti tutta per me. Se ci ripenso mi viene ancora da ridere: a stento ti ho fatto guidare fino a casa tua, ma non riuscivo proprio a staccare le mie labbra dalla tue.  Siamo entrati in casa neanche io so come e ti ho adagiata sul bracciolo del divano
 
- Aspetta Henry? – mi hai chiesto preoccupata
- È con Regina – ti ho risposto accarezzandoti a guancia con il pollice
- Ok – hai replicato e poi sei tornata a baciarmi
 
È stato in quel momento che ho capito che ti volevo come non mai. Ti ho afferrato per i fianchi e ti ho fatta sdraiare sul divano. Ricordo bene la tua risata e il tuo non oppormi resistenza. Ero davvero un fiume in piena e questo, invece di spaventarti, perché con te non sono mai stato così impaziente, ti ha divertita. È stato un incentivo più che sufficiente per me per continuare.
 
- E i miei genitori? – avevi un malizioso sorriso sulle labbra
- Interromperci non è nel loro interesse ora come ora, credimi
 
Mi sono fatto ancora più audace e ho fatto in modo che i nostri corpi aderissero ancora di più. È inebriante questo contatto tra noi.
 
- Lascia almeno che mi tolga la giacca.
- No, va bene
- Davvero?
- Sì mi è sempre piaciuta la tua giacca rossa.
 
Pensavo che non ti avrei mai confessato una cosa del genere, e invece eccomi là a parlare come uno stupido.  È vero quel giacchetto rosso mi ha fatto davvero perdere la testa per te. Abbiamo ripreso a baciarci con ardore. Quella volta era stato il tremolio del bicchiere ad interromperci sul più bello. Questa sera su quello stesso tavolo c’era la nostra cena. Sapevo che avresti optato per il cinese. Ci siamo seduti davanti al camino a mangiare, proprio come avevo immaginato la prima volta che avevo messo gli occhi su quella casa.
 
- Hai ancora fame? – mi hai chiesto ad un tratto
- Direi che sono a posto.
 
Ti ho sfiorato il labbro con un dito per pulirti da alcuni chicchi di riso. Eri davvero stupenda. Ed eri così vulnerabile. So quanto ti costa esserlo, ma sono felice che tu ti senta libera di manifestarlo quando sei con me.
 
- Sono un po’ stanca. Andiamo su?
 
Ti ho seguita in camera da letto senza replicare. Sei stata tu la prima ad entrare in bagno. Mi sono cambiato e ti ho aspettata a letto. Quando mi hai raggiunto, mi hai chiesto di amarti con passione e io l’ho fatto senza pensarci due volte. Come vorrei realizzare con la stessa semplicità tutti i desideri del tuo cuore. Ma dentro ora ho un macigno. Non sono proprio riuscito a sbarazzarmi di quelle forbici, non se possono salvarti la vita. Non ti lascerò morire perché non saprei poi come sopravviverti.

Ma dimmi, hai sentito lo stesso peso dentro quando mi hai legato ad Excalibur?

Ora capisco bene quello che hai provato in quel momento. Ed io so come ti sentirai quando scoprirai quello che ho fatto. Non userei mai quelle forbici su di te a tua insaputa, ma tengo troppo a te. Magari parlando potrei convincerti a cambiare idea.

Povero amore mio adorato, cosa hai dovuto passare per causa mia? Nessuno dovrebbe mai portare un tale peso nell’anima. E la fiducia che ho letto nei tuoi occhi mi perseguita. Potrai mai perdonarmi? Lo spero, anche perché non chiederò scusa per averti salvato la vita.
Sento la testa scoppiarmi. Meglio rimandare tutte queste decisioni al momento opportuno.

Stanotte voglio solo godere della tua presenza, del tuo calore, del tuo amore.  
  
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