Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: irene_alice    27/10/2016    0 recensioni
Una ragazza che vuole evitare la realtà della sua vita da nobile, come rinchiusa in una gabbia d'oro. Un ragazzo oscuro con un segreto a cui la curiosità non può resistere. Un sipario socchiuso su un mondo troppo magico per essere vero. Ma se esistesse stravolgerebbe tutte le credenze umane.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il ragazzo in nero

 

La luce cominciò a filtrare dalla finestra e si posò dolcemente sulle lenzuola del suo letto. La stanza era piccola, poco più larga di uno sgabuzzino ma a lui era sufficiente. Ciò che gli interessava era la finestra, molti altri servitori avevano stanze più grandi ma affollate e senza finestre. Lui voleva stare solo e poter vedere le stelle. In cambio lavorava tutto il giorno, faceva qualunque tipo di lavoro. Viveva lì da anni ormai ed era diventato il tuttofare della villa.

Jay si alzò dal letto, si vestì e si affacciò alla finestra. Sarebbe stata una giornata frenetica.

Elisa non era riuscita a dormire quella notte, mille pensieri e interrogativi le riempivano la mente, e tutti conducevano a quell'evento, quello che le avrebbe cambiato la vita, quello che si sarebbe svolto da lì a pochi giorni. Il suo matrimonio. Quello che l'avrebbe costretta a passare il resto della sua vita con un ragazzo ricco, viziato e fastidioso. Quello che avrebbe evitato molto volentieri.

Sarah la venne a svegliare -Buon giorno signorina! Come si sente questa mattina? Nervosa? È naturale... Oggi è un gran giorno! Il fidanzamento ufficiale è un passo importante... Ma vi prometto che vi sentirete meglio dopo la colazione, la cuoca vi ha preparato tutto ciò che preferite di più!-

Sarah parlava decisamente troppo... Ma l'aveva praticamente cresciuta ed Elisa le voleva bene, in effetti non era l'unica a fraintendere il motivo del suo nervosismo. Il suo letto fu presto cosparso di vestiti nuovi comperati per l'occasione, collane di perle, bracciali e foulard. Elisa si lasciò vestire, agghindare e pettinare. Poi chiese di essere lasciata sola.

Poteva ancora tirarsi indietro? Dire di no? Fuggire? Ecco, forse fuggire era l'unica possibilità che le rimaneva, ma per quanto tempo sarebbe riuscita ad assentarsi senza che qualcuno se ne accorgesse e tornasse a riprenderla? Avrebbe dovuto rifugiarsi in un luogo dove non avrebbero mai pensato di cercarla...

Mancavano due ore all'arrivo degli ospiti, decise dunque di scendere in giardino per prendere un po' d'aria.

Jay scorse Elisa già da lontano. Aveva un vestito rosa pallido e i capelli raccolti in un'acconciatura elaborata. Sembrava pensierosa, o malinconica. Sembrava volersi rifugiare dagli occhi curiosi di tutti. Jay sapeva la verità, lui conosceva sempre la verità, e conosceva Elisa fin da quando era piccola, anche se lei non poteva ricordarlo.

Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un blocchetto di fogli e una matita nera e disegnò uno schizzo. Lo posò ai piedi del glicine dove Elisa si sarebbe senz'altro seduta. Poi le lanciò un'occhiata e si allontanò.

Elisa attraversò il parco per raggiungere la serra. C'era qualcuno dentro. Un ragazzo vestito di nero. Quel ragazzo vestiva sempre di nero, sembrava escluso dall'obbligo di indossare gli abiti destinati ai servitori. Lui vestiva sempre con dei jeans neri e magliette nere. Sembrava che riuscisse a rendersi invisibile ai suoi genitori. Tutti venivano rimproverati da loro, per ogni piccolo errore. Lui no. Lui era invisibile. Lo invidiava.

Poi lui la guardò, per un attimo, poi si allontanò e sembrò scomparire. Elisa entrò nella serra e si avviò verso il glicine. Era la sua pianta preferita, occupava tutta una parete della serra ed era un luogo perfetto per pensare. Stava per sedersi quando scorse un foglietto. C'era lo schizzo di una mappa. Sembrava lì per lei, forse era stato il ragazzo in nero a lasciarla lì. Non sapeva se fidarsi. Rimase seduta per un poco. Poi riprese il foglietto. La mappa conduceva agli appartamenti dei servitori, e una delle stanze era stata evidenziata con un segno più calcato della matita. Ripensò ai suoi genitori, al fidanzamento, a quel ragazzo orribile che le era stato destinato e decise di alzarsi e cercare quella stanza segnata sul foglietto.

La trovò senza difficoltà, la porta era chiusa. L'aprì con cautela e sbirciò all'interno. Era piccola e piena di mobili e oggetti di tutti i tipi. Sembrava una specie di magazzino. Nell'angolo infondo c'era una finestra, chiuse la porta e si avvicinò, dovette girare attorno ad un armadio e passare sopra ad un mucchio di tappeti ripiegati ma dietro trovò una grande poltrona a fiori. Sembrava l'unico oggetto non impolverato lì dentro. Era proprio difronte alla finestra e ai suoi piedi c'era una pila di libri.

Elisa aprì la finestra per far entrare un po' d'aria, poi si accoccolò sulla poltrona e prese un libro. Aveva finalmente trovato la pace. Ringraziò silenziosamente il ragazzo in nero.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: irene_alice