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Autore: Serendipity__    28/10/2016    5 recensioni
Perchè non sempre le cose vanno male, anzi invece, a volte, succede l'imprevedibile anche se il mondo ormai non è più quello di una volta.
E può anche essere, che un pò di musica risvegli sentimenti che si credevano morti e sepolti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Rick Grimes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno fanciulle!
Non ho saputo resistere al richiamo di una bella shot "fluffosa" dopo il massacro a cui ho dovuto assistere con l'arrivo di Negan! Per cui ho inforcato gli occhiali con le lenti rosa e ho scritto della mia seconda coppia preferita, cioè Rick/Beth.
Vi dirò ancora un paio di cose nelle note in fondo, così intanto vi lascio alla lettura.
Baci
Serena











MUSIC & LOVE




Quando Maggie era arrivata da lui di corsa, piuttosto agitata, tutto si sarebbe aspettato, tranne sentirsi dire che non riusciva a trovare Beth da nessuna parte. Ovviamente non aveva trascurato di pensare che quando si trattava di lei, sia Maggie che Hershel tendevano ad essere troppo ansiosi.

Però, siccome poi era arrivato anche Glenn, dicendo che nemmeno lui era riuscito a trovarla, la cosa aveva assunto un'importanza diversa. Così, si erano coordinati per fare una nuova ricerca, spartendosi le zone da controllare.
Gli era venuto spontaneo, come ormai faceva quasi per tutto, cercare Daryl per coinvolgerlo nella ricerca ed aveva fatto bene, perchè l'arciere l'aveva sorpreso dicendogli subito che forse sapeva dove trovare la ragazzina.
Così lo aveva seguito verso il blocco che avevano ripulito dai vaganti solo qualche giorno prima, e quando ci erano entrati, avevano sentito un canticchiare sommesso che li aveva portati a guardarsi negli occhi.
- Trovata.
- Già, ma sarebbe meglio che qua dentro non ci venisse lo stesso da sola.
Non sapeva bene nemmeno lui il perchè, però l'idea di saperla lì dentro da sola, nonostante avessero ripulito il blocco, lo aveva fatto sentire a disagio.
- E allora diglielo. Io avviso la sorella che è ancora viva.
I modi spicci di Daryl avevano liquidato la faccenda in maniera semplice e veloce, soprattutto in maniera che non coinvolgessero più lui, che si era potuto dileguare per tornare alla sua occupazione precedente, cioè uccidere vaganti lungo la recinzione.
Perciò era stato lui ad avanzare lungo il corridoio, sino a raggiungere la cella dove aveva trovato una Beth assolutamente ignara che fosse stata l'oggetto di ricerche affannose da parte della sorella.
E anche ignara della sua presenza, sino a che non gli era comparso praticamente davanti, facendola ovviamente spaventare a morte.
- Rick!
Il motivo per cui non lo aveva sentito arrivare, era stato un paio di cuffiette che si era strappata via dalle orecchie, sollevando su di lui due occhi sorpresi e insieme imbarazzati.
- Maggie non riusciva a trovarti, così mi ha chiesto di aiutarla a cercarti.
Non aveva avuto la vera intenzione di rimproverla, però non era riuscito nemmeno ad apparire del tutto indifferente.
- Mi dispiace. Maggie si preoccupa sempre troppo.
Vederla arrossire in quella maniera gli aveva improvvisamente fatto ricordare cosa volesse dire avere diciannove anni e sentirsi ancora trattati come bambini incapaci di badare a se stessi.
Certo, lui i suoi diciannove anni li aveva vissuti in un mondo diverso, ma questo non cambiava il fatto che avesse pensato lui stesso che Maggie tendeva ad essere troppo ansiosa nei suoi confronti.
- Forse un pò troppo, hai ragione. 
L'aveva vista arrotolare le cuffiette sul lettore cd, pronta per alzarsi e seguirlo fuori di lì.
- Scusami ancora per averti fatto perdere tempo.
- Non sei certo una perdita di tempo per me, Beth.
A farlo rimanere perplesso per primo, non era stato tanto il senso della frase, perchè era ovvio che si preoccupasse per lei come si preoccupava di tutti gli altri, ma era stato lo sguardo, intenso e prolungato, con cui si era reso conto di averla fissata, facendola arrossire ancora di più.
- Sì... bè... grazie.
Okay, era meglio rimediare subito alla cosa.
- Cosa stavi ascoltando?
Quell'improvviso cambio di argomento, accompagnato da un sorriso che sperava cancellasse la sua espressione di poco prima, aveva stoppato il suo rialzarsi.
- In realtà non so chi sia a cantare, il cd è masterizzato. Vuoi sentire? Magari tu lo riconosci.
Era stato così spontaneo quell'invito che si era ritrovato ad accettarlo ancora prima di averci pensato sopra, sedendosi accanto a lei e prendendo la cuffietta che gli aveva teso, dopo averla srotolata di nuovo.
- Chi te l'ha dato il lettore?
Un sorriso imbarazzato aveva accolto la sua domanda, facendole puntare lo sguardo sull'oggetto.
- Zach. L'ha trovato in uno dei suoi giri e me l'ha regalato.
Questo gli aveva chiarito l'origine dell'imbarazzo, facendogli ricordare nuovamente i suoi diciannove anni e quanto fosse complicato rapportarsi al sesso opposto. E da un lato era stato anche bello pensare che, nonostante il mondo stesse precipitando, certe cose comunque non fossero cambiate.
Sapeva di speranza e di un futuro in cui forse si poteva ancora credere.
- Un bel pensiero.
- Sì, è vero.
Quanto tempo era che non ascoltava della musica? Un bel pò, in effetti. Così, per almeno mezzo minuto si era goduto la sensazione di fare una cosa che prima dell'apocalisse era stata così semplice e banale, ma che adesso era diventata quasi speciale.
Poi, aveva provato davvero a riconoscere chi cantava, ma finita la canzone, era arrivato alla conclusione che non sapesse chi fosse.
- No. Non lo conosco. Però non è male.
L'aveva guardata, accorgendosi solo ora di come fossero stati costretti a stare vicini per poter condividere le cuffiette.  Se ne era accorta anche lei, perchè si era leggermente irrigidita, anche se aveva cercato di dissimulare la cosa riportando lo sguardo sul lettore.
- Sì, è vero, è bravo. La mia preferita è questa.
L'aveva vista cercare una traccia sul display e poi avviarla. Nel guardarle le mani, si era soffermato a pensare quanto fossero piccole e graziose, rispetto alle sue, non solo più grandi, ma anche più ruvide e callose.
Sembravano quasi sottolineare quante esperienze in più avessero vissuto rispetto a quelle di Beth, compresa quella dell'amore. E questo, gli aveva acceso in testa un pensiero che lo aveva portato a darsi da solo del pazzo, perchè immaginarsi le sue mani su di lei, intente ad accarezzarla, non poteva che essere il frutto di un momento di follia.
- Ti piace?
Il suo cuore aveva perso davvero un battito a quella domanda che sembrava ben adattarsi a quello che stava immaginando, costringendolo a doversi schiarire la voce prima di poter rispondere.
- Sì, molto.
Non che la risposta fosse stata meno ambigua per lui, tanto che l'aveva sentito lo sguardo di Beth scrutarlo con attenzione, perchè si era reso conto che la sua voce era uscita lo stesso troppo arrochita e accalorata.
Per la miseria, che cavolo stava combinando? Stava dando di matto davvero?
- Mi piace stare qui.
"Con te" lei non l'aveva detto, ma ce l'aveva aggiunto lui nei suoi pensieri, chiedendosi ancora una volta se non fosse impazzito, perchè quella conversazione stava prendendo una piega davvero troppo ambigua nella sua testa! Quell'affermazione di Beth voleva solo dire che se l'aveva trovata lì, era perchè le piaceva sicuramente potersi rifugiare in un posto solitario ad ascoltare musica, come una normale diciannovenne avrebbe fatto anche nel mondo di prima.
Specie se cotta di.... ma di chi, esattamente?
- E Zach, ti piace anche lui?
L'aveva chiesto sul serio? Cioè, aveva lasciato che la sua bocca trasformasse quel pensiero in una domanda? Cristo, doveva andarsene da lì, ma davvero a gambe levate prima di combinare un casino!
- Bè... non so... forse sì.
Forse sì. E a lui, cosa doveva importargli quanto fosse vero quel "forse sì"?
- Forse?
Nel frattempo era iniziata una nuova canzone, senza che a nessuno dei due venisse in mente di interrompere quella parentesi, strana ed ambigua, tra di loro.
- Credo sia ancora troppo presto per saperlo con sicurezza.
Perchè diavolo doveva sentirsi così sollevato da quella risposta? Non era certo suo padre! Ecco, appunto, proprio perchè non era suo padre, doveva doppiamente preoccuparsi di quel sollievo!
- L'amore non è mai una cosa facile, in effetti.
E adesso, cosa stava facendo? Si metteva a fare discorsi sull'amore con lei? Il gene delle follia doveva essere la seconda apocalisse in arrivo e lui il paziente zero, quello che avrebbe contagiato tutti gli altri!
- Amore credo sia un parola ancora troppo grossa per me.
Non se ci fosse stato lui dall'altra parte, a guidarla lungo quel sentiero inesplorato.
Ed era proprio un bene che andasse avanti a fare pensieri del genere, perchè di questo passo, ci avrebbe messo davvero poco ad arrivare a baciarla. Non era mica un ragazzino, lui, e lo sapeva bene come potevano finire conversazioni del genere, che avevano il sapore di cose non dette e che perciò erano in assoluto le più pericolose.
Quindi, ancora una volta, doveva chiedere a se stesso che cavolo stava combinando!
Aveva sviluppato forse una specie di... attrazione per Beth e se ne stava rendendo conto solo ora, per caso? Era questo che stava realizzando mentre era lì ad ascoltare musica con lei?
Perchè solo così avrebbe avuto un senso come si stava comportando. Non che fosse stata un'idea meno tremenda rispetto a quella di essere andato veramente fuori di testa e basta.
Certo Beth era molto carina, molto intelligente, molto simpatica e soprattutto aveva ancora dentro di sè quell'innocenza e purezza di sentimenti che poteva attrarre pericolosamente un uomo adulto come lui. Improvvisamente gli sembrava di capire come dovesse sentirsi un orso che al risveglio dopo il letargo, affamato e pieno di energie, si trovava davanti ad un vaso di miele, dolce e irresistibile.
- Amore è come si guardano Maggie e Glenn.
E aveva guardato lui, con occhi che sembravano essere diventati molto più profondi rispetto a quando era arrivato lì qualche minuto prima. O anche questo era frutto della sua fantasia? Perchè non era più sicuro di se stesso e della sua capacità di giudizio.
- E nonostante tutto stia morendo, intorno a noi, mi piace credere che avrò il tempo per provarlo anch'io.
Non era frutto della sua fantasia, Beth stava facendo un discorso molto profondo sulla vita e sull'amore e lo stava facendo con lui.
O era più giusto dire... a lui?
La differenza non era affatto sottile, anzi tutt'altro, e finalmente, in un brandello di lucidità, si era reso conto che continuare su quella strada sarebbe stato non solo pericoloso, ma addirittura suicida.
- Sono convinto che arriverà anche il tuo momento. E sarà bello proprio come lo immagini.
Si era tolto la cuffietta, restituendogliela e lasciando andare anche i suoi occhi, che erano rimasti agganciati ai suoi, quasi costretti da un filo invisibile.
- Allora... aspetterò.
Tra le due parole c'era stato un "ti" silenzioso, ma chiarissimo, che lo aveva raggiunto mentre si stava alzando in piedi, e che lo aveva spinto a non cercare di nuovo i suoi occhi, perchè non avrebbe saputo come resistere all'improvviso potere che avevano preso ad  esercitare su di lui.
Quando Beth aveva iniziato a pensare a lui in quella maniera? Perchè non se ne era mai accorto prima?
Forse, era successo quando anche lui aveva iniziato a fare altrettanto, facendo finta però che non fosse così. Ora era pienamente cosciente che aveva cercato di ingannarsi da solo, mascherando l'attrazione dietro alla semplice tenerezza che un uomo come lui avrebbe dovuto provare per una ragazza come lei.
- Non venire più qui da sola, Beth.
Avrebbe fatto finta che quella conversazione non fosse mai avvenuta. Non era la soluzione più matura, nemmeno la più corretta, ma era la più giusta per lui.
- Non mi sembra pericoloso, Rick.
L'aveva capito che tipo di avvertimento le stesse lanciando, ma nella risposta di Beth c'era stata una sicurezza che non si era affatto aspettato, e che quindi lo aveva spaventato ancora di più
- Sì, invece.
Perchè lo sapeva anche lei, adesso, che raggiungerla di nuovo lì sarebbe stata una tentazione troppo forte per lui, perchè sarebbero andati avanti a parlare d'amore, sino a che poi sarebbe stato troppo difficile continuare a mentirsi l'un l'altro.
- Allora... mi farò accompagnare da Zach.
Quello, era stato un colpo ben assestato. E anche difficile da mandare giù, tanto che per un attimo si era detto di non farlo, di ribattere che piuttosto avrebbe demolito l'intero blocco da solo, pur di non farceli andare insieme.
Ma poi aveva dovuto farlo, punto e basta. Perchè era, ancora una volta, la cosa più giusta da fare.
- Okay, questa mi sembra una buona idea, Beth. Magari... prima dillo a tua sorella, così eviterà di preoccuparsi la prossima volta.
E poi lo aveva fatto, era fuggito a gambe levate, peggio che se avesse avuto un'orda di vaganti alle calcagne.



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- Cd?
Daryl lo aveva fissato come se fosse appena sbarcato dalla luna, ma non aveva potuto dargli torto. Era la prima cosa su cui si era fiondato, entrando in quel minimarket.
- Davo solo un'occhiata.
Mentire all'arciere non era stato nei suoi programmi, ma non aveva certo intenzione di rivelargli che razza di pensieri gli giravano in testa da una settimana a questa parte. Non solo non avrebbe capito, ma probabilmente avrebbe dubitato della sua sanità mentale.
- Okay, come vuoi. Io vado sul retro a vedere se c'è qualcosa.
Rimasto solo, aveva davvero dato un'occhiata approfondita ai cd musicali, senza resistere all'impulso di prenderne un paio. Era follia pura quello che stava facendo, ma siccome non aveva per niente voglia di ingaggiare un'altra estenuante lotta contro se stesso, aveva ceduto punto e basta.
Okay, li aveva presi, ma da qui a farne l'uso che aveva in mente, c'era un abisso che non avrebbe mai scavalcato. O almeno se l'era appena ripromesso, sperando di riuscire a farlo davvero.
- Cd? Magari ne prendo qualcuno per Beth.
Glenn era sbucato alle sue spalle, facendogli provare un immediato senso di colpa, che lo aveva portato a percepire la custodia dei cd che si era appena infilato dentro il giubbotto, come se fossero stati lava bollente in grado di perforare il tessuto, mostrando all'asiatico quale tremendo segreto ci fosse dietro al gesto di averne presi un paio anche lui
- Le piace davvero un casino la musica. Zach ha fatto centro nel regalarle quel lettore cd.
Non poteva, e non doveva soprattutto, essere geloso di quel ragazzo. Proprio non doveva.
- Sì, un regalo davvero azzeccato.
Si era sforzato di dirlo, perchè probabilmente Glenn avrebbe trovato più normale quel commento che non un silenzio totale. O forse era il suo senso di colpa a farglielo sembrare così. 
- Maggie mi ha detto che li hai autorizzati ad andare nel blocco ripulito. Non che fosse molto contenta, eh? La considera ancora una ragazzina, sai com'è...
Quella conversazione stava diventando un incubo per lui, ma Glenn sembrava non essersene accorto, anche perchè teneva lo sguardo puntato sui cd che stava scorrendo.
- Sì, immagino.
Era stata una risposta assolutamente automatica, perchè in realtà avrebbe voluto dire altro. Tipo che stava pensando di chiedere a Daryl di aiutarlo a buttare giù l'intero blocco, perchè da solo ci sarebbe voluto troppo tempo, o magari a ributtarci dentro i vaganti, così avrebbero fatto prima sicuramente a renderlo inagibile di nuovo!
- Io penso, invece, che le faccia bene stare un pò con Zach. In quest'ultima settimana sembra... cambiata, non trovi?
Perchè gli stava facendo questo? Non avevano mai parlato di Beth loro due, in nessuna occasione, ora sembrava essere ansioso di avere un suo parere proprio in merito ad un cambiamento di cui lui era diventato maledettamente consapevole!
Perchè Beth non gli aveva risparmiato nulla, in quella settimana. Non un'occhiata, non un saluto, non un sorriso, non uno sfioramento di mani nel passargli Judith... niente di niente, maledizione! Ogni gesto era stata una dichiarazione esplicita su come fosse stata intenzionata a riprendere quel discorso che lui aveva stroncato sul nascere!
- Sì, forse.
A quel punto Glenn gli aveva lanciato un'occhiata.
- Tutto bene?
No, per niente! Ma nemmeno quello poteva dirgli, quindi si era affrettato a rassicurarlo.
- Sì, certo. Sto solo valutando l'idea se non sia meglio rientrare prima. Rischiamo di tornare col buio, se no.
Non sembrava averlo tanto convinto con quella risposta, ma poi una terza voce si era inserita fortunamente a distrarlo.
- Dietro non c'era niente di buono. Anche tu con sti cd? Che cazzo di fissa vi ha preso oggi, eh?
Era Daryl, che risbucato fuori dal retro, aveva guardato altrettanto stranito Glenn, dato che ne aveva un pò tra le mani.
- Li ho presi per Beth.
Porca miseria, non poteva starsene un pò zitto Glenn? Perchè lo sguardo dell'arciere lo aveva immediatamente trafitto, facendolo sentire parecchio a disagio. Anzi, per dirla giusta, un verme!
- Ah, ecco. Allora, torniamo?
La domanda l'aveva rivolta a lui, anche se negli occhi ne aveva un'altra che faceva più o meno così "che cazzo ti prende, si può sapere?".
- Sì, meglio tornare. Tra un pò farà buio.
La risposta silenziosa era stata "non lo so nemmeno io, non me lo chiedere".
Quando erano risaliti in macchina, lui alla guida, Daryl dietro e Glenn al suo fianco, proprio lui aveva infilato un cd nell'autoradio, facendogli venire un mezzo colpo.
- Chi sarebbe?
Glenn aveva guardato sulla custodia prima di rispondergli.
- Brendan Benson.
Ecco, ora sapeva chi aveva fatto da sottofondo con le sue canzoni ad un momento che gli aveva incasinato per bene il cervello. Neanche a dirlo, aveva dovuto ignorare l'occhiata che Daryl gli aveva rivolto attraverso lo specchietto retrovisore e che recitava quasi la stessa domanda di prima, solo con una leggera variante "che cazzo stai combinando, si può sapere? e non dire che non lo sai!".
- Bravino, vero?
Glenn ignaro della loro conversazione silenziosa, stava portando avanti la sua, godendosi tra l'altro un momento di normalità con loro due, proprio come se fossero stati tre amici di ritorno da qualche gita.
- Sì, abbastanza.
Aveva visto Daryl fare il gesto di cacciarsi due dita in bocca, perchè per lui quel genere di conversazione era inconcepibile. Non che ce l'avesse con Glenn, solo era fatto alla sua maniera, per cui le chiacchiere senza un fine un preciso non gli piacevano.
- Speriamo che piaccia anche a Beth.
- Sicuramente.
Gli era uscito talmente in automatico quel "sicuramente", da beccarsi non una, ma ben due occhiate simultaneamente sorprese per la sua affermazione.
- Daryl, sei poi riuscito a riparare il generatore di emergenza?
Cambiare argomento gli era sembrata l'unica via d'uscita, sperando che il suo amico dietro collaborasse senza fare storie.
- Sì. Era la cinghia di trasmissione. Si era solo allentata. Però, mi sa che sarà meglio cercarne una nuova.
Fortunamente l'aveva assecondato, così avevano iniziato a conversare di cose pratiche, che lo avevano riportato perciò su un terreno decisamente più sicuro.



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Erano tre giorni che stava praticamente cercando di evitare tutti. Beth, Daryl, Glenn, Maggie e soprattutto Hershel. La cosa, ovviamente, non era affatto semplice, dal momento che erano tutti abituati a poter contare sempre sulla sua disponibilità.
Alla fine, si era ridotto a rifugiarsi sulla torre di vedetta, per trovare cinque minuti di tregua. Ed era durata proprio quel tempo, perchè poi il suo incubo più grande l'aveva raggiunto proprio lì, dove sarebbero stati di nuovo troppo isolati.
Era stato un vero genio, tra l'altro, a pensare di rintanarsi in un posto che non offriva nessuna via di fuga secondaria!
- Oh, scusa, non avevo idea che fossi qui.
Non appena lo aveva visto, Beth si era messa subito sulla difensiva e le era sembrata anche sincera nel farlo, in realtà.
- Non importa, me ne stavo andando.
Aveva fatto per alzarsi, ma lei lo aveva fermato con un gesto della mano.
- No, figurati. Resta pure, me ne vado io.
Ma lui si era alzato lo stesso, cercando di non fissarla troppo negli occhi.
- No, tranquilla, e poi devo andare. Mi aspetta Daryl.
Non era vero, ovviamente, ma tanto bastava come scusa.
- Rick...
Essere richiamato in quella maniera e con quel tono di voce quasi supplichevole, era stato peggio di un pugno nello stomaco, e aveva anche tentato di svignarsela lo stesso, ma poi Beth si era fatta più audace e lo aveva afferrato per un braccio, trattenendolo.
- Non credo di poter andare avanti così.
Chi aveva diciannove anni da una parte, ora, e trentacinque dall'altra? Non era certo di poterlo affermare con sicurezza, perchè era lui quello che si sentiva le gambe tremare e il cuore battere troppo forte.
- Non so per te, ma per me è cambiato tutto dopo... dopo l'altro giorno.
Da quel giorno ne erano trascorsi altri dieci, uno peggio dell'altro, per lui. Sempre in guerra con se stesso, sempre teso come un elastico, sempre pronto a scappare come voleva fare anche adesso.
- Beth...
Poteva sentirsi peggio di così? Sì, perchè gli occhi della ragazza di fronte a lui si erano fatti lucidi e immensamente troppo maturi da sopportare.
- Scusami, devo andare.
Ed era scappato nuovamente a gambe levate, proprio come il peggiore tra i vigliacchi presenti sulla faccia della terra.



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- Rick!
Oddio no! Gli era sembrato il peggior deja-vu che il destino potesse proporgli, nel vedere Maggie correre verso di lui. E aveva iniziato a pregare che non fosse così, perchè stavolta non ce l'avrebbe fatta.
- Dimmi, Maggie.
- Devi convincere Beth a non farlo!
- A non fare cosa?
Era stato preso massicciamente in contropiede, soprattutto perchè non capiva come mai Maggie dovesse sempre rivolgersi a lui quando si trattava di sua sorella!
- Vuole unirsi al gruppo che uscirà domattina, insieme a Zach.
Ecco, aveva appena messo nella stessa frase le due cose peggiori al mondo: Zach e uscire fuori. Non si trattava di ritenere Beth incapace di badare a se stessa, si trattava di non essere lui ad essere fuori con lei a coprirle le spalle in caso di bisogno, ma lasciare che ci fosse invece quel ragazzo.
- Non posso proibirglielo.
Questo proprio no, non poteva arrivare a tanto, anche se avrebbe voluto farlo!
- No, e nemmeno io, tanto meno papà, perchè ci abbiamo provato entrambi, ma è stata irremovibile.
Prima non avrebbe mai associato la parola "irremovibile" a Beth, ma da quando l'aveva respinta di nuovo alla torre di vedetta, gli aveva dato un assaggio di quanto potesse essere testarda nel prefiggersi di raggiungere un obiettivo.
Infatti, non gli aveva risparmiato in nessuna occasione di mostrargli come l'avesse preso in parola, iniziando così a frequentare assiduamente Zach. E che fosse una buona cosa, non aveva dubbi, ma che non fosse quello che voleva veramente, nemmeno.
Solo che doveva farselo piacere, e non è che ci stesse riuscendo un granchè bene, a dirla tutta. Infatti, in un paio di occasioni, aveva incrociato lo sguardo di Zach, trovandoci un'ombra di preoccupazione, forse dovuta al fatto che lo stava fissando non proprio in maniera benevola.
- E perchè, allora, dovrei riuscire a farle cambiare idea proprio io?
Maggie aveva fatto una faccia un pò stupita, che gli aveva provocato una certa inquietudine, perchè sembrava dire "ma come, non è chiaro?".
- Rick, se c'è qualcuno che Beth sta ad ascoltare, quello sei proprio tu.
Ecco, appunto. Lui era stato così stupido da parlare troppo, in quella cella, e lei era stata ad ascoltarlo anche troppo bene. Così tanto, che era stata capace di "sentire" anche quello che non le aveva detto.
Per l'ennesima volta si era chiesto chi fosse stato il più maturo tra i due, preferendo, però, non darsi risposta.
- Si fida ciecamente di te, penso che se le dicessi di buttarsi nel fuoco, lo farebbe.
Avrebbe tanto voluto finirla lì quella conversazione, perchè ogni parola in più di Maggie, lo stava conducendo un gradino più in basso nella scala che conduceva in quell'inferno dove sarebbe andato ad occupare un posto nel girone dei lussoriosi, di sicuro.
- Maggie...
- Rick, non te lo chiederei se non fosse importante. Papà è molto preoccupato, è terrorizzato di poter perdere anche lei.
Game Over.
Era stato costretto a riconoscere che Beth aveva calato un poker d'assi, con quell'idea di voler uscire fuori.
Probabilmente era stato un effetto domino di cui non era stata pienamente consapevole, ma che si era verificato con una precisione micidiale.
Perchè la preoccupazione di Hershel si era riversata su Maggie, che era andata dritta sparata da lui, costringendolo a fare l'unica cosa che aveva giurato di non fare più: rimanere solo con Beth.
- Okay, va bene, proverò a parlarle io.
Maggie si era mostrata subito sollevata, facendolo sentire doppiamente in colpa.
- Grazie Rick! Sapevo di poter contare su di te!
Ecco, forse avrebbe dovuto ricordarle quelle parole, nel caso che le sue "buone" intenzioni non reggessero davanti a quell'incontro così maledettamente tentatore.



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Neanche a dirlo, la fortuna gli aveva voltato le spalle, perchè dopo una lunga ricerca, era arrivato a stabilire che l'ultimo posto in cui poteva essersi andata a cacciare Beth, fosse proprio il nuovo blocco!
Grazie al cielo, almeno gli era stato risparmiato l'incubo di trovarla insieme a Zach, perchè lo aveva incrociato poco prima che stava andando alla torre di vedetta, per il suo turno di guardia.
Si erano salutati con una certa tranquillità, anche se per lui era stato un bell'esercizio di tolleranza, visto che avrebbe voluto invece prenderlo in disparte per fargli un bel discorsetto, magari sul fatto che avrebbe dovuto smetterla di fare la corte ad una certa ragazza in particolare.
In ogni caso, ormai era giunto davanti all'ingresso tanto temuto e tirando un bel respiro profondo, si era detto che di certo quella non era la cosa più difficile che aveva affrontato nella vita, no?
No, infatti, era solo la più pericolosa, visto a cosa avrebbe potuto portarlo.
- Beth?
Aveva iniziato a chiamarla molto prima, giusto perchè si era ricordato di come l'avesse spaventata l'altra volta comparendole davanti all'improvviso. Era vero anche che se stava di nuovo ascoltando della musica, probabilmente non l'avrebbe sentito arrivare lo stesso.
- Beth?
Aveva alzato la voce, ma in risposta c'era stato ancora solo silenzio e poi era già arrivato alla cella che credeva ormai lei avesse eletto a suo "rifugio solitario", guardandoci dentro.
Ed eccola, persa sicuramente dietro a qualche canzone, seduta per terra, la testa reclinata contro il muro e gli occhi chiusi.
Si era mai veramente accorto di quanto fosse bella quella ragazza? O di quanto fosse dolce il suo viso? O di come fossero biondi i suoi capelli? O di come la camicia le si tendesse sul seno, a sottolineare che non fosse poi così tanto ragazzina?
Aveva diciannove anni, ma una maturità tale, da renderla sicuramente molto più grande di quando lui aveva avuto la sua stessa età.
Okay, che cosa stava facendo esattamente pensando quella cosa? Si ricordava, vero, delle sue buone intenzioni? Quelle che lo avevano tenuto in riga sino a quel momento?
Okay, bastava continuare su quella strada e tutto sarebbe andato bene.
- Beth?
Aveva messo più voce in quel richiamo, stavolta, e aveva raggiunto lo scopo di attirare la sua attenzione. Ma le era bastato vedere chi fosse, per tramutare subito lo spavento in... sorpresa.
- Rick!
Già, l'ultima persona che si aspettava di sicuro che avrebbe varcato ancora la soglia di quella cella, visto come ne era scappato l'altra volta. Si era sfilata le cuffiette ed era rimasta seduta, in attesa che lui parlasse.
- Maggie mi ha detto della tua idea.
Andare subito al sodo, spiegarle un paio di concetti semplici sulla pericolosità dell'uscire fuori, farle cambiare possibilmente idea e lasciarla di nuovo sola al più presto.
Si trattava di un piano piuttosto semplice da rispettare, no?
- Dio, non ci posso credere! L'ha fatto davvero! E' venuta a dirtelo!
- E' chiaro che si preoccupa per te. Come del resto fa tuo padre.
- Bè, dovrebbero iniziare a fidarsi un pochino di più, non credi? Se mai non mi lasceranno provare, mai imparerò!
Imparare a fare che cosa, esattamente?
Perchè, maledizione, in quel posto la sua testa pareva incapace di funzionare correttamente, e aveva ricominciato a proporgli interpretazioni diverse per le parole di Beth!
- Cosa, vorresti imparare?
Ecco che anche la bocca ricominciava a dare fiato ai suoi deliri!
- A crescere, per esempio.
Anche gli occhi avevano ricominciato ad ingannarlo, perchè in quelli di Beth ci aveva visto dentro delle emozioni che lo stavano già mettendo in crisi.
- Pensano che sono troppo piccola per tutto, ma non è più così. Solo che non vogliono ammetterlo.
Colpito e affondato, perchè quell'accusa era anche per lui, era inutile fingere con se stesso che non fosse così. Ma doveva andare avanti per la sua strada.
- Là fuori è pericoloso e tu non sei in grado di affrontarlo. Non è questione di età Beth.
Bene, era già passato alla seconda parte del piano, cioè esporre qualche concetto semplice. Magari usando anche lui delle parole che potessero essere significative anche in un altro senso.
- Devi saper gestire la paura, usare bene un'arma, tenere sempre occhi e orecchie aperte, essere pronti a salvare un compagno. Pensi di essere in grado di fare tutte queste cose, e se necessario, anche contemporaneamente?
- E tu?
Bè, non era la risposta che si era aspettato, però non aveva problemi a rispondere a sua volta.
- Sì, io lo so fare. Anche molto bene.
- Anche gestire la paura?
Colpito e affondato di nuovo. Stava andando male, molto male. Ma non poteva certo ammetterlo.
- Penso che tu conosca la risposta.
Gli aveva rivolto un'occhiata che lo aveva inchiodato, facendogli correre un brivido lungo la schiena.
- Credevo di conoscerla, ma ultimamente qualcosa mi ha fatto cambiare idea.
Cristo Santo, ma non era lui l'adulto? Quello con più esperienza? Possibile che non riusciva a condurre una conversazione nella direzione che voleva lui?
- E' ancora così, invece. E il fatto che sono qui, a parlarti, ne è una dimostrazione certa.
Ecco, fermezza e autorità. Così facevano gli adulti, no?
- Certo, infatti ci sei venuto di tua spontanea volontà qui da me, a parlarmi.
- Beth...
- Rick....
Era stato in maniera decisamente provocatoria che gli aveva fatto il verso, imitando il tono incerto con cui aveva ricominciato a parlarle.
Sul serio, ma da dove le stava venendo fuori tutto quel coraggio? O c'era sempre stato, solo che non se ne era mai accorto? Dove aveva guardato, mentre lei era cresciuta così tanto? Forse nella stessa direzione dove avevano guardavato anche sua sorella e suo padre, intanto che lei si era trasformata in una giovane donna.
- Okay, va bene. Allora domani, farai parte della squadra. Parlerò io a tua sorella e a tuo padre.
- Rick...
Stavolta era stato diverso il tono, perchè stavolta era stata lei ad essere colpita ed affondata dal suo cambio di direzione.
- Problema risolto, Beth. Ora scusami, ma ho dell'altro da fare.
Okay, non era stata una fuga vera e propria, però ci era andato abbastanza vicino. Solo che aveva dovuto fare così per forza, perchè improvvisamente aveva sentito affacciarsi un impeto di coraggio che avrebbe potuto condurlo subito a dimostrarle che non era poi il vigliacco che lei credeva, dato che l'impulso era stato quello di baciarla seduta stante, senza più tanti se o ma a trattenerlo dal farlo.



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Quando Beth lo aveva visto arrivare, dalla sua espressione non era stato in grado di dire se ne fosse stata più contenta o confusa. Di sicuro c'era che l'aveva presa in contropiede. Non si era certo immaginata, infatti, che potesse essere proprio lui, il ritardatario che avevano atteso per uscire. Sul pulmino che avevano utilizzato, a tenere viva la conversazione ci avevano pensato Zach, Tyreese e Michonne. Lui, Daryl e Beth, invece, erano rimasti in silenzio, ognuno perso dietro a propri pensieri.
Una volta giunti a destinazione, aveva iniziato a fare quello che gli veniva facile e spontaneo, cioè dare direttive su come procedere.
- Allora, direi di fare tre squadre.
In risposta aveva avuto dei cenni di assenso e uno sguardo che diceva sempre la stessa cosa "ma che cazzo stai facendo, si può sapere?".
Ovviamente aveva ignorato Daryl e la sua muta domanda, perchè ormai in realtà doveva averlo capito che cosa gli stava succedendo.  Se c'era qualcuno con cui ormai era in perfetta sintonia, quello era proprio l'arciere, per cui che il suo umore cupo derivasse da un problema di nome Beth, l'aveva appunto capito.
- Tu Zach andrai con Daryl, Tyreese con Michonne, e tu Beth con me.
Fermezza e autorità, questo stava cercando di esprimere, senza far trasparire che nella decisione appena presa c'era però più un interesse personale, che non collettivo.
- Entriamo insieme e poi ci dividiamo.
Lo sguardo di Daryl ora sembrava prenderlo per il culo dicendo "io col ragazzino? devo per caso levartelo di mezzo?", però lo aveva liquidato con uno che diceva "non fare il coglione e guardagli le spalle!".
Dopodichè, avevano fatto il loro ingresso nel cortile della grande ditta che avevano deciso di esplorare, lasciando che fossero Daryl e Michonne, con le loro armi bianche, a fare fuori i pochi vaganti che erano stati presenti.
Ogni coppia, aveva poi preso una direzione diversa, e lui con Beth si era diretto verso la prima costruzione sulla sinistra, che date le dimensioni ridotte, dovevano essere stati gli uffici.
- Stai dietro di me, okay?
- Okay.
In viso le aveva visto una certa tensione, ma anche una determinazione che aveva agito su di lui come il più potente degli... afrodisiaci!
Che in una situazione del genere, fosse il pensiero più assurdo e inopportuno che potesse avere era fuori discussione, ma ormai si era rassegnato al fatto che il suo cervello pareva non collaborare più con la ragione quando lei gli stava intorno.
Pistola alla mano e cervello in vacanza, era comunque entrato pronto a fare fuori qualsiasi cosa si muovesse, viva o morta che fosse. Più o meno lei doveva essere stata pronta a fare la stessa cosa, dato che aveva impugnato anche lei la sua pistola.
Da Maggie, tra l'altro, era venuto a sapere che si era esercitata parecchio per migliorare il suo rapporto con le armi, e aveva pensato che era un'altra cosa che gli era sfuggita di lei, ma che adesso contribuiva a renderla molto più sicura di se.
Una volta dentro, aveva avuto conferma che fossero stati gli uffici, e uno alla volta, avevano iniziato ad esplorarli, nonostante fosse stato già dell'idea che non avrebbero trovato niente di interessante.
Lui davanti, Beth dietro, si erano mossi con cautela, trovandosi di fronte solo all'ennesimo posto in stato di abbandono, senza però nessun vagante a minacciare la quiete che li circondava.
Arrivato in fondo al corridoio, e controllato anche l'ultima stanza, aveva deciso di mettere in atto ciò che gli aveva impedito di chiudere occhio per tutta la notte. Riponendo la Colt nella fondina, l'aveva guardata dritta negli occhi, calando definitivamente la maschera che aveva provato ad indossare.
- Dobbiamo parlare.
- Parlare? Qui? Adesso?
Anche il suo cervello, in uno sprazzo di lucidità, gli aveva più o meno detto le stesse cose, ma lo aveva messo a tacere con una risposta secca e concisa.
- Sì, qui e adesso.
- Non credo sia una buona idea, Rick.
- Hai ragione, Beth. Direi che il parlare possiamo pure rimandarlo a dopo.
Ma se si era immaginata che quello fosse stato un suo ennesimo dietrofront, si era sbagliata di grosso, perchè la mossa successiva era stata quella di attirarla contro di lui e baciarla con un'irruenza che aveva spaventato lui per primo, tanto l'aveva fatto sentire di nuovo vivo e completo.



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La verità era che a dimenticarsi di dover avere un pò più di buon senso, non era lei, ma lui, che in teoria era l'adulto tra loro due. Perciò finiva quasi sempre che Beth doveva ricordargli i rispettivi doveri, ma soprattutto il fatto che sparire entrambi per un tempo troppo prolungato, avrebbe finito con il dare nell'occhio quasi sicuramente.
- Papà mi starà...
Ma lui, peggio di un drogato in astinenza, non riusciva a smettere di baciarla. Aveva iniziato una mattina di qualche mese prima e non aveva più smesso di farlo ogni volta che riuscivano a rimanere da soli.
- ... aspettando. Rick...
Le labbra sotto le sue, e da cui non riusciva a staccarsi, si erano appena piegate in un sorriso che gli aveva scaldato letteralmente il cuore. Si stava innamorando di lei, se già non lo era del tutto, perchè non ci aveva messo molto a capire che l'attrazione per lei era solo l'inizio di un sentimento che sarebbe diventato inevitabilmente più profondo.
- ... davvero, devo andare.
Gli aveva appoggiato le mani sul petto, respingendolo e non più attirandolo come stavano facendo invece sino a qualche secondo prima. Le aveva concesso di allontanarlo giusto di qualche centimetro, ma non abbastanza per non posare di nuovo le labbra sulle sue, assaporando quel gusto che era diventato il suo preferito.
Si era lasciata baciare, ma nel frattempo gli aveva afferrato le mani, cercando di spostarle da dove le aveva posate, cioè sul suo sedere. Aveva iniziato a toccarla sempre più spesso, e anche più intimamente, ora che anche lei aveva preso più confidenza con il suo corpo. C'erano, infatti, delle volte che si tratteneva a stento dall'arrivare a spogliarla completamente, per fare l'amore con lei, e solo perchè non voleva che la loro prima volta avvenisse con la paura di essere scoperti.
Se anche lui avrebbe saputo affrontare un'eventualità del genere, non voleva sicuramente costringere Beth ad uscire allo scoperto in quella maniera.
- Rick...
Aveva ceduto sullo spostare le mani dal suo fondoschiena, ma non era riuscito ancora a lasciarla andare, quindi le aveva appoggiate contro il muro, ai lati di quel viso da cui difficilmente riusciva a distogliere lo sguardo ogni volta che entrava nel suo campo visivo, tenendola di fatto intrappolata tra lui e la parete di cemento.
- ... non sei d'aiuto, così.
No, non lo era, ma non è che gli importasse poi molto, almeno non ora. Voleva altri cinque minuti, prima di uscire fuori da quella cella e rimettersi una maschera che non aveva nessuna voglia di indossare.
- Non sono un bravo ragazzo, lo sai.
Le aveva strappato un altro sorriso, insieme ad un'espressione che aveva reso l'azzurro dei suoi occhi ancora più brillante.
- Sì, che lo sei. Solo che ti fa comodo dimenticartene, ogni tanto.
Era proprio come diceva lei, solo che aveva smesso di sentirsi in colpa per aver osato prendersi quel pezzo di paradiso che quella storia con lei gli stava offrendo. Il mondo intorno a loro stava morendo, eppure lui era tornato a sentirsi più vivo che mai.
-  Ma adesso è ancora ogni tanto, giusto?
Non le aveva lasciato possibilità di risposta, perchè l'aveva baciata di nuovo, a lungo, tanto da arrivare a togliere quasi il respiro ad entrambi. Era come immergersi in un vaso di dolce miele, da assaporare sino in fondo.
- Rick...
Aveva provato ancora a farlo desistere, ma quel giorno proprio non gli riusciva di lasciarla andare. L'aveva avuta intorno tutta mattina, poi a pranzo, e poi ancora una buona parte del pomeriggio, quando si era occupata di sua figlia.
Vederla insieme a Judith, anzichè assopire il desiderio di lei, lo aveva risvegliato ancora più forte, perchè non c'era spettacolo più bello di quello, per lui.
- Beth...
Le aveva fatto il verso, come un giorno di qualche mese prima, aveva fatto lei con lui, proprio in quella cella.
- E' inutile, non attacca. Dobbiamo andare.
Non gli era sembrata poi così convinta, per cui aveva approfittato di quello spiraglio, per strapparle un ultimo bacio, stringendola anche in un abbraccio che gli permettesse di sentire il suo corpo morbido adattarsi al suo, in un incastro che poteva quasi definire perfetto.
Aveva fatto anche scivolare una gamba tra le sue, strappandole un gemito roco che aveva reso ancora più dolorosa la sua erezione costretta nei jeans. Quando erano rimasti di nuovo senza fiato, l'aveva guardata negli occhi.
- Voglio parlare con tuo padre.
Hershel era l'unica persona a cui sentiva di doverlo dire guardandolo negli occhi, l'unico a cui rendere conto di quello che provava per lei. Non gli interessava nemmeno di quello che avrebbe pensato o detto Maggie, Beth era in grado di vivere la sua vita come voleva, e se ne sarebbe dovuta fare una ragione.
- Ne sei sicuro?
Non era la prima volta che ne discutevano, ma sino a quel momento, avevano preferito temporeggiare, per dare ad entrambi il tempo di capire se davvero volevano arrivare in fondo a quella storia.
- Sì.
Non poteva più fingere, e non voleva nemmeno più doverlo fare. Voleva essere libero di averla intorno e di poterla abbracciare, o baciare, in qualsiasi momento della giornata.
- Okay. Allora... facciamolo insieme.
E con la semplicità che la contraddistingueva, l'aveva preso per mano, incamminandosi con lui verso l'uscita.



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- Altri cd?
- Perchè no?
- Non me li farete ascoltare, stavolta.
- Poi ti piacciono sempre.
- Non credo proprio.
- Bè, vedremo.
- Col cazzo.
Conversazioni del genere erano diventate la normalità tra lui e Daryl, specialmente quando si trovavano fuori insieme a Beth, che ormai li accompagnava quasi sempre, perchè non riusciva a sopportare l'idea di non essere lì fuori con lui.
- Wow, quanti cd!
Proprio lei era comparsa, piazzandosi tra loro due, e contemplando lo scaffale pieno di cd come se fosse davanti ai doni di Natale.
- Non li ascolteremo.
Daryl aveva ribadito il suo rifiuto di assecondare quella che, invece, era diventata un'abitudine, e cioè ascoltare musica durante gli spostamenti, ogni volta che ne avevano l'occasione.
- Questo, invece, lo devi ascoltare per forza! Ti piacerà un casino, Daryl!
A volte, si ritrovavano a guardarsi negli occhi, convinti che la vita fosse sempre un pò meno merdosa quando lei tirava fuori un entusiasmo di cui loro due non erano più capaci. Soprattutto lui, aveva il terrore maledetto di vederlo scivolare via insieme ad una vita che avrebbe spezzato sicuramente anche la sua, se fosse successo. Non vivevano nel mondo delle favole, lui e Beth, per cui non dimenticavano quanto ogni giorno potesse diventare l'ultimo vissuto insieme.
- Ragazzina, me lo dici ogni volta.
- E ogni volta è vero! Ti vedo dallo specchietto retrovisore, sai, che tieni il tempo?
E il bello era che lo faceva davvero, per cui non gli aveva risparmiato un'occhiata che diceva "amico, ha ragione lei", ricevendone una in risposta che diceva "fottiti".
- Sì, bè, datti una mossa, però, ragazzina. Che così leviamo le tende prima che quegli stronzi sfondino la porta.
In effetti il numero dei vaganti che premevano sulla porta a vetri sbarrata era aumentato.
- Okay, questo, questo e questo! Poi magari ci torniamo un'altra volta.
Beth ne aveva presi tre, infilandoli nello zainetto che poi si era rimessa sulle spalle.
- Come no, ragazzina. La gita al negozio di dischi non può mancare sull'elenco delle migliori stronzate da fare per crepare prima del previsto. 
- Abbaia, abbaia, tanto lo so che poi non mordi!
La sua splendida ragazza, aveva imparato anche a gestire il burbero arciere, perchè sollevandosi sulle punte, gli aveva stampato un bacio sulla guancia a mo di ringraziamento per il fatto che finiva sempre anche lui per assecondare le sue richieste.
Lui, invece, era da un pezzo che non ci provava nemmeno più a contraddirla, perchè non gli riusciva di negarle nulla, nemmeno le cose più pericolose, tipo essere lì con un gruppo di vaganti pronti a sbranarli e lasciarle il tempo di scegliere dei cd.
Ma in fondo, era stata proprio la musica a farli avvicinare, perchè ogni tanto si chiedeva se sarebbero arrivati lo stesso a quel punto, se quel giorno non si fosse fermato ad ascoltare quel cd con lei.
Probabilmente sì, ma assecondando una vena romantica che lei aveva saputo riaccendere, preferiva credere che fosse stata una canzone a decidere del loro futuro.







*Angolino autrice*


Penso che sia la cosa più romantica in assoluto che abbia scritto nell'universo TWD, però ne avevo davvero bisogno dopo il massacro di Negan. XD
Rick è tranquillo, Daryl è tranquillo, Beth, Glenn e Hershel sono vivi, e la vita alla prigione conosce un periodo di normalità piuttosto lungo. Più felici e contenti di così non potevo immaginarmeli, credo!
A farne sempre un pò le spese è il povero Zach, che si trova l'ennesimo ostacolo davanti quando tenta di fare la corte a Beth! ah ah ah ah
Però sono stata buona anche con lui, perchè non l'ho fatto morire!
A tale proposito, mi sono divertita ad inserire un cameo che richiamava un momento di un'altra mia shot, ossia "Cambiare", dove Daryl propone seriamente a Rick di uccidere un "rivale" in amore, mentre qui con Zach lo fa solo per gioco! XD
Che altro?
Ah, Rick e la vena romantica. Non so, penso che a differenza di Daryl, lui possa anche avercela e che ogni tanto possa saltare fuori!
Adesso è davvero tutto, perciò vi risaluto.
Ci risentiamo dopo Halloween, con l'aggiornamento delle altre mie storie in corso!
Baci
Serena
 
  
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