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Autore: Iron_Captain    29/10/2016    5 recensioni
Tratto dal testo:
La volpe andò subito a controllare all'interno del tabaccaio con la vetrina distrutta, seguito poco dopo da Judy, che con un po' di fatica era riuscita a rialzarsi. Dopo aver acceso le torce iniziarono a dare un’occhiata: era tutto fracassato, ma…non c'era nessuno.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Collaborazione

Quando il ragazzo vide il distretto, sia fuori che dentro, pensò che questi animali avevano veramente un bel senso estetico. Tuttavia, quando si sentì osservato dagli altri mammiferi, mentre veniva portato nella sala degli interrogatori, si sentì un po' intimorito, dal momento che non aveva mai visto degli animali antropomorfi parlanti, a parte nei film. Per di più notò che anche loro sembravano avere paura di lui, molto probabilmente per lo stesso motivo di Barry.
Dopo essere stato portato, ancora con le manette addosso, nella sala degli interrogatori, l'agente che lo aveva accompagnato, un lupo bianco, lo fece sedere, dopodiché iniziò a fargli le domande, mettendo per iscritto le risposte che dava.

Dopo aver consegnato le loro pistole all'armeria, Judy e Nick andarono nei rispettivi spogliatoi a lasciare le loro uniformi. Mentre attraversarono l'immensa sala, videro entrare, dalla porta d'ingresso, un lupo grigio scuro vestito in modo elegante: aveva una giacca e dei pantaloni di seta di colore neri, una camicia bianca, una cravatta blu notte e aveva con sé una valigia di pelle marrone. Tutti gli animali presenti lo osservarono incuriositi. All’apparenza sembrava essere un “pezzo grosso”.
“Secondo te è un avvocato?” chiese la coniglietta al suo partner, che era veramente bravo a riconoscere gli animali.
“Forse…ma se vuoi possiamo andare a chiederglielo di persona.” rispose la volpe, intenzionata a provocare la sua migliore amica.
Judy scosse la testa e sospirò; “A volte mi chiedo perché continuo a farti certe domande.”
“Perché altrimenti non sarebbe divertente non poter vedere una dolce e tenera coniglietta perdere la pazienza e dare di matto per il suo collega tanto antipatico quanto simpatico.” rispose Nick subito dopo.
A quel punto la coniglietta si voltò, con espressione furente. Se non si fossero trovati nel distretto, e fosse sta bene con la mascella, lo avrebbe aggredito e lo avrebbe riempito di insulti. Ma doveva controllarsi e…sopportarlo.
Dopo aver fatto un respiro profondo, Judy prese la parola: “Stasera te la farò pagare, volpe monella; il vado a conoscere questo lupo elegante, che scommetto sarà più serio e divertente di te.”
“Mai quanto me, Carotina. Comunque ti seguo.”

Il giovane mammifero vestito elegantemente si fermò davanti il banco in cui era appostato l'agente Clawhouser che, oltre ad aver messo via la ciotola con il latte e i cereali, lo accolse in maniera più seria, senza perdere, però, la sua simpatia e gentilezza.
“Buongiorno. Come posso aiutarla? ”
“Buongiorno. Ho un appuntamento con il Capitano di questo distretto.”
“Ok. Quale è il vostro nome, prego?” chiese Clawhouser che iniziò a sfogliare il registro degli appuntamenti.
“Wells…Harrison Wells. Se sarò fortunato, dovrei venire qui, a lavorare come medico legale.”
“Lei sarà il nuovo medico legale? Che forza! Il mio nome è Benjamin Clawhouser…”
“La mascotte del distretto.” intervenne Nick.
“Nick!” esclamò Judy dandogli un pugno sul fianco.
Il lupo si voltò verso la direzione da cui provenivano la voce e abbassò lo sguardo.
“Non ci credo! Gli agenti Hopps e Wilde in persona! È un vero onore potervi conoscere di persona. Vi ammiro tanto!” disse eccitato il giovane Dr. Wells.
“Molto piacere.” rispose Judy. I due mammiferi, di dimensioni completamente diverse, si strinsero la zampa.
“Per curiosità, dove hai studiato?” chiese Nick incuriosito.
“Alla Coleridge University, laureato in Medicina Generale.” rispose il lupo.
“Signor Wells.” lo chiamò Clawhouser. “Al momento il capitano non può riceverla in questo momento perché è impegnato.”
“Va bene, agente, aspetterò qui finché non avrà finito.” disse infine il lupo, dirigendosi verso la zona in cui gli animali rimanevano in attesa.
Dopo aver salutato il giovane Harrison e l'agente Clawhouser, Judy si diresse verso gli spogliatoi, seguito dal suo partner.

L'interrogatorio durò molte ore: oltre ad aver messo per iscritto tutte le risposte che gli aveva dato Flash, il cui vero nome era Barry Allen, aveva dovuto fare altre domande che andavano a finire sullo stesso argomento: chi era e come aveva fatto a finire in questo mondo? Per quanto fosse assurdo, l'umano non mentiva affatto. L'agente Wolford avrebbe dovuto consegnare il rapporto al capitano Bogo, ma ciò che aveva scritto lo faceva apparire più un romanzo di fantascienza, che una testimonianza: aveva detto di venire da una realtà parallela dove esistevano altri esseri umani, capaci di pensare, ragionare e realizzare le stesse cose che esistevano a Zootropolis. Aveva anche precisato che nel suo mondo esistevano gli animali, ma non erano antropomorfi e seguivano sempre l'istinto di sopravvivenza; che era all'inseguimento di quella tigre bianca, che la definiva una metaumana, ossia un essere umano con poteri acquisiti tramite un esperimento scientifico; e che aveva attraversato una breccia, una specie di portale che conduceva verso altre realtà parallele, per arrivare in quello strano e bizzarro mondo. Aveva anche tentato di rassicurare l'agente che non aveva intenzioni ostili, ma piuttosto voleva aiutare la polizia di Zootropolis ad acciuffare la criminale.
Il lupo bianco rilesse la testimonianza dell'umano: la trovò assurda…anzi, tutto era assurdo. Non ebbe scelta: doveva consultarsi con il suo superiore. Dopo aver detto a Barry di aspettare, uscì dalla stanza degli interrogatori per andare nella stanza accanto, dove c'erano l'agente Fangmayer e il Capitano Bogo che avevano assistito all'interrogatorio.
“Cosa ne pensa, Signore?” chiese il lupo bianco pieno di dubbi.
Il capitano rifletté su ciò che l'umano aveva detto, osservandolo da dietro il vetro della finestra.
“Ci parlerò io con quel mammifero.”
Dopo aver preso la testimonianza scritta da Wolford, il Capitano Bogo andò nella sala degli interrogatori.
Barry fu un po' spaventato nel vedere entrare un grosso toro con indosso la divisa della polizia. Dopo averlo visto sedersi, pesantemente, sulla sedia, iniziò a leggere la pila di fogli che aveva in mano.
“Allora…dice di appartenere a una razza chiamata “Umani”, signor Allen, e di provenire da un altro mondo.” Incominciò a parlare il Capitano Bogo dopo un paio di minuti di silenzio.
Il velocista scarlatto annuì.
“E che vuole darci una mano a catturare quella criminale.” disse infine il capitano, posando i fogli sul tavolo e fissando con il suo sguardo serio il supereroe.
“È corretto, e le posso assicurare che sono il più qualificato per poterlo fare.” rispose Barry.
Il grosso mammifero fissò l'umano, prima di poter dire: “Accettiamo il suo aiuto, dal momento che lei sembra essere l'unico in grado di…”
“Nel mio mondo, lavoro anche con la polizia, nella sezione scientifica.” disse Barry interrompendo il discorso del capitano.
“Splendido.” rispose il Capitano Bogo, trovando utile questa informazione. “Allora non le dispiacerà darci una mano anche in quel campo per aiutare i miei agenti ad affrontare quella criminale.”
“Sarò ben felice di poter dare una mano in qualsiasi modo.” rispose infine Barry.
Dopo essere stato liberato dalle manette, l'umano andò verso il laboratorio; mentre tutti gli altri agenti andarono ad occuparsi delle proprie mansioni.

Era una giornata tranquilla e soleggiata a Bunny Burrow (Tana dei Conigli), dove un camioncino bianco che trasportava dolci andava a velocità costante, guidato da un calmo e canticchiante Gideon Grey, che stava effettuando le sue consegne giornaliere.
Ad un tratto la tranquillità fu interrotta dall'improvvisa comparsa di una tigre bianca che si fermò davanti al camion della volpe, che frenò di colpo non appena la vide. Approfittando di quel momento, la felina aprì la portiera e prese il guidatore, sbattendolo contro il cofano, di schiena, in pochi istanti.
“Adesso tu farai tutto quello che ti ordinerò di fare, o morirai.”
Con gli artigli tirati fuori e puntati sulla gola, il povero pasticcere fu costretto ad annuire, e fare così tutto quello che gli veniva ordinato di fare.

Angolo Autore
Perdonate il ritardo, ma ho avuto difficoltà ad organizzare il capitolo, che sono felice di dedicare ad Alicia_Hotaru, utente straordinaria che mi ha dato una mano a correggere molti errori grammaticali che non avevo notato. Ritornando al capitolo, prima di tutto dico “che razza di mondo parallelo sarebbe se non inserissi, con alcune differenze, i personaggi presenti in entrambi i mondi”, così ho iniziato con il carissimo Dottor Wells, dove nel mondo di Flash è uno scienziato; mentre a Zootropolis un “ventenne” lureato in Medicina Generale che svolgerà il lavoro di Medico Legale. Anche caratterialmente sono diversi…e dico anche che non è stato un caso se ho scelto l'aspetto estetico di un lupo grigio.
Spero vi piaccia…

   
 
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