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Autore: lapotenza    30/10/2016    0 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO - OCCHI RAMATI E OCCHIALI SPESSI

La solitudine che lo avvolse fu gratificante. Gli permetteva di concentrarsi meglio sulle parole che aveva udito, chi gli erano state rivolte.

"Tu non vali nulla!" gli ripeteva in continuo la voce di suo nonno nella testa, "sei un piccolo bastardo nato da una relazione clandestina, mi rivolti." Sputate quelle parole in faccia, se ne era andato, era salito nella carrozza pronta ad accoglierlo nel cortile, pronta a portarlo verso la stazione più vicina che l'avrebbe condotto tramite treno in Francia.
Tyki Kamelot non esisteva, lui era Tyki e basta, suo padre non era suo padre, suo padre era in realtà stato una via di fuga e uno svago per sua madre, che appena era rimasta incinta, era sparito. L'uomo che credeva suo padre e che l'aveva amato invece non aveva legami con lui. Il suo mondo era crollato, non era un Kamelot, era un bastardo. Trattenne le lacrime. Sicuramente in quel momento Cheryl lo stava cercando per tutta la città, domandando alla gente se avesse visto un ragazzo con gli occhialoni spessi ed una matassa di riccioli, borbottando che l'avrebbe molestato non appena l'avesse avuto sotto tiro.
-Se stai così in questo vicolo, prenderai freddo.- Tyki alzò lo sguardo, una ragazzina, pressappoco della sua età, era sporta verso di lui, le mani allacciate dietro la schiena, lo guardava con un lieve accenno di sorriso. Beata lei, che trovava la forza di sorridere.
Non rispose, tornò semplicemente ad incastrare la testa tra le ginocchia ed a pararsela con le braccia.
-Ehi, mi hai sentito?- la ragazzina fece un passo avanti e si accucciò davanti a lui.
Tyki sbirciò da uno spiraglio tra le braccia, la ragazzina indossava una vecchia gonna marrone rattoppata in vari punti con le bretelle ed una camicetta bianca, una sciarpa arancione e consunta le avvolgeva il collo ed i capi le pendevano uno davanti al petto e l'altro dietro la schiena, gli scarponcini erano tutti rovinati e le suole tutte consumate.
Una vagabonda. Pensò. Forse non dovrei lamentarmi. Si disse puntando lo sguardo limitato alle scarpe vecchie.
Lui era un bastardo, si, ma non un bastardo di strada, almeno finché avesse avuto Cheryl con lui.
Lei gli afferrò le braccia e gliele spostò dal volto, di punto in bianco.
-Ti ho detto che prenderai freddo, così, va' via.- disse, guardandolo negli occhi.
Aveva gli occhi grandi, del colore del rame, ma ancor più luminosi.
Storse il naso per raddrizzarsi gli occhiali.
-Non mi importa di prendere freddo.- le disse, liberandosi dalla sua presa.
-A me però importa, ti hanno seminato qui? O sei fuggito per qualche motivo? Se ti stai nascondendo da qualcuno dimmelo che ti aiuto.- Tyki voltò il viso altrove, passandosi una mano tra gli scuri capelli ricci.
-Ho capito. Se non mi vuoi dire nulla non importa.- disse la ragazzina -stai pure qui e beccati il peggior raffreddore della tua vita, se ti va.- poi si alzò e fece per andarsene.
Alla fine del vicolo voltò appena la testa.
-Mi chiamo Yuki, ma se ti capitasse di aver bisogno di aiuto per i meandri della città cerca Noriko, mi chiamano così.- e poi se ne andò.
I capelli corti e ribelli, neri, si smossero al vento appena uscì dal vicolo.
Perché mai é interessata ad offrirmi aiuto? Pensò Tyki.
Il pensiero di quegli occhi ramati gli fecero provare una strana sensazione.
Non l'aveva vista che per qualche minuto... Eppure... Voleva rivedere quegli occhi.
Quegli occhi nascondevano qualcosa.
Qualcosa di bellissimo.
Ne era certo.
E li rivide, nei giorni avvenire.
Quello nel vicolo diventò un vero e proprio appuntamento giornaliero, finché Yuki non gli mostrò un albero affacciato alla via che portava fuori dalla città, da allora si arrampicavano tutti i giorni lì, alla stessa ora.
Dando le spalle ai palazzi e guardando i campi delle periferie.
Sicuramente... Un giorno si rincontreranno, sotto quell'albero, e si racconteranno tutte le loro avventure.
   
 
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