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Autore: Matthew89    31/10/2016    0 recensioni
anno 1948: dopo anni di pace e tranquillità, all'insegna del divertimento e del benessere comune, l'equilibrio di Busterbugh, piccola cittadina nel continente di Aisberg, viene messo a dura prova. Una violenta e misteriosa banda, formata da spietati criminale chiamati Fantasmi, padroni della notte e impossibili da acciuffare, inizia a seminare il panico con omicidi, furti e crimini di qualsiasi tipo. Per risolvere il problema alla radice il sindaco di Aisberg Richard Clacson decide di affidarsi al miglior investigatore della zona, Jack Pears. Uomo sulla trentina famoso per non aver mai fallito un caso, il detective non esiterà ad accettare l'incarico, dando vita ad una vera e propria caccia senza fine e mettendo in discussione le proprie convinzioni personali. Enigmi e ripicche da una parte, e scoppiettanti colpi di scena dall'altra, faranno da sfondo ad una strenua lotta tra bene e male.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Buonasera ragazzi ( e ragazze)! Ecco il nuovo capitolo, appena sfornato, del detective Pears, nella sua personale battaglia contro i Fantasmi!" Buona lettura!;) LE AVVENTURE DEL DETECTIVE PEARS CAPITOLO 15 Due giorni erano trascorsi dopo l’arresto di Sastarg, ma la situazione stentava a decollare. Il malvivente continuava imperterrito a tenere la bocca chiusa, continuando a seguire quelle che, almeno secondo il suo punto di vista, erano considerate come regole di uomini d’onore e senza macchia. “ Mio caro e giovane Mark, quanto vorrei che quel maledetto telefono squillasse … e che il commissario di polizia mi desse qualche buona nuova!” “ Mai disperare, signor Pears … amore mio … ops, ho commentato a voce alta!” Messaggiando nel frattempo con la sua fiamma misteriosa, Mark si lasciava sfuggire una sdolcinatezza ad alta voce. “ Continui a credere in queste sciocchezze, eh … anche sul posto di lavoro … sta tranquillo, fa come vuoi, te l’ho già detto cento volte, e non mi piace ripetermi. Basta che rimani lucido e non ti rincretinisci, come fanno tanti!” Nel momento più rilassante, arrivò la chiamata tanto attesa. Lo stridio del telefono non ebbe nemmeno il tempo di emettere il suo suono per intero, che Pears era già con le mani ben salde sulla cornetta. “ Pronto?” “ Parlo con il signor Pears? Sono un sottoposto del commissario … la chiamo per informarla che vi sono interessanti novità, sui Fantasmi … può raggiungermi al bar dei Castani, in via Ottembrino 22?” “ Certo che si, arrivo subito!” In poco più di mezz’ora, Pears e Mark approdarono al luogo indicato. Davanti a loro, un giovane fanciullo sulla trentina, dai capelli biondi e brizzolati, con occhi azzurri e divisa ben allacciata. Le mani risultavano sottili e dalle dita allungate, mentre le orecchie erano ben marcate e rifinite. “ Mi chiamo Martino Liller, e lavoro in centrale!” “ Perché ci hai chiamati qui?” “ Ecco, ho sentito molto parlare di lei, detective … non che non mi fidi del mio superiore, è un bravo superiore e un ottimo poliziotto … però … in questo caso ho paura che non abbia la più pallida idea di come agire!” In poche parole, il giovane Martino proponeva uno scambio … avrebbe passato le informazioni sui passi avanti fatti dalla polizia sul caso, ed in cambio Pears avrebbe tenuto la bocca chiusa sulla loro futura collaborazione. “ Ti ringrazio per la fiducia ragazzo, ma mi sopravvaluti … non sono così eccelso come dicono in giro, faccio solo il possibile per svolgere nel migliore dei modi il mio lavoro!” “ Suvvia, non sia modesto … tutti la conoscono, non ha mai sbagliato un caso … è il migliore su piazza!” Dopo una carrellata di complimenti, la discussione arrivava finalmente al punto cruciale. “ Sastarg rischia grosso … il commissario lo ha minacciato in maniera pesante … rischia l’ergastolo, se non parla … in carcere vi è uno a cui tempo fa ha fatto un torto … oltre che la libertà, rischia anche la pelle!” Pears osservava i movimenti delle labbra del sottoposto, per capire se poteva fidarsi oppure no. Non che fosse in cattiva fede, ma preferiva sempre stare attento agli sconosciuti. “ Quindi?” “ Alla fine ha ceduto … ho delle notizie belle grosse, scottanti … se il commissario sa che sono qui, potrebbe farmi radiare dall’arma!” “ Sta tranquillo!” Anche Mark era impaziente. “ Sastarg ha confermato di lavorare per un certo M … si tratta del capo, colui che ha creato la banda … non conosce però quale sia il suo nome reale, nessuno lo sa. Viaggia sempre scortato da un’auto dai vetri scuri, e nessuno, o almeno non i membri più piccoli della banda, lo hai mai visto in volto! E’ un tipo astuto, crudele e previdente, a suo dire. Ha sulle spalle molti omicidi, rapine, persino stupri … Sastarg era terrorizzato, quando ne parlava … in cambio di ciò ha ottenuto uno sconto della pena!” “ Questo M è un mostro, da come lo descrivi … piuttosto … dell’uomo che era con lui, quando gli abbiamo sparato … Sastarg cosa dice?” “ Ah giusto. L’uomo che era con lui stava caricando delle casse, ma nemmeno Sastarg sapeva cosa vi fosse al suo interno!” “ E voi gli credete?”-intervenne Mark. “ Si, non avrebbe motivo di mentire … sa bene cosa rischia. Però sappiamo il nome del suo compagno, che purtroppo vi è scappato!” Pears si lasciò sfuggire un gesto di stizza. La risposta di Martino non fu però quella sperata. “ Il nome del secondo uomo è Karlile Ghor.” Jack rimase sorpreso. Aveva la certezza che il compagno di Sastarg fosse Jack Piper … invece si vedeva costretto a ricevere l’ennesima brutta notizia. “ Chi diavolo è questo Karlile Ghor?” “ Il commissario mi ha commissionato una indagine su di lui … ho scoperto che ha 35 anni, ha vari precedenti con la giustizia, si è fatto anche due anni, molto tempo fa, per spaccio. Cosparso di tatuaggi, capelli lunghi e neri … e … ah … gli manca un dente, davanti, nella parte superiore della bocca … ed è robusto quanto una roccia … a dire di Sastarg, colui che gli fa un torto è spacciato!” “ Bah … questo Sastarg è un idiota … nient’altro?” “ Ha un soprannome, questo Karlile dico … ehm … mazza chiodata … glom … !” “ Che soprannome è …!” “ Glom … Sastarg dice che utilizzi una mazza chiodata per sterminare le sue vittime, per conto di M … state attenti amici, vi state mettendo contro una banda di assassini e criminali senza scrupoli … occhi aperti!” Più tardi, giunti in studio, Mark e Pears si misero subito al lavoro, cercando a loro volta questo Karlile. Le informazioni combaciavano, Martino aveva detto il vero. “ Quel giovanotto aveva ragione … attento Mark … qualcosa mi dice che stiamo per entrare in una zona minata … sei ancora in tempo per tirarti indietro … non voglio che rischi così tanto, se non lo vuoi … posso andare avanti da solo!” Mark non esitò a rispondere che non aveva nessuna intenzione di mollare proprio adesso. “ Posso farle una domanda signor Pears?” “ Certo, dimmi!” “ Sul serio non ha mai avuto una storia seria … e non pensa mai a sposarsi, fare una famiglia, dei figli … io ci penso spesso … potrebbe essere una bella cosa,no?” La risposta di Jack venne interrotta sul nascere da un nuovo squillo del telefono. Stavolta non era Martino. “ Salve, mio caro e gentile amico!” “ Chi parla?” “ Ma come … mi offendi … non mi riconosci?” Pears scattò in piedi. Era la stessa voce che lo aveva chiamato per avvertirlo dei due omicidi. “ Ancora tu … chi diavolo sei …!” “ Non si scomponga così, signor Pears … fa male alla salute!” “ Rivelati, maledetto … sei M,non è vero?” “ Tu vaneggi detective … finora abbiamo scherzato, e ci siamo divertiti entrambi … ma adesso queste tue intromissioni iniziano a stancarmi di brutto … hai persino fatto arrestare uno dei miei … non appena uscirà, sarò costretto ad ucciderlo brutalmente, ti rendi conto di cosa mi costringi a fare?” Jack deglutì prima di rispondere. L’atteggiamento del suo interlocutore era perfido e spietato. “ Sei pazzo se credi che mi fermerò … lo farò solo quando ti avrò visto assicurato alla giustizia!” “ Sarò più chiaro allora … o ti fermi adesso, o sarà guerra … non ti mettere contro di me, detective … rischi di farti molto male. Con me, non puoi vincere … l’unica cosa che puoi ottenere, è una morte violenta!” “ Io ti scoverò, maledetto … fosse anche l’ultima cosa che faccio!” “ Come preferisci … goditi gli ultimi attimi della tua esistenza, allora!” Il misterioso interlocutore riagganciò di colpo. Pears si sedette, scaraventando poi con rabbia il telefono a terra.
   
 
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