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Autore: Tony Stark    31/10/2016    1 recensioni
Le nazioni sapevano di avere il loro lato oscuro, nascosto dietro ad una riflessione… ad uno specchio.
Le nazioni sapevano che il loro lato oscuro era pericoloso, folle.
Le nazioni sapevano anche che solo per un giorno all’anno, solo per una notte, quella loro oscurità prendeva forma e si separava da loro per diventare un essere a sé.
Felice Halloween!
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 2p!Hetalia, FACE Family/New Continental Family, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And in night-time we came…

Le nazioni sapevano di avere il loro lato oscuro, nascosto dietro ad una riflessione… ad uno specchio.
Le nazioni sapevano che il loro lato oscuro era pericoloso, folle.


Le nazioni sapevano anche che solo per un giorno all’anno, solo per una notte, quella loro oscurità prendeva forma e si separava da loro per diventare un essere a sé.






Inghilterra aveva creato un campo magico intorno alla sua casa concentrato soprattutto nel suo seminterrato, era più sicuro che la loro oscurità rimanesse lì sotto. E per ciò aveva “invitato” non proprio gentilmente le altre nazioni a passare la notte di Halloween in casa sua.


Per una volta gli altri non avrebbero avuto niente da ridire sulla sua magia. Ne era sicuro.


Stava aspettando che la rana, altresì conosciuto come Francia, si presentasse insieme agli altri, quando cominciò a sentirlo…
Come un ombra oscura che strisciava nel buio, tirandosi fuori dal suo mondo di oscurità per cercare di artigliare la luce che si trovava all’esterno.


Ma non poteva lanciare il suo incantesimo, non se gli altri non erano presenti o solo lui sarebbe stato imprigionato.


E poi sentì una risatina infantile, eccessivamente allegra provenire dal punto più buio della stanza.


Non può essere” pensò la nazione britannica “è troppo presto, non può essere già qui!
Una figura scivolò fuori dall’oscurità, gli era identico se non fosse che al contrario di Inghilterra non indossava una divisa verde militare ma un vestiario dalla tinta pastello che lo faceva somigliare ad una caramella o a qualcosa appena uscito fuori dal paese delle meraviglie.


I suoi capelli non erano biondi ma di un chiaro biondo-rosato e i suoi occhi erano di un brillante azzurro ciano.


Inghilterra sapeva di trovarsi davanti il suo 2p, l’altro Inghilterra, Oliver.


Il sorriso perenne sul viso di Oliver si fece più marcato mentre guardava il suo 1p.
<< Arthie! E’ da un bel po’ che non ci vediamo, non è vero? >> esclamò allegramente, anche se c’era un qualcosa di spaventoso nella sua voce.
Un cipiglio infastidito spuntò sul viso del suo 1p, anche se c’era ancora cautela nei suoi occhi.
<< Non chiamarmi Arthie, Oliver. Per te sono Inghilterra e nient’altro >>
Oliver ridacchiò avvicinandosi e uscendo totalmente dall’oscurità.
<< Oh, Arthie ma poi diventerebbe confuso…. Sai anche io sono Inghilterra, potrei confondermi e pensare di aver ricominciato a parlare a me stesso… Sai che mi capita spesso… Non vorresti di certo venire ignorato, non è così, Arthie? >>


Arthur ignorò il fastidio che la voce di Oliver gli procurava e guardandolo negli occhi gli chiese:
<< Cosa vuoi, Oliver? >>
Il britannico si pentì della sua domanda un’istante più tardi quando vide la follia negli occhi di Oliver diventare più chiara, mostrata dalle spirali viola nelle sue iridi.


<< Oh, ma lo sai, Arthie >> e detto questo ridacchiò, Inghilterra indietreggiò mentre il suo 2p si avvicinava. Un opprimente sensazione gli bloccò la voce impedendogli di pronunciare l’incantesimo che avrebbe rispedito Oliver nell’oscurità da cui proveniva.
La luce negli occhi di Oliver si fece crudele. << Sono qui per mostrarti cos’è la vera follia… >>



 
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Francis Bonnefoy, la Francia, stava per andare da Inghilterra. Chi lo sapeva forse stavolta la sua magia avrebbe effettivamente fatto qualcosa di utile… soprattutto per evitare che si ripetesse un certo incidente che era capitato l’Halloween scorso.


“Spero che stavolta il tuo incantesimo funzioni, mon amie.” pensò il francese, mentre si apprestava a lasciare la sua amata terra per andare dal “presupposto” stregone. Si fermò a metà del gesto, quando sentì un rumore di passi cadenzato e annoiato.


<< Stavi andando da qualche parte, Francis? >> gli chiese una voce annoiata, piatta che era identica alla sua eppure diversa. François Bonnefoy, il suo 2p, uscì dall’ombra. Gli era perfettamente identico se non fosse per i suoi occhi rossi, terrificanti… profondamente annoiati e svogliati come se non gli importasse di nulla.
Il suo 2p lo guardò, forse attendendo effettivamente una sua risposta, prima di prendere un pacchetto di sigarette da una tasca dei suoi pantaloni grigio chiaro, prenderne una e apprestarsi ad accenderla. E ignorare ogni sua protesta, mentre lo faceva.


“Almeno stavolta non è omicida” pensò Francia, poteva far fronte al lato svogliato della sua personalità ma non a quello omicida.


Un sorrisetto germogliò sul viso di François nel vedere il 1p abbassare la guardia.


Una risata sibillina spezzò il silenzio, una versione distorta di quella dello stesso francese.


<< Non penserai che io sia venuto qui a far niente, vero Francis?>> chiese ironico l’altro Francia, la sua voce non era più annoiata ma divertita in un modo che Francis non voleva nemmeno cercare di comprendere << Ti mostrerò qual’è la vera disperazione, mio caro >>



 
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Ludwig Beilschimdt, la personificazione della Germania, si era appena presentato a Villa Vargas, la casa delle personificazioni d’Italia, quando un turbine di blu e castano gli arrivò contro strillando.


Qualche secondo più tardi Germania riconobbe quel turbine come Feliciano Vargas, Italia del Nord, che rendendosi conto di essere stato fermato cercò di divincolarsi dalla presa del tedesco.


<< Tranquillo, Italia. Sono io, Germania >> disse, l’italiano smise di muoversi freneticamente e sollevò appena la testa, guardandolo in viso.
Questa era una delle poche volte in cui Ludwig poté vedere gli occhi di Feliciano, erano spaventati come poco altro e avevano una leggera tinta magenta che si mescolava con l’ambrato dell’iride.


Questo significava solo una cosa Luciano Vargas, il 2p d’Italia era già arrivato.
<< Doitsu! Sono così felice di vederti! >> esclamò l’italiano, parlando in fretta anche più del suo solito. I due non ebbero nemmeno il tempo di dire altro prima che un ombra spuntasse di fronte a loro, un ombra che aveva l’aspetto di Feliciano, ma gli occhi magenta pieni di una crudeltà e una sete di sangue che Italia non avrebbe mai avuto.


Luciano rise del suo patetico 1p.
<< Oh, avanti, Veneziano, non avevamo nemmeno iniziato >> sibilò mentre la sua risata sbiadiva.
Il suo sguardo magenta si spostò su Ludwig e una parte della sua allegria sparì sostituita da un profondo fastidio << E tu che cazzo ci fai qui? >>


Germania non rispose, mentre stringeva appena Italia fra le sue braccia, come a volerlo proteggere da Luciano.
Sentì l’aria gelarsi intorno a loro e un sorriso dannoso spuntò sul viso di Luciano, un sorriso che pareva del tutto sbagliato sul viso di qualcuno così simile a Feliciano.


<< Ludz! Bene arrivato, avevo giusto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di questo bastardo. >> esclamò felicemente, anche se la sua voce rimaneva comunque più cupa di quella di Italia.
L’altro Germania, il suo lato oscuro, si presentò al fianco di Luciano.
Ludz Beilschimdt era quasi identico a Ludwig se non fosse per la cicatrice sul suo viso e quelle sugli avambracci, e i suoi occhi che invece di essere azzurri erano di un pallido violetto. La sua espressione era completamente apatica.


Luciano rise << Ora vi mostreremo qual’è la vera essenza della sofferenza >>



 
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America, Alfred F. Jones, stava correndo non guardandosi alle spalle… Doveva raggiungere il suo fratellino, Canada prima che… prima che Allen, il suo 2p, lo raggiungesse.


Alfred non voleva nemmeno pensare a quello che quel pazzo psicopatico del suo lato oscuro avrebbe fatto al suo fratellino. Gli aveva già promesso che l’avrebbe fatto soffrire… ma Allen sapeva… Allen sapeva che l’unico modo per farlo soffrire davvero era fare del male a Canada.


<< Matthew! Matthew! >> gridò più spaventato di quanto fosse mai stato mentre si fiondava nella casa di suo fratello.


I due gemelli si scontrarono nel salone principale della tenuta. Canada sembrava essere ancor più terrorizzato del fratello, il suo orso Kumajiro non era da nessuna parte e non aveva nemmeno gli occhiali.


Non appena Matthew alzò lo sguardo, vedendo una sagoma simile a quella di Alfred, in quanto senza occhiali non vedeva praticamente nulla, cercò di allontanarsi da lui.


<< Whoa! Canada tranquillo sono io, Alfred >> esclamò suo fratello, abbracciandolo. << Ora sta tranquillo ti proteggerò io da quel pazzo. Lascia fare all’eroe! >>


Una risata squilibrata, accompagnata da una secca e di scherno risuonò nella sala.


<< L’eroe? E chi sarebbe? Tu? >> schernì una voce uguale a quella di Alfred ma più crudele, più fredda. Allen scese la rampa di scale che collegava il piano superiore al piano terra, dondolando pigramente la sua mazza da baseball chiodata.


Qualcun altro scese la rampa di scale assieme ad Allen, quel qualcuno somigliava a Canada, ma il suo portamento, la sua espressione erano troppo sicuri per appartenere alla timida nazione invisibile.


Quel qualcuno teneva una mazza da hockey macchiata di sangue in mano.


<< Ora che ne dite di dare inizio a questa bellissima notte di Halloween? >> chiese, sarcasticamente Matt, l’altro Canada.


 

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London bridge is falling down, falling down, falling down
London bridge is falling down, my fair lady.


Arthur stava correndo... anche se non sapeva se sarebbe servito. Oliver non lo stava inseguendo, questo era vero. Ma riusciva a sentire la sua presenza ovunque come quella di uno spettro.


Il britannico corse fino a trovare rifugio nella sua sala da tea… Sperava di trovarvi rifugio, ma Oliver era già lì e con un semplice schiocco di dita, Arthur si trovò immobilizzato, difronte a quel folle del suo 2p.


Oliver gli sorrise dolcemente mentre versava il tea nella sua tazzina.
<< Su, siediti, Arthie… sei arrivato appena in tempo per il tea >> disse con un tono dolce e amichevole. Arthur fu costretto dalla magia di Oliver a sedersi nella poltrona di fronte al “Cappellaio Matto”


<< E’ Earl Grey, so che è il tuo preferito, Arthie… anche se è troppo amaro per i miei gusti, io avrei preferito qualcosa di più dolce e fruttato… ma che ospite sarei se non mettessi a suo agio il padrone di casa?… >> Oliver interruppe il suo sproloquio sorridendo e prendendo un sorso del suo tea << Vuoi un po’ di zucchero? O del latte? O entrambi? Io adoro il tea zuccherato con un po’ di latte…. Oh, scusami caro, mi sono perso di nuovo. Hai qualcosa da dire? >>


“Va all’inferno” fu quello che Arthur pensò ma non pronunciò una sola parola, mentre la magia di Oliver lo costringeva a prendere quella tazzina di te che tanto “gentilmente” il suo 2p gli aveva offerto.


<< Spero che ti piaccia, ci ho aggiunto il mio ingrediente speciale. Io lo adoro davvero anche se ha un retrogusto un po’ amaro… e penso che forse ne sono allergico… ho sempre la nausea dopo aver bevuto il tea con il mio ingrediente segreto… >> Si fermò un attimo come a riflettere, per poi schioccare le dita e immobilizzare nuovamente Arthur con la sua magia. << Non ti ho chiesto se lo volevi… è stato stupido da parte mia, nonché davvero maleducato. … Allora Arthie, vuoi un po’ di veleno nel tuo Earl Grey? >>




Inghilterra avrebbe gridato, o cercato di correre se non fosse stato imprigionato dalla magia del suo folle alter ego, ma questo non gli impedì di spalancare gli occhi.


Gli aveva davvero chiesto se voleva che gli avvelenasse il tea?


Oliver era davvero completamente pazzo.




Una bambola rotta che stava cercando un compagno di giochi.



 
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London bridge is falling down, on the crowd, screaming loud
London bridge is falling down, my fair lady.


Francis non aveva paura, no aveva già superato quello stadio, non aveva solo paura era paralizzato dal terrore, mentre il suo 2p, François giocherellava con un coltello a farfalla, aprendolo e chiudendolo.


Minacciando ogni volta di lanciarglielo contro… Sarebbe stato solo il… quarto… forse…. Aveva perso il conto.


<< Ne hai abbastanza, Francis? Hai capito cosa vuol dire non avere speranza? >> Rimase in silenzio come se si aspettasse che Francia gli rispondesse… cosa che avrebbe fatto se il suo 2p non gli avesse conficcato, con una precisione chirurgica, il gambo ligneo e spinoso di una rosa in gola. << Sai penso che tu non l’abbia ancora capito. >> aggiunse François.


Francia poté solo guardarlo mentre si avvicinava sempre di più aprendo e chiudendo il coltello a farfalla.


<< La notte è ancora giovane, Francis… >> sibilò, divertito il suo 2p.




François era un predatore che aveva appena trovato la sua preda e non se la sarebbe fatta sfuggire velocemente.


 

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Everyone shall soon be dead, soon be dead, soon be dead
Everyone shall soon be dead,
Even you, my fair lady


<< Doitsu? >> chiamò Italia, Luciano e Ludz li avevano divisi… E l’ultima cosa che Italia aveva visto era stata Ludz trascinare via Germania dopo averlo stordito.


Aveva paura di quello che gli avrebbero fatto.
Un sibilo tagliò l’aria, e un coltello si piantò in un albero poco lontano da lui.


Feliciano sentì Luciano avvicinarsi, ridendo come il folle che era.


<< Feeelii…. Su Feli fatti prendere… non ti farò davvero del male. E’ solo un gioco. Ho anche fatto la pasta per farmi perdonare. >> disse strascinando esageratamente le parole come quei pazzi nei film horror.


Italia corse ancora più in fretta inoltrandosi nel bosco, sperando che Ludwig stesse bene.


Germania dal canto suo sperava la stessa cosa per Feliciano, mentre lui e il suo 2p erano impegnati in uno scontro da pari a pari.


Certo Ludz era spesso e volentieri sleale, ma la loro forza si equiparava… forse poteva sconfiggerlo.


Pensava questo, poco prima di sentire un urlo risuonare per il bosco… la voce era chiaramente quella di Feliciano… o forse di Luciano…


No, Italia non avrebbe mai fatto male a nessuno. Non poteva, ne era incapace… proprio per questo Luciano era così crudele.
Ludz gli lanciò uno sguardo furioso.
<< Se il tuo italiano ha anche solo sfiorato mein kommandant, gli farò venire voglia di non essere mai nato! >>


L’apatia e la freddezza erano del tutto scomparsi sia dalle sue azioni che dalle sue parole, ora Ludz era ancora più pericoloso una mina vagante.


E Ludwig era intenzionato a fermarlo.
O a rallentarlo finché non sarebbe sorta l’alba.




Luciano e Ludz sono dei mostri che hanno trovato le loro vittime… che forse non sono indifese come credevano.



 
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Everyone will soon be dead, soon be dead, soon be dead
Everyone will soon be dead,
Even you, my fair lady.


<< Se tuo fratello prova a sfiorare Canada anche solo con un dito, io gli farò sperare di non essere mai nato, lo hai capito, Allen?! >> ringhiò America. Era stanco… stanco di correre e fuggire.
Aveva perso di vista Canada che ora era solo, da qualche parte con l’altro sé.


E lui era bloccato con quello psicopatico di Allen che non faceva altro che ridere della sua paura e della sua rabbia.


<< Oh, provaci pure… Mi faresti solo un favore, io odio quel bastardo di Matt. Anche se beh, di sicuro tuo fratello sta sentendo di prima persona il trattamento d’onore di Matty. >> Allen si interruppe ridacchiando. America lanciò uno sguardo infastidito in direzione del suo 2p, stringendo i pugni e sentendo la rabbia crescere a dismisura.


Quel maledetto non meritava nemmeno di respirare, non meritava di esistere!


Alfred si lanciò contro il suo 2p, strappandogli la mazza chiodata di mano e lanciandola da qualche parte lontano da loro, Allen rideva. E rideva mentre combattevano.


Rise anche quando uno dei colpi di Alfred andò a segno facendolo piegare in due dal dolore… d’altronde cosa c’è di più divertente che rendere l’eroe uno dei cattivi?




Canada si era stancato di fuggire dal suo 2p e ora erano fuori dalla sua tenuta su un lago ghiacciato, entrambi con le mazze da hockey in mano.
E se c’era una cosa in cui Matthew Williams era un maestro quello era l’hockey. Avrebbe rispedito il suo 2p nella sua oscurità a colpi di mazza se fosse stato necessario.


Matt sorrise nel vedere il suo 1p così agguerrito e con uno sguardo così sicuro sul viso.


Stavano per vincere loro quest’Halloween.



 
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The broken doll win the game, win the game, win the game
The broken doll win the game and England lose his sanity.


Inghilterra non sapeva più cosa fosse reale o meno, Oliver continuava a mostrargli un illusione dopo l’altra. In una aveva ucciso America alla fine della Guerra d’Indipendenza, in un’altra era stato ucciso.


In una era diventato l’impero globale, in un’altra era stato sciolto come Prussia destinato a diventare un fantasma.


C’era così tanta magia intorno a lui da fargli perdere il contatto con la realtà, sentiva così tante cose contemporaneamente sensazioni meravigliose e terribili allo stesso tempo. Si sentiva come se fosse intossicato da qualcosa, un qualche nuovo e assurdo miscuglio di sostanze capace di mandare in un ecstasy terrificante anche una nazione.


Oliver rideva, rideva e Arthur non capiva perché… cosa c’era di tanto divertente?


Avrebbe anche potuto dirglielo forse così ne avrebbero riso assieme.


<< Arthie, Arthie,Arthie non ti ho mai visto sorridere tanto… oh sono così felice di essere la ragione per cui stai sorridendo! >> esclamò Oliver, con un sorriso maniacale sul viso. << Ora, lo vuoi un po’ di tea? Ti consiglio davvero di permettermi di metterci un po’ del mio ingrediente segreto, ti piacerà da morire! Te lo assicuro! >> continuò.


Arthur annuì, con un sorriso innaturale sul viso, qualcosa che non doveva esserci, la follia che lentamente annebbiava i suoi occhi color smeraldo.


Mentre i due Inghilterra si dilettavano nel loro tea party mortale senza tempo.


La bambola rotta aveva un compagno di giochi ora.

 
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The prey shall soon be broke, soon be broke, soon be broke.
The prey shall soon be broke and the predator win his meal.


Non c’erano più lacrime che potesse piangere, non c’era più nulla che potesse fare.
François aveva ragione, c’era solo disperazione, mancanza di qualunque speranza.
Perché aveva cercato di combatterlo?
Perché non aveva accettato la verità innegabile?

<< Ora che l’hai capito, Francis. Posso lasciarti andare… e forse posso permetterti di guarire. Non mi piace vedere me stesso in queste condizioni pietose… Anche se il rosso ti dona davvero. >> disse l’altro Francia sorridendo soddisfatto del suo lavoro.
Dello sguardo completamente vuoto e morto negli occhi dell’altro sé.


Il predatore ha divorato la preda completamente, lasciando solo un corpo vuoto al suo posto.

 
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The monsters will lose, will lose, will lose
The monsters will lose and the Others take their place.


Luciano non si era aspettato che Italia, il suo debole 1p sarebbe riuscito a rompergli un braccio… non se lo era aspettato proprio. Ma questo non poteva che riempirlo di una strana gioia deviata.
Stava contaminando l’angelo. Lo stava facendo diventare un mostro come lui.




Ludwig ne aveva avuto abbastanza del suo 2p e delle minacce che continuava a pronunciare verso Feliciano.
Non pensava che Ludz si aspettasse il suo scatto e nemmeno delle sue mani strette attorno al collo.
Era strano uccidere sé stessi…. Ma non era qualcosa che Ludwig non aveva mai fatto…. Anche se l’ultima volta che aveva ucciso Ludz era stato l’anno prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale…
Ma non ne poteva più… Quel maledetto doveva stare zitto, una volta per tutte!
Strinse e strinse la presa fino a che il suo 2p non smise di agitarsi, rimanendo immobile, del tutto morto senza alcuna luce a illuminargli quegli occhi viola apatici.




Luciano rise davvero di cuore quando vide Feliciano affrontarlo con il coltello che gli aveva strappato di mano. Quando era stata l’ultima volta? Prima della guerra in Libia, quando l’esercito italiano aveva usato la prima arma chimica.. sì era stato allora.


Oh, i cari dolci vecchi tempi andati. Forse era ora che Feli si svegliasse dal suo stordimento bonario.


<< Avanti, Feli, fai del tuo peggio! >> gli gridò lanciandosi imprudentemente contro di lui, anche se era disarmato e con un braccio del tutto inutilizzabile che gli provocava solo dolore.


L’ultima cosa che gli occhi magenta di Luciano videro, per quell’Halloween furono gli occhi dorati di Feliciano, pieni di rabbia mentre il suo stesso coltello gli tagliava la gola.


I mostri sono morti e gli Altri hanno preso il loro posto.

 
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The Hero is falling down, falling down, falling down
The Hero is falling down and his brother do this too.




Allen rise senza fiato, la sua voce che si spezzava in un lungo lamento. Quello stronzo del suo 1p doveva avergli rotto qualche costola mentre lo prendeva a calci e a giudicare dal freddo che cominciava a sentire così prepotente, aveva perso anche abbastanza sangue.


Non si aspettava che Alfred avrebbe preso la sua mazza chiodata e avrebbe cominciato a colpirlo con quella.


Oh, beh, almeno stavolta sarebbe morto con la consapevolezza di aver trascinato di nuovo Alfred nella follia.


Come alla fine della Seconda Guerra Mondiale quando lo aveva convinto a lanciare l’atomica contro Giappone.


Quanto era difficile la loro vita di 2p?


Quando Allen F. Jones esalò l’ultimo respiro lo fece sotto forma di una risata soffocata e dolorosa, mentre i suoi occhi color sangue seguivano i movimenti del suo 1p che si allontanava alla ricerca di suo fratello.


Chissà se Matt era già morto…




Canada scivolò sotto il colpo di Matt, e con un colpo della sua mazza contro le ginocchia lo fece cadere sulla lastra di ghiaccio che scricchiolò spaventosamente.


Un sorriso crudele spuntò sul viso normalmente calmo e dolce di Canada, mentre con un paio di passi si allontanava dal lago ghiacciato, prima di colpire la lastra con quanta più forza avesse.
Uno scricchiolio spaventoso risuonò nell’aria, e poi la lastra di ghiaccio si frantumò sotto il peso del suo 2p, che finì in acqua con uno sguardo davvero terrorizzato sul viso.


In tutti i secoli in cui si erano incrociati Canada non lo aveva mai, mai ucciso… forse ferito, anche gravemente ma mai… mai ucciso.


L’acqua gelida gli impediva di muoversi irrigidendogli i muscoli e riempendogli i polmoni….


Che brutto modo di morire, soprattutto quando era la prima volta.
Questo pensò Matt Williams prima di venire inghiottito dall’oscurità.


Quest’anno abbiamo vinto noi.






 
   
 
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