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Autore: Miss_McCall    02/11/2016    2 recensioni
Draco (28 anni) ragazzo Snob che non ha mai conosciuto cosa sia una carezza,cresciuto in un mondo che pensa solo al nome e al prestigio della famiglia, dopo l'ennesimo giramento di testa (dovuto al fatto che fuma erba e si droga), viene ricoverato. In ospedale verrà preso in cura dal Dottor Potter (34 anni).... Cosa succederà?
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Buon Pomeriggio,
eccomi quì con una nuova storia, ho scritto questa storia una settimana fà, ma ho deciso di pubblicarla solo ora perchè oggi è una giornata speciale ( Il compleanno di un mio caro amico).
TANTI AUGURI "DARK STAR"!!!!
Anche se non segue il Fandom di Harry Potter, voglio dedicargli questa storia come regalo di compleanno.... Oltre che, per ringraziarlo della sua infinita pazienza e per il suo grande aiuto nell'aiutarmi con la storia (Ammetto di averlo fatto impazzire...Scusa tesoro).
Un altro ringrazieamento va sempre alla mia fantastica Beta Miss Dumbar (solo per sopportare le mie idee e i miei scleri ti dovrebbero fare santa tesoro).


Spero che questa storia ( apparte l'introduzione che fa pena).... vi abbia almeno un pò incuriosito....Se volete farmi sapere che ne pensate commentate ne sarei contentissima ( anche le critiche sono ben accette)...

Buona lettura


Una Possibilità per Amare




-Draco, tesoro, renditi presentabile, tra poco arriveranno tutti gli ospiti. –disse lady Malfoy, richiamando per l’ennesima volta suo figlio.
 
-Arrivo Madre! –disse scocciato il biondo lord, buttando via una sigaretta di erba finita per metà ed entrando in casa.
 
 
Un leggero capogiro lo colse di sorpresa, facendolo barcollare.
 
 
………………………………………………
 
 
-Benvenuti, spero che vi godiate la festa! –quella nenia continuava ormai da una buona mezz’ora, Lady Malfoy e suo Marito erano alla porta ad attendere gli ospiti.
 
-Che razza di ipocriti! –si lasciò sfuggire Draco, mentre poggiato allo stipite della porta, fissava i genitori con cipiglio severo.
 
-Wei Dray!! Come va? –chiese Blaise, il suo migliore amico, varcando la porta d’ingresso seguito da Pansy.
 
-Salve ragazzi, anche voi costretti a prendere parte a questa farsa? –chiese ghignando il biondo lord.
 
–Dai amico, il tempo che arrivino tutti e poi noi possiamo sparire, ho delle canne prese sottobanco, che sono da sballarsi. –bisbigliò Blaise, mentre Draco e Pansy lo guardavano curiosi e con eccitazione.
 
 
Dopo una buona mezz’ora, Draco sbuffò per l’ennesima volta.
 
-Ragazzi io mi sono rotto, andiamo dietro la casa, lì non verranno a cercarci. –esordì Draco facendo strada.
Mentre i tre ragazzi, si avviavano verso le serre, un secondo violento capogiro lo colpì, lasciandolo ansante ed inginocchiato sull’erba.  
 
-Dray!!! Blaise che gli sta succedendo? –chiese spaventata Pansy, mentre si avvicinava al biondino, che aveva iniziato a tossire sangue dalla bocca.
 
-Dray! Amico… che ti prende? –la voce di Blaise gli arrivò ovattata alle orecchie, se non fosse stato per la presa ferrea del moro, Draco si sarebbe sentito isolato da tutto.
 
- Vado a chiamare qualcuno! –urlò Pansy, dirigendosi  all’interno della casa.
 
-Blase! Non riesco a respirare…Aiutam…i –furono le ultime parole, che il biondo rivolse all’amico prima di perdere i sensi.
 
…………………………………………………………………………………………..
 
 
Hogwarts Memorial Hospital:
 
 
Harry, Hermione e Ron, medici per casi gravi, erano in pausa prima di iniziare il turno notturno, quando il cercapersone del moro prese a trillare.
 
-Ragazzi io vado giù al pronto soccorso, Ginny ha bisogno di una consulenza. –disse rompendo il silenzio Harry, alzandosi dal divano della sala medici.
 
-D’accordo amico noi restiamo ancora qualche minuto, ci vediamo in reparto più tardi. –rispose Ron, mentre si stiracchiava.
Regalando un ultimo sorriso ai suoi due migliori amici, nonché colleghi, Harry imboccò l’ascensore per raggiungere l’infermeria.
Arrivato al piano terra, venne investito da un vociare di persone, che chi per un motivo, chi per un altro attendeva il suo turno.
Harry dopo svariati tentativi individuò Ginny in fondo alla sala e si affrettò a raggiungerla.
 
-Ginny! Ginny! Sono qui, in cosa posso esserti utile? –chiese Harry, mentre si appropriava delle cartelle mediche dalle braccia dell’infermiera, per liberarla.
 
- Avrei bisogno di una consulenza riguardo un ragazzo, che è arrivato poco fa. –rispose la rossa, riprendendo la metà delle cartelle, passandole ad un’altra infermiera in attesa.
 
 
 
-Chi devo pagare qui per avere un po’ d’assistenza? –urlò una voce da dietro la tendina blu, che divideva le varie postazioni.
 
-Questo è Blaise Zabini, mentre questo biondino agonizzante sul letto è Draco Malfoy –disse sprezzante la ragazza, stufa dei loro continui commenti e assurde richieste.
 
-Lord Malfoy per te, Lenticchia. –ribatté il biondino, dato che nessuno gli elargiva le dovute attenzioni.
 
Incurante della regola di “non fumare”, prese dalla tasca una sigaretta portandosela alla bocca.
 
-E’ un gran rompiscatole! Qui non si fuma! –scattò Ginny, prendendo malamente la sigaretta dalle labbra di Draco .
 
–Dai ridammela, vecchia arpia! –protestò il ragazzo, tentando di riprendersi la sigaretta.
 
-Hai già compilato la cartella di reparto? –chiese Harry all’indirizzo della ragazza, bloccando qualsiasi parola del biondo.
 
-Solo i dati anagrafici, diciamo che il paziente non è per niente collaborativo. –disse Ginny, passandogli la cartella.
 
-Ok fammi vedere! “Draco Malfoy, nato a Londra il 5 giugno dell’87, maschio, figlio legittimo di Lucius e Narcissa Malfoy. Figlio unico… - iniziando a leggere le prime generalità.
 
-Come mi chiamo e quando sono nato già lo sapevo, sono tutte un mare di cazzate! Datemi qualcosa e fatemi andare a casa, non ne posso più di stare qui. –interruppe scocciato Draco, riservando un’occhiata gelida ad Harry, come se la sua condizione fosse colpa dell’uomo.
 
-Dray amico forse dovresti pazientare ancora, dopotutto sei svenuto in mezzo al giardino e sputavi sangue dalla bocca. –lo riprese Blaise.
 
-Fa vedere una cosa… –disse Harry avvicinandosi, tastando con le mani la gola del biondo.
 
 –Non mi tocchi! –urlò adirato scostandosi.
 
-Signor Malfoy, ora la dottoressa le farà altre domande, la prego di rispondere educatamente –disse incurante Harry, ripassando la cartella a Ginny –Signor Zabini potrebbe seguirmi un attimo per favore? –chiese infine a Blaise, il quale seguì Harry senza fiatare.
 
-Traditore…. –borbottò il biondo.
 
 –Signor Malfoy presti attenzione: ha problemi in ambito sessuale o malattie sessualmente trasmissibili? –inizio a domandare la ragazza.
 
 –Col cazzo no! Che razza di domande sono? –chiese indignato.
 
-E’ la prassi, continui a rispondere: oltre all’ uso di alcol, tabacco, sostanze stupefacenti, mangia regolarmente? –chiese ancora preparandosi all’ennesima cattiveria
 
-Non credo le interessi, mangio solo il necessario per non crollare. –rispose scocciato, mentre veniva colto da un altro capogiro.
 
-Respiri lentamente! Ha qualche forma di allergia ambientale o farmacologica? – continuò la donna.
 
-No, sono sano come un pesce, mai avute allergie…abbiamo finito? Vorrei fumare una sigaretta. – sbottò spazientito Draco.
 
-No, deve rispondere ancora ad altre domande! Ha difficoltà ad urinare? – continuò imperterrita Ginny.
 
- No! –disse dopo l’ennesimo sbuffo il paziente.
 
-Signor Malfoy, lei si rende conto che è della sua salute che stiamo parlando? –chiese ancora Ginny.
 
 –Si e per quanto mi interessa possiamo finirla qui, che viva o muoia non ha importanza e voi siete una banda di ipocriti! –rispose, ignorando che con quella risposta aveva chiarito ulteriori punti.
 
-Un ultima cosa, mi descriva esattamente i sintomi, che sente in questo momento. Quando hanno incominciato ad apparire i primi sintomi, dove come e quando… Risponda solamente a questi quesito e per il momento abbiamo concluso. –chiese infine la ragazza, mentre incassava l’ennesima occhiata furiosa del paziente.
 
- Uff! Ho dei leggeri giramenti di testa da quasi una settimana, negli ultimi due giorni ho forti nausee e dolori su tutto il corpo… posso essere lasciato libero adesso? –chiese tentando di alzarsi, la cosa non fu fattibile perché la testa prese a girargli vertiginosamente, costringendolo a distendersi.
 
-Ultimamente ha preso dei medicinali? –chiese ancora Ginny.
 
 –No, niente! Ora posso avere la mia sigaretta? O meglio può darmi la mia dose? –chiese Draco, iniziando a tremare.
 
-Mi dispiace, ma non mi è permesso, posso darle un bicchiere d’acqua fresca se lo desidera. –disse porgendogli un bicchiere d’acqua già preparato.
Draco lo accettò, si sentiva la gola secca, dopotutto era meglio di niente.
Non finì nemmeno di formulare il pensiero, che un forte conato di vomito lo costrinse a piegarsi in due, rigettando l’acqua, che aveva bevuto.
 
-Draco!! –urlò Blaise, correndo verso l’amico.
 
–Signor Malfoy respiri lentamente, prenda dei grossi respiri, vedrà che si sentirà un po’ meglio. –intervenne Harry, posando una mano sulla fronte del ragazzo trovandola accaldata.
 
-Sto bene! Mi levi quelle manacce di dosso –scattò Draco scostandolo malamente –Ora finiamola con questa farsa, fatemi andare a casa, dove devo firmare? –chiese, mentre Blaise gli si avvicinava per paura che cadesse.
 
-Lei non va da nessuna parte, la ricoveriamo seduta stante e senza fiatare! –rispose freddo Harry, chiaro che per lui il discorso fosse chiuso.
 
-Bastardo! – imprecò Draco, mentre veniva portato il reparto.
 
-Dray, io avverto i tuoi genitori e vado a casa, ci vediamo domani amico. –disse ad un tratto Blaise, guardando quello che per lui era come un fratello.
 
-Blaise, lo sai che a loro non importa nulla, sarebbe solo una macchia sulla loro stirpe… Sto bene, vedrai che mi rimanderanno a casa. –disse con tono incolore Draco, prima di sparire oltre la porta.
 
 
-Se fossi in lei, io li avvertirei comunque i genitori, hanno il diritto di sapere le sue condizioni e soprattutto che hanno un figlio drogato. –intervenne Harry da dietro a Blaise.
 
-Si fidi, li avvertirò, ma non si aspetti chissà cosa, a loro importa solo del loro stato sociale, ora se vuole scusarmi, io vado. –rispose imboccando la porta.
 
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-Harry! Harry! Come pensi di riuscire a curare uno, che non vuole essere curato, un drogato che probabilmente ha solo esagerato con le dosi. Sono sicuro che sarà un altro corpo, che metteremo presto in un sacco di plastica!! –disse Ron scettico, mentre seguiva l’amico in reparto.
 
-Ron! Se non facciamo qualcosa probabilmente succederà, ma se riuscirò ad aiutarlo potrai usare i sacchi, che avanzeranno per fare la spesa!!! –disse il moro, facendosi scappare una risata.
 
-Simpatico davvero Harry!!! Comunque Luna, in questo momento gli sta facendo alcuni esami. –lo informò il rosso, prima di imboccare il corridoio del reparto di chirurgia.
Harry lo seguì poco dopo, notando Katie, una neo infermiera ferma davanti alla porta del bagno.
 
-Katie, cosa ci fai qui? –chiese il dottor Potter, rivolgendosi alla ragazza.
 
- Sto aspettando il suo paziente, aveva urgenza di andare in bagno. –si giustificò la ragazza.
 
–E come mai non sei dentro con lui? – le chiese, fulminandola con lo sguardo, mentre controllava la cartella clinica e d’infermieristica di Draco.
 
-Il Signor Malfoy ha detto che voleva un po’ di privacy. – rispose sicura Katie.
 
 –Ma cosa ti dice il cervello? Chi deficiente lascerebbe un malato da solo in bagno, senza essere a portata d’orecchio? –urlò Harry, forzando la porta chiusa, solo per trovarsi Draco collassato a terra -Vedi cosa succede a non fare bene il proprio lavoro? –disse colmo d’ira Potter, mentre tentava di rianimare il ragazzo, svenuto.
 
-Mi dispiace dottore, non ci avevo pensato. –disse mortificata la ragazza.
 
 –Non importa, ora vai a preparargli la stanza, dopo farò una richiesta alla farmacia, gli voglio prescrivere un cerotto alla nicotina, almeno per un po’ la smetterà di fumare e potremmo avere delle analisi un po’ più chiare. –rispose il medico, mentre controllava meticolosamente le pupille del biondo, che stava riprendendo i sensi.
 
-Che… Che cosa… è successo? Voglio una sigaretta? –chiese confuso Draco, mentre cercava con lo sguardo su tutto il pavimento.
 
-Sei collassato sul pavimento e poi non dovresti fumare, hai idea di quello che poteva succedere? Malfoy ma tu scotti. –disse controllando la fronte pallida e sudata del ragazzo.
 
-Ho f… freddo! –disse, mentre le labbra diventavano leggermente viola.
 
–Vieni ti riporto a letto. –disse il moro, issandoselo tra le braccia.
 
 
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-Dottoressa Chips! Mi è stato detto che mi stava cercando.  –disse il moro fermando la dottoressa, era appena rientrato in servizio per il turno mattutino.
 
 –Potter, sì la stavo proprio cercando, volevo chiederle informazioni sul suo nuovo paziente, ho saputo che è un tipo tosto...ma sono sicura che lei saprà come trattarlo. –disse la donna sorridendo.
 
-Grazie Signora, effettivamente credo che mi darà un po’ da fare, ma come dico sempre una seconda possibilità la si dà a tutti, e poi ho notato che nessuno dei suoi parenti è presente in sala, prima c’era un amico, ma non appena il ragazzo è stato portato in reparto, è sparito. –spiegò Harry, mentre teneva aperta la porta dell’ufficio, per permettere alla donna di entrare.
 
-Capisco, spero che riuscirà nel suo intento Harry, dopotutto sei il miglior medico che abbiamo in tutto l’ospedale, il ragazzo è in buone mani, se avrai qualche difficoltà non esitare a scomodare gli infermieri, qualcosa dovranno pur fare per meritarsi il posto nella nostra equipe. – rispose la donna, iniziando a smistare alcuni documenti sulla scrivania.
 
-D’accordo Signora… ora col suo permesso, io andrei… ho lasciato Luna, Katie e Neville a rifare le analisi al ragazzo. –rispose il moro, congedandosi.
 
 
Mentre procedeva a passo spedito verso la stanza di Draco, Harry notò Ginny avvicinarsi.
-Ehi Harry! Come sta Malfoy? –gli chiese Ginny, attirandone l’attenzione.
 
–Gin, va! Non so ancora che cos’abbia… sembra un gioco ad indovinare la giusta diagnosi, il mix che abbiamo riscontrato nel suo sangue, copre ogni sintomo unendoli insieme, quindi dobbiamo andare per tentativi. –rispose Harry, sedendosi momentaneamente su delle sedie, seguito subito dall’infermiera.
-Gli ho fatto applicare un cerotto alla nicotina, almeno per ora il problema fumo è anestetizzato. – spiegò Harry, mentre si scompigliava i capelli con le mani. –Inoltre ora Luna e gli altri, lo stanno preparando per fare delle analisi. –disse ancora il moro, quando il suo cercapersone iniziò a squillare.
 
-Harry che succede? –domandò la ragazza.
 
–Non lo so, ma devo andare! –disse, mettendo fine all’incessante bip, correndo via.
 
 
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Intento nella stanza di Draco, Neville e Katie tentavano invano di tenerlo fermo, mentre Luna si accingeva a fargli il prelievo.
 
-La prego Signor Malfoy, si calmi e ci lasci fare le analisi. –provò a replicare l’unico ragazzo presente, che tentava di bloccare almeno il braccio del biondo.
 
-Lasciatemi! Non potete toccarmi!! –urlava invece Draco, dimenandosi come un forsennato.
 
-Si può sapere cosa diavolo sta succedendo qui? Il prelievo doveva essere stato fatto da minimo mezz’ora! –urlò Harry entrando nella stanza, sovrastando quella cacofonia di voci e urla, trovandosi di fronte una battaglia, che vedeva i tre infermieri sconfitti da un ragazzo malato e con metà della forza per via della febbre.
 
-Il problema è che non ci permette di fare le analisi. –disse Neville in camice azzurro, tentando ancora di fermare almeno il braccio del paziente.
 
-Allora cambiate braccio! –disse ironico Harry, notando che i ragazzi si stavano accanendo solo sul braccio sinistro del paziente.
 
-Signore il problema non è il braccio, ma tutto il paziente –sbottò Katie, mentre tentava di infilare l’ago nell’altro braccio.
 
-Lasciatelo stare! –disse categorico Harry, facendo segno ai due di spostarsi, avanzando verso il paziente.
 
Draco approfittando della momentanea libertà, prese a lanciare qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
 
 –Figli di puttana, dove avete messo la mia dose!! Dove l’avete nascosta – urlava all’indirizzo degli infermieri, lanciando perfino il cuscino.
 
-Signor Malfoy si calmi, vediamo di risolvere il problema. –provò Neville, beccandosi uno spintone dal ragazzo, che come un forsennato prese a buttare tutto per aria.
 
 – Dov’è?? L’avevo messa nella tasca del giubbino, ne sono sicuro, o forse nei pantaloni…la devo trovare!! –continuava a ripetere, dimenandosi sul letto disorientato.
Harry decise di prendere in mano a situazione, notando il pallore quasi cadaverico e le pupille dilatate del paziente.
 
 –Luna prepara la siringa per il prelievo! – disse freddo avanzando verso il ragazzo, che continuava a frugare nelle tasche del pantalone –Nessuno di voi deficienti si è reso conto che questo ragazzo è in crisi d’ astinenza da eroina? – disse infine rivolgendosi di nuovo agli infermieri.
I tre ragazzi lo fissarono esterrefatti, non se ne erano accorti.
 
 –Ci dispiace Signore, noi non ci abbiamo pensato per niente! – rispose Katie, abbassando il capo.
 
-A questo ci penseremo dopo, Neville vammi a prendere un bicchiere d’acqua fresca… Malfoy! Malfoy vieni via dal pavimento…. – sospirò esasperato Harry, tentando di convincere Draco, Neville intanto andò veramente a prendere il bicchiere d’acqua, per quanto la cosa risultasse strana.
 
–Io ne ho bisogno…ho bisogno della mia dose, lei mi fa stare bene e non fa più male niente. –blaterava Draco, fissando gli occhi verdi del medico.
 
-Lo so! Lo so…ora perché non ti alzi e ti rimetti a letto? Ti do io qualcosa per farti calmare, va bene? –disse Harry, mentre lo riportava a letto.
 –Neville! –disse semplicemente, allungando il braccio per farsi passare il bicchiere d’acqua.
-Tieni, questo è un calmante molto forte, ti farà stare bene –ripeté Harry, mentre faceva bere l’intero bicchiere d’acqua al biondo.
 
-Harry, ma è solo semplice acqua! - disse sotto voce l’infermiere.
 
 –Lo so Nev ,il trucco sta nel fargli credere che è un potente calmante… e una cosa psicosomatica. –spiegò Harry, a bassa voce, lontano dalle orecchie del paziente.
 Approfittando della momentanea disattenzione del paziente, Luna infilò l’ago dando finalmente via al prelievo.
 
-Nooooo, basta! –riprese a polemizzare Draco, mentre l’infermiera continuava con il prelievo tenendogli fermo il braccio.
 
 –Calmati, abbiamo finito. – disse Luna, posando le fialette negli appositi spazi.
 
-Neville porta queste fialette in laboratorio e tu va con lui, con la speranza che in due, finalmente queste maledette analisi arrivino –disse Harry, mentre i due infermieri eseguivano senza fiatare.
 
- Ora cerca di respirare lentamente. –disse calmo Harry a Draco, mettendogli la mascherina, prima di aprire l’ossigeno, poggiando subito una mano fresca sulla fronte sudata e calda del ragazzo.
 
-Perché ti stai affannando a tentare di guarirmi? Io non voglio, se muoio sarà solamente una liberazione per tutti. –disse con arroganza Draco, incatenando i suoi occhi argento con quelli verdi del moro.
 
-E’ i mio lavoro, e poi tu hai solamente bisogno di qualcuno che ti aiuti… ma prima dobbiamo riuscire a capire cosa ti fa stare male oltre la droga. Sperando che le analisi ci diano qualche pista da seguire –iniziò a spiegare Harry, mentre gli tastava il corpo, meticolosamente. –Ora dormi un po’, torno più tardi. Non toglierti la mascherina, ti aiuta a respirare meglio –disse sorridendo, lasciandolo solo con i suoi pensieri.
 
 
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-Ehi amico, di là ho due infermieri depressi, si può sapere cosa gli hai fatto? –chiese Ron, venendo affiancato da Hermione.
 
-Forse ho un po’ esagerato, ma quella lavata di capo se la sono meritata… a proposito cosa hanno riportato le analisi? – chiese Harry ad Hermione.
 
-Harry, tu avevi commissionato quei test, per vedere se era affetto da malaria vero? –chiese Hermione, mostrandogli i risultati. –Non è malaria, ma sappiamo che qualunque cosa abbia è causata da coaguli, infetti, se capiamo come sono arrivati lì, forse Malfoy ha qualche possibilità –
 
-Potrebbe essere una malattia venerea… - intervenne Ron, mentre si faceva passare il referto.
 
-Bene, rintracciamo quel suo amico, quello che lo ha portato qui… cerchiamo di scoprire da dove prende la droga. –disse Harry carico, avendo finalmente una traccia da seguire.
 
-Non c’è bisogno di rintracciarlo, lui è qui… è venuto poco fa a trovare l’amico. –intervenne Ginny, che involontariamente aveva sentito la conversazione.
 
-Bene andrò a parlargli subito, ma prima devo fare una richiesta per far venire un tossicologo per Malfoy, e il momento che quel ragazzo la smetta con le droghe –disse infine Harry.
 
 –Vengo con te Harry… -disse Hermione seguendolo.
 
 
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-Davvero Blaise, è straordinario, è davvero un bell’uomo…  - diceva Draco, accennando un lieve sorriso.
 
 –Amico, non innamorarti di quel medico, finirai per uscirne più distrutto di quello che sei già –rispose il moro, mentre Draco si risistemava la mascherina.
 
-Tanto non gli interesso Blaise, e poi uno così sarà sicuramente etero, considerando tutte le infermiere, che sicuramente gli gireranno attorno. –ribadì il biondo, mentre sentiva il bisogno di altro ossigeno, rimettendosi la mascherina trasparente.
 
-Non lo so se è etero, ma sicuramente deve aver fatto colpo, se è riuscito a tenerti a letto per una nottata intera. –lo prese in giro Blaise ridendo, mentre la porta della stanza si apriva.
 
-Signori buongiorno! Vogliate scusarmi, ma devo misurare la temperatura al Signor Malfoy, quindi vorrei chiederle se per favore potrebbe aspettare fuori. –disse Luna, mentre dal taschino del camice prendeva il termometro.
 
-Va bene! Draco ci vediamo dopo! –disse il moro uscendo.
 
 
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-Signor Zabini, mi concede una parola? – chiese il Dottor Potter , avvicinandosi alla camera di Draco.
 
-Certo mi dica… - rispose il moro, sorpreso di vedere il medico.
 
-Lei e il suo amico vi drogate insieme? Mi risponda sinceramente – chiese il medico.
 
 –No, noi fumiamo insieme, io non mi buco, ma Draco sì, come penso se ne sia accorto anche lei. –rispose Blaise, sedendosi spavaldamente sul bordo del finestrone della sala d’aspetto.
 
-Sa se per caso si buca con la sua ragazza? –chiese ancora Harry, fissando contrariato il gesto dell’altro.
 
 –E’ impossibile, Draco non ha la ragazza… lui è un gay convinto, ma a volte so che si buca con un suo amico. –disse con nonchalance il moro ghignando.
 
–Con la stessa siringa suppongo… -chiese scettico Harry, non badando al sorriso del ragazzo.
 
 
 
-Dottore! dottore! Corra il ragazzo ha un'altra crisi. –urlò Luna, scostandosi dalla porta per lasciar passare Harry.
 
 –Luna vedi se il tossicologo è già arrivato e portalo subito qui. E fammi venire Neville subito – ordinò Harry, mentre schivava a stento il termometro lanciato da Draco.
-Malfoy, ora basta. –disse Harry, bloccandolo per le braccia, mentre Neville correva in aiuto.
 
-Lasciami stronzo! Dove hai messo la mia dose…  -urlò nuovamente Draco .
 
–Ora te la do, ma prima devi metterti a letto –disse con finta calma Harry, mentre Draco sicuro di ricevere la sua dose si faceva condurre a letto.
 
-Dov’è? Dammela ne ho bisogno… -piagnucolò il biondo, mentre Harry  e Neville lo legavano a letto con delle cinghie.
 
-Dottor Potter, è un piacere conoscerla, sono Frank il tossicologo, chiedo scusa per il ritardo, ma in strada c’era traffico. –esordì un uomo alto, avvicinandosi per visitare Draco.
 
-Lasciami, slegatemi…razza di ipocriti – continuava a sbraitare Draco, mentre il medico portava a termine la sua visita.
Dopo una meticolosa visita, il tossicologo iniettò a Draco una dose di Metadone, per calmare momentaneamente la crisi.
 
-Potter, io qui ho finito, fagli iniettare il metadone solo se ha una crisi…ora è tranquillo, un po’ intontito, ma non dovrebbe darvi problemi. –disse l’uomo congedandosi.
 
-Grazie Frank. – lo salutò Harry, uscendo dalla stanza, seguito da Neville.
 
-Dottor Potter come sta Draco? –chiese Blaise, che era stato in apprensione per tutto il tempo dietro la porta.
 
-Ora sta riposando, ha avuto una crisi d’astinenza, ma ora è passata, se vuole può tornare in orario di visite… con permesso –si congedò malamente Harry, rientrando nella stanza del biondino.
 
 
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-Allora cosa c’è che non va? Perché non mi rimandate a casa? –chiese Draco non appena Harry entrò nella stanza.
 
-Vuoi dire a parte che sei un drogato? –rispose a tono Harry, sedendosi su una sedia accanto al letto.
 
 –Ok senta, io non mi drogo per far colpo, io lo faccio solo per me, non mi interessa la mia vita, voglio solo godermela a modo mio, senza dare conto a nessuno. –disse Draco, rimettendosi la mascherina dell’ossigeno.
 
-ok, adesso vuoi dirmi chi ti vende la droga? –chiese allora Harry .
 
–Che t’importa? - Rispose stanco Draco, senza guardarlo neanche.
 
-Perché stai morendo, questo ha importanza! –  ribatté con fervore il medico.
 
-Non molto invece. –sussurrò il ragazzo –Io non sono un adulto, non ho mai voluto esserlo, ho sempre dovuto fare quello che era meglio per il nome della mia famiglia, quando la stessa nemmeno si preoccupa dove ero o cosa facevo… -continuò, mentre una lacrima solitaria sfuggiva al suo controllo.
 
-Non provi niente? –chiese ancora il dottore, asciugandogli quell’unica lacrima con il pollice.
 
 –No! C’è stata droga, risse, bevute ma non rimpiango niente, solo tutto il resto. –disse mentre inconsciamente prendeva a grattarsi vicino al pube, cosa che non sfuggì all’occhio critico di Harry
 
-Che hai? –chiese l’uomo.
 
 – non lo so mi prude sull’inguine da un po’. –rispose continuando a grattarsi.
 
–da quando? –lo incalzò, mentre scostava le coperte da dosso al ragazzo, bloccandogli la mano.
 
 –Da quasi una settimana più o meno, quando mi sono fatto la dose doppia di eroina nei campi. –disse come se fosse una cosa normale.
 
-Fa vedere una cosa. –disse Harry, mettendosi dei guanti in lattice, prendendo una sostanza oleosa dal carrello dei medicinali, abbassandogli i pantaloni e i boxer.
 
 –Ma che fa? –chiese confuso e imbarazzato Draco.
 
 –Tranquillo, voglio solamente controllare una cosa –disse vagamente Harry,  prendendo delle pinzette dal carrello.
 
-che vuole fare con quello? –chiese un po’ intimoritoil giovane, non spiegandosi perché il moro gli stasse scostando i peli del pube.
 
-Lo sapevo… ora questo ti farà un po’ male, ma sarà solo un attimo promesso. –disse, mettendogli quella sostanza oleosa sul pube e avvicinando pericolosamente la pinzetta, iniziando a tirare lentamente.
 
-Ahi! fa male! –bisbigliò Draco reprimendo le lacrime.
 
 –Fatto! – disse il moro, tenendo stretta tra le pinzette una zecca bella grassottella.
 
-E quella cosa, che cos’è? –chiese scandalizzato Draco.
 
 –E’ una zecca, probabilmente in quel campo non solo ti sei portato addosso la doppia dose di droga, ma anche questo simpatico animaletto, era lui che ti faceva stare male. –disse Harry, mentre buttava l’animale nel bagno, tirando lo sciacquone e ritornando indietro con un panno bagnato.
-Ora ti pulisco il morso con dell’acqua e il sapone, poi farò un esame approfondito su tutto il corpo. –lo informò Harry, mentre il bruciore si alleviava a contatto con la salvietta bagnata.
Finita quella procedura, Harry buttò il paio di guanti nel cestino, posando anche la lozione e le pinzette.
 
-Ora che vuole fare? –chiese timoroso Draco, non avendo le forze nemmeno per rialzarsi i boxer.
 
–Ora ti farò un esame approfondito su tutto il corpo. –disse il medico, iniziando a sbottonargli la camicia del pigiama, mostrando il petto glabro e leggermente muscoloso del ragazzo.
 
-No, mi lasci, non voglio. –protestò mentre la camicia veniva tolta definitivamente –Ho freddo!! La prego…non lo faccia! –disse, cercando di impedirsi di singhiozzare.
 
-Signor Malfoy non le farò male, devo solo controllare che lei non abbia altri di questi animaletti su tutto il corpo. –rispose Harry sconcertato.
 
-La prego… -disse nascondendo le lacrime, girando la testa sul cuscino.
 Il saturimetro, dove era attaccato il ragazzo prese a suonare incessantemente .
 
-Malfoy che ti succede? Ti senti male? –chiese preoccupato il medico, notando il ragazzo piangere silenziosamente, mordendosi il pugno della mano.
 
-N…no! – balbettò fra i singhiozzi il biondo.
 
 –Vuole che l’esame lo continui un infermiere? Posso chiamarli se lo desidera. –disse Harry, fermando la sua esplorazione.
 
-Non voglio farlo, la prego non me lo faccia. –continuò a singhiozzare più forte.
 
–Va tutto bene, non le farò più niente, anche se dovrei continuare l’ispezione. –rispose Harry, rimettendogli i boxer e i pantaloni.
-Ora vuole dirmi cosa è successo? Le ricordo che qualsiasi cosa mi dirà, resterà segreta. –disse il moro, sedendosi di nuovo sulla sedia.
Le guance di Draco presero a colorarsi di rosso, ma non parlò.
-Qualcuno l’ha toccata nelle parti intime senza il suo permesso? –chiese allora cercando di capire.
 
 –Come lo sa? –rispose inconsciamente Draco, ancora più rosso in viso.
 
-Non lo so in effetti, era solo una domanda alla quale lei ha risposto esaustivamente. –disse il moro sorridendo.
 
“Che sorriso e che occhi” pensò Draco, continuando ad osservarlo.
 
–la prego non rida di me… non anche lei! –disse in un sussurro il ragazzo, mentre continuava a piangere.
 
Il cuore di Harry si strinse di fronte a quel ragazzo fragile e pauroso.
Si Draco Malfoy era ancora un ragazzino pauroso, che si nascondeva sotto la facciata di uomo duro.
 
-Draco, non sto ridendo di te, non lo farei mai… non sarebbe professionale e nemmeno corretto –lo tranquillizzò, posandogli una mano sui capelli biondi.
 Draco, a sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra, credette che il macchinario della frequenza cardiaca sarebbe scoppiato da quanto batteva forte il suo cuore.
 
Il bussare della porta li interruppe.
 
 –Dottore posso entrare? Ci sono i Signori Malfoy… vorrebbero vedere il  loro figlio. –disse Luna, affacciandosi alla porta.
 
-No! non voglio – piagnucolò Draco, fermando la ritirata della mano di Harry dai suoi capelli, guardandolo con occhi imploranti.
 
-Dì ai Signori di aspettare cinque minuti, devo finire la visita e poi possono entrare. –disse il moro, sorridendo all’infermiera.
-Non posso impedire ai tuoi genitori di entrare, mi dispiace… –disse Harry, rivolgendosi d nuovo al ragazzo, incatenando gli i suoi occhi di giada con quelli terrorizzati del biondo.
 
-Va bene! ... ma dopo torni vero? –chiese artigliandosi alla manica del camice del moro.
 
 –Prima di andarmene a casa, dopo le visite di controllo, verrò a vedere come stai, poi se succede qualcosa fuori c’è sempre Luna, ti basta spingere questo bottone e lei verrà subito… poi chiamerà me –lo tranquillizzò Harry sorridendogli.
 
-Sai, non sei male per essere un medico da strapazzo, grazie! –gli disse prima che il moro uscisse dalla porta, lasciando entrare i genitori.
 
 
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-Dottore, tutto bene col paziente? –chiese Luna non appena Harry chiuse la camera di Draco.
 
-Si Luna, vorrei iniziare una cura di Clacid per Malfoy, ho scoperto che i sintomi non erano dovuti alla droga, ma al morso di una zecca, che ho personalmente tolto – spiegò Harry, mentre prescriveva gli antibiotici.
 
-Dottore ogni quanto devo somministrarglielo? –chiese la ragazza, aspettandosi una risposta.
 
 –ogni 24 ore per endovena, per una settimana. Puoi iniziare immediatamente con la prima dose… diciamo tra una mezz’ora…. Ora devo continuare il mio giro di visite, tu per favore resta qui nel caso il paziente suoni l’allarme e poi chiamami subito –diede disposizione Harry.
 
-Va bene dottore, resterò qui fino a quando i signori non se ne andranno, buon giro di visite. –disse infine l’infermiera, mentre Harry entrava nella camera affianco.
 
 
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­-Draco sei un cretino, la vergogna della nostra casata!! –disse Lucius non appena la porta della stanza si fu chiusa alle sue spalle.
 
-Padre, Madre! Io… –
 
-Sta’ zitto imbecille, drogato … ti rendi conto cosa devono sentire le mie orecchie e quelle di tua madre? – s’infervorò Lucius, mentre Narcissa ancora sconvolta si sedeva sulla sedia.
 
-Lucius, calmati… siamo sempre in un ospedale –cercò di placarlo Lady Malfoy.
 
-No, non mi calmo, è una vergogna! ...come pensi ci siamo sentiti, quando Blaise è venuto a casa nostra, dicendoci che eri ricoverato in ospedale per droga? … tua madre è svenuta per lo shock –gli rinfacciò tutta la sua ira il padre.
 
-Potevate pure non venire! Nessuno vi ha chiamato…  io non ho mai avuto bisogno di voi e non ne ho bisogno ora, se voglio drogarmi lo faccio e voi non potete fare nulla a riguardo… io ho smesso di consideravi già da anni… secondo voi di chi è la colpa se mi trovo bloccato in un letto d’ospedale? – urlò di rimando Draco, scostando la mascherina dell’ossigeno dal viso.
 
– Draco Lucius Malfoy, non oserai incolparci per le tue scelte discutibili, spero! –lo fermò Lucius, sbattendo il bastone da passeggio a terra.
Cissa guardava i sue due uomini litigare animosamente, mentre calde lacrime le bagnavano il viso.
 
-Scusate l’interruzione devo somministrare l’antibiotico al paziente, potete uscire un attimo fuori? Potreste approfittarne per prendere dalla macchinetta una thè alla Signora,  la vedo molto provata. –disse Luna, girandosi verso Draco, facendogli l’occhiolino.
 
-Ha ragione signorina, la ringrazio, col suo permesso -disse l’uomo, accompagnando sua moglie fuori alla stanza.
 
-Tutto bene? Spero di non aver interrotto niente di importante –disse l’infermiera, mentre scopriva il braccio pallido del ragazzo, passando il disinfettante.
 
-Ahi! – si lamentò Draco.
 
 –Scusi, ho fatto… -rispose la ragazza, mentre sfilava lentamente l’ago dal braccio.
 
-Comunque grazie per essere entrata.- sussurrò stanco il ragazzo.
 
 -  Si figuri, dovevo somministrarle l’antibiotico, ordine del Dottor Potter –rispose l’infermiera sorridendo, mentre gettava la siringa vuota nel cestino.
-Ora però devo farli rientrare, buona fortuna, io starò sempre fuori alla porta per qualsiasi cosa. –disse infine Luna, facendo rientrare i Malfoy.
-Cercate di non affaticarlo, è ancora molto provato e l’antibiotico, che gli ho dato è molto forte. – disse Luna ai genitori prima di congedarsi.
 
–Non si preoccupi signorina, tra poco ce ne andremo, e grazie –rispose il Lord chiudendo la porta.
 
-Draco tesoro, noi abbiamo pensato una cosa… -disse Narcissa, avvicinandosi a suo figlio per accarezzarlo.
Come da copione Draco si scostò leggermente.
 
 –Non toccarmi, non so che farmene delle tue carezze adesso! –rispose freddo.
 
-Draco noi andiamo via da Londra per un po’! Andiamo nell’altro Maniero in Francia, tua madre ha bisogno di stare tranquilla e senza pensieri, tu sei sempre, malauguratamente, nostro figlio. Siamo passati sopra alla tua omosessualità, ma non possiamo passare sopra anche al fatto che ti droghi. Quando uscirai da qui ti abbiamo comprato una villetta, quella sarà la tua casa per ora, i servitori si sono già trasferiti. –spiegò Lucius incolore, mentre Cissa riprendeva a piangere.
 
-Tesoro mi dispiace molto, ma capisci la nostra posizione, sei un uomo adesso e io so che puoi farcela da solo, avrai sempre la tua rendita e la tua eredità, abbiamo solo bisogno di tempo. Scusaci –disse la donna tra le lacrime.
 
-Bene andatevene, non voglio più vedervi…tenetevi anche la vostra eredità non la voglio! Mi fate schifo… - urlò al limite della pazienza Draco, strizzando gli occhi e dando fondo alle corde vocali.
 
-Adesso basta Ragazzino! –sbottò Lucius, dandogli un schiaffo sul viso.
 
-ANDATE VIA!!!! VIAAAA!!!! –Urlò Draco con tutte le forze che gli rimanevano, prima di accasciarsi esausto ed ansimante.
 
-Ce ne andiamo moccioso ingrato, spero solo di non doverti venire a trovare sotto terra a questo punto! –disse come ultime parole il Lord, abbandonando la stanza con sua moglie.
 
 
 
 
-Signor Malfoy venga si sdrai lentamente e metta la mascherina dell’ossigeno, è stato troppo tempo senza ed è ancora molto debole. –disse Luna, mentre notava le cinque dita dell’uomo prendere forma sulla guancia di Draco.
 
-Sono stanco – disse il biondo chiudendo gli occhi.
 
 –Ha ragione, ora si riposi per qualche ora, vedrà che dopo si sentirà meglio. –disse Luna, abbassando le tapparelle della finestra, facendo calare la stanza nella penombra prima di uscire.
 
 
 
-Dottore, si è appena addormentato, i signori Malfoy se ne sono andati da circa 10 minuti, credo che Malfoy abbia litigato con i genitori, quando sono andata a controllare aveva il viso tumefatto da uno schiaffo. –disse l’infermiera ad Harry, che si era fermato davanti alla porta.
 
-Grazie Luna! –riuscì a dire Harry, prima che la ragazza lo lasciasse da solo davanti alla porta.
 
Era ora di tornare a fare il giro dei pazienti.
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La giornata era passata tra visite, consulenze e interventi.
 Erano le sette e mezza di sera e Ron, Hermione, Harry, Neville e Luna stavano facendo una pausa caffè.
 
-Harry, tesoro sei stanchissimo, perché non vai a casa? Il tuo turno qui è finito. –disse Hermione, mentre sorseggiava la sua tisana.
 
-Herm ha ragione, amico, oggi è stata una giornata molto impegnativa per tutti, vai a casa ci vediamo domani mattina. – le diede manforte Ron, dandogli una pacca sulla spalla.
 
-Va bene, ma prima devo fare una cosa. Buona notte ragazzi –disse il moro uscendo.
 
-Ragazzi quanto scommettiamo che va a trovare Malfoy e poi torna a casa –disse Neville, finendo il suo caffè.
 
-Ci puoi scommettere, sembra che il nostro Harry, al biondino gli stia simpatico, infatti ha parlato più con lui che con noi ultimamente –intervenne Luna sorridendo.
 
-Spero solo che Harry non se ne innamori, non vorrei dover raccattare i pezzi quando quel drogato se ne andrà. –disse Ron seriamente preoccupato–Ragazzi seriamente, Malfoy è un drogato e se non si sta facendo è solo perché gli stiamo dando il metadone, ma una volta fuori da qui nessuno glie lo darà e tornerà a cercarsele. –
 
-Ron forse hai ragione, ma non fasciamoci la testa prima di rompercela. Harry è grande e vaccinato vediamo come va, siamo i suoi amici, anche se quando lavora è antipatico, ci fidiamo tutti del suo giudizio e anche del suo operato medico- intervenne Hermione, rimettendo tutte le idee al loro posto.
 
 
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Harry era arrivato di fronte alla porta della camera di Draco, entrando.
Coperto da un lenzuolo il ragazzo stava ancora dormendo, anche se da come scattava non dovevano essere sonni tanto tranquilli.
 
-Malfoy! Svegliati! –disse sottovoce Harry, posando una mano fresca sulla fronte del ragazzo, trovandolo un po’ meno caldo.
 
-Dottore… -disse nel dormiveglia il ragazzo.
 
 –Harry! Il mio nome è Harry, quando parliamo a tu per tu puoi chiamarmi così, anche perché per stasera ho finito il turno, attacco domani alle 10.00 –spiegò il moro sorridendo.
 
-Te ne vai? No ti prego…non mi fido di nessuno qua dentro…io…io… -non riuscì a finire la frase per colpa del respiro faticoso.
 
-Ehi! Ehi calmati –disse il moro, prendendo la mascherina dell’ossigeno, poggiata sulla spalliera del letto, aprendo la bombola –Respira piano Draco! Fai dei lunghi respiri –continuò mettendogli la mascherina.
Draco fece come gli era stato detto, cercò di prendere del lunghi respiri, sentendosi meglio già dopo il terzo respiro.
-Meglio? –chiese il medico, ricevendo solo un cenno d’assenso dal biondo. -ho saputo che tuo padre oggi ti ha schiaffeggiato… ma vedo che il tuo viso sta bene. –disse sperando di farlo ridere.
 
-Mi ha detto cose che già sapevo… ma sentirmele dire in faccia fa male. Sono andati a vivere nel Manor a Parigi… sono un drogato e li ho delusi non è che del loro giudizio mi importa molto… ma lo faccio sempre –disse rattristandosi.
 
-Cosa fai sempre Draco? – chiese Harry, asciugandogli le lacrime con un fazzoletto .
 
–Io deludo sempre tutti, e continuerò a farlo…non so fare altro, come dice mio padre sono solo un fallito drogato.
 
– Non è vero Draco, tu hai solo bisogno di qualcuno, che ti indichi la strada da percorrere, che ti aiuti… -disse il medico sorridendo.
 
-Nessuno lo farebbe mai e io non voglio deludere nessuno, quindi preferisco non fidarmi – disse giocando col cerotto sulla sua mano.
 
-prima hai detto che ti fidavi di me… continua a farlo Draco –sorrise il moro, scostandogli la mano.
 
 -Ho paura! Harry non voglio tornare a drogarmi, ma è più forte di me – disse tra i singhiozzi.
 
-Draco un passo alla volta… per ora ti teniamo sotto metadone, quando starai bene vedremo cosa fare… ma ora devi stare tranquillo e riposare, ma soprattutto devi smetterla di piangere, qui non sei da solo - disse accarezzandogli i capelli.
 
Harry rimase interdetto, quando Draco lo abbracciò di slancio, piangendo tutte le sue lacrime, inzuppandogli la camicia.
Lo lasciò sfogare fino a quando non si accorse che Draco si era addormentato, stringendo la sua camicia tra le dita.
Lentamente se lo staccò da dosso, rimettendolo a letto e dopo averlo coperto per bene, lasciò la stanza.
 
 
 
-Doveva proprio sfogarsi, ne aveva bisogno. –disse Hermione sorridendo.
 
 –Non sai quanto… mi ha detto che ha paura, non vuole tornare nella droga, ma da solo non ce la fa – riferì il moro, mentre scendeva le scale per arrivare alla macchina insieme alla donna.
 
 –E allora aiutalo Harry, tu puoi farlo, lui si fida di te… e io so che potresti riuscirci – lo incoraggiò Hermione –Mi fido di te… buona notte a domani. –disse dandogli un bacio sulla guancia, prima di entrare in macchina.
 
-Notte Herm – rispose il moro, osservando l’auto dell’amica allontanarsi e  mettendo in moto.
 
 
Il giorno dopo avrebbe contattato un centro di recupero per drogati, voleva salvare quel ragazzo o almeno voleva provarci, perché ognuno meritava una seconda possibilità e non stava a noi negarla.
 
 
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Epilogo
Una settimana dopo, finalmente Draco venne dimesso dall’ospedale.
 
 
-Dai Dray, muoviti che ce ne andiamo. –lo spronò Blaise, mentre lo aiutava a mettere i suoi indumenti nella borsa.
 
-Blaise, non posso andarmene ora, Harry non è ancora venuto… - disse Draco triste.
 
Finalmente gli avevano dato il permesso di poter uscire da quell’ospedale, la febbre e gli altri sintomi erano completamente spariti.
 
-Draco, probabilmente è il suo giorno di festa, o ha avuto un’urgenza, non dimenticarti che è un medico –disse Blaise, prendendo in spalla la borsa dell’amico.
Per i primi giorni sarebbe stato nell’appartamento con Blaise per riabituarsi, poi sarebbe andato a vivere nella villa, che i suoi genitori gli avevano “amorevolmente” lasciato.
 
-Sai Blay, in questi giorni abbiamo parlato molto, o meglio io ho parlato e lui è stato la prima persona che mi ha veramente ascoltato, veniva a parlare con me ogni volta che il suo turno finiva…Sai ho scoperto che anche a lui piacciono i ragazzi e che al momento è single… -Iniziò a parlare il biondo con una luce strana negli occhi.
 
-Ho capito Dray, siete diventati amici… ma devo ricordarti che lui è un uomo con una carriera… e tu…insomma sei tu. –
 
-Lo so questo, ma…Va bene, gli lascerò un messaggio in accettazione - disse mogio Draco, uscendo dalla stanza.
 
-Signor Malfoy, ho saputo che è stato dimesso, buona fortuna… –lo salutò Luna, mentre portava un ragazzo con la sedia a rotelle.
 
-Si, finalmente me ne vado da questo postaccio…. Addio! –disse fintamente indignato, entrando nell’ascensore.
 
Dopo aver lasciato il messaggio in accettazione, Draco e Blaise si recarono nel parcheggio sotterraneo a prendere la macchina.
 
 
-Che fai ragazzino… te ne vai senza salutare? –
Harry stava appoggiato al fianco della sua moto, con il casco tra le mani.
 
-Harry! –  il biondo corse ad abbracciarlo.
 
 –Tieni, questo è il numero e l’indirizzo di un centro di recupero…gli ho già parlato di te, lo gestisce un mio amico, tu vai lì e fai il mio nome, lui saprà come aiutarti – disse il moro, dandogli un biglietto da visita – Mentre questo è il mio numero nel caso hai bisogno di qualcosa. –
 
-Grazie –disse semplicemente il biondo, abbracciandolo di nuovo.
 
 –Figurati, ciao. –disse l’uomo cambiando tono di voce, staccandoselo dal collo.
 
-Andiamo Dray. Grazie dottor Potter, noi ora andiamo. –salutò Blaise tirandosi dietro un Draco sconcertato.
 
-Arrivederci ragazzi, cercate di non fare cazzate. –rispose serio Potter, avviandosi verso l’ascensore.
 
 
 
 
–Non posso Blay, devo fare una cosa… -disse Draco, iniziando a correre dalla parte opposta, verso Harry.
-Harry!!! Aspetta ti prego… -urlò Draco, facendo girare il moro.
 
 –Draco ma che succed…. –non finì di parlare, perché le labbra del biondo si erano poggiate sulle sue, in un bacio inizialmente casto.
-Draco… staccati – provò a replicare il moro.
 
 –Perché non ti piaccio? –chiese ancora pericolosamente vicino il biondo.
 
-Non ho detto questo, sono troppo grande per te… - tentò di spiegare il moro, facendosi violenza per non prendere quel ragazzino e non farlo andare via.
 
-Non mi importa… io mi sono innamorato di te… ti prego dammi solo una possibilità, che ti costa? Siamo entrambi maggiorenni –chiese Draco, mettendo su degli occhioni da cucciolo triste.
 
-tu non cerchi un compagno Draco, tu cerchi un adulto che ti capisca… sono due cose diverse, mi capisci piccolo? – disse tentando di allontanarlo, poggiandogli le mani sulle spalle.
 
-Tu che ne sai, mettimi alla prova… io voglio restare con te… -rispose  il ragazzo baciandolo per la seconda volta.
Questa volta Harry se lo aspettava, ma non si tirò indietro.
Vedendo che il moro non si scostava, Draco azzardò a forzare le labbra del dottore con la punta della lingua, per suo grande stupore Harry la lasciò entrare, facendola subito scontrare con la sua.
Le mani di Draco andarono a posarsi attorno al collo del moro, mentre quest’ultimo prese a cingergli i fianchi sottili.
 
-Ora devo andare Draco… - disse il moro staccandosi, senza però lasciare la presa sui fianchi.
 
–Posso chiamarti appena arrivo a casa? –chiese Draco con gli occhi lucidi e le labbra gonfie.
 
-Mandami un messaggio, anche perché quando lavoro non posso rispondere al telefono. – gli spiegò Harry, accarezzandogli i capelli biondi.
 
-Già mi manchi Harry – disse Draco con una voce infantile.
 
 –Scemo, ora vai che sono in ritardo –disse sorridendo il medico.
 
 –Ti mando il messaggio appena arrivo, ciao Harry!! – lo salutò felice il giovane.
 
-Ciao piccolo! –rispose Harry, mentre le porte dell’ascensore si chiudevano.
 
 
 
 
-Sarai contento amico. –disse Blaise, mentre entrava in macchina sorridendo.
 
–Puoi giurarci Blay. –disse felice Draco.
 
 
 
 
Draco ne aveva passate tante, ma finalmente aveva trovato una persona che a lui ci teneva sul serio e Blaise in quanto migliore amico lo avrebbe aiutato a non finire di nuovo nei guai.
 
 
 
fine
 
Note finali:
Spero che la storia vi sia piaciuta. 
chiedo scusa se ci sono degli errori grammaticali ma sopratutto in generale ( Da considerare che non sono ne un medico ne studio medicina)
ringrazio ancora tutti per essere arrivati fino alla fine di questa storia.
A presto
Miss McCall
 
 
  
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