Film > Il Mistero Di Sleepy Hollow
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Autore: Tide    02/11/2016    1 recensioni
Alcuni episodi per descrivere il rapporto tra le sorelle Archer, l'una destinata a divenire la strega dei boschi, l'altra a inseguire la vendetta nelle vesti di Lady Van Tassel.
P.S.: partecipa alla challenge "Diamo visibilità a chi non ne ha" (salvo mia imbranataggine)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~ ABBRACCIO

Era sera, una sera nebbiosa come tante, e Mary tornava al rifugio che ormai da tanto tempo doveva dividere solamente con la sorella, portando l’acqua* da mettere sul fuoco. Si chiedeva se Crone** avesse preparato il fuoco come le aveva detto.
Ormai erano ragazze loro due. Erano cresciute sole, identiche nell’aspetto, differenti nel cuore. Mary era sempre stata la più sicura anche da piccola e al dolore aveva reagito con la rabbia e il rancore. Crone non aveva reagito nemmeno con la disperazione. Crone, una creatura innocua, sempre più lontana di giorno in giorno, di giorno in giorno più assente e distante dal mondo. Mary la osservava e sempre più spesso sentiva la solitudine e il gelo vincere anche sulla presenza della sorella lì accanto. Spesso diveniva dura con Crone. Lo faceva per costringerla ad essere presente, per impedirle di svanire anche lei, come fosse anche lei sepolta nella fredda terra dei boschi di Sleepy Hollow.
Mary diede un sospiro esasperato quando entrò nella loro dimora di fortuna. Faceva freddo, il fuoco era spento, l’ambiente era illuminato da una sola candela e Crone sedeva sul proprio giaciglio.
“Il fuoco, Crone!” esclamò Mary posando la pentola d’acqua e correndo ad armeggiare presso il caminetto “Ti avevo detto di accendere il fuoco!” disse ancora mentre una fiammella cominciava a danzare nel focolare. La sorella non rispose. Mary si voltò e vide Crone ancora immobile al suo posto
“Crone, mi hai sentito?” domandò spazientita. Ancora nulla. Mary raggiunse in fretta la sorella, la prese per il braccio e la scosse, mettendosi di fronte a lei, proprio davanti ai suoi occhi spalancati
“Crone! Sorella!”
Crone reagì appena e solo dopo un istante. Strinse gli occhi come per mettere a fuoco l’immagine della sorella.
“Chi sei tu?” chiese infine.
Mary s’irrigidì, paralizzata da un orribile senso di gelo, poi mollò il braccio della sorella e corse via.
Il buio stava calando e la nebbia le entrava nelle ossa, ma lei correva guidata da un pensiero folle e senza aver la forza di vergognarsene. Lasciava che nella sua mente vi fosse solo l’insensato desiderio d’essere abbracciata, stretta da braccia forti che potessero proteggerla e non potessero abbandonarla.
Raggiunse in fretta quell’albero nero che dopo dieci anni era diventato imponente e contorto. Senza nemmeno rallentare s’arrampicò sulle radici e si gettò a terra raggomitolandosi intorno alla spada conficcata nel terreno. Piangeva di rabbia e d’improvviso rise disperata. Oh, sì, era follia, follia, ma le sarebbe andato bene persino l’abbraccio del Cavaliere. Lei era giovane e bella, perché non avrebbe dovuto abbracciarla? In quel momento avrebbe offerto volentieri il proprio corpo per essere stretta dalle braccia sicure di un uomo. Follia, ma non aveva posto migliore dove cercare che la tomba di un mercenario.

Crone camminava con esasperante lentezza, lo sguardo fisso avanti, come non fosse la vista a guidarla tra gli alberi, la nebbia e i raggi di luna. Con sé portava una coperta.
Quando arrivò all’albero si avvicinò lentamente, salì dove la sorella giaceva addormentata, tremante per il freddo, le si inginocchiò di fianco e la coprì col panno.
Mary si svegliò e fu sorpresa sia di vedere Crone, sia d’essere davvero lì.
“Che ci fai qui, Mary?” chiese quieta Crone
“Mi riconosci adesso.” Osservò Mary vagamente risentita, sollevandosi a sedere e stringendosi nella coperta “E che vuoi che faccia?” proseguì “Nulla, ecco.”
“Perché sei venuta qui?” chiese ancora la sorella
“Dove andavo altrimenti? In paese?”
Crone alzò lo sguardo sui rami neri dell’albero e li fissò alcuni istanti, poi sospirò sconsolata.
Mary si alzò
“Su, Crone, andiamo.” Ordinò. La sorella obbedì e si avviarono dividendo la coperta.
Mary diede un ultimo sguardo all’albero. Sì, stava perdendo anche sua sorella, ma avrebbe avuto il Cavaliere e se non c’erano più abbracci per lei, sarebbe stata la vendetta a scaldarla.    



Note:
* In realtà nel rifugio ci sarebbe una sorte di polla d'acqua, ma vista la disinvoltura con cui nel film la strega del bosco vi getta il cadavere di un pipistrello mi ha fatto pensare che non fosse potabile ...
** In teoria "Crone" non sarebbe un nome, ma sta a indcare una figura del folklore che può essere sommariamente definita come una maga dei boschi. Ho deciso di usarlo anche come nome per il personaggio.

   
 
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