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Autore: Iron_Captain    02/11/2016    4 recensioni
Un killer misterioso che sta terrorizzando la città... Una verità che sconvolgerà la vita di Judy... Cosa accadrà e come riuscirà Judy Hopps ad affrontare e gestire queste situazioni?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1: Rapina

Era circa mezzogiorno, e la polizia era ancora appostata davanti alla banca in cui stava avvenendo la rapina. Si erano sentiti diversi spari, durante i quali si temeva che fosse scappato il morto. I ladri erano quattro e utilizzavano armi d'assalto di calibro 50. La situazione era difficile: più passava il tempo, più si temeva che potesse sfuggire di mano. Erano presenti tutti i migliori agenti, incluso il Capitano Bogo.
I criminali avevano detto alla polizia di non fare irruzione e di mettere a disposizione un elicottero con cui poter fuggire. Se quelle richieste non fossero state rispettate, avrebbero ucciso gli ostaggi.
I poliziotti erano in ansia, inclusa la coniglietta Judy Hopps, che continuava a chiedersi quando sarebbe terminata questa crisi.
“Vedrai che finirà bene.” disse Nick avvicinandosi alla sua partner e passandole un fazzoletto.
La sua collega lo prese rapidamente e si asciugò il sudore.
“E se ti sbagli?” chiese Judy, convinta che sarebbe successo qualcosa di brutto da un momento all'altro.
“Io non sbaglio mai, Carotina.”
Era un bene che ci fosse un collega che anche nelle situazioni più difficili riusciva a tranquillizzare la sua migliore amica.
Il Capitano Bogo, che non voleva irrompere nell'edificio con il rischio di ferire o uccidere gli ostaggi, attendeva con enorme ansia l'arrivo dei rinforzi da parte della SWAT.
All'improvviso gli agenti sentirono uno sparo che li mise immediatamente in allerta, riparati dietro le loro auto e con le armi puntate verso l'entrata dell'edificio. Successivamente ce ne furono altri; tuttavia nessuno diretto a loro. Dall'ingresso della banca comparve un giaguaro con una pistola in mano che indossava una camicia bianca, i pantaloni e la giacca neri. Dopo aver frantumato il vetro della porta girevole, il mammifero cadde a terra senza vita. Dopo aver imbottito di piombo quel predatore, i criminali aprirono il fuoco contro la polizia nel tentativo di farli rimanere appostati dietro le loro auto. I ladri non erano altri che due grossi ippopotami vestiti completamente di nero, e ovviamente con i passamontagna. Le loro armi erano talmente potenti da riuscire a scalfire facilmente gli sportelli delle volanti come se fossero fatti di cartone ruvido.
Judy, vedendo in quale situazione si trovava insieme ai propri colleghi, decise di voler raggirare i malviventi e la loro raffica di colpi. Sfruttando a proprio vantaggio il fatto che i ladri erano impegnati a sparare al resto dei poliziotti e sapendo che la maggior parte degli animali di dimensioni colossali non prestavano attenzione ai mammiferi più piccoli, si sporse dall'angolo della macchina e iniziò a sparare una raffica di colpi. Nel momento in cui i due malfattori si ripararono dietro le pareti, per i poliziotti arrivò il momento di rispondere al fuoco. Consapevole che avrebbero preferito aspettare i rinforzi, e che quindi non avrebbero fatto subito irruzione, la piccola agente si mise a correre più in fretta che poteva; e nonostante le era sembrato di aver udito le voci dei propri colleghi, ed in particolar modo del capitano Bogo, nel bel mezzo della sparatoria decise di ignorarle e di irrompere nella banca. Una volta arrivata nel vicolo a fianco si accorse di non essere in compagnia del proprio partner: o non era riuscito a raggiungerla, o aveva preferito non rischiare la propria vita, dal momento che era suo solito essere una volpe molto prudente. Mentre alle proprie spalle si continuarono a sentire gli spari, Judy percorse per qualche metro il vicolo fino a vedere la porta di servizio, usata soprattutto per le uscite di emergenza; essendo progettata per i mammiferi di grandi dimensioni, corse verso la parete alle proprie spalle ed effettuò un salto acrobatico che le permise di raggiungere la maniglia. Una volta aperta avanzò cautamente con l'arma puntata in avanti attraverso il lungo corridoio illuminato da alcune luci fioche, fino a raggiungere dei gradini di una scala. Dopo aver raggiunto il piano sottostante, si accorse di trovarsi in una specie di sgabuzzino, in cui si trovavano il carrello delle pulizie, la cassetta del pronto soccorso, e i vari tipi di detersivi posti sopra delle mensole. Davanti a sé c’era una porta, dietro la quale provenivano diversi rumori e voci.
“Sbrigati! Gli sbirri irromperanno da un momento all'altro!”
La piccola agente intuì subito che erano i criminali. Decisa a volerli fermare subito e a non aspettare l'arrivo della SWAT e degli altri colleghi, effettuò un balzo per afferrare la maniglia della porta. Una volta aperta, saltò giù e andò a riprendere la propria mitragliatrice. Come aveva previsto, l'altro grosso mammifero, un elefante, prese la sua arma e sparò verso la porta che si era aperta, senza prevedere che ad aver fatto irruzione era una coniglietta, che dopo essersi riparata dietro ad essa si sporse e sparò al ladro, il quale cadde pesantemente a terra senza vita. Guardandosi attorno si accorse di trovarsi nella stanza dalla quale si accedeva al caveau. Avanzò cautamente, con l'arma caricata, consapevole della presenza dell'altro criminale, che probabilmente stava aspettando il momento giusto per tenderle un agguato da dietro l'angolo a sinistra, dove si trovavano le scale che conducevano al piano superiore, dove si trovavano gli altri suoi complici e gli ostaggi in attesa di essere salvati. Ben presto Judy capì di aver commesso un grave errore: aveva prestato troppo attenzione verso quell'angolo, credendo che il ladro era di grosse dimensioni, quando invece il mammifero in questione era di piccole dimensioni, ed aveva usato il corpo dell'elefante ucciso per nascondersi; infatti approfittò della distrazione della poliziotta per uscire allo scoperto e spararle contro con un fucile a pompa MP 7. La coniglietta, anche se colta alla sprovvista, ebbe la prontezza di rispondere al fuoco; tuttavia non riuscì ad evitare la pallottola che andò a conficcarsi sul petto, vicino al cuore. Nonostante iniziò a vedere in modo sfocato il malvivente e l'ambiente circostante, continuò a sparare finché non cadde a terra. Non riuscì a capire se era riuscito a scappare, ma cominciò a sentire gli spari al piano superiore che diventavano più forti, e anche delle voci che non riusciva a riconoscere. Ad un tratto le parve di sentire la voce di Nick che in preda al panico la stava chiamando…poi chiuse gli occhi.

Angolo Autore
Alla fine non ce l'ho fatta a iniziare anche questa fanfiction. Dal momento che ci tengo molto, la aggiornerò piano piano, quando sarò sicuro di ciò che scrivo. So che mi ucciderete quando pubblicherò alcuni capitoloi, ma vi assicuro che è una bella fanfiction questa…
Buona lettura

   
 
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