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Autore: Sairakh13    03/11/2016    0 recensioni
Tratto dalla storia:
Non era la prima volta che Gray Fullbuster non riusciva a prendere sonno, il bambino soffriva di insonnia dovuta agli incubi. Ogni notte sognava il momento in cui aveva perso i suoi genitori a causa di quel demone che aveva portato via la sua infanzia. Ul ormai conosceva bene il suo piccolo allievo e sapeva cosa lo tormentava anche se lui era molto orgoglioso per dirglielo apertamente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Silver, Ul
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Una silenziosa promessa.




Un bambino camminava per le vie di una piccola città a passi lenti. Non poteva avere più di nove anni, i suoi capelli neri gli ricadevano davanti ai suoi occhi neri infastidendolo ma l'unica cosa che faceva era quella di sbuffare continuando a camminare ignorando gli sguardi delle persone. Il suo viso non era per niente spensierato, era cupo e triste. A guardarlo la gente poteva pensare che il bambino era stato rimproverato per qualche marachella, ma quel bambino dagli occhi vuoti soffriva e nessuno era in grado di vederlo. Che problemi poteva avere un bambino?
Il ragazzino continuò a camminare fin quando la luna apparve  nel cielo prendendo il posto del sole. Non avendo una casa, aveva pensato di chiedere alloggio a qualcuno ma aveva subito eliminato quell'idea. Non voleva avere la pietà degli altri. Si rannichiò per strada cercando di riscaldarsi dal freddo, aveva anche fame ma cercò di pensare ad altro.
In quel preciso momento una donna alta percorreva le strade con due sacchi pieni di cibo a casa. Aveva dei cortissimi capelli dal colore viola scuro , la cannagione chiara e dei grandi occhi neri.
"E' davvero bellissima" pensò il bambino vedendola. Era rimasto incandato dalla sua bellezza, era bella quasi come sua madre.
-Deliora-. Disse quella parola così piano che sembrava un sussurro ma la donna lo senti comunque fermandosi e irrigidendosi. Come poteva quel bambino pronunciare il nome di quel demone?
Si inginocchiò arrivando alla sua altezza , e con una mano gli accarrezzò teneramente i capelli ribelli.
-Ehy cosa fai lì a terra? Io mi chiamo Ul, tu invece?-
Il ragazzino incrocio gli occhi della donna e delle calde lacrime scendevano lente dai suoi occhi. Orgoglioso com'era, le asciugò rapidamente con il braccio per poi girare la sua testa dall'altra parte.
-Gray Fullbuster-
-Bene Gray vieni con me-
Ul trascinò il bambino con se prendendolo per il cappuccio del suo giubotto mentre lui continuava a dimenarsi e ad urlare.

....

Non era la prima volta che Gray Fullbuster non riusciva a prendere sonno, il bambino soffriva di insonnia dovuta agli incubi. Ogni notte sognava il momento in cui aveva perso i suoi genitori a causa di quel demone che aveva portato via la sua infanzia. Ul ormai conosceva bene il suo piccolo allievo e sapeva cosa lo tormentava anche se lui era molto orgoglioso per dirglielo apertamente.
-Fai di nuovo quei sogni vero?-
Gray non rispose, e cercando di evitare lo sguardo della sua maestrà, girò il viso dalla parte opposta coprendosi il più possibile con le coperte. Non voleva farsi vedere debole dalla sua maestra, voleva che lo vedesse forte in modo da insegnarli le tecniche più potenti che conosceva così da battere Deliora.
-Ho capito, rimarrò qui fin che non ti sarai addormentato.-
Gray continuò a non rispondere ma silenziose lacrime scorrevano sul suo viso. Ul gli accarrezò la schiena e il bambino continuò a piangere silenziosamente e dopo vari minuti si addormentò cullato da quel silenzioso affetto materno che tanto gli mancava.
Ul sospirò, quel bambino gli ricordava sua figlia Ultear che purtroppo aveva perso qualche mese fa. Per lei fu un dolore atroce, non sapeva nemmeno come aveva fatto a vivere in quei mesi, forse fu grazie a Gray e Leon che riuscì a continuare a vivere. Quel ragazzino dai capelli neri stava soffrendo molto, e lei voleva aiutarlo, voleva distruggere l'oscurità presente nel suo animo.
I suoi pensieri vennero interotti quando Gray cominciò a tossire e ad agitarsi nel sonno.
Ul si alzò dalla sedia e toccò la fronte del bambino.
-Scotta, come ho fatto a non accorgemene prima?-
Quella notte, la donna decise di rimanere accanto al suo allievo cercando di fargli scendere la febbre sperando che la febbre non fosse causata dai suoi poteri.
Passò una settimana e ancora Gray non era guarito, anzi la febbre continuava ad alzarsi. Ul non voleva portarlo in ospedale, ma non aveva altra scelta. Questa volta però gli sarebbe rimasta accanto, non lo avrebbe lasciato solo.
Ul mise in un borsone tutto quello che le poteva servire, ora doveva solo trovare qualcuno che badasse a Leon.
Dopo aver lasciato Leon da una sua vicina di casa, si diresse in ospedale tenendo Gray fra le sue braccia.
-Gray, tranquillo riuscirò a farti stare meglio.-
...
Ur si ritrovava ancora una volta ad aspettare una risposta. Era la seconda volta che veniva in quell'ospedale e aveva paura che Gray avesse lo stesso problema che aveva sua figlia. Il suo corpo non era in grado di sopportare tutto quel potere che possedeva e Questa volta però non l'avrebbe abbandonato nemmeno sotto tortura, sarebbe rimasta sempre con il suo allievo.
-Posso sedermi qui?-
-Si faccia pure.-
-Devo ringraziarla.-
Ul sollevò lo sguardo incontrando l'uomo che era seduto accanto a lei. Non poteva avere meno di trent'anni, assomigliava molto a Gray, gli occhi e i capelli erano identici a quelli del bambino, e metà del suo viso, era attraversato da una lunga cicatrice.
-E di cosa?-
Ul aveva già capito tutto. Possibile che quel uomo fosse il padre di Gray?
-Stai facendo davvero tanto per lui.-
L'uomo disse quella frase con tristezza cosa che non sfuggì alla donna ma voleva sapere perchè quell'uomo triste e amareggiato non poteva stare con suo figlio.
-Non puoi stare con lui? Tuo figlio sta soffrendo in questo momento e poi sta diventando davvero forte anche se ne ha di strada da fare.-
-Non voglio dargli false speranze, non voglio nemmeno che mi veda. Lo stai addestrando bene, a volte vedo i vostri combattimenti, sei severa con lui e questo gli servirà. Sono sicuro che un giorno mi supererà.-
Meglio non fare altre domande, aspetterò che sia lui a parlarmene pensò la maestra.
-Ul-
L'uomo la guardò con sorpresa, non si sarebbe aspettato che la donna si sarebbe presenta.
-Silver Fullbuster. Sai che sei davvero una donna carina?-
-Me lo dicono in molti.-
La donna sospirò, eccone un altro uomo che ci provava con lei.
Silver posse a Ul un nastro rosso che legò al suo polso forfando un fiocco.
-Mi faresti un favore? Non dire niente a Gray, gli parlerò io quando sarà più grande. Tieni il fiocco al polso, quando lo guarderai penserai alla mia promessa.-
Capì immediatamente cosa intendeva dire, lo capì dai suoi occhi e felice di aver aiutato almeno il padre del suo allievo annuì accettando quella silenziosa promessa.

.....

Era passato un mese e Silver e Ul ogni tanto si vedevano. La donna lo teneva sempre aggiornato parlandogli spesso e volentieri di suo figlio e Silver era contento di sapere che finalmente suo figlio stava bene e che continuava a vivere. I due non parlavano solo di Gray, ma anche dei loro interessi.
Con tanta insistenza, Silver era riuscito ad uscire con Ul portandola anche in un ristorante offrendole la cena.
Era l'occasione giusta per parlarle. Sapeva bene che fra i due era nato qualcosa e lui non si poteva permettere di provare qualcosa per qualcuno.
Sconsolato aveva deciso di invitarla a cena per poterle parlare in tranquillità, sperando che lei capisse e che non soffrisse più del dovuto.
Ul intanto era un po' nervosa, quel pomeriggio i suoi allievi l'avevano presa in giro. Sapevano  che la loro maestra si era sistemata a dovere perchè aveva un appuntamento romantico e quindi per loro era una buona occasione per prenderla in giro mettendo anche in scena una bella scenetta romantica. Contraria a quella scenetta, con tutta la calma che possedeva li fece rigare dritto nella loro camera e dopo molte raccomandazioni era uscita di casa.
Ci mise poco ad arrivare e un lieve rossore si formò sulle sue guance quando vide Silver vestito in modo elegante.
Anche l'uomo era rimasto incantato dalla sua bellezza. Ul aveva indossato un bel vestito rosso con una scollatura a forma di cuore e al suo polso, aveva ancora il fiocco che Silver le aveva dato quel giorno quando si erano incontrati in ospedale. Silver indossava dei semplici jeans eleganti abinati a una camicia bianca.
Quando entrarono nel ristorante, gentilmente la invitò a sedere e inattesa di essere serviti cominciarono a parlare amichevolmente del più e del meno. Continuarono a parlare anche dopo mentre mangiavano, soffermandosi di tanto in tanto a guardare negli occhi l'altro. Dopo aver pagato decisero di camminare un po' per la città. Fra i due si era instaurato un bel rapporto in quel mese e si vedevano quasi ogni giorno anche se per poco. Ul aveva moltissimi impegni e SIlver doveva stare attento a non farsi vedere da sua figlio, impresa quasi impossibile visto che il ragazzino voleva sempre allenarsi con la sua maestra. Ogni minuto per loro era prezioso ma quella sera era speciale, si sentivano bene e dopo molto tempo nessuno dei due stava soffrendo.
Arrivati in un si misero comodi su una panchina. Silver cominciò ad incupirsi, sapeva che doveva parlarle e che quel momento era arrivato.
-Ul ascolta, probalbilmente questa sarà l'ultima volta che mi vedrai. Se fosse per me, rimarrei per sempre al tuo fianco ma non posso, io non sono vivo, sono già morto e non so quano morirò di nuovo.-
Ul ascoltò in silenzio. Rimase immobile con lo sguardo fisso nel vuoto a continuò ad ascoltare quell'uomo anche se non riusciva a credere a quello che sentiva. Ora comprendeva a pieno il dolore che provava quell'uomo. Non poteva stare con suo figlio, non poteva parlargli ne tantomeno abbracciarlo, poteva soltando vederlo di nascosto perchè alla fine era già morto.
Perchè non riusciva ad accettarlo? Forse perchè lui era seduto accanto a lei. Qualcosa dentro di lei si ruppe. Non voleva più lasciare le persone che amava ed era stanca, di soffrire.
Perchè la vita si prendeva il gioco di lei?
-E per questo che non mi farò più vedere. Starò lontano da Gray e da te anche se vorrei passare la mia vita con te e mio figlio, non voglio farti soffrire e non so per quanto tempo ancora il mio corpo reggerà. Io amo ancora Mika e non potrò mai dimenticarla come tu ami il tuo ex marito. Devo ringraziarti perchè so che crescerai Gray e so che diventerà forte e sono certo che anche tu lo sarai.-
-Quindi anche tu te ne vai? Lo immaginavo però sai sono contenta che almeno per poco sono riuscitaa a salvarti. Prima eri un uomo mezzo morto preoccupato per suo figlio straziato dal dolore, ora invece sei vivo anche se non è proprio il termine adatto.-
Silver era addolorato, forse soffriva più di lei. Aveva davvero avuto il coraggio di dirle quelle cose? Era davvero forte anche se era orgoglioso.
Sapeva che quello che provava non l'avrebbe mai detto e sinceramente non sperava nemmeno di essere ricambiata.
Silver però aveva un modo diretto per esprimere quello che provava, infatti si avvicinò velocemente al suo volto e lasciò sulle sue labbra un piccolo bacio.
-So che manterai la promessa.-
Silver sparì lasciando la donna da sola.
Ul non credeva a quello che le era successo, si era ritrovata fa sola il quel parco seduta su una fredda panchina. I suoi occhi ricadderò sul suo polso. Il fiocco era ancora lì. Coscente di quello che era successo, si alzò lentamente e comincìò a percorrere la strada verso casa sua. I suoi occhi, era lucidi e piccole goccie di acqua salata percorrevano il suo volto. Aveva dimenticato da quando tempo non piangeva, ma continuò a farlo silenziosamente.
Quella notte Ul pianse ma sapeva che era tutto vero.
Sapeva che avrebbe mantenuto quella silenziosa promessa.




Angolo autrice:
Buona sera a tutti, scusatemi se ci sono errori ortografici, se ci sono aiutatemi a correggerli :) . Questa storia partecipa ad un contest  su una pagina fb di fairy tail. Spero vi piaccia. Sayonara!
  
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