Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Sharazad_90_    04/11/2016    1 recensioni
Piccola FF su un Tyrion bambino
"Non commiseratevi mio Signore ma ringraziate gli Dei per essere quello che siete. La vita può regalare grandi soddisfazioni a chi è nato come noi. Basta solo saper aspettare"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La (s)fortuna di essere nato nano

 

 

 

I raggi del sole morente e il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, quel pomeriggio di fine estate, regalano al cortile di Castelgranito, dimora di una delle più potenti e temute famiglie dei sette regni, i Lannister, un' alone di pace e serenità difficile da trovare in altri luoghi.

Il tintinnio delle spade riecheggia nel cortile seguito dal suono di risate ed esclamazioni di divertimento.

Tutti lì sembrano allegri e desiderosi di affrontare le sfide che il futuro gli riserva. Tutti tranne quel bimbetto dalle gambette corte seduto in disparte in un angolo.

Ignorato e lasciato da solo, si concedeva la compagnia dell'unico essere che sembrava curarsi di lui: se stesso.

Talmente abituato ad intrattenersi per conto proprio ormai sembrava non avere più bisogno della compagnia e delle attenzioni degli altri.

Eppure…

Eppure gli sarebbe piaciuto che qualcuno ogni tanto gli avesse rivolto la parola, che gli avesse chiesto come stava, magari anche solo per semplice cortesia.

Ma gli altri sembravano non notare nemmeno la sua presenza, scansandolo ed evitandolo come se fosse il più insignificante degli esseri della terra e non l'erede di una facoltosa famiglia che governava una fetta importante dei sette regni.

Troppo orgoglioso e cocciuto per dar loro a vedere il suo disaggio il ragazzino però se ne dispiaceva, piangendo in segreto la notte nel buio delle sue stanze.

Tutto questa sua testardaggine però non aveva fatto altro, nel corso degli anni, che accrescere negli altri la diffidenza nei suoi confronti, aumentando così la sua solitudine.

-Vi divertite nell'osservare gli allenamenti mio signore?-

Quella voce lo distolse dai suoi pensieri e lo riportò alla realtà.

-Si… o meglio, no- riuscì solo a rispondere sperando di mascherare il suo disagio.

Avrebbe preferito mille volte essere alto e prestante come suo fratello Jamie, che in quel momento si stava allenando nello spiazzale, per prendere parte agli allenamenti, invece di essere un semplice ed ignorato spettatore.

A Jamie era concesso sempre tutto. Onori e gloria, mentre al lui erano riservati solo insulti e risatine divertite, molto spesso celate sotto falsi sorrisi.

Per non parlare poi della questione “ragazze”! Tutte erano attratte dal suo bello e sfacciato fratello maggiore, mentre ignoravano completamente lui che, nonostante ciò, aveva sviluppato un'interesse precoce per l'altro sesso.

L'uomo che gli aveva rivolto la domanda sorrise tra se divertito.

Quel ragazzino era proprio cocciuto. Un vero Lannister, anche se suo padre sicuramente non doveva pensarla così.

“Tutti i nani non sono che bastardi agli occhi dei loro padri” si ripeteva infatti tra se il piccolo nel vano tentativo di giustificare suo padre ogni volta che ne riceveva l' ennesima mortificazione.

-E allora perché vi ostinate ad assistervi mio signore?- chiese allora lo sconosciuto con tono interessato.

-Perchè avvolte mi piace immaginare di essere diverso da quello che sono per poter fare le cose che fanno gli altri- rispose il piccolo nano istintivamente, sapendo purtroppo che quella era la verità.

-Ma voi dovete essere grato agli Dei per la vostra diversità mio signore! Guardatevi intorno...tutti quelli che vi circondano sono così banali e scontati! Voi invece non lo siete affatto- .

Solo allora Tyrion si voltò a guardare l'uomo che gli aveva rivolto la parola.

Era il nano che con le sue risa e le sue burle aveva allietato il banchetto allestito la sera precedente nella sala grande del castello.

Il piccolo Lannister aveva, inconsciamente e senza volerlo, sviluppato nei confronti degli altri esseri come lui una sorta di antipatia, anche se nella sua ancora breve vita ne aveva incontrati veramente pochi. Quei pochi però li erano sembrai così ostinati a compiacere gli altri e rassegnati alla loro condizione da suscitargli un leggero disgusto.

Lui no. Lui non voleva essere così. Non voleva cambiare il suo essere per piacere a chi sembrava non interessarsi di lui, non voleva essere diverso da com'era solo farsi accettare dagli altri.

Il nuovo arrivato dovette leggere in quegli occhi così vispi ed intelligenti quel suo disaggio perché sorrise sarcastico.

-Cosa vedete di fronte a voi mio piccolo signore?- chiese quindi sedendosi a suo fianco.

Il piccolo Tyrion riflettè un po' prima di rispondere.

-Vedo tanti giovani che non devono far niente per essere accettati ed amati dai loro padri e dagli altri- rispose infine sospirando un po' annoiato mentre si chiedeva cosa quel nano sbucato dal nulla volesse realmente da lui.

-Volete sapere cosa invece vedo io? Vedo tanti giovani uomini di cui l'esistenza e così scontata e banale da darmi il disgusto! Credete a me… tra vent' anni saranno tutti cavalieri, ammogliati e con figli e non faranno altro che rimpiangere gli anni passati della loro gioventù!- .

Il ragazzino udite quelle parole gli lanciò un'occhiata interessata. Mai nessuno si era permesso di deridere i cavalieri di suo padre in quel modo! Quel vecchio non faceva che stupirlo!

-Guardate invece voi!- continuò il nano indicandolo.

-Nessuno si accorge del potenziale che avete dentro e proprio per questo un giorno li stupirete tutti. Non commiseratevi mio Signore ma ringraziate gli Dei per essere quello che siete. La vita può regalare grandi soddisfazioni a chi è nato come noi. Basta solo saper aspettare- .

Quando Tyrion si voltò a guardarlo ik nano però era già scomparso.

Era stata solo una visone? Lo aveva forse sognato?

Il piccolo Lannister non seppe darsi una risposta, ma quelle parole, ascoltate dalla bocca di uno sconosciuto in quel pomeriggio di fine estate, si radicarono così profondamente in  lui che da quel giorno non si commiserò più per essere nato nano, ma invece cercò di sfruttare al meglio la sua condizione.

Il vecchio gli aveva detto che nessuno si aspettava una rivincita da uno come lui, ma ora il piccolo Tyrion ne era certo. La sua rivincita un giorno o l'altro sarebbe arrivata. E quando quel giorno finalmente sarebbe arrivato tutti lo avrebbero rispettato e amato per quello che era e non per quello che gli altri avrebbero voluto che fosse.

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

 

  
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