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Autore: DarkAkiko    06/11/2016    1 recensioni
Le cose sono cambiate da come le avevamo lasciate l'ultima volta: La gare per diventare regine è ricominciata dopo la non-incoronazione; adesso Chocolat ha 17 anni. ed è ritornata sulla terra, dopo un lungo, periodo di assenza: sei anni, apparentemente senza motivo alcuno.
In tutti questi anni le cose sono cambiate, e gli equilibri non sono più gli stessi. 
Nuove amicizie e nuovi amori, vecchie storie e un passato che ritorna.
Che ritorna o che non è mai stato realmente passato?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Pierre Tempête de Neige, Vanilla Mieux, Yurika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Salve a tutti :)
Spero che la storia vi piaccia
Ogni commento è ben accetto (anche i peggiori ahah)
DarkAkiko
Capitolo Uno
 
La notte del 15 settembre Chocolat Meilleur la passò in bianco, quella mattina sarebbe ritornata sulla Terra, dopo sei anni di assenza.
Erano le sei di mattina, quando, la sua amica Marille si alzò dal letto, per andare da lei e porle una tazza di tè fumante.
Marille l’aveva conosciuta quattro anni prima, e d’allora erano diventate inseparabili, ella aveva tre anni in più, ma tale differenza non la sentivano minimamente, del resto Chocolat era maturata molto nel suo percorso.
-A chi stai pensando?- le chiese mentre sorseggiavano del tè, appoggiate al davanzale della finestra
-Lo sai-
-Vanilla, Houx e Soul?- la ragazza sospirò, come la conosceva Marille, mai nessuno mai –Ascoltami Chò, sei cambiata tantissimo in questi anni, e te lo potrebbero confermare tutte le persone che hai conosciuto da quando sei qui, sei maturata come non ho mai visto , sei una ragazza forte e piena di energie, e soprattutto non ti devi abbattere, lo sai che sei migliore, di tutti loro messi insieme!-
-Hai ragione Marille, grazie, ne avevo bisogno, è solo che non ho dormito.  Ma tranquilla niente e nessuno mi abbatte-
-Ecco così ti voglio! Vanilla sarà verde d’invidia quando ti vedrà!- le due ragazze scoppiarono a ridere
-Ora meglio che vada a prepararmi- così Chocolat andò nella sua camera, ma mentre si stava vestendo, un’agitata Marille entrò di colpo nella stanza agitando il Wizard, il giornale ufficiale di Extramondo, ogni mago, strega o malefico che fosse leggeva il Wizard, perfino tutti coloro che si trovavano sulla Terra!
-Non ci posso credere! Devi. Assolutamente. Leggere.- Chocolat prese il giornale e lo lesse distrattamente, era l’articolo che riguardava i maghi più potenti di tutto il loro mondo, ipotetico ovviamente, ma in tanti secoli, era capitato molto raramente che si fossero sbagliati
-No aspetta mi sa che non ho letto bene! Perché c’è il mio nome su quest’articolo? E perché sono la prima nominata?-
-Forse perché sei la migliore di tutti anche in questo campo! Lo sapevo! Lo sapevo!- gridò iniziando a saltellare per la camera
-Dio Marille calmati! Si sarà sbagliato di sicuro!-
-No, non sbaglia mai-
-Senti lasciamo perdere queste sciocchezze! Vorrei venissi con me, mi mancherai Marille-
-Anche tu- ammise lasciandosi andare alle emozioni tanto che una lacrima solcò il suo viso, non erano mai state lontane e orami vivevano nella stessa casa da ben quattro, lunghi, anni; le due si abbracciarono, poco prima che Chocolat si teletrasportasse sulla Terra, ogni volta che usava questo, fantastico, trucco, si ricordava di Vernus, uno stregone che un tempo aveva il cuore nero, purificato da Chocolat, che, appunto, gli aveva insegnato tale magia.
 
Si guardò in giro, era difronte alla sua vecchia casa, ma invece di entrare, vi passò affianco non curante e si diresse verso la scuola, erano le otto e il cortile pullulava di persone, tanto che Chò chi chiese quanti fossero, quando entrò nel cortile, vide molti volti noti, come ad esempio Akira, e notò quanto fossero cambiati col tempo, quanto tempo era stata lontana da i suoi amici, certo ora ne aveva trovati di nuovi, e non pochi, ma certamente rivederli le fece ricordare i tempi passati, di quando era ancora amica con Vanilla, Houx e Soul, e di quando, soprattutto era innamorata di Pierre; quello stesso Pierre che adesso si trovava a pochi passi da lei.
Ma Pierre non avrebbe dovuto finire la scuola l’anno prima?
Chocolat non sapeva che fare, non si sarebbe mai immaginata di vedere Pierre. Non le sarebbe neanche mai venuto in mente. Si soffermò sulla figura del ragazzo, era cambiato anche lui, era diventato più alto, spalle larghe e una caratteristica camicia che non lasciava nulla all’immaginazione; dietro di lui scorse Vanilla, Soul e Houx, le parse molto strano, anzi, pensava di essere capitata proprio in un mondo parallelo.
Ma no, era nel mondo normale, altrimenti Pierre non avrebbe avuto un cuore nero, come invece era; lo stesso, al contrario, per gli altri tre.
Il mondo era come se si fosse fermato intorno a lei, ma no, non avrebbe vacillato, era cambiata, non era più una bambina, aveva sofferto abbastanza per quell’amore, per quell’amicizia.
 
Le cose erano cambiate è vero.
Ma era cambiata anche lei
Soprattutto lei.
 
Gli passò di fianco, senza degnarlo di uno sguardo, sotto gli occhi di tutti, di tutti coloro che l’avevano riconosciuta, dirigendosi verso l’entrata della scuola, avrebbe dovuto firmare dei fogli, avrebbe pensato dopo a tutto.
Dopo dieci minuti entrò nella sua classe accompagnata dal professore di turno
-Bene ragazzi, questa è Chocolat Meilleur, è arrivata da poco qui in città, prego, prendi posto- disse poi guardandola
-Buongiorno, spero di trovarmi bene qui con voi- la ragazza sorrise, e dopo aver catturato i primi cuori, trovò un posto nell’ultima fila vicino alla finestra e si sedette lì, ad ascoltare le varie lezioni, mentre con la testa, era da tutt’altra parte, tanto che, non si accorse della campanella che segnava l’inizio della pausa pranzo.
-Chocolat non si saluta più?- gli chiese retoricamente Akira, prima di stringerla ed abbracciarla
-Akira! Come stai?-
-Io benissimo e te? Sono passati sei anni da quando sei andata via! Mi devi raccontare che fine hai fatto!-
-Sono stata da alcuni parenti, molto lontano da qui, però eccomi, ora sono qui- disse mentendo, ma piena di energia
-Che piacere vedere che non sei cambiata per niente! Comunque ci vediamo dopo, devo andare dalla mia ragazza adesso-
-Allora corri da lei!-
-Ci vediamo dopo Chò- il tempo di salutarlo, che il banco venne circondato dagli altri compagni di classe, dopo una prima mezz’oretta tutte le presentazioni vennero ultimate; e la ragazza uscì dalla classe per fare quattro passi
 
-Che noia, quando finisce questa giornata, ho cose più importanti da fare!-
-Ma come Chocolat non eri tu quella sempre di buon umore?-  chiese retoricamente qualcuno, una voce, purtroppo inconfondibile per la ragazza, un tempo ne era follemente innamorata, si voltò, per guardare in faccia l’artefice del suo dolore, passato.
-Pierre- rispose fredda ed indifferente
-Perché sei qui?-
-Non sono cose che ti riguardano- ma il ragazzo non si arrese, voleva una risposta, non immaginava di ritrovarsela di fronte, quella mattina, l’aveva osservata, era cambiata così tanto: non aveva più quel ridicolo ciuffo in aria fermato da un’altrettanta ridicola mollettina a forma di cuore, ma bensì, i suoi capelli erano lasciati sciolti, con una riga leggermente spostata verso destra, i suoi occhi, nonostante fossero truccati perfettamente, erano rimasti sempre gli stessi, anche se poteva leggere in essi il freddo, anche il suo fisico era cambiato notevolmente.
Ma ciò che era cambiato, forse più di qualsiasi altra cosa, era il suo atteggiamento.
Con lui.

-Pierre! Come mai sei qui? Non dovresti stare all’università?- chiese Vanilla avvicinandosi ai due, senza degnare neanche di uno sguardo la rossa
-Dovevo accettarmi di alcune cose- rispose secco lui
-Dai andiamo, non avrai intenzione di parlare con- si girò verso Chocolat, e la guardò dall’alto verso il basso, con fare disgustato –Con questa-
-Puoi stare tranquilla. Quindi Pierre perché non vai via?-
-Come hai fatto tu sei anni fa?-  Chocolat non poteva credere di aver udito tali parole, non se n’era andata per suo volere, o meglio, non completamente, il primo vero motivo era allontanarsi da lui, l’aveva fatta stare talmente male, ma non volle ripensare a quel periodo, no, aveva fatto tanta fatica per buttarselo alle spalle, non voleva ricaderci.
-Si, esattamente come ho fatto io Pierre-  i due si allontanarono, ma entrambi sapevano che non sarebbe finita lì.
Le successive ore passarono in fretta, e una volta raccolte le sue cose, si diresse verso l’uscita della scuola, per andare nel suo nuovo appartamento.
Si, aveva deciso di cambiare casa, anche se, prima avrebbe dovuto ripassare nell’altra casa, per prendere delle cose.
 
-Chocolat! Aspetta!- la chiamò una ragazza, un’altra voce inconfondibile, era sgomentata, altra cosa che non avrebbe mai immaginato
--Yurika!- Chocolat si voltò di scatto, ma non ebbe il tempo di concentrarsi sulla sua figura, che Vanilla la raggiunse
-Perché sei tornata Chocolat?- le chiese colma di rabbia e odio
-Sono per caso affari tuoi?-
-Hai ragione, non mi interessa minimamente, e non mi interessa cosa hai fatto in sei anni, sta di fatto che senza di te stiamo meglio, quindi vedi di non rovinarci la vita-
-Puoi stare tranquilla, farò di peggio, ignorarvi completamente-  la ragazza andò via di corsa, e raggiunse i suoi amici, mentre una confusa Chocolat era ferma immobile
-E’ un mistero-
-Cosa? Ritrovare Pierre a scuola e con Vanilla e gli altri due? –
-Buongiorno Yurika, si in effetti è abbastanza confusionaria la cosa-
-Buongiorno a te. Ti va di andare a prendere un tè al bar qui vicino? Si chiama Maddic, è molto carino-
-Oh, ehm,  si certo. – le due s’incamminarono in silenzio, fin quando Chocolat, stanza e ancora più confusa, prese parola, poco prima di arrivare davanti la porta del bar
-Posso sapere come mai mi hai invitata? Non c’è mai stato buon sangue tra di noi-
-Sapevo che me l’avresti chiesto, vieni, sediamoci- disse spostando una sedia e sedendosi ad un tavolino, poi riprese parola –Hai ragione, a dir questo, io ti ho sempre invidiata, per il tuo rapporto con Pierre e altre cose, ma col tempo, le persone cambiano, a volte migliorano, e con te volevo rimediare-
-Oh beh, puoi star tranquilla, nessun rancore- disse scherzando, dopo poco le due ordinarono due tè
-Ti sembra strano che quei quattro stiano insieme vero? -
-Si, decisamente, sono passati così tanti anni- sospirò
-Sono cambiate un bel po’ di cose da quando te sei partita per Extramondo-
-Come fai a sapere di Extramondo!?- chiese, evitando di affogarsi con il tè che stava bevendo
-Sono sempre stata la confidente di Pierre, mi fece un incantesimo tanti anni fa, posso per fino andare su Extramondo sai? --
-Sono sconvolta-
-Immaginavo, comunque, tornando sicuramente a cose che t’interessano di più: evitando di sottolineare che il cuore di Pierre quando sei andata via divenne ancora più nero-
-Suppongo non sia possibile- la ragazza sospirò, e prima di riprendere a parlare, bevve un goccio del suo tè alla menta
- L’hai fatto stare male quando te ne sei andata, lo stesso Vanilla, Houx e Soul, hanno finito con l’odiarti. Tutti pensano che tu li abbia abbandonati-
-E’ facile dare la colpa a me, ma evidentemente, non hanno visto loro stessi-
-Suppongo, che tu abbia ragione, ma c’è poco da fare con quei tre-
-Hai omesso Pierre o sbaglio-
-Hai visto giusto, Chocolat, hai davvero fatto soffrire Pierre, e non poco, lui ti amava-
-Perché io no, giustamente. Non è stato lui quello deluso, e comunque non credo lui mi abbia mai amata, Yurika, non veramente-
-Credo di poterti contraddire con la massima fermezza-
-Per favore non parliamo di lui-
-Si hai ragione scusa. Beh allora raccontami di te, che hai fatto in questi sei anni?-
-Credimi, sarebbe troppo lungo da raccontare, che dici andiamo via?- la ragazza annuì, cosi una volta uscite dal bar, le due si salutarono con la promessa di vedersi la mattina successiva.
Ora per Chocolat si trattava di affrontare un’altra sfida, andare nella sua vecchia casa, a prendere varie cose, una volta arrivata ritrovò tutto com’era un tempo, non si sprecò nemmeno a salutare, specialmente udendo poi  quello che avevano da dire, salì in fretta nella sua camera, prese tutto il necessario e le mise in una valigia, piuttosto capiente, il resto delle cose le aveva già portate giorni prima, nel suo nuovo appartamento: un bilocale in un bellissimo palazzo moderno, già arredato in maniera perfetta, e tutto grazie a sua madre!
Una volta prese le sue cose, entrò nella sua nuova casa: era molto luminosa, c’era un atrio che conduceva alla cucina/salone su di un lato, difronte v’erano la sua camera e il bagno;  le pareti della cucina e del salone, che componevano la prima stanza, erano sul bejiolino, i mobili della cucina erano invece rossi laccati, difronte ai quali v’era un tavolo in legno bianco accompagnato da sedie bianche, che richiamavano i colori dei alcuni cuscini presenti sul divano, marrone chiaro, che si alternavano con quelli rossi, e di fronte un televisore, con i canali di Extramondo inclusi.
L’altra stanza era ovviamente la sua camera, al centro v’era il letto matrimoniale, a sinistra, sull’altra parete, una toeletta per il trucco e a destra del letto invece un comodino, di fronte, un armadio in finto legno sui toni del tortora e per terra vi era un tappeto pregiatissimo e, ai piedi del letto un baule magico.
Già amava quella casa.
Si sentiva a casa.              
 
 Chocolat entrò in camera, ma non fece in tempo a posare la valigia per terra che notò qualcosa di strano, e decise di aprire la finestra, nell’avvicinarsi aveva visto una macchina che volava in cielo rosso fuoco, e conosceva solo una persona che possedeva quell’arnese infernale, a detta sua, Huryah.
-Huryah!- urlò, salutandola con la mano –Sono mesi che non ti vedo che fine avevi fatto?-
-Io? E te piuttosto? Sono dovuta andare da Marille per sapere dove fossi!- disse la ragazza entrando in casa –A proposito Marille ti manda questo- disse porgendole una scatolina, che quando venne aperta rivelò una collana con un ciondolo a forma di luna
-I gusti di Marille sono sempre i migliori!-
-Dopo i miei ovvio!- disse con ovvietà, e le due ragazze cominciarono a ridere –Com’è andato questo primo giorno?-
-Ad essere sincera? Credevo di essere finita in un mondo parallelo-
-Perché?- e così Chocolat iniziò a raccontare all’amica tutto quello che le era successo quella mattina, mentre sistemava un po’ di cose nella stanza
-Non ci posso credere- la ragazza annuì, in effetti nemmeno lei –Di un po’ com’è stato rivederlo?- chiese Huryah, preoccupata per l’amica, sapeva molto bene quanto avesse sofferto in passato, le notti passate in bianco a piangere, la voglia di non uscire più di casa e di restare unicamente a letto, senza energie senza voglia di vivere, passarono mesi e mesi prima che riuscisse a riprendersi, ma ce l’aveva fatta, anche se non propriamente da sola, tutti i suoi amici, quelli che aveva conosciuto, lì, in quel primo anno, l’avevano aiutata moltissimo.
-Huryah, è stato strano, non sapevo come comportarmi, ma ho smesso di stare male, posso trattarlo con indifferenza, per fino con odio, come ti ho detto di aver fatto, posso riderci sopra lo sai, ma voglio essere sincera con me stessa, Pierre sarà sempre il mio tallone d’Achille-
-Si, purtroppo lo so, tutti noi sappiamo quanto, pur essendo piccola, hai amato Pierre, ti ricordi come l’ha definito Gaito no?-
-Certo che lo ricordo, ma non pensiamoci più, è acqua passata- le due amiche rimasero a parlare ancora per qualche ora, fino allo scoccare delle 23, quando si salutarono e una stanca Chocolat, andò a dormire.
Dopo tutto, aveva davvero bisogno di dormire, non era stata per niente una giornata facile. 
  
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