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Autore: AlessiaOUAT96    06/11/2016    0 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
Traccia 25 :"Per A Halloween è l’avvenimento più importante di tutto l’anno, perché è l’unica notte in cui può rivedere B"
Parole: 644 (escluse note)
-Ed eccovi tutti qui in fila- annunciò una voce solenne proveniente da un punto indefinito in quella radura totalmente bianca e luminosa allo stesso tempo –Uno ad uno potete uscire da quei cancelli dorati e rivedere chi vi era caro in vita ma badate avete poche ore di tempo da spendere assieme-
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Finnick Odair-

“Voglio farle vedere il mare come non lo ha mai visto sotto uno stupendo cielo stellato”

Non appena vide sua moglie Annie eccitarsi e sorridere grazie allo scenario che aveva pensato, Finnick si tranquillizzò e fu felice anche lui.
***
Non appena la ragazza lo vide, il bellissimo scenario immaginato da Finnick non esistette più. C’erano solo loro due, in carne ed ossa più o meno.

-È un sogno Annie ma io sono qui- il ragazzo sapeva che doveva convincerla che fosse così altrimenti Annie sarebbe impazzita di nuovo sapendo che lui non era davvero con lei.

Lui la vedeva spesso, lei d’altro canto era rimasta sempre la stessa che ricordava e di cui si era innamorato. Lei, con i suoi occhi verde mare e i capelli scuri, lei con le sue fantasie; semplicemente lei.

Annie credette alle sue parole e di slancio si buttò tra le sue braccia, singhiozzando e piangendo come una bambina, per poi spaventarsi inspiegabilmente e ritrarsi da lui con le mani sopra le orecchie, accucciata come un cucciolo indifeso. In quel momento Annie aveva paura di perderlo di nuovo, che improvvisamente qualche creatura lo uccidesse davanti a lui, nonostante fosse un sogno, e di conseguenza rovinasse uno dei ricordi felici che solo Finnick era in grado di darle.

Temeva che qualche creatura potesse decapitarlo come il suo primo compagno nei Giochi. Temeva che improvvisamente in mare li inghiottisse entrambi, come successe quella volta con tutti i tributi nell’arena. Quei pochi secondi di paure, bastarono ad agitarla ed a spaventarla terribilmente.
 Feels like I'm frozen
Nowhere to run, nowhere to run from you
This walls are closing
Closing me in
Wearing me thin with fear

Finnick non si stupì, si avvicinò cauto a lei e le accarezzò I capelli scuri, poi la strinse a sè dicendole che andava tutto bene, che nessuno lo avrebbe ucciso. Nessuno avrebbe perso la vita in quel posto. Ecco cosa doveva fare: distrarla.

-Annie guarda il colore di questo mare, e la sabbia di questa spiaggia- prese un pugno di sabbia e lasciò che lentamente scivolasse sotto i suoi occhi. Finnick riusciva a fare in modo che la sabbia sembrasse d’argento come le stelle che brillavano in cielo. Successivamente  la lanciò via, lasciando che una leggera brezza la sollevasse e la facesse volteggiare in aria.

Annie sorrise e provò a fare lo stesso; si emozionò ancora di più vedendo cosa riusciva a fare con la sabbia e con le piccole conchiglie che trovava. Ad un certo punto, mentre danzava sulla sabbia seguendo il ritmo di chissà quale melodia, prese due conchiglie di grandi dimensioni.
Una aveva delle sfumature rossicce e l’altra dorate. Le posizionò per terra, una accanto all’altra, poi trovò un’altra conchiglia più piccola e la mise in mezzo alle due.
Finnick capì e sorrise, disegnando un cerchio attorno.

Annie dopo, con un sorriso triste coprì con la sabbia la conchiglia con sfumature dorate, non la seppellì del tutto, fece in modo che si vedesse in qualche maniera, in particolare le sfumature.
I hear it calling
Down in my soul
Gripping my bones
It won't let go

Non era difficile da capire. Lei sapeva che lui era morto e che non sarebbe tornato, ma non lo aveva mai dimenticato o sostituito.

-Annie, vieni con me- la prese per mano e le fece immergere i piedi nell’acqua cristallina e di un insolito color verde acqua.

Il riflesso delle stelle si vedeva nell’acqua e ad ogni passo verso i fondali più profondi dove nuotare, sembrava come se stessero camminando in mezzo alle stelle. I piccoli pesci nuotavano in mezzo alle loro gambe e solleticavano la loro pelle, facendoli sorridere.

Poi si immersero e lì iniziò la vera magia: Finnick le fece toccare le barriere coralline e quest’ultime si illuminavano ad ogni suo tocco, assumendo sfumature violette e azzurrine, in più producevano una dolce melodia che si diffondeva nell’acqua.

Riemersero e si immersero più volte dove in ognuna, Annie scopriva posti e oggetti incantati: neanche i pesci più grossi la spaventavano. Con lei c’era Finnick e nessun altro.

C’erano pesci di tutti i colori, c’erano addirittura Tursiopi che nuotavano accanto a loro; c’era calma e silenzio oltre le loro risate e i loro tuffi in acqua da piccoli scogli.

Tutto era perfetto. Ora erano loro due seduti e abbracciati sopra un piccolo blocco, guardavano la luna e le stelle e ogni tanto guardavano il meraviglioso fondale marino. Ognuno sentiva il calore dell’altro e non potevano non godersi quel momento.

Annie pensò al loro bambino e si intristì, sapendo che non poteva essere lì per vedere suo padre per nuotare e divertirsi assieme come una vera famiglia.

Famiglia, già. Prima della Rivolta e dell’Edizione della Memoria, la sua famiglia erano Mags e Finnick. Ora non aveva nessuno dei due, in compenso aveva suo figlio a cui voleva già un mondo di bene. Nonostante Mags e suo marito erano morti a causa dell’egoismo e della prepotenza di un uomo di Capitol City, Annie non aveva mai cercato vendetta contro nessuno.
Vendicarsi non sarebbe servito a nulla, avrebbe portato ad altre vendette ed era per questo che alla proposta della Coin, lei aveva votato no. Sapeva cosa si provava a vedere un compagno, un ragazzino morire nei Giochi e non voleva altre tragedie ed altro sangue.

-Sono orgoglioso di te. Hai votato di no quella volta. Anche io avrei fatto lo stesso- fu come se Finnick l’avesse letta nel pensiero. Sapeva che però rimaneva poco tempo: la spiaggia cominciava lentamente a sparire, così come le stelle –Sono orgoglioso anche di nostro figlio-

Annie sembrò capire cosa stava succedendo attorno a loro e non riuscì a trattenere le lacrime: le stelle riflesse nell'acqua pian piano svanivano ed i pesci tornavano nelle loro tane. In cuor suo però, sapeva che lo avrebbe rivisto in qualche altro sogno ma nonostante ciò divenne molto triste.

Si baciarono sotto il chiarore lunare. Non fu un bacio per dire “Addio” ma piuttosto “Arrivederci”.

Poi si tuffarono un’ultima volta. Nonostante la tristezza Annie si godette quell’ultima immersione, quel sogno bellissimo che ora stava terminando ma che lei si era goduta appieno.
Feels like I'm falling, into the world
Into the world
I can't control it


NDA: Buona sera a tutti!

La canzone è Bad Dreams di Ruelle.

Allora, io personalmente sono abbastanza soddisfatta. Non è un capolavoro di song-fic ma non mi sembra nemmeno così una schifezza..

(Spero che i fan di HG non mi uccidano per quello che ho appena scritto)

Avevo detto all’inizio che avrei messo anche OUAT come fandom. Purtroppo ho cambiato idea a causa del tempo e quindi ho rinunciato, anche perché quello che stava venendo fuori era davvero una schifezza. Come al solito ho tante idee ma non so organizzarle con il risultato orrendo che viene fuori.

Quindi.. ringrazio tutti voi che avete letto e spero vi siano piaciute!

Alessia
 
 
   
 
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