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Autore: melloficent    07/11/2016    1 recensioni
Ferid era indecifrabile, come un libro scritto in una lingua antica e sconosciuta di cui si era persa la chiave per tradurlo.
E Mika, in effetti, cominciava a pensare che quella chiave fosse impossibile da trovare, e che Ferid per lui sarebbe rimasto sempre un enigma irrisolvibile.
Una cosa, però, la sapeva.
Ferid non amava altri se non sé stesso.
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[340 words | implied (ma nemmeno tanto implicita) Ferid/Mika | happy birthday, Ferid-sama!]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ferid Bathory, Mikaela Hyakuya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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mégalo
 
miroir
dis moi qui est le plus beau
quitte à devenir mégalo
viens donc chatouiller mon ego
allez allez allez
 
 
Ferid aveva gli occhi del color del sangue, del diavolo e del male.
Mika aveva sempre pensato che fossero pericolosi, inquietanti e tetri sul suo viso, molto più che su quello di tutti gli altri vampiri.
Sapeva che aveva avuto gli occhi di un altro colore, secoli prima –azzurri, gli aveva confessato . Esattamente come i suoi-, ma non riusciva ad immaginarlo con le iridi di un colore diverso da quello del sangue.
Quegli occhi gli facevano paura, come quando aveva dodici anni –anche se ora le emozioni erano in sordina, attutite da quell’alone di apatia che lo circondava come se fosse morto dentro- e cercava di non incontrare mai quello sguardo troppo vuoto e brillante allo stesso tempo.
Anche a sedici cercava di guardarlo negli occhi il meno possibile.
Ferid era indecifrabile, come un libro scritto in una lingua antica e sconosciuta di cui si era persa la chiave per tradurlo.
E Mika, in effetti, cominciava a pensare che quella chiave fosse impossibile da trovare, e che Ferid per lui sarebbe rimasto sempre un enigma irrisolvibile.
Una cosa, però, la sapeva.
Ferid non amava altri se non sé stesso.
In quegli occhi che evitava di incontrare, se non quando era strettamente necessario, vedeva la luce di una persona follemente innamorata quando scrutava –ammirava- sé stesso nel grande specchio appeso su una parete della sua stanza che sembrava tanto quella di un nobile decadente, e Mika sospettava che lo fosse stato anche, in un’epoca imprecisata e lunghissima sulla sua linea del tempo.
E tutte quelle parole stucchevoli, sussurrate nella penombra di una stanza appartenente a un’altra epoca -a un’altra vita-, gli parevano così false che, in fondo, non si sentiva in colpa nemmeno lui.
Fingevano entrambi, chi nella propria megalomania e chi nella costante apatia, ed era l’unica cosa che potevano ottenere dal loro rapporto.
Mere bugie, sussurrate tra ricordi di vite passate come se volessero davvero condividere qualcosa di loro con l’altro, senza mai arrivare fino in fondo.
Non faceva nemmeno male, con il vuoto a fare da sordina.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
prettylittlepsycho says
first of all
mikayuu culo.
bene, ora posso prendermi gli insulti di tutto il fandom, anche se spero che siano per la storia in sé e non per il pairing.
ferimika >>>>>>>>>>> mikayuu, anche se ho la fama di essere una piccola multishipper imparziale.
in ogni caso, progettavo di scrivere una storia per il compleanno di Ferid, ma come al solito sono più in ritardo del corriere di aliexpress (e sì, questa storia è stata scritta anche per non andare a piangere sul cosplay della Volontà di Abyss che costa un sacco pure con i saldi).
che ci volete fare, sono una persona molto impegnata.
(no, non è cazzo vero. è solo che sono pigra e passo il mio tempo su youtube)
perdonatemi per questa cosa, l’ho scritta in un delirio mistico di dieci minuti dopo aver passato una settimana a cancellare e riscrivere una sola frase centinaia di volte, ed erano mesi che non scrivevo nulla di serio –in verità, che non scrivevo e basta.
e nulla, sarei felice se mi lasciaste una recensione, anche solo per fare qualche critica, che servono sempre (quelle costruttive, le altre meritano di essere stampate e bruciate).
detto questo, sparisco nel mio angolo buio per altri sei mesi.
bacini baciotti,
-Akemi 
  
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