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Autore: Immahia94    08/11/2016    2 recensioni
"voglio essere una nonna libera e indipendente" queste furono le famose parole pronunciate da Camilla, che hanno devastato Gaetano. Dopo quel giorno Gaetano colse l'opportunità di allontanarsi per un po da Torino e da Camilla.
Sono passati circa cinque mesi e Gaetano si è trasferito a Roma, non ha avuto più contatti con Camilla ma li ha mantenuto con Torre il quale di tanto in tanto lo informa sulla donna. Come reagirà Gaetano quando un bel giorno all'improvviso si troverà Livietta nel suo ufficio in cerca del suo aiuto. E soprattutto quale sarà il motivo di tanta urgenza per aver spinto Livietta a cercare l'uomo essendo a conoscenza degli eventi. E Camilla dal canto suo come se la passa...
Spero questa storia vi piacerà e vi farà appassionare.
Buona lettura
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Livietta si girò verso i tre uomini, che alla vista di quella scoperta sgranarono gli occhi.
Non riuscivano ancora a credere a ciò che avevano appena scoperto.
Sul volto di Livietta si leggeva la speranza che ormai aveva perso .

-No! non può essere!! Ma com'è possibile??- esclamarono tutti e tre all’unisono.
-Come ci sei arrivata?? -
-vi spiegò subito!! Ricordate il periodo in cui Gaetano ospitò Nino? –
- Come dimenticare, grazie a lui ho capito quali fossero le mie priorità e soprattutto che avrei fatto l’errore della mia vita a sposare Roberta –
- Già come dimenticare!!- lo disse Renzo con tono al quanto irritato – E poi stava sempre a casa nostra-
-Ecco! Beh siccome ci piaceva osservare la mamma e Gaetano in azione, ci piaceva immaginare che fossimo due agenti segreti e così per non far scoprire i nostri segreti decidemmo di inventare un codice tipo anagramma in frasi all’apparenza banali -
-io lo ripeto continuo a non capire- Renzo si massaggiava le tempie, sentiva che da lì a poco la testa gli sarebbe scoppiata
-Ricordi che per quella festa della mamma, lei nel leggere la poesia le che le regalai scoppio a piangere?? –
-Si ricordo che la presi anche in giro dicendolo e che aveva avuto una reazione esagerata – 
-Già e lei ti rispose che non potevi capire. Effettivamente era così, siccome aveva scoperto alcuni biglietti decisi di dirle del codice! –
-Ora capisco nella lettera c’era un messaggio segreto-
-Si esatto! E lei ha fatto lo stesso con la lettera che ha spedito!! Ecco il segreto di cui parlava, sapeva che prima o poi me ne sarei ricordata!
-Mi sembra così assurdo-
- e invece è proprio così mio caro Renzo –

Negli occhi di Gaetano si era accesa una luce, era al settimo cielo si dava del cretino per aver pensato solo per un istante che Camilla se ne fosse andata.
Renzo continuava a massaggiare le tempie ancora incredulo.

-Complimenti Livietta, tua madre sarebbe fiera di te –
-Si...lo so grazie –
-Cosa c’e che non va Livietta?? –
-Nulla!! E solo che, se mi fossi ricordata prima non avremmo perso tutto questo tempo –
-Hei,..ehi! non dire così. Sarebbe fiera di te, perché è solo merito tuo se adesso sappiamo che è stata rapita; –
-Si lo so! Però il fatto è che mi manca !! –
-Lo so, manca anche a me moltissimo, ma ti assicuro che la riporterò qui sana e salva – le fece un sorriso e l’abbracciò forte a se
- Grazie Gaetano, sono contenta che la mamma abbia una persona come te nella sua vita – 

Si guardarono dritti negli occhi e si sorrisero a vicenda.
Gaetano  prese le sue cose e si girò verso Torre 

-Torre! Vuoi rimanere lì tutto il giorno??

Torre scattò subito in piedi;

-No no dottò!! –
-Bene allora andiamo forza!-
-Andare dove esattamente??- 
-A scovare quei bastardi che hanno preso Camilla –
-Comandi dottó!!!-

Gaetano saluto con un abbraccio Livietta e diede una pacca sulla spalla a Renzo prima di uscire di casa. 

-Gaetano aspetta, questa è tua – Livietta mise la lettera nelle mani di Gaetano –Mi raccomando riportala da noi! – Aveva gli occhi lucidi;
Gaetano si limitò a fare un cenno con la testa.

Mentre Gaetano e Torre andavano via, l’unica  reazione di Renzo fu quella di stringere a se Livietta e buttare fuori un sospiro di sollievo.

-Vedrai presto sarà di nuovo  con noi! –
-lo spero tanto papà –

Avevano entrambi bisogno di quell’abbraccio, sentivano la speranza accendersi nei loro cuori.

-Fosse l’ultima cosa che faccio ma la riporterò sana e salva –

Livietta fece un sorriso e si strinse di più a Renzo.

-Dove andiamo dottó??- 
-In commissariato, dobbiamo ricostruire gli ultimi giorni di Camilla c’è sfuggito qualcosa.-



Arrivati in commissariato, Gaetano chiamò a rapporto Torre la Lucianona e alcuni agenti.

-Dottó ho già informato la Lucianona sulle svolte del caso –
-Bene!! Voglio che convochiate tutti quelli che possono sapere anche una minima cosa su Camilla –
-Beh dottore in merito a questo, sia la dottoressa Gariglio che il signor Visconti li ho convocati per domani mattina –
-ben fatto Lucianona – La curiosità nel conoscere l’affascinante   produttore di vino si leggeva a un km di distanza nei suoi occhi. – Per quanto riguarda voi, voglio che diramate l annuncio della scomparsa della Prof e dovete precisare che abbiamo la certezza del suo rapimento e che siamo già sulle tracce dei rapitori – 
-Siete sicuro?- 
-Si, quei bastardi devono sapere che sono sulle loro tracce –

I due agenti fecero un cenno di adesione e con saluto militare si congedarono e uscirono insieme alla Lucianona dall’ufficio. Torre rimase lì e si accomodò difronte a Gaetano.

-Dottó io una cosa non me la spiego -
- Mmmm cosa?? –
- Se la prof è stata rapita, perché i rapitori hanno cercato di farci credere che si fosse allontanata di sua volontà, anziché chiedere un riscatto?? –
- Bella domanda!! C’e qualcosa che non torna e noi dobbiamo scoprire cos’è – 
-Dottó che dite faccio convocare anche i colleghi della prof, forse ricorderanno qualche particolare in più–
-Ottima idea Torre! Però prima voglio fare un salto a scuola –
-E perché ?? scusate se mi permetto-
-Voglio  fare qualche domanda ai ragazzi, sono sicuro che possano darci qualche informazione utile, non amano i poliziotti ma so che per la loro prof faranno uno sforzo! –
-Come volete Dottó, -
-Ah Torre voglio che si faccia trasmettere anche una foto di Camilla-
-Ai suoi ordini Dottó!! mi metto subito all’opera -

Torre fece un mezzo sorriso e si congedò dall’amico.

Appena l’uomo uscì dall’ufficio Gaetano tirò fuori la lettera che Camilla gli aveva scritto, per lui erano come una consolazione.
Anche se aveva scritto quella lettera per necessità, sapeva che tutto ciò che era stato scritto veniva dal cuore e dal profondo dell'anima.
Preso dalla rabbia diede un pugno sulla scrivania e con un tono disperato urlò;

Aaaa Camilla dove sei?? Chi ti ha fatto questo e perché?? 

Torre udì il grido del suo superiore, preoccupato ritornò verso l’ufficio lasciato poco prima, mentre stava per aprire la porta si ritrovò Gaetano in piedi in procinto di uscire, aveva bisogno di stare un po' per conto suo. 

-Dottó tutto bene??- 
-Si...- esitò qualche istante – No! No Torre non sto affatto bene... –
-Dottó io vi capisco, ma dove volete andare a quest’ora??-
-Non lo so... ma devo uscire da qui, devo riflettere... devo capire alcune cose! – Con una mano scostò l’amico e si fece strada verso l’uscita –Torre non preoccuparti tornerò presto – Fece un mezzo sorriso ed uscì quasi se stesse correndo lasciando solo l'amico.
Camminò a lungo per le strade di Torino, tutto le ricordava Camilla.
Era peggio di Roma e aggravare il suo stato d'animo era il fatto che qui a Torino l’aveva rincontrata, che il destino per l’ennesima volta aveva giocato con le loro vite. Infatti nessuno  dei due poteva immaginare che proprio in questa città si sarebbero rincontrati e soprattutto ritrovarsi dirimpettai e che  dopo 10 anni di attese e porte sbattute in faccia, Camilla fosse finalmente diventata sua.
Passò il resto del pomeriggio a girovagare per la città, quando decise di ritornare in ufficio con la flebile speranza che ci fosse qualche novità. Con la testa immersa nei suoi pensieri urtò qualcosa o meglio qualcuno. Percepì un profumo intenso, forte ma allo stesso tempo dolce gli ricordava qualcuno ma di preciso non ricordava chi; era sicuramente una donna. Si voltò indietro per chiedere scusa quando la vide. Non poteva crederci erano anni che non la vedeva eppure non  era cambiata di una virgola, sempre splendida;
 gli anni non avevano scalfito niente nemmeno una ruga sul suo viso. 
Stava per salutarla ma fu preceduto;

-Gaetano Berardi, è da tanto che non ci vediamo! – sorridente al massimo
-Ro...rooo...Roberta ma sei tu? – incredulo, non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome
-Si sono io – sempre con un sorriso stampato – Che c'è non ti ricordi più di me??? Perché beh io ricordo TUTTO di te!! – Marcò soprattutto sul tutto con la consapevolezza di riportare alla luce vecchi rancori ;
-Si....beh anche io ricordo tutto!- c'era una punta di amarezza, sapeva di essersi comportato da vigliacco con lei in fondo l'aveva lasciata sull’altare perché solo in quel momento aveva capito che l’unica donna a cui avrebbe voluto mettere la fede e legarla se per tutta la vita era Camilla. Voleva chiederle scusa ma non trovava le parole –Roberta... io.... io vorrei chi-
In quel momento di  bloccato dalla donna
-Ormai , sono passati così tanti anni, mettiamoci una pietra sopra!- lo guardava con aria serena 
Gaetano seppe solo fare un cenno di saluto e un sorriso;
-Beh visto che non erano molte le probabilità che ci rincontrassimo dopo tutti questi anni e in una città che non fosse Roma, che ne dici se ci prendiamo una tazza di caffè e parliamo un po' dei vecchi tempi??-
- Beh io adesso veramente..- fu nuovamente interrotto 
-Gaetano credo che almeno un caffè con te lo merito no??-
Messo alle strette dai sensi di colpa accettò l'invito, lo prese a braccetto e lo tirò a se indirizzandosi verso la caffetteria più vicina.





I giorni passavano velocemente e nessuno era venuto a liberarla; ormai aveva perso le speranze.
Sapeva che riporre la fiducia in un gioco che Livietta faceva da bambina era rischioso, ma ci aveva provato.
Questa situazione la stava facendo impazzire, non riusciva a non pensare a Gaetano il suoi pensieri erano rivolti sempre a lui è più passavano i giorni e più le domande aumentavano specialmente una 

-chi sa se mi sta cercando anche lui-

Un po' la frustrazione e un po' le sue condizioni non riusciva a non piangere e disperarsi, certo non era da lei ma non sapeva più cosa fare i giorni passavano le sue condizioni erano sempre più evidenti e c'era sempre quella parola che le ronzava in testa;

-La sua sfinge! –

Le ricordava qualcosa ma non sapeva cosa, si addormentò nella speranza che una dormita le avrebbe portato consiglio. 

Camillaaa....Camilla!! sveglia!!
Si sentiva chiamare... quella voce le ricordava qualcuno
Camillaaa ma ti vuoi svegliare?? Forza che se la prof si accorge che stai dormendo dall’inizio della lezione passiamo entrambi dei guai...
Alzò la testa e con la mano destra si massaggiò gli occhi – ma tu che ci fai qua? E di quale prof stai parlando?? L'unica prof che conosco qui sono io!!-riprese lentamente conoscenza e quando fu abbastanza lucida si guardò in giro e sgranò gli occhi – ma...ma dove mi trovo?? –
-mi sa che stai studiando troppo! – bisbigliava divertente la figura seduta vicino a lei – siamo al liceo classico T. Tasso come ogni giorno degli ultimi 5 anni-
-Ma cosa dici?? È uno scherzo?? – era in credula, iniziava ad aggirarsi
-se vabbè!! Comunque adesso ascolta che la prof sta spiegando una poesia di Oscar Wilde –
Cercò di fare mente locale, era lo stesso sogno che faceva da settimane ma ancora non capiva il perché don quando non udì una parola...

... Allora ragazzi, La sfinge senza enigmi o meglio conosciuta come La sfinge fu scritta da Wilde nel 1894 che dedicò a Marcel Schwob in onore della loro amicizia...

Era rimasta lì ferma, ora era tutto chiaro era lui che la chiamava così si giro alla sua destra e con un filo di voce pronunciò il suo nome – Michele!-
-si lo so è bellissima e rispecchia un po' te, così da oggi ti chiamerò la mia sfinge! –
Ora aveva tutto senso, cera lui dietro tutto... era lui che la teneva rinchiusa da settimane.

Si svegliò all’improvviso, era in uno stato di totale sconvolgimento non riusciva ancora a credere che dietro il suo rapimento ci fosse Michele Carpi.
Cercava di pensare in maniera lucida ma nulla era sconvolta al solo pensiero che dietro a tutto quello che le stesse capitando c'era lui, l’uomo che aveva amato così tanto nella sua giovinezza, per il quale per la prima volta in vita sua aveva dichiarato il falso davanti alla legge e per questo motivo il rapporto con Gaetano si era incrinato ulteriormente.

-stupida! Stupida stupida! Camilla Baudino ma come hai fatto a fidarti di quel essere!-

Cercava di elaborare una soluzione, era indecisa se smascherarlo subito oppure attendere il momento giusto.
Mentre pensava alzò lo sguardo che si posò su un particolare che fino ad allora gli era sfuggito.
Un oggettino minuscolo incastrato dietro ad un tubo, era sicuramente una telecamera che inquadrava in pieno tutta la stanza e dunque tutti i suoi momenti e fu così che le venne un idea.
Si stese nuovamente sul suo letto, e si riaddormentò o almeno è quello che fece credere.”


Era ormai sera inoltrata, dopo aver lasciato Roberta aveva passeggiato per un bel po per le strade della città fin quando non si ritrovò difronte all'hotel in cui alloggiava.
Si sentiva esausto, confuso e malinconico.
Non vedeva l’ora che il trasloco finisse così da poter tornare nel suo appartamento.
Aveva anticipato il trasloco, visto che l'incarico a Roma era terminato prima del previsto e il vicequestore che stava sostituendo era tornato prima in servizio prima del dovuto.
 
-certo che quando il destino ci si mette!!- non riusciva a trattenere un sorriso difronte a quel pensiero.

Si fece una doccia per scaricare un po' lo stress di tutta quella situazione, ma nulla non trovava pace andava avanti e indietro per la stanza, sorseggiando di tanto in tanto il suo vermut.
Cercava risposte a tutt'e quella domanda che affollavano la sua mente.

Quella situazione lo stava uccidendo non riusciva a non pensare a Camilla al suo rapimento e specialmente pensava e ripensava alla conversazione tra Francesca e Camilla.

-Che cosa nascondevi Camilla?? E soprattutto a chi??-
 -L’unica che può darmi risposte è Francesca, in fondo Camilla si è confidata con lei quindi saprà sicuramente darmi le risposte che cerco –
 
Non vedeva l'ora che la dottoressa rientrasse dal sul viaggio in Nigeria, era l'unica che potesse dargli delle risposte. 
Ormai esausto e con un gran mal di testa di mise a letto e mentre stava per addormentarsi gli arrivò un messaggio;

-Sono molto contenta di averti rincontrato, spero che non sia un incontro isolato.....Buonanotte Gaetano:*-

Gaetano anche se non riconobbe il numero sapeva perfettamente chi fosse il mittente, gli scappò un sorriso non riusciva ancora a credere quanto fosse bizzarra la vita. Rispose a quel messaggio e si rimise a dormire.
   
 
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