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Autore: magixludo    08/11/2016    1 recensioni
Allo scoppiare dello scandalo che ritrae il famoso attore Hyun Ryu come uno stupratore, Luciel Choi, alias il famigerato hacker 707, vuole fare tutto il possibile per riabilitare la reputazione dell’amico. Fiducioso del fatto che Zen sostenga di essere innocente e di non aver mai incontrato la popstar quella fatidica notte, Seven traccia i telefoni di entrambi per provare che quando la ragazza proclama essere avvenuto il fatto in realtà non erano insieme. In effetti l’hackeraggio conferma la sua ipotesi, c’è solo un problema: quella sera il telefono di Zen era nell’attico di Jumin.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: 707, Jumin Han, ZEN
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono! Fatti o persone narrati sono inventati, non realmente esistenti, e maggiorenni.
Se avete giocato la Route di Zen apprezzerete la fic al massimo, altrimenti è perfettamente godibile lo stesso, tanto ho modificato dettagli (se avete giocato li noterete subito – altrimenti interpretateli come volete) tenendo solo lo spunto iniziale dell’accusa.
 
C’era un errore. Seven non faceva errori ma doveva per forza essercene uno. Ricontrollò per l’ennesima volta gli orari riportati dai tabulati e di nuovo si assicurò di essere nel giusto. Poteva chiamare Zen, poteva urlargli la buona notizia, dirgli che sapeva come scagionarlo – e magari convincerlo a dire di averlo autorizzato ad accedere al suo telefono cosicché sembrasse il più legale possibile ciò che aveva pianificato di fare. Solo che c’era un problema, e non era la denuncia che Zen, più stressato del solito negli ultimi giorni, poteva sporgere contro di lui. Invece di telefonare all’albino, compose il numero di V e aspettò paziente che l’amico rispondesse al telefono dopo numerosi squilli. 
«Lo sapevi?» gli domandò, dopo averlo aggiornato in breve sulla sua scoperta.
«Siamo cresciuti insieme, è ovvio che l’abbia notato, non sono cieco.» rispose V, poi abbassò la voce, forse per non farsi sentire da qualcuno nella stanza, e continuò: «E poi… Rika non è certo stata la prima persona con cui sono stato.» e riattaccò. Seven meditò su ciò che implicava quell’ultima frase, era ovvio che gliel’avesse detta perché era sicuro che sapesse mantenere un segreto, ma anche perché aveva bisogno di una conferma quanto più ufficiale possibile alla sua deduzione.
All’attuale sviluppo dei fatti, non aveva prove che si potessero portare in tribunale, non così com’erano almeno, se anche il giudice avesse sorvolato su certi aspetti, la stampa ci sarebbe andata a nozze. Aveva tracciato anche i cellulari di Jaheen e Jumin cercando una spiegazione alternativa, ma aveva dovuto scartare l’ipotesi della tresca tra la fan e l’attore perché quella notte, fatta eccezione per la sicurezza, il corvino era solo nell’appartamento, almeno fino a quando (il telefono di) Zen non lo aveva raggiunto. Non che gli interessassero i gusti di Jumin – dopo avergli hackerato la galleria del telefono per un’ulteriore conferma e aver visto alcune foto scattate quella notte, poteva dire con certezza di non essere interessato – però non si sarebbe mai aspettato che scegliesse proprio quella persona con cui non faceva altro che battibeccare in chat.
Seven si passò tra i capelli mentre le informazioni processavano nel suo cervello e lo portavano a capire cosa fosse davvero successo quella fatidica sera: EchoGirl si era presentò a casa di Zen e lo chiamò ma non ottenne risposta, la ragazza pensò che la stesse deliberatamente ignorando e decise di rovinarlo, ignorando il fatto che l'idolo fosse uscito poco prima e non si trovasse più in casa al momento del suo arrivo.
Non aveva fatto errori, un lavoro pulito e preciso come al solito. Riprese in mano il telefono, sapeva di dover fare quella chiamata e sperava insieme al giovane ereditiere di riuscire a trovare una scusa sufficientemente plausibile per giustificare la presenza di Zen in quella casa, non doveva essere qualcosa di perfetto, solo uno specchietto per le allodole a cui la stampa avrebbe abboccato, non ci avrebbe prestato troppa attenzione presa come sarebbe stata a distruggere la reputazione di EchoGirl.
Iniziò a comporre il numero e il ricordo di una chat avvenuta qualche giorno prima gli balenò in mente: Jumin non aveva detto di voler assumere Zen per uno spot pubblicitario?
Per il momento forse sarebbe riuscito a fare in modo che tutti uscissero vittoriosi da quello scandalo assurdo. Dopodiché avrebbe costretto i due a rivelare sul gruppo cosa facessero insieme quella notte nell'attico del corvino, e avrebbero fatto meglio a non mentire perché lui aveva ancora le foto del telefono di Jumin e non si sarebbe fatto scrupoli a postarle.



















 
  
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