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Autore: Menade Danzante    11/11/2016    1 recensioni
Dal testo: «Lasciamolo lì.»
«Cosa?» fece stupita la fata. «Ma poverino! Così, in mezzo alla sala?»
Jack rise di gusto, forse immaginando la faccia che avrebbe fatto quel coniglio a svegliarsi in una situazione buffa come quella. Alla stessa ipotesi, Dentolina avvertì una nota di dispiacere attraversarle il petto. Se lo avessero fatto a lei, con le dovute limitazioni, si sarebbe arrabbiata. Calmoniglio se ne sarebbe certamente risentito.
«Lo porto nel tuo studio.» annunciò candidamente a Babbo Natale mentre si avvicinava al corpo addormentato.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, Dentolina, I Cinque Guardiani
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di sogni e desideri




Dentolina si coprì la mano con la bocca per nascondere almeno in parte la sua risata acuta e allegra. Non aveva minimamente pensato che, pur di farlo stare zitto, Sandy l'avrebbe immerso nei sogni.

«Ben fatto!» si rilassò Babbo Natale, lanciando uno sguardo d'approvazione all'ometto giallo, tutto soddisfatto.

«Grazie, amico!» approvò Jack, strizzando l'occhio nella sua direzione. «Quando comincia a parlare in questo modo è veramente insopportabile.»

Dentolina dovette ammettere che, in effetti, la prospettiva di sentire Calmoniglio che blaterava per un altro quarto d'ora di essere in ritardo con i preparativi per la Pasqua non fosse particolarmente allettante. Da come li aveva aggrediti con irritazione, probabilmente, si disse che alla prossima convocazione improvvisa di Babbo Natale non si sarebbe presentato.

«Lasciamolo lì.»

«Cosa?» fece stupita la fata. «Ma poverino! Così, in mezzo alla sala?»

Jack rise di gusto, forse immaginando la faccia che avrebbe fatto quel coniglio a svegliarsi in una situazione buffa come quella. Alla stessa ipotesi, Dentolina avvertì una nota di dispiacere attraversarle il petto. Se lo avessero fatto a lei, con le dovute limitazioni, si sarebbe arrabbiata. Calmoniglio se ne sarebbe certamente risentito.

«Lo porto nel tuo studio.» annunciò candidamente a Babbo Natale mentre si avvicinava al corpo addormentato. Quando nessuno di loro osò contraddirla, lo sollevò con lieve sforzo e si involò verso l'ufficio.

Fu quasi tentata di lasciarlo sul pavimento di quella stanzetta piccola ma tremendamente ingombra di cianfrusaglie, giocattoli e giostre nei più svariati materiali. Indugiò con lo sguardo su ogni possibile anfratto, ma niente: non riusciva a balzarle alla vista nessun posticino per farlo riposare tranquillamente.

Sbuffò piano nel decidersi a metterlo giù sulle assi di legno, stendendolo nel modo più delicato che le riuscisse per non svegliarlo. Trovò in fretta un paio di coperte da adagiare a terra e, più attenta di prima, vi depose il coniglio.

«Ecco fatto.» sorrise, raggiante, nel constatare di essere riuscita nell'impresa senza far alcun danno, anzi, solo nella prospettiva della felicità altrui. Per un attimo, le balenò in mente che Calmoniglio non sarebbe stato troppo contento di ritrovarsi lì a poltrire invece di correre a preparare le sue uova, ma scacciò subito via il presagio: un po' di sano riposo non l'avrebbe indispettito più di tanto.

Fece per andare via, ma un rivolo di sabbia dorata scattato di colpo verso l'alto la bloccò a mezz'aria. La scia si mosse, si formò e si realizzò finalmente in un disegno abbastanza chiaro e nitido, di fronte al quale Dentolina impiegò qualche secondo per metabolizzarne il messaggio. Quando comprese cosa il Calmoniglio stesse sognando fu costretta a soffocare sul nascere qualsiasi espressione di sconcerto misto a ilarità pura. Lanciò un'ultima occhiata divertita al dormiente, poi si affrettò ad uscire con l'accortezza di non spezzare il filo di nessuno di quei potenziali sogni.

-

«Io vi disintegro!»

Dente da Latte squittì la sua paura e volò a nascondersi sotto le ali di Dentolina, mentre quest'ultima e i Guardiani si preparavano ad accogliere un più che irato Calmoniglio.

«Sandy!» urlò questi, mostrando un pugno come fosse una promessa. «Vieni qui, immediatamente! Io ti dico che sono in ritardo, che non ho tempo e tu che fai?! Mi fai dormire! Ma certo, è logico! La Pasqua non si fa da sola, se non ve ne foste accorti! E tu, Jack, falla finita di ridere! Nord? Non dici niente, tu? I Guardiani si prendono gioco di me e tu stai zitto? Fantastico, no, dico davvero!»

Dentolina non seppe se sentirsi pienamente sollevata per non essere stata chiamata in causa – segno che non si era accorto di essere stato trasportato da lei fin nello studio dal quale era uscito furibondo – o un poco desolata per non essere stata considerata affatto, come se il suo piccolo ghigno beffardo ma bonario non fosse da prendere in esame per il coniglio spigoloso.

Non riuscì a spiegarsi il motivo per cui una sensazione fastidiosa si impadronì di lei tanto da farle distogliere lo sguardo dalla scena. Preferì guardare il Globo per un po', almeno fino a quando un sonoro richiamo all'attenzione non le venne imposto da Jack.

«Dentolina, mi dài ascolto?» supplicò disperato direttamente nelle sue orecchie. «Ti prego, intervieni tu, o non la smette più per oggi.»

Ma non ce ne fu bisogno. La fata aveva appena fatto in tempo a svolazzare in aria che Calmoniglio si diresse a passo di marcia lontano da loro. Le regalò solo un'occhiata sfuggente alla quale Dentolina si sentì in dovere di rispondere.

«Guarda il lato positivo!» tentò gioviale, andandogli incontro con eleganza. Egli la guardò come se fosse diventata matta di punto in bianco e la fata fu costretta ad affrettarsi per ribattere, prima di sorbirsi altre interminabili accuse e recriminazioni e noiose lamentele. «Hai avuto un sonno tranquillo, pieno di sogni simpatici e divertenti!»

Da come il coniglio ricambiò lo sguardo capì di avere un differente concetto di lato positivo.

«Che intendi?» bisbigliò il Calmoniglio, facendosi improvvisamente più vicino. Dentolina strabuzzò gli occhi, prima di balbettare un po' imbarazzata:

«Beh, non ti ho spiato, ovviamente. Ti ho solo... portato di sopra e... ho visto solo un tuo sogno, tutto qui...» Sorrise il più innocentemente possibile, stringendosi nelle spalle per sottolineare che la questione non fosse poi così importante.

L'altro trattenne il fiato per un secondo, poi disse, più duro: «Che cosa hai visto?»

Dentolina arrossì nel tentativo di reprimere la risata spontanea che le stava per scuotere il petto. «Oh, niente di rilevante!» Lo sguardo pungente del Calmoniglio la fece continuare forzatamente. «N-Niente, davvero. C'era solo una mano che... che ti grattava dietro le orecchie...»

A lei la scena e l'idea in sé erano sembrate di una tenerezza indicibile, perciò faticò non poco a comprendere che il moto del Calmoniglio stava a significare imbarazzo e vergogna simultaneamente.

«Non c'è da fare così.» rassicurò muovendo una mano per posarla sulle spalle dell'altro con fare d'ovvietà. «È una sensazione piacevole, credo, è normale che tu la sogni! Io non ho mai provato.»

Se possibile, il Calmoniglio stupì ancora di più.

«Tutto bene?» chiese la fata, sinceramente preoccupata da quelle reazioni che non capiva a fondo. «Ti vedo strano. C'è qualcosa che non va?»

«N-No.» provò il coniglio, lanciando occhiate alle spalle di Dentolina per sincerarsi che nessuno stesse prestando attenzione alla conversazione. Quando gli parve abbastanza sicuro parlare, lo fece in fretta: «Ti prego di non farne parola con gli altri. Giura, Dentolina.»

«Eh? Cosa? Perché?»

«Tu giura!»

«Ah, d'accordo... Giuro, ma perché?»

«Lascia stare.» e il Calmoniglio si allontanò in fretta da lei e da tutti gli altri, si espresse con un saluto approssimativo ma non più tanto arrabbiato e, con il solo desiderio di sparire da lì, batté il piede a terra un paio di volte per poi gettarsi a rotta di collo nella tana emersa dal gesto. Quando tutto il suo corpo fu inghiottito dal pavimento, una primula delicata sorse dal nulla.

Dentolina rimase basita per qualche istante, attendendo che Dente da Latte uscisse dal nascondiglio delle sue ali e le si posasse sulla spalla esprimendo tutto il suo stupore.

«Ma... ho sentito bene?» s'informò subito dopo Jack Frost, saltellando verso di loro con l'aria particolarmente divertita.

«Come?»

«Ha davvero sognato di farsi grattare dietro le orecchie?» esplicò, faticando per non ridere. Dentolina si trovò incredibilmente combattuta tra il desiderio di rispondere alla domanda dell'amico e quello di non contravvenire al patto che aveva stipulato pochi attimi prima con il Calmoniglio. Fu proprio l'esitazione a tradire il secondo e ad agevolare il primo.

«Oh cielo!» riuscì a dire Jack prima di abbandonarsi. Anche Babbo Natale stava ridendo e Sandy esprimeva tutta la sua solidarietà per i due come meglio poteva.

Anche Dentolina rise, contagiata dall'atmosfera generale, ma il suo pensiero era rivolto principalmente ad una cosa sola: in quel frammento di sogno che aveva visto senza permesso, c'era una mano delicata e visibilmente femminile, minuta e gentile che, per qualche strana ragione, le sembrava essere la gemella della sua.

Nella sua risata vi erano tracce di dolcezza.





FINE







Angolo dell'autrice:
Questa storia assolutamente senza pretese nasce dalla frase che dice Pitch durante la battaglia finale rivolta proprio al Calmoniglio, ovvero: «Vuoi i grattini dietro le orecchie?». Ho immaginato che sì, lui li volesse davvero e il resto dell'idea è abbastanza evidente in questa OS che, a dirla tutta, giaceva nel computer da un bel po' di tempo!
Spero che vi abbia strappato un sorriso. Ringrazio tutti coloro che leggeranno e che vorranno lasciarmi il loro parere, facendomi molto felice!
Un bacione a tutti e alla prossima!

Menade Danzante

   
 
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