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Autore: blu992    11/11/2016    8 recensioni
5 volte in cui Derek dorme, più o meno consciamente, con Stiles.
+ 1 in cui Stiles si stufa di questa situazione.
[Sterek]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho iniziato a scrivere questa OS alle 15:00 oggi, pensando di finirla per le 15:30.

Sono passate quasi tre ore e quella che doveva essere una cosa breve è diventata una cosuccia di tremila settecento parole.

 

Buona lettura.

 

 

 

#1

 

La prima volta in cui succede sei al telefono con Scott alle tre di notte. Sei nel letto, ma con i jeans addosso e stai quasi cominciando a respirare in modo normale.

Sei stato in ansia per quattro ore, da quando la missione è iniziata e hanno deciso di lasciarti a casa ad aspettare come una cazzo di fanciulla che aspetta che il suo soldato torni dalla missione. In questo caso tu stai aspettando che tornino i tuoi amici da un combattimento contro un orso mannaro, ma la sensazione credi sia la stessa.

Scott ti sta rassicurando, nessuno ha subito gravi ferite, il mannaro è andato via.

“Solo che appena il tizio è scappato, lo ha fatto anche Derek e non risponde al telefono” ti dice.

Il respiro ti accelera di nuovo, giusto quel po’ che fa preoccupare Scott dall'altro lato del telefono.

“Stava bene, aveva solo leggere ferite” cerca di rassicurarti, senza sapere che a preoccuparti è un’altra cosa.

“Va bene” dici, “Scusa Scottie, ma muoio dal sonno. Ci sentiamo domani?” lo liquidi veloce, senza aspettare il suo saluto.

Posi il cellulare sul comodino e ti metti a sedere sul letto.

“Cosa ci fai qui?” chiedi al ragazzo che ha appena scavalcato la tua finestra.

Solo che lui non ti risponde, ma avanza fino al letto e le vedi. È ricoperto di strisce rosse, sangue. Soprattutto sul viso, come se qualcuno si fosse accanito solo su quel punto. Stai per chiedergli cosa sia successo, perché stia ancora sanguinando, stai anche per alzarti per prendere la cassetta del pronto soccorso in bagno, ma ti blocchi.

Lui si toglie le scarpe, si siede sul letto di fianco a te e si sdraia. Tu resti lì, seduto con le gambe incrociate e la bocca aperta per lo stupore. Stupore che fuoriesce con un piccolo grido quando lui afferra un tuo braccio e ti obbliga a stenderti.

Ti sei un po' spaventato per il gesto improvviso, quindi impieghi qualche secondo a realizzare e a girare il viso verso la sua direzione per chiedergli prima di tutto di togliere il suo pesante braccio dal tuo stomaco.

“Sei pes-“ cominci, ma ti interrompi.

Derek ha gli occhi chiusi e sta già dormendo. Registri solo vagamente il fatto che ti stia sporcando le lenzuola e il cuscino di sangue perché la tua attenzione è catturata da un taglio sul suo volto. Va dal labbro superiore fino allo zigomo e lo vedi chiudersi sotto i tuoi occhi.

Resti sveglio fino a quando l'ultimo graffio si è rimarginato, quando il sole sta per sorgere crolli.

Quando ti svegli, alle undici del giorno dopo, sei solo nel letto. A farti compagnia c'è solo la strana sensazione che ti ha lasciato addosso quello strani avvenimento.

Derek Hale che viene a dormire nel tuo letto? Forse l'hai solo sognato.

 

#2

 

Sono passati due mesi quando succede la seconda volta. Non hai più pensato a quella notte. Cioè, hai cercato di non pensarci più dopo che l'hai ossessivamente fatto per tre settimane, ma ti sei arreso quando non sei riuscito a darti una risposta. In realtà ti sei arreso quando hai rivisto lui e si è comportato in modo del tutto normale. Ti ha dato dall’idiota e ti ha ringhiato contro. Tutto normale.

Quindi davvero non ci pensavi più quando è successo la seconda volta. Non c'è nessun pericolo, sei semplicemente al loft con l’intero branco e stai guardando un film sul divano. Sei seduto tra Isaac e lui, sei così preso dalla tv che non ti sei proprio accorto che tutti stanno dormendo. Quindi è ovvio che sei quasi caduto per terra per lo spavento quando Scott ha sonoramente russato mentre si rigirava sul pavimento. Il tuo cuore sta quasi per saltarti fuori dal petto, ma un peso caldo gli si abbatte contro trascinandoti indietro contro lo schienale del divano. Il peso è una mano, una mano grande e forte. In mezzo secondo alla mano si aggiunge una testa e dei capelli neri ti solleticano il mento. Resti immobile e ti irrigidisci. Tieni le tue di mani attaccate al divano e guardi il viso rilassato di Derek che sembra non essersi accorto di nulla. Così come non si è accorto di niente nessun membro del branco.

Resti fermo per non sai quanto, forse un bel po’ dato che cominciano a farti male i muscoli del collo. Li muovi di scatto per riabbassare lo sguardo su Derek che si è mosso contro il tuo petto. Ti ha strofinato la guancia sulla maglietta, graffiandoti anche un po' dato il tessuto sottile e la mano che ti ha spinto poco prima ti si avvolge intorno alla vita. Decidi di cedere perché sr lo fa lui, puoi farlo anche tu.

Lentamente alzi un braccio e glielo avvolgi intorno alle spalle. Hai paura che si giri e te lo strappi via con i denti, ma non lo fa. Anzi, l'unico segno che ricevi in risposta e un suo movimento mentre si mette ancora più comodo.

Ti rilassi anche tu contro lo schienale e chiudi gli occhi. Derek deve averlo notato, perché sbuffa come se dicesse finalmente e tu ti concedi un altro piccolo gesto. Abbassi la testa e la appoggi contro la sua. Respiri tra i suoi capelli neri e inspiri il suo odore.

Quando ti svegli qualche ora dopo, quando il sole è già alto, sei ancora sullo stesso divano, ma da solo. Sei avvolto da un caldo torpore, una coperta rossa un po' consumata ai bordi.

Dalla cucina senti la voce di Scott che dice di avere fame.

“Non urlare e va a mangiare a casa tua” è la risposta di Derek.

 

#3

 

La terza volta che succede, credi non la dimenticherai mai.

Sei solo a casa, Scott ti ha detto che sarebbe uscito con Allison per il loro…ennesimo mesiversario, Lydia è a Londra da Jackson e tuo padre ha il turno di notte. Ti sei già organizzato la serata: Patatine, popcorn, serie tv e fiumi di coca-cola.

Stai per mettere il secondo episodio della serata, quando senti un ticchettio contro il vetro della finestra. Non riesci a vedere bene fuori perché piove da almeno due ore in modo così fitto che sembra nebbia e poi è notte. Accendi la luce sulla scrivania e ti alzi di scatto quando vedi che lui è lì fuori, completamente bagnato.

Apri la finestra e lo afferri per il colletto della giacca di pelle per trascinarlo dentro, ma forse lo fai con troppa foga, perché cadi all'indietro e te lo trascini addosso, sul pavimento. Stai per urlargli contro che deve assolutamente spostarsi perché quella mattina hai lavato il pavimento e non ci tieni nemmeno a prenderti una bronchite perché ti sta inzuppando, ma non fai in tempo.

Prima di aprire bocca vieni scosso una, due, tre volte. Capisci cosa stia succedendo solo quando ai tremiti si aggiunge un suono. Un singhiozzo strozzato.

Se sotto il corpo di Derek Hale scosso dal pianto e il tuo corpo agisce da solo. Muovi di scatto le braccia e gliele stringi intorno alla vita, più stretto che puoi. Vorresti che il tuo abbraccio ricomponesse i pezzi di quel ragazzone tutto muscoli, pezzi che vedi rompersi sotto i tuoi occhi ad ogni tremito delle sue spalle. E te ne freghi dell'acqua, della pioggia e del vento che entrano dalla finestra aperta. Resti lì, a sopportare il peso di quel ragazzo che non ti è mai sembrato così fragile.

Qualcosa cambia quando Derek sposta la testa dal tuo petto, fino a poggiare il viso contro il tuo collo. Sorpreso, stringi di più la presa intorno ai suoi fianchi e rischi di romperti le ossa per la forza che stai usando quando lo senti muoversi.

Quelli sono baci, non puoi sbagliarti nemmeno se sei in uno stato di shock. Lui ti sta baciando il collo, lentamente e a bocca aperta. Quando, inaspettatamente, senti anche le sua lingua, ai suoi singhiozzi si aggiungono i tuoi sospiri.

Non capisci cosa stia succedendo, hai le guance calde e ti senti la testa leggera, ma non fai niente per farlo smettere. Anzi, artigli le unghie nei suoi fianchi, stringi la sua maglietta zuppa e, sorprendendo anche te stesso, rilassi la testa sul pavimento esponendogli il tuo collo.

Lui continua, lo fa prendendo a muoversi su di te, ma diventi subito troppo distratto per accorgerti di cosa sta facendo. Ha alzato la testa e, per la prima volta da quando ha questo strani atteggiamenti, ti guarda. Sta ancora piangendo, ha gli occhi arrossati e le guance bagnate dalle lacrime che terminano il loro percorso nella sua barba. E il tuo respiro si blocca. Si blocca definitivamente. E il tuo cervello sembra non essersene accorto, dato che non si rende conto che senza respirare potresti decisamente morire.

Derek continua a guardarti, senti distrattamente che alcune lacrime cadono sul tuo volto, le senti sulla pelle e fin dentro le ossa, perché Derek che piange ti fa male. Ogni sua lacrima si sta scavando un percorso che ti arriva diritto nello stomaco e fa male, un male cane e non sei pronto a pensarci su. Non sei pronto a farlo ora, perché potresti davvero non reggere.

Derek ti guarda e porta le mani di fianco alla tua testa per reggersi e allontanarsi un po'. Allenti la presa sui suoi fianchi, ma non lasci andare la maglietta, devi aggrapparti a qualcosa per non perderti.

Senti qual è l'unica parte dei vostri corpo ancora in contatto, quando Derek si stacca per poi ritornare, con un leggero colpo, nella stessa posizione.

La scossa ti arriva al cervello e ti senti ancora più annebbiato, mentre un sospiro esce dalle tue labbra senza permesso. Derek fa scontrare i vostri fianchi un altro paio di volte prima di aumentare il ritmo poggiando la sua fronte contro la tua. Ed è quel gesto a farti riprendere il controllo. La sua fronte è gelata a causa della pioggia e quando la senti contro la tua che è bollente, il brivido ti riscuote.

Stringi di nuovo i suoi fianchi e, non sai come, riesci a farlo rotolare togliendotelo di dosso e a metterti a sedere.

 “Va via” gli dici duro, ma lui ha lo sguardo basso. Segui la traiettoria dei suoi occhi e vedi le sue mani. I suoi artigli.

E non puoi fare a meno di preoccuparti.

“Cosa ti succede, Derek?” chiedi, ma non ricevi risposta. Così lo lasci lì seduto e ti metti a letto, sotto il piumone, anche se hai i vestiti bagnati. Ti giri verso il muro, aspettando che se ne vada, ma non lo fa.

Scatti a sedere, spaventato, quando urla. Urla in un modo così disperato che scendi dal letto tirandoti dietro tutte le coperte e inciampando. Ti inginocchi davanti a lui, gli prendi il viso tra le mani e guardi i suoi occhi. Sono verdi, ha ripreso il controllo, ma non si calma.

Sei inginocchiato tra le sue gambe e non sai cosa fare. Ti viene istintivo afferrare un angolo del piumone tirandolo forte fino a coprirgli le spalle fredde anche se sai chr non ne ha bisogno. Lo avvolgi bella coperta e poi lo avvolgi anche tra le tue braccia. Lui ti stringe di scatto la vita, forte che quasi provi dolore.

Sei tra le braccia di Derek, nel caldo di un piumone e ti rilassi solo quando è lui a smettere di piangere. Alza la testa e ti guarda.

Non dice nulla, ma allunga una mano, mentre ancora ti guarda dal basso, e accarezza uno zigomo.

“Non piangere” ti dice. Poi si alza, afferra il piumone e una tua mano e vi trascina sul letto.

Quando ti si accoccola contro, intrecciando le sue gambe alle tue, lo avverti.

“Posso essere il tuo cuscino, non voglio nemmeno sapere perché lo fai, ma posso esserlo” cominci. Lo senti annuire contro la tua maglia e continui.

“Ma non posso essere il tuo sfogo in quel senso. Non fare mai più quello che stavi cercando di fare prima, Derek. Non sono un oggetto.”

L'unica risposta che ricevi sono le sue dita che si intrecciano alle tue, poi ti addormenti mentre dal pc ti arriva la sigla del terzo episodio che avresti voluto vedere.

Quando ti svegli non ti stupisci del fatto di essere solo, te lo aspettavi. Non ti aspettavi, però di trovare camera tua perfettamente in ordine. Anche il pc è spento.

Quando scendi in cucina c'è tuo padre che fa colazione.

“Ciao figliolo” ti dice sorridendo, ma tu gli fai un cenno con il capo.

“Hale” comincia lui e tu ti giri di scatto, “Quell’Hale è una specie di vostro amico, mh?”.

Annuisci.

“Ieri stava bene? Sono andato da tua madre e l'ho visto al cimitero, alla cappella della sua famiglia. Poi mi sono ricordato che era l’ottavo anniversario del giorno dell’incendio.”

E capisci. Non tutto, ma capisci cosa è successo a Derek quella notte.

 

#4

 

Quando succede la quarta volta sono passati quattro mesi. Il rapporto tra te e lui sembra uguale all'apparenza, ma tu, come lui, sapete che non lo è.

Continuate a litigare, a non essere d'accordo su niente, ma ci sono momenti in cui vi scambiate strani sguardi.

Il primo è stato tre giorni dopo l'anniversario dell'incendio. Eravate ad un allenamento di branco e tu sei arrivato in ritardo perché avevi vergogna, timore. Quando sei arrivato alla radura erano tutti lì, ma nessuno è venuto a salutarti, lo hanno fatto da lontano senza fermare le attività. L'unico che ti si è avvicinato è stato lui.

“Questo è per te, era nella collezione di Peter” ti dice porgendoti un libro enorme.

Tu lo prendi e gli sorridi. E sai che in realtà ti ha detto Grazie.

Altri sguardi hanno significato Stai attento, Non essere impulsivo, Lo faccio per proteggerti. In quei casi sei stato tu a ringraziarlo trasmettendogli con tutto te stesso un Io ci sono.

Quando dormi con Derek la terza volta è assurdo. In realtà questa volta ne comprende tre, prima che gli passi.

Siete appena tornati al loft dopo aver avuto un’amabile chiacchierata con una strega. Strega che avrebbe voluto uccidere lui, ma che, invece, ha sbagliato incantesimo e l'ha reso particolarmente assonnato. Siete stati da Deaton e l'uomo ci ha detto che durerà poco, ma che Derek è praticamente incosciente anche da sveglio.

Sei in quella che lui chiama cucina, mentre Scott lo tiene d’occhio, quando lo vedi che ti si avvicina. Hai tra le mani un pomodoro, ma lui, con gli occhi socchiusi, te lo sfila dalle mani, ti afferra un braccio e senza nessuna parola ti trascina dietro di sé. Non puoi parlare perché potresti svegliarlo da questa specie di sonnambulismo, ma guardi Scott spaventato. Solo che lui fa spallucce e non ti aiuta.

Derek continua a trascinarti fino alle scale e inciampi un po' nel seguirlo, ma arrivate al soppalco. Si stende sul grande letto senza lasciare la presa su di te e ti trascina al suo fianco.

Si stende alle tue spalle e ti avvolge con le braccia e tu sei davvero stanco di essere trattato come un cuscino e ora si aggiunge anche la funzione orsetto di peluche.

Senti il suo respiro regolare contro la nuca, segno che si è addormentato e i passi di Scott.

Il tuo amico ti si mette di fronte e ti alza un bigliettino davanti agli occhi.

Vedo che non servo. Quando si sveglia, cerca di farlo mangiare.

Tutto quello che puoi fare è fulminarlo con lo sguardo.

Derek si sveglia dopo un’ora e riesci a malapena a correre in bagno e a prendere della frutta in cucina prima che ti affetti di nuovo e ti trascini a letto. Si mette seduto, con sguardo perso, contro la testiera e tu gli metti in grembo la frutta che sei riuscito a prendere. Lui la mangia con una sola mano, l'altra è ancora intorno al tuo polso, non stringe, ma ti chiede di restare. Si riaddormenta subito, lasciandoti il polso e portando la mano sul tuo collo, proprio dove si sente il battito del cuore. Che accelera.

Il secondo risveglio ti sconvolge. Sei stato tutto il tempo a giocare con il cellulare e all'improvviso la mano di Derek si sposta dal tuo collo alla tua faccia. Ti giri a guardarlo e ha di nuovo quello sguardo perso, ma sorride. Sorride e poi appoggia la testa sulle tue gambe avvolgendoti la vita con le braccia. Continui a giocare con il cellulare, ma con l'altra mano distrattamente giochi con i suoi capelli e sai che è sveglio perché si muove andando incontro ai tuoi movimenti.

“Sembri un grosso cagnolone” gli dici anche se sai che non ti sente. Ti addormenti poco dopo.

Quando ti svegli, sei da solo, ancora una volta e il loft è vuoto. C'è solo un pacchetto di un bar sul tavolo e, questa volta, il Grazie è scritto su un biglietto lì di fianco.

 

#5

 

La quinta volta ti spaventi. Ti spaventi davvero un sacco e quasi ti viene un colpo e ci resti secco.

Sei in gita con la scuola, un campeggio per rafforzare il contatto con la natura e tutte quelle cazzate che odi. Sei nella tua tenda mentre Scott si è infilato in quella di Allison e i rumori della natura ti stanno terrorizzando. Quasi urli quando senti un rumore più vicino, precisamente contro l'entrata della tenda. Cominci a tremare e ti rannicchi in un angolo, provi a chiamare Scott senza urlare, ma forse è troppo distratto per sentirti. La tenda si apre e un urlo ti si ferma in gola, insieme al respiro, al cuore, allo stomaco. Tutto in gola. Sei morto. Quello è un fottuto lupo, un lupo enorme che sta avanzando verso di te annusando l'aria. Bene, è un piacere sapere che sai di buono e sei appetitoso. Stai per morire. Benissimo.

Chiudi gli occhi aspettando che ti azzanni un piede, ma li spalanchi quando senti qualcosa sulla guancia. Ti. Sta. Leccando.

Un lupo ti sta leccando. Così si fa? È tipo il controlli qualità? Vede se sei salato al punto gius-

“Oh, cazzo!” e questa volta la voce ti esce.

Il lupo ti sta fissando. Occhi blu elettrico.

“Porco cazzo, Derek!” questa volta lo sussurri irritato mentre lui, invece, uggiola quasi e ti si sdraia sulle gambe.

“Sei pesante. Quanto sei? Cinquanta chili di pelo nero?”

Ma lui continua a fare quei versi che sembrano un lamento, così ti calmi e prendi ad accarezzargli piano la testa. Quando lo sfiori dietro le orecchie, fa quasi le fusa.

“Ti piace se ti accarezzo qui, lupone?” gli chiedi retorico.

Poi ti perdi a raccontargli le due giornate che hai già passato in quel posto, di Scott che spaventava i cervi e di come hai cantato la notte prima intorno al fuoco. Ti rendi conto di una cosa solo quando sei quasi addormentato, sdraiato e abbracciato al grande lupo che si è acciambellato al tuo fianco.

“La luna piena. Stasera c'è la luna piena” biascichi. E ricevi in ringhio in conferma.

“Credo che anche tu stia diventando la mia ancora” sussurri.

La mattina dopo non ci sono tracce di lupi, ma Scott è tornato.

“Stiles, perché Derek è stato qui?” ti chiede. Tu ti vesti, furioso, e gli dici che vuoi tornare a casa.

Mancano due giorni ancora.

 

+1

 

Dopo due giorni, sono le otto di sera e sei appena arrivato a Beacon Hills. Non vai nemmeno a casa, lanci il tuo borsone nell'auto di tuo padre e gli dici di portarti al loft. Forse non ti chiede il perché, perché sei davvero arrabbiato.

Sali per le scale e arrivi al portone con il respiro corto. Lo spalanchi e cominci ad urlare.

“DOVE SEI?!”

Nessuna risposta.

“DEREK HALE!”

E finalmente lo vedi. Scende le scale come se non ci fosse una persona che vuole ucciderlo e alza un sopracciglio.

“Mi devi delle fottute spiegazioni! Arrivi a casa mia ferito e dormi con me. Sto qui, e mi dormi addosso. Sei triste, distrutto, e vieni da me e dormi con me. Una strega ti fa una fattura e tu mi sequestri e dormi ancora una volta con me. E infine ti presenti da me durante la luna piena e in forma lupesca facendomi quasi venire un colpo e, guarda caso, dormi con me!”

“St-“

“Niente Stiles! Mai, mai una mattona che io mi sia svegliato e ti abbia trovato. Sono un peluche? Un giocattolo? E non ti ho mai chiesto il perché, ma ora sono stufo. Questa cosa mi destabilizza, razza di idiota!” urli con tutta la tua voce.

Derek si siede sul divano e ti guarda.

“È il mio lupo. È lui che viene da te” spiega.

“Bene. Sono il giocattolo di un lupo. E tu non lo puoi fermare?”

“Si, ma non voglio. Io e il lupo siamo la stessa cosa. Mi trascina da te quando.. Quando sono vulnerabile”

“Sei vulnerabile e vuoi dormire con me?” chiedi stupito, avanzando fino a sederti sul tavolino basso di fronte a lui. Lui che ti guarda.

“Il mio istinto sa che quando sono debole e dormo, se ci sei tu, non devo temere nulla.”

Lo butta fuori tutto insieme e distoglie lo sguardo. Tu gli prendi il viso tra le mani e gli poni una domanda.

“Ora stai bene? Sei debole?” chiedi.

“No, non lo sono. Sto bene”

“E ti va di dormire con me? Da persona perfettamente cosciente” dici sorridendo.

Lui posa le mani sulle tue e ghigna.

“Sono ancora le otto e mezza”

Ti stacchi di scatto.

“Oddio! Ma sei un pervertito o cosa? Io volevo solo dorm-“

“Volevo cenare, Stiles”

Diventi viola e ti blocchi. “Oh. Cena. Si. Posso cenare” balbetti.

Lui ti afferra un braccio fino a farti sedere a cavalcioni sulle sue gambe e ti stringe i fianchi appoggiando la testa al tuo petto.

“Grazie” ti dice contro il cuore.

Gli tiri i capelli per fargli alzare la testa e, senza pensare, lo baci.  Un bacio a stampo veloce e ti alzi.

“Dai, fammi mangiare” dici mentre arrossisci.

Dopo la cena guardate un film. Questa volta sei tu ad addormentarti mentre Derek ti stringe.

Quando ti svegli non sei più sul divano. Sei sul letto di Derek e il sole illumina la stanza. Le braccia che ti stringono, però, sono le stesse che ti hanno cullato tutta la notte.

 

 

 
 

 

Tutto è nato da un sogno che ho fatto stanotte. Io che incontro Tyler Hoechlin, lui che non so perché si sdraia e si addormenta e mi tira per farmi addormentare. Poi mi sono svegliata nella realtà. Vita crudele.

Spero vi sia piaciuta. Non ho tolto gli occhi dalla tastiera per tre ore, doveva uscire dalla mia testa.

Ringrazio Pampu e ScoSt1124 che mi hanno ispirata insieme a Tyler.

Ora riprendo a vivere. E a scrivere la long.

Blu.

 

 

 

   
 
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