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Autore: _Kiiko Kyah    13/11/2016    1 recensioni
{ humanoid!Mogekos | accenni Yonaka/Defect Mogeko | introspettivo; angst lieve; dark | menzioni di violenza }
L’immagine dell’espressione terrorizzata della ragazza, delle sue guance e dei suoi capelli macchiati di sangue gli è ancora fresca nella mente, ed è questo a reggerlo in piedi nonostante il dolore delle sue ferite.
Non posso permettergli di raggiungerla.
[ you get a spoiler, and you get a spoiler, everybody gets a spoiler! ]
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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*I Mogeko sono descritti come piuttosto umanoidi (come Moge-ko), per mia preferenza personale. Mi viene molto difficile immaginarmeli come dovrebbero essere, quando cerco di descriverli, quindi spero che mi perdonerete questa piccola incorrezione.



Il Re ha un sorriso perfido dipinto sulle labbra. I suoi occhi rossi spiccano tra i ciuffi di capelli biondi che gli coprono il viso, e sono pieni di divertimento, sadismo, e forse un po’ di rabbia.
Ci sono molti pensieri che viaggiano nella mente di Nega-Mogeko mentre il suo sguardo si incrocia con quello del suo ex-sovrano (il suo gemello, la sua immagine uguale ed opposta, il suo creatore, e un sacco di altre cose).
Uno di questi, il primo e più insistente fra tutti, va a Yonaka. L’immagine dell’espressione terrorizzata della ragazza, delle sue guance e dei suoi capelli macchiati di sangue gli è ancora fresca nella mente, ed è questo a reggerlo in piedi nonostante il dolore delle sue ferite.
Non posso permettergli di raggiungerla.


– Grazie, Signorinella. –
– Ma cosa dici? Sono io che dovrei ringraziare te... –


L’aria dell’ampio corridoio è stantia a causa dei cadaveri alle sue spalle, ma l’odore del sangue non lo disturba: ormai ci è abituato.
– Hai davvero intenzione di affrontarmi? – chiede il Re, e sul suo volto guizza quella follia che lo ha sempre caratterizzato, la stessa che caratterizza tutti gli abitanti di quel castello infernale. – Anche se sai che sconfiggermi è impossibile? – ghigna, posando una mano sull’elsa della spada che porta alla cintola.
Nega stringe le labbra. Non cerca di mascherare i suoi sentimenti; la certezza che ha della morte, il dolore della pallottola che ancora gli brucia nel corpo, la sua paura per Yonaka, la sua determinazione a guadagnare per lei tutto il tempo possibile.
Non ti permetterò di raggiungerla. – Non ho intenzione di arrendermi. – dice, sollevando la spada già sporca di sangue.
L’ha già fatto prima d’ora, ma arrendersi adesso è fuori discussione. Questa volta non si tratta solo di lui, del suo essere “difettoso” (anche comunemente detto “avere una mente propria”): ora dalle sue azioni dipende la sorte di una persona innocente.
Yonaka, la dolce Yonaka, che gli stringe la mano mentre scappano insieme dagli abitanti del castello e si lamenta delle loro assurdità con un buffo broncio, e lo ringrazia del suo aiuto con un sorriso gentile e piange disperata all’idea di lasciarlo indietro, non merita di finire nelle mani del Re, di Moge-ko, e dei loro folli sudditi; e Nega, o “Mr. Defect Mogeko”, come lo chiama lei, non ha alcuna intenzione di lasciarla alla loro mercé.
E quindi, non può arrendersi. Il suo sguardo si indurisce, e lui alza un poco di più la punta della spada per rendere la sua decisione ancora più chiara.
Il Re allarga il suo ghigno, scoprendo gli appuntiti denti bianchi, però un certo fastidio diventa visibile nella sua espressione. – Come preferisci. – commenta, placido, e sfodera con eleganza la sua arma.
La lama riflette la luce fioca della stanza e Nega si morde la lingua.


– Arrivederci, Yonaka. –
– Non andare... –


L’aria della notte è fredda, e il vento fa pizzicare le sue ferite, aperte e sanguinanti. Nega-Mogeko non prova nemmeno a liberare i polsi dalla corda che li tiene legati, perché sa che sarebbe inutile.
I suoi occhi verdi vagano sulla piccola folla che circonda la sua croce; i loro visi sono calmi, quasi allegri, come se si stessero preparando a pranzare invece che a giustiziare qualcuno. La cosa non lo sorprende: i Mogeko sono fatti così.
È stanco, e le palpebre gli pesano. Non vede l’ora di chiuderle e non riaprirle più, anche se sa che dovrà soffrire ancora un po’ prima che gli sia concesso di morire.
Alza lo sguardo verso il castello, e per un istante gli sembra di vedere una figura che lo guarda da una finestra del sesto piano. Riconosce le sue trecce e gli viene quasi da ridere.
Dovresti correre, Signorinella, pensa mentre si chiede se l’abbia vista sul serio o se l’abbia solo immaginata, Se perdi tempo ti raggiungerà.
– Le preparazioni sono completate! – trilla una voce, fin troppo entusiasta.
– Perfetto. – risponde quella del Re.
Nega lo guarda dall’alto della sua croce e sorride amaramente. Il sovrano se ne accorge, e fissa il suo gemello con aria interrogativa.
– Non capiresti mai. – dice Nega con voce roca, esausta, leggermente schernitrice.  
Il Re corruga la fronte ed emette un piccolo “hmph”. Si volta per andarsene, giocando distrattamente con una ciocca dei suoi capelli dorati.
– Bruciatelo. –
– Sissignore! –



......Signorinella.


Yonaka sbatte i pugni contro la finestra. La vista le si offusca per le lacrime. – No! – grida, – Fermi... Fermi! – Ma nessuno può sentirla.
Singhiozza, e ha ancora voglia di gridare. Però, adesso, deve scappare da lì.
Defect Mogeko le ha dato una possibilità e, che le piaccia un meno, deve coglierla.


Grazie.




Angolo di _Kiiko
Non dovrei essere qui a scrivere di Mogeko Castle, perché ho altre cose da scrivere e compiti da fare. Oltretutto, ho sempre una grande paura quando scrivo per fandom piccoli come questo... Ma mi è venuta l’ispirazione e sapevo che se avessi aspettato, mi sarebbe passata. E mi avrebbe fatto dispiacere, quindi eccoci qua... 
Tutto quello che vi dirò è che Defect Mogeko si merita un forte abbraccio. E che il suo rapporto con il Re mi intriga un po', ahah. 
Beh, me ne vado. Buonasera, buonanotte e buongiorno. 

 
  
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