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Autore: Freez shad    16/11/2016    5 recensioni
Nonostante tutto, anche Shadow ha un codice d'onore. Ma mai come questa volta gli parrà così difficile da rispettare.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Miles Tails Prower, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Vanilla the Rabbit
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sonic vs Shadow'
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Come accadeva ogni anno, alla fine l'autunno giunse anche su Mobius.
Il verde smeraldino delle foreste aveva da tempo lasciato il posto ai più vasti e variopinti colori che la natura poteva offrire in quella stagione; le piogge divennero molto frequenti a causa di quella dolce brezza, che più volte aveva dato ristoro durante la torrida calura estiva, trasformata in un freddo vento carico d'umidità che aveva costretto diverse volte i mobiani a trovare riparo in casa, o in un qualsiasi locale, in cerca di un po di calore.
Ma a Shadow questo non importava, anzi era solito sfruttare quei giorni per esercitare e temprare in misura ancora maggiore il suo già potente fisico; c'erano comunque occasioni, come quel giorno, in cui il tempo si mostrava clemente, donando delle ottime e fresche giornate di sole, così da permettergli un allenamento sicuramente più agevole.



La località che maggiormente prediligeva e utilizzava era una zona limitrofa di Green Hill, vicina al deserto roccioso, che oltre ad offrire un ampio spazio aveva anche la ottimale caratteristica di essere un luogo isolato e scarsamente frequentato, sopratutto dal faker; infatti, come a riprova di questo, l'unica persona che eccezionalmente trovò a passare da quelle parti, e con la fortuna di rientrare tra le sue simpatie, fu la sola Rouge che, dopo un rapido saluto, ripartì per raggiungere Angel Island e il testardo guardiano o una qualche altra località che francamente poco gli importava.
Aveva da poco ultimato il riscaldamento ed era in preparazione del primo esercizio da svolgere, quando improvvisamente uno strano urlo attirò la sua attenzione interrompendolo; inizialmente non diede importanza alla cosa, immaginando si trattasse del richiamo di un qualche piccolo animaletto della zona, ma un secondo grido ben più disperato del primo lo mise in allarme convincendolo a mobilitarsi.



Grazie alla sua super-velocità non ci mise molto a raggiungere il punto ricercato, richiamato dai continui strilli che via via si facevano sempre più ripetuti, situato in una piccola radura nella foresta vicina; ma una volta arrivato, quello che vi trovò lo lasciò parecchio sorpreso: un piccolo riccio castano dagli occhi verdi e dall'età non superiore ai pochi mesi, date le sue dimensioni, sdraiato a terra completamente nudo,
<< Ehi tu, cosa ci fai qui? Dove sono finiti i tuoi genitori? >> chiese sinceramente incuriosito il riccio nero, prendendolo in braccio, ricevendo come sola ovvia risposta un insieme di versi biascicati accompagnati da un fiume di lacrime, colate di una strana sostanza appiccicosa dal naso e strilli assordanti << E smettila, razza di marmocchio! >> sbottò alla fine << Non sei una femminuccia, perciò fai il riccio vero e non frignare >> lo rimproverò il nero, fissandolo in modo severo, ottenendo come incredibile risultato una sonora risata e una dolorosa tirata dei suoi albini peli del petto.
Se fosse stato di qualche anno più grande sicuramente quel piccolo monello non avrebbe mai avuto la possibilità di vantarsi di quella sua prodezza ma, per sua fortuna, non lo era e poté quindi godere di quella lievissima quantità di pazienza e sopportazione di cui Shadow era provvisto.
Intanto, mentre stava riflettendo sul da farsi, percepì un improvviso e freddo vento levarsi e colpirli entrambi; nonostante non ne fosse un esperto sapeva benissimo quanto una simile condizione atmosferica avrebbe nuociuto alla salute del piccolo procurandogli una quantità non calcolabile di malattie, alcune delle quali potenzialmente fatali data la sua vulnerabilità, di cui sarebbe stato in parte responsabile se ne fosse rimasto indifferente.
Essendo involontariamente responsabile della sua salute, pensò bene di portarlo dall'unica persona che, a suo dire, possedeva l'esperienza necessaria per quel delicato e....fastidioso compito: Vanilla.
Con una velocità pari solo a quella di Sonic, Shadow raggiunse velocemente l'abitazione della coniglia, anche se questo causò la nausea nel piccolo che riversò la naturale conseguenza sul tormentato pelo del riccio scuro; richiamata dall'insistente e accentuato bussare alla porta, l'adulta coniglia corse ad aprire rimanendo, prima meravigliata dall'inaspettato visitatore e da quello che portava con sé, poi sopraffatta dall'insopportabile odore di rancido che entrambi esalavano
<< Oh, è lei signor Shadow >> fece, cercando con tutta se stessa di evitare di tapparsi il naso con le mani per non sembrare scortese << Ha bisogno d-di qualcosa, magari u-un bagno? >>,
<< Anche di quello, ma principalmente ho bisogno di lei >> fece schiettamente il riccio,
<< Di me? E in cosa potrei aiutarla? >>,
<< Ho bisogno che si prenda cura di questo moccioso finché i suoi genitori non tornano a riprenderlo! Non serve che le spieghi il perché ho scelto lei, giusto? >>,
<< Posso immaginarlo, ma mi permetta di chiederle se lei conosce questi genitori >>,
<< No, l'ho trovato solo nella foresta! Per quello che ne so, potrebbe essere uscito da un albero >> fece indifferente il riccio, cosa di cui Vanilla non diede troppo peso dato che, per come lo conosceva, sapeva quanto questo fosse nella sua natura,
<< Capisco! Per me va bene, ma prima ho da svolgere un paio di commissioni e passare a recuperare mia figlia da un suo compagno di scuola e la cosa mi terrà impegnata per un po'. Però sarebbe il caso che il piccolo non venisse con me, visto il brutto tempo, e se lei potesse badargli nel frattempo, gliene sarei grata. Ha la mia parola che dopo non la disturberò più e se mi permetterà, gli preparerò una delle mie torte per ringraziarla >>.


Al riccio nero non gli interessava certo ricevere tale volgare ricompensa, ma non gli occorse utilizzare al massimo la sua intelligenza per capire quale potesse essere l'incomodo meno.....”scomodo” in quanto, se avesse rifiutato, avrebbe dovuto fargli da balia chissà per quanto oppure correre il rischio di svolgere le ben poco virili e dignitose commissioni al posto della coniglia per agevolarla.
E fu così che, dopo alcune raccomandazioni da parte di Vanilla, Shadow si ritrovò per la seconda volta a fare il babysitter; la cosa peggiore era che, rispetto alla precedente, in questa avrebbe avuto a che fare con una creaturina ancora più piccola di Cream, incapace di fare a meno del pannolino.
E ciò fu un ulteriore problema perché, al momento di realizzare questo dettaglio, il riccio nero si accorse di starlo tenendo in braccio senza tale prezioso indumento addosso e, come se il riccetto gli avesse letto il timore nella mente, finì col sentire un qualcosa di bagno e caldo scorrergli sul corpo,
<< Che....ma cosa....tu! Come ti sei permesso di farmi una cosa simile? >> urlò furibondo, schiacciando contro il proprio il piccolo musetto del castano che, come se fosse conscio della propria immunità, si divertì a infilargli le dita negli occhi; a quel punto, per evitare di violare il proprio codice e mettere così fine precocemente alla sua vita, il nero si diresse nel bagno per ripulirsi da tutto quello che gli era stato depositato addosso lasciando il monello dentro ad una vecchia culla, che la coniglia aveva usato in passato per sua figlia e che gli aveva lasciato a disposizione, e il suo prezioso smeraldo su uno scaffale in alto dove il riccetto non sarebbe potuto arrivare.
Ma Shadow comprese solo in seguito, al momento in cui rientrò nella stanza adibita al gioco, dell'errore che aveva fatto nel sottovalutarlo; in quel breve lasso di tempo in cui era stato via, la piccola peste era stata in qualche modo in grado di recuperare il suo prezioso gioiello,
<< Maledetto bast....bassotto! >> lo puntò furibondo << Come hai fatto a prenderlo e dove lo hai messo? >> ma l'interessato, oltre che ad osservarlo con ghigno divertito, scosse la testa negandogli l'informazione << Bada teppistello, ti conviene parlare se non vuoi che....ti bacchetti per bene >> concluse serio, rendendosi conto dopo di come quelle parole risultassero terribilmente troppo simili a quelle che avrebbe pronunciato un vecchietto, frase non certo adatta ad uno come lui; ma i suoi problemi non si restrinsero solo a quello infatti, come se la forza devastante di un ciclone si fosse concentrata nel piccoletto, la stanza era stata completamente messa a soqquadro e sarebbe toccato a lui riassettarla, così da evitare un possibile ripensamento di Vanilla.



Ma per prima cosa rivoleva indietro il proprio smeraldo e questa volta la fortuna, arrivata sotto forma di brontolio allo stomaco, gli venne in soccorso,
<< Ma bene, così hai fame, vero? >> gli chiese ottenendo un segno affermativo dalla sua testolina << Facciamo un patto: io ti faccio un po di latte caldo, ma al mio ritorno rivoglio indietro la pietra, d'accordo? >> il ricetto ci pensò per qualche secondo, ma il suo stomaco lo fece desistere presto; all'inizio il nero fu davvero soddisfatto del risultato ottenuto con il moccioso domato ma, una volta di ritorno dalla cucina, si dovette ricredere nello scoprirlo in piedi e con un vaso in mano che, a giudicare dall'aspetto e della sua composizione, doveva essere molto prezioso,
<< No, fermo! Non ti azzardare a farlo >> urlò perentorio contro il piccolo << Giuro, che se provi a romperlo io.... >> appena il tempo di pronunciare quelle poche parole che il castano agì rovinosamente mandando in frantumi il prezioso oggetto e scatenando in Shadow una tale rabbia da credere di scoppiare; il peggio era che non poteva sfogarla su niente e nessuno in quanto, per sua disgrazia, non se ne trovava entrambi e in più si sarebbe dimostrato un cattivo esempio per l'individuo che ora lo stava osservando con quei suoi occhietti verdi accompagnati da un ghigno saccente e divertito, irritandolo in misura ancora maggiore.
Oltre a questo poté però contare su ben due fatti positivi, consistenti nel ritrovamento della sua pietra contenuta proprio nel vaso e il sonno in cui cadde il riccetto una volta che l'ebbe allattato, cosa che giurò a se stesso di non ripetere una seconda volta.



Una volta messolo sul piccolo letto della giovane coniglietta, Shadow poté utilizzare indisturbato il potere del Chaos Control per ripulire e riordinare l'intera stanza nel minor tempo possibile.
Completato il lavoro, udì un gentile ma insistente bussare alla porta; il nero vi si diresse con in mente due precisi piani d'azione;
se fosse stata Vanilla, senza aspettare oltre, se ne sarebbe andato; se invece fosse stato un qualsiasi altro seccatore lo avrebbe letteralmente eliminato, in special modo Sonic.
Per sua sfortuna non si trattava della matura coniglia ma bensì di Tails che, superata l'iniziale meraviglia nel trovarsi il riccio inaspettatamente davanti, si impaurì nel vedere Shadow creare un Chaos Spear e prepararsi a lanciarglielo,
<< Ehi, S-Shadow cosa v-vuoi fare? P-perché vuoi l-lanciarmi q-quel.... >>,
<< Sono affari miei! Ma dato che tu sei uno di quelli che mi ha dato meno fastidio da quando ti conosco, ti concedo un minuto per dirmi cosa vuoi >> fece Shadow, prima che il volpino inspirasse più aria possibile per poi spiegare tutto d'un fiato,
<< Ero nella mia officina a terminare una mia invenzione che avrebbe permesso a chiunque fosse diventato vecchio di ringiovanire. Nel frattempo è arrivato Sonic che, una volta saputa la funzione del mio lavoro, lo afferrò e corse via parlando di un'idea che gli era venuta in mente. L'ho cercato ovunque ma, a parte le scarpe e la mia macchina accanto ad un secchio di colorante marrone, non sono riuscito a trovarlo da nessuna parte e volevo sapere se qualcuno di voi lo avesse visto >>,
<< Prima di risponderti voglio sapere......le scarpe e il tuo stupido congegno li hai trovati nella foresta? >>,
<< Sì, ma tu come.... >>,
<< Lui è conscio di qualsiasi cosa faccia? >>,
<< Ovviamente! Non perderà i suoi poteri, ma naturalmente avrà anche alcune caratteristiche distintive della fascia d'età scelta >>
<< E gli effetti sono duraturi? >>,
<< Bé, almeno finché non venga proposto il processo inverso. Ma perché queste domande? >>.



A quel punto il riccio scuro gli spiegò tutto quello che il riccetto, ormai appurato essere Sonic, gli avesse fatto fino a quel momento, senza tralasciare alcunché,
<< Sonic! >> fece mesto il volpino << Immagino che tu adesso ti voglia vendicare facendolo diventare vecchio, vero? >>,
<< No, qualcosa di più doloroso e insopportabile >> rispose sadicamente divertito,
<< Non vorrai colpirlo adesso che è così piccolo? Non è da.... >>,
<< È ovvio, ma il mio codice non mi impedisce di punire nella maniera più dolorosa possibile chiunque mi abbia mancato di rispetto in questo modo. Dopo che avrà pagato, potrai riportarlo al suo stato normale >>,
<< Va bene, ma....cos'hai in mente? >>.



Poco dopo, al momento in cui il giovane Sonic si destò con già in mente numerosi altri modi per sfruttare ulteriormente la sua intoccabilità ai danni di Shadow, si trovò davanti il “mostro”, l'incarnazione dei suoi incubi e l'essere che meno di tutti avrebbe voluto incontrare in quello stato,
<< Oh Sonic, ma come sei carino così piccolo >> fece entusiasta Amy prendendolo in braccio << ma allora Shadow non stavi scherzando al telefono >>,
<< Io non scherzo mai, piuttosto perché non gli fai un bagno e lo lavi da tutto quel colore? >> proposta che la riccia accettò con entusiasmo,
<< Non pensi di aver esagerato? >> gli bisbigliò perplesso Tails,
<< No.....anche se forse Eggman lo avrebbe fatto soffrire di meno >> concluse il nero, mentre osservava la sua controparte dimenarsi e piagnucolare isterico fra le braccia della riccia rosa.







N.d.A. Sono tornato!
Questo capitolo non posso che dedicarlo ai miei recensori abituali, compresi chiunque mi abbia seguito e letto fin'ora, ringraziandolo di tutto.
Vi saluto alla prossima e non mancate, a chi vorrà, di farmi sapere come avete trovato il capitolo...
Arrisentirci.
   
 
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