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Autore: Hermione Weasley    16/05/2009    13 recensioni
La voce di Uhura risuonò lenta e pacata; un alito caldo sul petto di Spock. [SPOILERS PER IL FILM DI ABRAMS.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nyota Uhura, Spock
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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- Primo tentativo con Star Trek. PAUVA.
- SPOILERS PER IL FILM DI JJ ABRAMS. SERIAMENTE, NON L'AVETE VISTO? NON VOLETE ROVINARVELO? MEGLIO CHE NON LEGGIATE, ALLORA.
- Segue anche il canon del film :P

Halo

It's like I've been awakened
Every rule I had you breakin'
It's the risk that I'm takin'
I ain't never gonna shut you out


"Halo" - Beyoncé



"A che pensi?"

La voce di Uhura risuonò lenta e pacata; un alito caldo sul petto di Spock. Riappoggiò il capo sulla sua spalla, rialzando lo sguardo per poterlo vedere in viso, un braccio allungato sulla sua pancia - a malapena si alzava ed abbassava all'impercettibile ritmo del respiro del vulcaniano.

Spock tenne gli occhi chiusi: sembrava che stesse dormendo, ma Uhura sapeva che era sveglio da svariate ore. Fermo ed immobile, avrebbe tenuto le mani intrecciate sul petto se non ci fosse stata lei a scombinare quelle rigide posizioni in cui era solito addormentarsi. Con un braccio le cingeva le spalle, l'altro era casualmente adagiato sul proprio ventre, a sfiorare le dita di lei.

Rimase in silenzio per un lunghissimo attimo, nonostante fosse più che consapevole degli occhi della donna fissi su di lui. Il profumo dolciastro dei suoi lunghi capelli neri riusciva a placarlo più di qualsiasi altra cosa: gli piaceva addormentarsi in un posto che sapeva così tanto di lei.

Uhura continuò a scrutare con attenzione la placida compostezza del suo volto, senza ripetere la domanda. Sapeva che non ce ne sarebbe stato alcun bisogno.

"Penso...," riaprì lentamente gli occhi fissando il soffitto per un lunghissimo attimo prima di chinare un po' la testa verso di lei, "che un taglio di capelli sarebbe più che opportuno."

La donna, che era pronta a confortarlo qualunque fosse stato il problema, inarcò un sopracciglio in un'espressione che, solitamente, si confaceva più a lui che a lei: non era decisamente quello che si aspettava.

"Un taglio di capelli," ripeté Uhura, come per accertarsi di aver capito bene.

"Esattamente," confermò lui annuendo.

Nyota si sollevò improvvisamente, un dubbio improvviso ad illuminarle gli occhi. "Di quali capelli stai parlando?" Domandò confusa. L'idea di Spock che si svegliava nel bel mezzo della notte per consigliarle un taglio di capelli era semplicemente ridicola.

Spock si accigliò, vagamente sorpreso dall'incomprensione della donna.

"Mi stavo riferendo ai miei," specificò, "mi rendo conto solo adesso dell'ambiguità della mia precedente affermazione," andò avanti, scusandosi.

Uhura riappoggiò la guancia sulla spalla del vulcaniano - la sua pelle calda contro la propria era uno dei tanti motivi per cui le piaceva dormire con Spock.

"Vuoi tagliarti i capelli," riprese lei.

"Quando non ero che un ragazzo," spiegò lui, "mia madre era solita occuparsene," le confessò. "Con regolarità, alla fine di ogni mese."

Uhura sorrise, sistemandosi meglio a contatto col fianco del suo superiore. Non succedeva spesso che Spock le parlasse di Vulcano, della sua infanzia e della sua famiglia, ma i riferimenti erano man mano aumentati nei giorni immediatamente successivi alla distruzione del suo pianeta natale, quasi stesse tentando disperatamente di imprimersi indelebilmente nella memoria tutti quegli infiniti particolari che i ricordi gli offrivano.

"Non riesco ad immaginarti nel bel mezzo di un taglio di capelli," ammise lei, lanciandogli un'occhiata divertita.

Spock arricciò le labbra in un'espressione compunta. Per quanto conoscesse gli umani, non poteva ancora dire di comprendere a pieno i loro comportamenti, o cosa scatenasse esattamente la loro ironia.

"Non capisco," le disse, guardandola con aria confusa.

Uhura si rimise un po' dritta, puntellandosi su un gomito per potersi sostenere il viso con una mano.

"E' qualcosa che non ti ho mai visto fare," si spiegò lei, "tutto qua."

Spock annuì una sola volta. "Credo di poter facilmente porre rimedio a tale condizione, allora."

Si sciolse delicatamente dalla presa della donna, rinfilandosi i pantaloni neri che utilizzava per la notte, prima di rimettersi definitivamente in piedi. Le chiese tacitamente il permesso di entrare nel bagno della sua cabina, e tornò indietro con un asciugamano e un paio di forbici.

Uhura si era seduta sul letto in un ammucchiarsi di lenzuola - distrutte dalla sua parte, perfettamente intatte e affatto sgualcite da quella di Spock (un particolare che la donna continuava a considerare alquanto inquietante).

"Vuoi che ti tagli i capelli?" Chiese debolmente, cominciando ad avvertire uno strano rimescolio allo stomaco ai gesti del Comandante.

Le stava chiedendo di fare qualcosa che solo sua madre prima di lei aveva fatto. Il pensiero la fece sentire vagamente in apprensione.

Spock non si era mosso dal centro della cabina. La stava osservando con aria incuriosita. "Le tue pulsazioni sono aumentate del 4,78%, qualcosa ti turba?" Le chiese senza scomporsi.

Uhura dischiuse le labbra, come sul punto di dire qualcosa, ma si ritrovò a rivolgergli un largo sorriso. "Niente," gli assicurò.

"E sai cosa?" Riprese, rinfilandosi la camicia da notte e scendendo dal letto per raggiungerlo, "sarei più che felice di poterti tagliare i capelli," concesse infine, prendendogli le forbici di mano e invitandolo a sedersi sulla sedia accostata alla parete di fondo della stanza.

Per lui sembrava una cosa piuttosto importante, per questo Uhura tentò a tutti i costi di ignorare il lato comico dell'intera faccenda, dando più importanza a quello celebrativo e solenne. Stavano rispettando una tradizione.

Non appena Spock si fu seduto al centro della stanza, la donna gli sistemò l'asciugamano sulle spalle, chinandosi poi su di lui per posargli un leggero bacio sul collo. Il vulcaniano non se ne sorprese, ma non le risparmiò un'occhiata indecifrabile.

"Allora," disse Nyota, appostata alle spalle dell'ufficiale, "di quanto?"

"5,16 millimetri."

"Prego?"

Spock si voltò di nuovo, "5,16 millimetri."

Voleva che gli tagliasse i capelli di 5,16 millimetri?

"Tua madre era in grado di tagliarteli così precisamente?" Si ritrovò a chiedergli, improvvisamente intimidita e divertita allo stesso tempo.

"No, al contrario, non è mai riuscita a seguire le mie dettagliate istruzioni a riguardo," disse Spock, un'impercettibile pizzico di malinconia nella voce - Uhura non tardò a coglierlo. "Per questo non devi preoccuparti se finirai per fare altrettanto. E' tipicamente umano."

Uhura gli tirò una leggera botta sulla spalla nuda. "Smettila di prendermi in giro," lo ammonì.

Gli angoli della bocca del vulcaniano sembravano sul punto di incresparsi per il più piccolo dei sorrisi, ma erano cambiamenti che solo un assiduo e attento frequentatore di Spock sarebbe stato in grado di notare.

"Dopo che avrai finito potremo tornare alle nostre attività," disse il Comandante.

"Le nostre attività?" Chiese curiosa, prendendo a spuntare di pochissimo i capelli sulla nuca di Spock. Se non altro non aveva un taglio troppo complicato da mantenere.

"C'è qualche modo particolare in cui preferisci che mi riferisca a -" "No!" Uhura lo interruppe bruscamente, mettendosi a ridere, "no, non dirlo ti prego," supplicò divertita.

Si piegò di nuovo, baciandolo appena sotto il mento e sulle guance. Spock socchiuse gli occhi proprio mentre Uhura aggirava lentamente la sedia per arrivare finalmente a fronteggiarlo. Lo obbligò ad aprire le gambe, per avvicinarglisi maggiormente.

Invisibili ciuffetti neri ricadevano delicatamente sull'asciugamano rosso su cui era impresso lo stemma della Flotta Stellare.

Gli sistemò la frangia, prima di concedersi un altro bacio. Spock piegò un po' il capo all'indietro, aspettandosi un contatto più prolungato, ma Uhura lo tradì.

La donna si beccò un'occhiata di rimprovero che la fece sorridere, ma non accontentò la sua tacita richiesta finché non ebbe completato l'opera.

"Ecco fatto," dichiarò dopo una manciata di minuti durante i quali nessuno dei due aveva aperto bocca.

"Ti ringrazio," sentenziò Spock. Era sul punto di ripulire sia il pavimento che l'asciugamano, ma Uhura lo bloccò afferrandogli delicatamente un polso.

"E le... nostre attività?" Gli ricordò.

Nel voltarsi, Spock aveva colto uno stralcio del suo riflesso nello specchio appeso al muro. "Un lavoro più che impeccabile, Miss Uhura," si complimentò con lei, eludendo in qualche modo la domanda della donna.

"Comandante?"
"Tenente?"
"Credo che lei si stia dimenticando di alcune onerose incombenze precedentemente menzionate," alluse Uhura con tono volutamente formale e canzonatorio.
"Sarebbe?"

La donna alzò le braccia al soffitto con aria esasperata. "Sei veramente testardo, Spock!" Esclamò, strattonandolo finalmente verso di sé per un lunghissimo bacio.

Qualcosa le diceva che le imminenti attività sarebbero state tutt'altro che spiacevoli.

  
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