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Autore: Angel TR    16/05/2009    1 recensioni
[Aveva indossato il suo miglior vestito da festa,e,attraversando velocemente quella folla di intrusi,capì che forse aveva fatto la cosa giusta. Uno di loro le venne vicino.
:-Hey,ti serve qualcosa?-
:-No,grazie.- Rispose educatamente. Strinse più forte la pillola nella mano. Doveva stare tranquilla. Nessuno le avrebbe fatto niente.]
Genere: Dark, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALICE



Alice pressed against the wall
So she can see the door
In case the laughing strangers crawl and
Crush the petals on the floor


Alice guardò drittò fuori il piccolo spiffero lasciato da una botta troppo feroce di uno di quei sconosciuti mentre sbatteva la porta. Sapeva che avrebbe dovuto stare zitta e nascosta in un angolino,ma proprio non poteva. Aveva seguito bene le istruzioni che le erano state date,però,invece che starsene nella sua cameretta minuscola –una sottospecie di sgabuzzino- ,stava lì,a fissare quei sconosciuti mentre si ubriacavano.
Che cosa avevano fatto al tappeto?,osservò sbigottita,guardando quei pochi pezzi del tappeto mentre uno degli ubriachi ci camminava sopra. Stavano distruggendo casa. Doveva entrare in scena.
Osservò i tranquillanti sul bancone della cucina e ne prese un’altra dozzina,prima di aprire per bene la porta.

Alice in her party dress
She thanks you kindly
So serene
She needs you like she needs her tranqs
To tell her that the world is clean
To promise her a definition
Tell her where the rain will fall
Tell her where the suns shines bright
And tell her she can have it all
Today


Sentiva gli sguardi fissi su di sè e tenne bassa la testa. I folti capelli lisci e dritti come spaghetti le ricaddero sul volto,quel volto che pochi di loro riuscivano a guardare senza distogliere subito lo sguardo.
Aveva indossato il suo miglior vestito da festa,e,attraversando velocemente quella folla di intrusi,capì che forse aveva fatto la cosa giusta. Uno di loro le venne vicino.
:-Hey,ti serve qualcosa?-
:-No,grazie.- Rispose educatamente. Strinse più forte la pillola nella mano. Doveva stare tranquilla. Nessuno le avrebbe fatto niente.
Nessuno.
Non quella notte. Non quella giornata. Non in quel momento.
:-Ti va un drink?- Chiede ancora. Alice scosse la testa e ripeté le parole già dette.
:-No,grazie.-
:-Uhm…- Con la coda dell’occhio scorse la fitta pioggia che batteva sul vetro della finestra.
:-Domani dovremmo spazzare fuori.- Disse,più a sé stessa che allo sconosciuto che le stava vicino. Lui parve sconcertato.
:-Che cosa?-
:-Domani-dovremmo-spazzare-fuori.- Ripeté ,seccata.
:-Ah.- L’uomo –o forse il ragazzo- lasciò cadere la questione.

Pass the crystal spread the Tarot
In illusion comfort lies
The safest way the straight and narrow
No confusion no surprise


Alice non ascoltò più colui che continuava a blaterare inutilmente,ma rivolse la sua attenzione ad una vecchia donna seduta ad un bancone con dei tarocchi in mano.
Alice credeva alla magia,e ci credeva talmente tanto che aveva iniziato a dedicarsi ai tarocchi,fino a quando non aveva visto qualcuno. Lo aveva raccontato alla famiglia ma loro l’avevano portata da uno psicologo che aveva prescritto dei tranquillanti.
Cosa piuttosto inutile,dato che Alice aveva continuato a vederla,sebbene meno frequentemente.
Si era convinta che non doveva essere confusa su questa faccenda,sarebbe bastato lasciar perdere i tarocchi e tutto il resto,inghiottire più pillole possibile,ed essere sicura che niente di ciò che aveva visto fosse reale. Semplicemente niente.
Nessuna confusione,nessuna sorpresa.
:-Vuoi farti prevedere il futuro?- Chiese improvvisamente la donna.
:-Sì,grazie.- Accettò Alice,e si sedette sulla sedia di fronte a quella della presunta veggente. Quest’ultima mescolò velocemente le carte,e le sistemò di scatto ,senza guardarle,sul tavolo,la parte coperta in su.
:-Come ti chiami?-
:-Alice.-
:-Quanti anni hai?-
:-Quasi 14.-
:-Perché sei qui?-
:-Perché voi mi stavate distruggendo casa.- La donna ammutolì.

Alice in her party dressed to kill
She thanks you turns away
She needs you like she needs her pills
To tell that the world's okay
To promise her a definition
Tell her where the rain will fall
Tell her where the sun shines bright
And tell her she can have it all
today
today


Alice osservò attentamente la veggente mentre pescava le carte e le rimescolava,per poi buttarle sul tavolo di scatto,sparpagliate. Mentre ne prendeva una e la girava,Alice riconobbe il simbolo del marchio di carte. Un marchio difficile da trovare,pensò,inarcando il sopracciglio ad ala di gabbiano.
:-Il Matto,- Annunciò,guardando la carta e rovesciandola sul tavolo :-Questa carta rappresenta il sognatore,colui che vuole fare grandi cose. Deve fare sempre attenzione alle proprie scelte,ricordando che la conoscenza è un alleato prezioso.-
:-Come hai fatto a pescarlo?- Lei alzò gli occhi.
:-Conosci questo simbolo,bambina mia?- Le domandò,rivolgendo la carta in modo da fargli notare il simbolo.
:-Sì.- Rispose Alice.
:-Allora non dovresti chiedere.- Alice zittì ,improvvisamente senza parole. Continuò a guardare la donna,mentre ripeteva il procedimento.
:-Il Mondo,rappresenta la conoscenza celestiale. Raggiungerai tutti i tuoi obbiettivi,materiali o non.- Ci credeva poco. Ormai aveva quasi paura di quell’arte, ma ne era talmente affascinata e sapeva di appartenerle,che non poteva rinunciare di sapere…o almeno,di credere di sapere.
:-La terza carta,Otto di Coppe. Vagherai senza una meta,abbandonerai il mondo materiale.- La veggente guardò le carte con la fronte aggrottata. :-Bhe…sono carte piuttosto in conflitto,soprattutto la seconda e la terza,l’ultima. Sta attenta…ma…alza la testa,su.- Alice scostò i capelli dal volto.
:-Alice…non buttare tutto via.-

Alice
Don’t give it away.


Ed Alice la vide di nuovo,al fianco della donna,mentre la fissava con i suoi occhi rossi,il volto impiastricciato di fuliggine circondato dai capelli arruffati,il vestito rosso fatto di pezze stracciato.
Represse a stento un urlo,e fissò la donna,pallida in volto. Lei le rivolse un sorriso,consapevole.
:-Alice,- E questa volta non era stata lei a parlare,ma la ragazza-fantasma. :-non buttare tutto via. Fammi rimanere.- La sua voce era strana,spiritica,un che di evanescente,come la sua figura.
Alice aprì la mano e ingoiò velocemente la pillola. In un attimo,tutto diventò nero.
Troppe pillole…

Alice
Don’t give it away…






Sinceramente non so manco io cos'ho scritto e se l'ho messo nella sezione giusta. è una cosa che mi è venuta di getto...ascoltando la canzone dei Sisters of Mercy e i miei pensieri.
QUesto è ciò che ne è venuto fuori.
  
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