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Autore: Rejected    17/11/2016    1 recensioni
Quasi dimenticavo, tra poche ore avremmo dovuto lasciare casa, a San Diego: ci saremmo definitivmente trasferite a casa del nuovo fidanzato di mia madre, ad Huntington Beach.
Lei non era di qui, di San Diego. Era nata ad Huntington Beach, appunto, e si era trasferita una volta sposata con mio padre, per motivi di lavoro. [...] Lì aveva incontrato un suo vecchio compagno, con il quale andava molto d'accordo quando stava al liceo, e che aveva divorziato qualche anno prima. Ricominciarono a parlare e a frequentarsi, finché lui non si dichiarò, un anno fa, e chiese a mia madre di sposarlo. [...] Aveva anche un figlio della mia età, ma non sapevo nulla di più, mamma disse che sarebbe stata una sorpresa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo dodici
 

“Signor Sullivan, vedo che finalmente si sta mettendo in riga con lo studio!”"
Si signore, vorrei evitare di perdere l’anno per l’ennesima volta”
“Molto bene, apprezzo i suoi sforzi. Chissà che magari a fine semestre non si riesca finalmente ad arrivare ad una buona media”
Ero emozionata, Jim stava finalmente recuperando i risultati a scuola ed il merito era anche mio. Da quando avevamo iniziato a frequentarci gli davo una mano anche con lo studio e vederlo raggiungere la sufficienza senza enormi sforzi mi appagava.
“Grazie  dell’aiuto, secchiona” mi sussurrò una volta tornato a posto, e per tutta risposta si beccò un calcio sulla gamba.
Suonò la campanella che segnava la fine dell’ora, così mi alzai per andare in bagno. Mentre stavo uscendo dall’aula, però, mi scontrai con qualcuno.
“Hey, guarda dove vai!”
“Chiedo scusa, io-”
“Ah, ma sei tu” no, non poteva essere vero, era una persecuzione!
“Leana, ovviamente” affermai.
“Ciao, stronza. Dove hai lasciato il tuo cagnolino?” ghignò.
“Cos’è, sei gelosa perché non ti considera più?” replicai.
“L’unica cosa che mi manca di James sono le nostre scopate” cercò di infastidirmi.
“Beh, posso immaginare il perché”

La vidi diventare rossa, quando ad un tratto si materializzò una figura dietro di lei.
“Andiamo, amore” vidi quel suo amico che si porta appresso da quando si è lasciata con James darle un bacio.
Più passava il tempo, più non riuscivo a capire quella ragazza. O meglio, potevo capire che fosse gelosa quando Jimmy la tradiva con me, ma ora che si frequenta con questo, perché continua a darmi fastidio? Probabilmente è solo un’esaltata.
“Ci si vede in giro, allora” Leana mi sorrise, il sorriso più falso che avessi mai visto.

 

Prima di rientrare in classe, mi fermai al mio armadietto per prendere il libro che mi sarebbe servito nella lezione successiva. Quando lo aprii, cadde un bigliettino proprio ai miei piedi.
 

«Eri bellissima al ballo.»

 

Ah, James. Questa cosa dei bigliettini gli stava sfuggendo di mano, ma non posso negare che fosse una cosa dolcissima. Piegai il fogliettino e lo misi in tasca, poi mi avviai per tornare in classe. Mi sedetti vicino al mio ragazzo e gli diedi un bacio sulle labbra, non riuscii a trattenermi.
“E questo per cos’era?” mi chiese, intontito.
“Niente, sono solo felice” gli sorrisi.
Finita la scuola, avevo appuntamento con Effie per passare una giornata insieme, solo noi due, mi mancava tanto.
Arrivata davanti casa sua, incontrai Brian.
“Hey, Gates, cosa ci fai qui?” chiesi.
“Ciao Phoebe! Nulla volevo fare una sorpresa ad Effie. Tu?”
“Dovevamo vederci per passare la giornata insieme” sorrisi nervosamente, non ero proprio a mio agio.
“Oddio scusami, non lo sapevo! Levo subito il disturbo!” era mortificato.
“Ma no, tranquillo! Resta pure, non è un problema per me” lo tranquillizzai.
Effie finalmente ci raggiunse, così decidemmo di andare ad una caffetteria non lontana da casa sua, ci sedemmo e ordinammo.
“Allora, con James come va?” chiese Effie.
“Benissimo, assolutamente, a parte la sua ex psicopatica che sembra una stalker. Me la ritrovo ovunque, mi mette ansia”
“Leana è una bella gatta da pelare, quando si impunta diventa tremenda” intervenì Brian.
“Lo so, me ne sono accorta!” risi nervosamente.
“Ragazze, mi assento un secondo” Brian si allontanò, lasciando me e la mia migliore amica al tavolo.
Stavo sorseggiando tranquillamente la mia tazza di caffè, quando Effie mi lanciò un’occhiata strana, seguita da un ghigno inquietante.
“Cosa?” chiesi.
“Allora?”
“Allora cosa?”
“Non devi dirmi niente?”
“Non lo so, devo dirti qualcosa?”
“Oh, avanti Phoebe, sai a cosa mi riferisco!”
“Effie, è caffè corretto, quello?”
“Dai, voglio sapere!” mi beccai una manata sul braccio.
“Ma che cosa?”
“Tu e James…”
“Eh…?”
“Eh… avete...?” ammiccò.
“Ti serve una mano finire la frase?”
“Avete fatto sesso o no?”
Quasi mi andò di traverso il caffè.
“S-si”
“SI?!”
“Sì!”
“Ahh, finalmente! E quando è stata l’ultima volta?”
“Non… non mi ricordo…” balbettai.
“Come non ti ricordi?”
“Sarà stato una, due settimane fa”
“Phoebe!” urlò, portandosi una mano alla testa “devo proprio insegnarti tutto”
Grazie al cielo in quel momento Brian ci raggiuse al tavolo.
“Eccomi, sono andato a fumarmi una sigaretta. Di che parlavate?”
“Mah, niente di importante...” sviai.
“Le stavo raccontando di quanto fossi tremendamente bravo a letto” scherzò la mia amica, mentre Brian arrossì come un pomodoro.
“Cambiando discorso” dissi, tirando fuori il bigliettino trovato questa mattina “guardate cosa mi è stato messo nell’armadietto”
“Che cosa dolce, è di Jimmy?”
“Beh, penso di sì. A casa comunichiamo passandoci questo tipo di bigliettini sotto la porta”
“Mh, non credo sia di Jim” esordì Gates.
“Dev’essere per forza lui, chi altri se no?” sgranai gli occhi.
“Non è la sua scrittura, fidatevi, la riconoscerei in mezzo a mille”
“E allora di chi potrebbe essere?”
“Un ammiratore segreto, forse?” Effie la buttò sul ridere.
Caddi dal pero, come avevo potuto non riconoscere la scrittura di James? E chi poteva essere questo nuovo ‘ammiratore’? La cosa, comunque, mi fece sorridere.

 
 
 
 

“Phoebe?”
“Mh…”
“Phoebe svegliati!”
“Ancora due minuti, dai…” mi avvolsi la testa nelle coperte.
“Abbiamo lezione tra quindici minuti, alza quel tuo bellissimo culo dal letto e vestiti!”
Ad un tratto qualcuno mi afferrò per una gamba e mi fece cadere dal letto.
“Ahia! Ma sei scemo?”
“Ho detto che ti devi muovere, andiamo! Non voglio fare tardi per causa tua!”
“Sai Jim, ti preferivo quando non te ne fregava un cazzo della scuola!” sbuffai.
“Ah si?” affermò, afferrandomi per i fianchi “vediamo se mi preferisci adesso”
D’un tratto mi ritrovai di nuovo sdraiata sul letto, James era sopra di me.
Iniziammo a baciarci, le sue mani vagavano per il mio corpo e i suoi baci delicati sul mio collo mi mandavano in estasi. Mi accarezzò i fianchi e velocemente mi sfilò i pantaloni del pigiama, poi la biancheria intima e iniziò a giocherellare con le dita nella mia intimità. Iniziai a fremere. così lo spogliai anche io, Jim si alzò giusto il tempo di mettersi il preservativo, poi ritornò su di me, io avvinghiai le mie gambe attorno al suo bacino e lo lasciai entrare. Si muoveva con una tale foga, cercai di non fare alcun rumore ma non riuscii a trattenermi, iniziai a gemere. Quando finalmente entrambi raggiungemmo il piacere, si sdraiò accanto a me.
“Te l’ho detto che avremmo fatto tardi”
“Sai, non mi dispiacerebbe fare tardi un po’ più spesso”
Ci vestimmo entrambi e uscimmo di casa velocissimi, per raggiungere la scuola in tempo per la seconda lezione, ma quando arrivammo era già iniziata.
“Come mai così in ritardo? Non è suonata la sveglia?”
“Sapesse, professore!” affermò James, mentre io ero diventata tutta rossa, sentivo le mie gote andare in fiamme.



 

“Aspettami alla fontana, vado a recuperare i ragazzi”
James mi diede un delicato bacio sulle labbra e  si allontanò verso il corridoio principale della scuola, così io mi avviai verso il cortile. Ovviamente, per arrivare alla fontana, sarei dovuta passare davanti a dove erano soliti fermarsi Leana e i suoi amici. Il cuore iniziò a battermi fortissimo, non ero tranquilla senza Jim, sapendo che avrei potuto incontrarli.
Fortunatamente, però, non erano al solito angolo. Sentii il cuore diventarmi leggerissimo, pericolo scampato.
Mi sedetti tranquilla sul bordo della fontana, aspettando il mio ragazzo. Vidi da lontano un tizio che mi salutava, poi lo riconobbi: era David. Lo salutai velocemente con la mano, ma venni subito tirata per un braccio, per poi trovarmi la faccia appiccicata al torace di qualcuno. Avrei riconosciuto il suo profumo ovunque, mi lasciai inebriare da esso.

“Come siete carini"
“Ci mancava la rottura di coglioni mattutina…”
“Allora Jim, ancora non ti sei stancato di questo manico di scopa?”
“Leana, non iniziare, te lo chiedo per favore”
“Che ho detto? Era solo per curiosità!”
“Perché, pensi davvero che questa verginella sia già andata a letto con James?” commentò uno dei ragazzi amici di Leana.
“Hai ragione Phil, a questo non avevo pensato”
Iniziarono a ridere, io abbassai lo sguardo e cercai di non rispondere a quelle insinuazioni, ma Jimmy non riuscì a trattenersi.
“Abbiamo scopato anche questa mattina, se proprio ti interessa. E, tanto per dire, a letto è molto più brava di te!” commentò, imbarazzandomi ulteriormente, come se non fossi già abbastanza a disagio da tutta quella situazione.
“Non mi sembrava ti lamentassi quando ci frequentavo!”
“Ciò non vuol dire che mi piacesse!”
I due cominciarono a discutere animatamente, così decisi di andarmene. Mi voltai e mi avviai lontano da quel gruppo, Jimmy mi seguì poco dopo e mi prese per mano.
“Non fare caso a ciò che dicono, vogliono solo vederti stare male” mi sussurrò.
Non dissi niente, mi limitai a stringere la sua mano.
“Stai attento a scoparti quella, Jimmy, potrebbe attaccarti qualche malattia venerea!”

 
 


 

Non riuscii a capire cosa fosse successo, era stato tutto così veloce che non ci fu nemmeno il tempo di realizzare.
Jimmy non era più accanto a me, mi voltai e lo vidi letteralmente buttato nella fontana, quando mi avvicinai riuscii a vedere che era letteralmente a cavalcioni sull’amico di Leana, Phil, e lo colpiva, continuava a colpirlo.
Un sacco di persone accorsero, tutti studenti - per lo più curiosi, e qualche professore.
Vidi Zacky buttarsi nella fontana, mentre cercava di allontanare Jimmy dall’altro ragazzo.
Io non riuscivo a muovermi, ero paralizzata e nel panico più totale. Avrei voluto sprofondare.
Quando vidi James che cercava di riavvicinarsi a Phil scattai come una molla, corsi verso di lui e lo presi per un braccio, tirnadolo con forza.
“Jim, ti prego, smettila! Lascialo stare!”
Non mi ascoltava, era come accecato dalla rabbia.
Provò a farlo rinsavire anche Zacky, ma senza risultati.
“Smettetela immediatamente!”
Si udì una voce maschile, improvvisamente calò il silenzio e tutti si fermarono.
“Pretendo spiegazioni”
Lo riconobbi, era il preside della scuola.

Nessuno rispose.

“Sullivan, che cosa è successo?”
Jimmy non rispose, abbassò lo sguardo e non fece un fiato.
“Bene, tutti e due con me in presidenza”
Prese entrambi i ragazzi per un braccio e li portò via con sé.
Trattenni le lacrime, Zacky si passò una mano tra i capelli, continuava a fare ‘no’ con la testa.
“Stai tranquilla Phoebe, andrà tutto bene…” come avrei voluto credergli.
Ci avviamo verso la presidenza, io avevo il cuore in gola e il magone, mentre Zacky non parlava.
Aspettammo fuori per una buona mezz’ora, poi uscì James. Gli corsi incontro e lo abbracciai.
“Allora? Cosa ti ha detto?” chiesi, ma non ricevetti risposta.
“James, per l’amor di Dio, parla!”
“Sono stato espulso…”

 
  
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