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Autore: Serendipity__    17/11/2016    8 recensioni
Ci sono giorni che ti cambiano la vita, perchè la vita stessa è una continua sorpresa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno fanciulle!
Piccola shot senza nessuna pretesa. Potrebbe essere la genesi di una Bethyl, così giusto per darle un significato! XD
Sapete che per me ogni scusa è buona per scrivere su di loro! XDDD
Per cui, il dopo, siete libere di immaginarlo come più vi piace, io vi ho dato solo l'incipit!
Baci
Serena







Daryl si domanda per l'ennesima volta il perchè tutti quanti abbiano deciso che il ruolo di baby sitter gli si addica così tanto, quando si tratta di quella mocciosa.
Solo perchè le ha salvato il culo una volta, questo non fa di lui il suo maledetto angelo custode, no?
Eppure, pare proprio che tutti, Rick compreso, la pensino più al sicuro con lui, che non con uno qualsiasi degli altri presenti alla prigione.
Quindi, eccolo che si ritrova davanti alla prospettiva di dover passare un altro pomeriggio in sua compagnia. Vorrebbe piuttosto farsi masticare da un vagante, sul serio, perchè non ha assolutamente niente a che spartire con lei, e se alla fine ha ceduto, è stato solo perchè Rick glielo ha chiesto come favore personale.
- Posso mettere un pò di musica se la trovo?
Sicuramente, nel silenzio che regna tra di loro, la mocciosa ci sente tutta l'impazienza e il fastidio che quella cazzo di situazione gli provoca.
- Se proprio devi.
Non ha finito nemmeno di risponderle, che si mette subito a rovistare nel cruscotto, alla ricerca di un porta cd che per sua enorme sfiga, trova. Con la coda dell'occhio la vede sceglierne uno e infilarlo nell'autoradio della berlina su cui stanno viaggiando. Smanetta un pò con i vari tasti, ma nessun suono esce dagli altoparlanti.
- Mi sa che è rotta. Peccato.
Lei è delusa, lui esulta. Ha già un mal di testa epico, la musica probabilmente lo avrebbe portato a livelli devastanti.
- Senti... posso farti una domanda?
Eh no, cazzo! Allora era meglio la musica! Proprio di parlare con lei non ne ha voglia! Ha il bruttissimo vizio di dire tutto quello che le passa per l'anticamente del cervello, senza filtri. Lo sa, perchè ogni tanto, in mensa, la sente chiacchierare con gli altri, mentre lui nel suo angolo più lontano, se ne sta chiuso nel silenzio che tanto gli piace avere intorno.
- No.
Non gliene frega un cazzo di trattarla di merda, perchè è stato costretto a farle da baby-sitter, non è certo stata una sua scelta condividere quel pomeriggio con lei.
- Bè, credo che il tuo no, valga già come risposta a quello che ti volevo chiedere.
Oh, Cristo, ti prego, fà che non si metta a piangere! Quello non l'aveva nemmeno preso in considerazione. Sta digrignando i denti, adesso, perchè c'è una parte del suo cervello che gli sta dicendo che se la farà piangere, ci sono buone probabilità che lo dica alla sorella quando torneranno alla prigione, e che lei lo dirà a Rick.
Se le immagina già le menate di Rick: "Daryl, ma che cosa ti costa essere un pò gentile con lei? E' solo una ragazzina, in fondo! E poi mica ti sto chiedendo di diventare il suo migliore amico, no?".
Stringe più forte le mani sul volante e si fa violenza da solo.
- Okay, okay. Fammi questa cazzo di domanda.
Certo non deve sembrare molto convinto, ma che cavolo, che prenda quello che viene e si accontenti, eh?
- Ecco... ce l'hai con me perchè mi consideri solo una seccatura... o ce l'hai con me, perchè sono proprio io che ti sto sulle palle?
Oh, Dio! E' anche peggio di quello che aveva immaginato! Siamo a questi livelli?
- Non voglio gente intorno.
Liquida la faccenda così, in fondo l'avrà notato, no, che alla prigione se ne sta sempre per gli affari suoi.
- Non è vero. Perchè con Rick, con Carol, con Glenn, e anche un pò con mia sorella, invece ci parli.
Cristo Santo, queste sono cose da mocciosi, sul serio!
- Scusa, ma quanti cazzo di anni hai, esattamente?
- Diciotto, e se ne fai una questione di età, non credo che tu ne dimostri molti più di me, per come ti comporti in generale.
Le lancia un'occhiata che dovrebbe avere il potere di azzittirla, ma pare proprio che oggi sia la sua giornata fortunata, quella in cui la ragazzina ha deciso di essere immune da qualsiasi paura, anche quella di farlo incazzare il doppio di come già lo è di solito.
- Allora, facciamo che non mi piace avere intorno le diciottenni, okay?
- Sei proprio uno stronzo, Daryl Dixon.
Lo guarda che vorrebbe incenerirlo, peccato che ci sia un velo di lacrime che le appanna gli occhi e che, maledetta ragazzina, gli provoca una stretta allo stomaco comunque!
- Lo prendo come un complimento.
In ogni caso vuole avere l'ultima parola, non esiste che sia lei a chiudere quella cazzo di conversazione tra loro.



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



Spera vivamente che il gruppo di vaganti che li sta costringendo a rimanere chiusi in quel cazzo di minimarket, si diriga poi verso la prigione, e che per primo faccia fuori Rick, che l'ha messo fondamentalmente nel casino in cui si trova.
- Pensi che se ne andranno?
- Ti ho già detto che non lo so! Mi vedi con una cazzo di sfera di cristallo in mano?
Lui è seduto per terra, appoggiato ad uno scaffale della corsia, lei a quello opposto, così sono uno di fronte all'altro.
- Così, almeno, ci penserai due volte prima di farti venire di nuovo l'idea di voler uscire fuori.
Lei gli lancia un'occhiata come quella di prima, ma stavolta a velarle gli occhi è la paura.
- Sei proprio un grandissimo stronzo.
- Me ne frego di quello che pensi, ragazzina.
La vede alzarsi in piedi, e vorrebbe dirle di non fare altri casini, ma poi pensa che già che deve imparare la lezione, che lo faccia fino in fondo. Solo che non va molto lontano, si siede semplicemente alla fine della corsia, più distante da lui di un paio di metri.
Come se da lì, non potesse sentire quanto gli sta sulle palle l'essere finito in quella situazione di merda proprio con lei!
Riporta lo sguardo sullo specchio che mostra l'ingresso del minimarket, ora sbarrato con il frigorifero delle bibite che ci ha trascinato contro, e ci vede ancora un mucchio di vaganti fuori, che si trascinano in quella loro maniera così merdosa.
Stringe più forte le mani sulla balestra, piazzata tra le sue gambe, e vorrebbe avere una riserva di frecce infinite, per farli fuori tutti e potersene andare.
- Comunque, se ce la faremo, stai sicuro che non dovrai più sopportarmi.
- Ecco, brava, vai a piangere da papino, almeno la capiranno che...
Un pacco di biscotti lo colpisce dritto in testa, facendolo sobbalzare.
- Ma che cazzo fai?
Stavolta riesce ad evitare per un soffio la lattina di Seven-up che stava per colpirlo sempre in faccia, rischiando di fargli male seriamente.
- Ti parlo nell'unica lingua che conosci, stronzo.
La vede arraffare una confezione di olio motore, che trasforma in un nuovo proiettile! Solo che fa un cazzo di rumore ogni volta che colpisce lo scaffale dietro di lui, per cui è costretto ad agire in fretta.
Praticamente si lancia su di lei con uno scatto che nemmeno lui pensava di poter fare, e le blocca la mano che stava già prendendo una nuova confezione.
- Vedi di darci un taglio, okay? Perchè se no, ti parlo sì nella mia lingua, e non credo che la cosa potrà piacerti molto.
La sta fissando negli occhi, perchè capisca bene che è maledettamente serio. Non si farà mangiare vivo da quegli stronzi là fuori, per dei fottuti capricci.
- Lasciami andare.
Non è convinto che abbia capito bene il concetto, perchè ancora non ha mollato la confezione che ha preso, così le stringe un pò di più il polso.
- E tu piantala di fare la mocciosa, se non vuoi essere trattata come tale.
- Vaffanculo.
Lascia andare la confezione e lui le molla il polso. Però siccome non si fida di lei, più di quanto si fidasse prima di quella scenata, le si siede accanto.
- Te ne puoi pure tornare da dove sei venuto.
La ignora, perchè non si farà trascinare di nuovo in una discussione con lei.
- Se no a stronzilandia, si preoccuperanno per te.
Fissa la scatola di liquido per il radiatore che ha di fronte e si dice che deve resistere, deve tenere la bocca chiusa, così lei la pianterà.
- Si chiederanno che fine avrà fatto il loro primo cittadino, colui che detiene il primato di stronzaggine planetaria, la massima autorità in fatto di...
- Chiudi - quella - cazzo - di - bocca!
L'ha sibilato fuori, cercando di mantenere un ultimo brandello di calma, perchè se sbotta, non lo sa come andrà a finire stavolta.
- La verità brucia, eh, Mr. Dixon!
Non si stanno guardando, ma è come se lo stessero facendo, perchè entrambi sentono addosso la rabbia e la tensione dell'altro.
- Comunque, adesso la chiudo la bocca, perchè tanto con te è solo fiato sprecato.
Ecco, speriamo che lo faccia veramente, altrimenti troverà il modo di chiudergliela lui!


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Ormai è quasi buio, ma la situazione non è cambiata di una virgola, sono sempre incastrati dentro quel cazzo di minimarket!
Sono ancora seduti vicini, perchè nonostante tutto ha preferito tenerla a portata di mano, nel caso avesse ricominciato a dare di matto, scambiandolo di nuovo per il suo tiro a segno personale.
- Maggie e papà saranno molto preoccupati.
La voce della ragazzina è appena un sussurro, non pare nemmeno rivolgersi a lui, ma semplicemente essere l'estensione di un pensiero che la deve tormentare parecchio, adesso.
In effetti, saranno tutti preoccupati, non solo i suoi famigliari. Sicuramente, però, Rick starà dicendo loro di contare sul fatto che c'è lui fuori insieme a lei, quindi ci sono buonissime probabilità che nonostante il loro mancato rientro, vada comunque tutto bene.
- Se ne faranno una ragione.
E' una risposta cinica, la sua, ma è anche la più reale: la gente muore continuamente intorno a loro, bisogna farci l'abitudine, punto e basta.
- Io non sono come te.
Eccola che ricomincia. Se gli da ancora dello stronzo, stavolta le restituisce il complimento, poco ma sicuro.
- E un pò ti invidio, sai? Se non me ne fregasse niente di nessuno, eviterei di soffrire ogni volta che qualcuno muore.
Non era quello che si aspettava di sentirsi di dire, perciò se ne sta zitto.
- Credo che forse, sia questo che voglio imparare più di tutto da te, a fregarmene degli altri.
Fregarsene degli altri, eh?
- Se ci riuscissi, vivrei molto meglio come te, poco ma sicuro.
- E' questo, che pensi veramente di me, ragazzina?
Non sa bene il perchè gliel'abbia dovuto chiedere, ma adesso la risposta la vuole sentire, eccome.
- Non è che lo penso, lo vedo.
La vede abbracciarsi le ginocchia, per rannicchiarsi ancora di più su stessa, e adesso gli sembra davvero una mocciosa, ma talmente fragile e indifesa, da riuscire a smuovergli qualcosa di troppo dentro.
- Quando sei venuto a dirmi di Zach, non credo che te ne fregasse davvero qualcosa di lui o di me. Dovevi semplicemente darmi la notizia, punto e basta.
Ripensa a quel ragazzino, che forse doveva avere solo qualche anno più di lei, e al modo in cui stavano insieme loro due.
Forse non glielo dirà mai, ma ha pensato che fossero una cosa bella da vedere.
- Comunque, ognuno è fatto alla sua maniera, dopotutto. Io ho solo avuto la sfortuna di trovarmi dalla parte sbagliata. Non ero pronta ad affrontare tutto questo, e credo che non lo sarò mai, anche se dovessi sopravvivere ancora a lungo.
La sente ridacchiare, ma è un riso amaro, che gli fa torcere le budella, tanto lo colpisce.
- Cosa che non credo avverrà, tra l'altro. Mi spiace solo di aver trascinato anche te, in questo casino.
Le trema la voce sul finire, e se ci fosse abbastanza luce, forse vedrebbe spuntare quelle lacrime che, sinceramente, si aspettava di vedere molto prima.
Ha resisisto parecchio, in fondo, prima di abbandonarsi alla paura vera e propria.
- Rimani uno stronzo, Daryl Dixon, ma non avrei voluto comunque farti morire per colpa mia.
Ride e piange nello stesso tempo, e lui si sente proprio una merda, ora.
Non sa che fare, vorrebbe essere a mille miglia di distanza, ma invece è inchiodato lì, accanto a quella ragazzina che gli ha appena dimostrato quanto invece gliene freghi di lei, e anche di tutti gli altri.
- Non morirà proprio nessuno, ragazzina. Io e te ce ne andremo di qui, puoi scommetterci il culo, che le cose andranno così.
Perchè l'ultima cosa che vuole,  è vedere morir proprio lei, e per far sì che non succeda, è disposto anche a rimetterci la sua, di vita.



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Sono passate quasi due settimane da quando lei e Daryl sono riusciti a tornare alla prigione. A volte, ancora, non ci crede che ci siano riusciti, ma poi le torna sempre in mente con quanta determinazione e coraggio, l'arciere si è battuto contro i vaganti per raggiungere la berlina che erano stati costretti a lasciare all'inizio della strada.
Se non il suo carattere, pensa, le basterebbe almeno avere un decimo del suo coraggio, per vivere meglio.
Ma purtroppo non è così, lei rimane quello che è, una ragazzina, proprio come la considera Daryl.
Come gli aveva promesso, non l'ha più cercato, nè infastidito in nessuna maniera. L'ha incrociato qualche volta, ma si è limitata ad un saluto, anche piuttosto veloce, proprio per rispettare la sua promessa.
Non è andata a piangere da suo padre, però, come aveva ipotizzato lui. Semplicemente, si è chiusa in se stessa, lasciando che le giornate passessero, sperando di non dover affrontare troppo presto la morte di qualcun'altro.
La maggior parte del tempo, così, la trascorre nella sua cella, da cui esce solamente per accudire Judith, quando non è qualcun'altro ad occuparsene.
Ed è proprio seduta sulla sua brandina, a fissare il vuoto, quando una figura appare sulla soglia, occupandola quasi tutta.
- Ciao, ragazzina.
Per un attimo le sembra di vivere lo stesso momento in cui è venuto a darle la notizia di Zach, ma poi nota che ha in mano qualcosa, e allora tutto cambia.
- Ciao, Daryl.
Proprio non riesce a capire cosa ci faccia lì, soprattutto con una pistola in mano. Per quanto possa non essergli simpatica, non crede proprio che abbia l'intenzione di ucciderla!
- Questa è per te.
Le mostra bene la pistola e lei vorrebbe anche prenderla in mano, ma la verità è che ne ha un pò paura.
- Ecco... io non saprei usarla, a dire il vero.
Si sente quegli occhi addosso, e come sempre, la mandano un pò in confusione. Sembrano sapere esattamente quello che le passa per la testa, e così si sente particolarmente... esposta, davanti a lui. Forse è per quello, che ha sempre tirato fuori il peggio di lei, perchè cercava il modo di non mettersi ancora più a nudo davanti a lui.
Anche se poi l'ha fatto, quel giorno, rivelandogli tutta la sua debolezza.
- Lo so.
E' un uomo di poche parole, Daryl Dixon, ma gli bastano sempre per arrivare al punto e colpire duro, se ce n'è bisogno.
- Per quello ho intenzione di insegnarti ad usarla.
La sta fissando dritta negli occhi, forse come non ha mai fatto prima d'ora, e lei va ancora più in confusione, perchè quello che ci vede dentro le sembra così... assurdo, da non sembrarle vero, tanto che deve dare voce alla sua incredulità.
- Perchè?
- Perchè di te me ne frega, ragazzina.
Il cuore le è quasi esploso nel petto, però rimane ferma immobile, perchè sa benissimo che l'arciere non potrebbe sopportare un altro suo abbraccio, non dopo quello impacciato e goffo che si sono scambiati solo un mese fa, dopo la morte di Zach.
- Grazie, Daryl.
Spera che il resto, cioè il fatto che si sente incredibilmente felice per quella scoperta, lo dicano i suoi occhi, dal momento che adesso lo sta fissando anche lei.
- Uhm...
E' con un verso che accoglie il suo grazie, ma stavolta è diverso, lo sente. Qualcosa è cambiato nel loro rapporto, lui è cambiato.
- Iniziamo domani, l'ho già detto io a tuo padre.
Ha parlato con suo padre di lei? E quando? Come? Dove?
Ma sono tutte domande che rimaranno senza risposta, almeno per il momento, perchè intanto Daryl si è già dileguato, rapido e silenzioso come è comparso.
Poco importa, alla fine deve solo aspettare domani, e poi, forse, potrà avere più di una risposta da quell'uomo che, ora se ne rende conto, vuole conoscere veramente.

 
  
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