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Autore: Juken    19/11/2016    3 recensioni
"Naruto aveva imparato ad adorare il sorriso di Hinata, simile ad un fiore. Quando lo intravedeva si sentiva felice. Per lui, era un tipo di felicità che non aveva mai provato prima.[...] L'euforia di quelle ore pomeridiane era simile alla soffice sensazione di avere la testa leggera, una pura gioia che non aveva mai conosciuto fino a quel momento. Non era come il senso di realizzazione che provava dopo aver portato a termine una missione, come quando chiacchierava con i suoi più cari amici o come l’istante in cui finalmente gustava il ramen di Ichiraku. Era un tipo speciale di felicità."
[NaruHina centric + tutte le altre coppie canon; non tiene conto di una parte del cap.699 e di tutto quello che avviene dopo]
Non fatevi confondere dall'introduzione, questa fanfic è piena di baggianate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Salve Popolo di Efp.
Vi presento l’ennesima NaruHina non necessaria, non richiesta, non indispensabile.
Il 2016, però, è stato un anno di cacca. E quale miglior rimedio se non pubblicare fanfiction su Naruto per terminarlo al meglio? 
Scrivere Naruhinosità(?) is the way! 
[Chi ha letto l'altra mia fanfic, saprà già che l'HTML per me è il male e quindi che sono tendente ai pasticci. Perciò mi scuso anticipatamnte! Tutti i consigli sono ben accetti.]
[Il rating arancione potrebbe essere momentaneo, non ho ancora deciso se inserire scene rosse o meno ( ͡° ͜ʖ ͡°) ]

 


naruto




AVVERTENZE \\ COSE DA SAPERE PRIMA DI LEGGERE QUESTA FANFICTION

  • Non tiene conto dell’ultima parte del cap. 699 del manga: cioè il viaggio di Sasuke per redimersi dai propri peccati. NO. NO. E NO. Potrà anche avere perfettamente senso nel manga, ma in questa storia Sasuke non lascerà il Villaggio (di nuovo).
  • Questa storia non tiene conto degli avvenimenti di The Last (e di tutto quello che accade dopo). Ci sono molte cose che vorrei dire del film ma non finirei mai di scrivere. Quello che vi serve sapere è che riprendo molti temi e citazioni, ma non aspettatevi bellimbusti provenienti dalla luna.
  • Saranno presenti tutte le coppie canon, ma la NaruHina resta la coppia principale ♥
  • HINASAKU è la mia BROTP. Le adoro insieme. Caso chiuso.
  • Questa Fic è strapiena di :
     1 ERRORI. A palate. Di ogni tipo. Sorry. (Se ne trovate qualcuno ditemelo, così posso correggerlo. )
     2 RIFERIMENTI E CITAZIONI ad altri film\telefilm\libri\fumetti.
     3 COSE SMIELATE
     4 STUPIDAGGINI







    ENJOY


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UN NARUTO È PER SEMPRE





-prologo-





  1. Naruto che ben comincia è a metà dell’opera.





  Naruto irruppe nell’Ospedale di Konoha come un uragano, facendo voltare verso di sé le teste di tutti i presenti nel Pronto Soccorso, ma sembrò non farci caso. Ignorando le voci di chi l’aveva riconosciuto, individuò gli inconfondibili capelli rosa della sua migliore amica e si diresse immediatamente da lei, noncurante del bambino a cui stava fasciando un ginocchio. 
«Sakura…» iniziò ma fu subito interrotto dal tono preoccupato di lei.
«È successo qualcosa? Sei ferito? Problemi con la protesi?» 
Si era voltata di scatto verso di lui, spostando l' attenzione dal bambino al biondo in un attimo. Aveva già iniziato a scannerizzare la sua figura in cerca di qualche ferita evidente ancor prima di pensarci razionalmente, ma il suo occhio clinico non aveva trovato nulla di strano, se non il suo sguardo da pazzo. 

Settembre era iniziato da poco, ma già si iniziava a percepire un insolito venticello freddo nelle strade di Konoha. 
Erano passati quasi due anni dalla fine della Quarta Grande Guerra Ninja e uno da quando Naruto aveva riacquisto l’uso del braccio destro grazie a Tsunade e al suo team. Molte zone del Villaggio erano in ricostruzione e la Foglia progettava perfino di allargare i propri confini. Le numerose ferite lasciate dalla guerra iniziavano, seppur molto lentamente, a risanarsi e tutto sembrava procedere per il meglio.
Quando non era impegnata nelle missioni, Sakura occupava gran parte del suo tempo in ospedale per migliorare le sue tecniche mediche o anche solo per dare una mano per le piccole cose, proprio come stava facendo in quel momento.

«No, il braccio va bene e non sono ferito!». 
Con un sospiro di sollievo Sakura tornò ad occuparsi del suo piccolo paziente, sperando che l’Uzumaki non fosse lì per un’altra sciocchezza delle sue.
«Sasuke mi ha già detto che sei diventato finalmente Chunin. Congratulazioni! ».
«Lo so» sorrise lui «grazie!»
Da qualche giorno si erano svolti gli esami Chunin e dopo tanti mesi trascorsi intrappolato tra i libri era riuscito a raggiungere anche quel traguardo. Ma non era per questo che era lì in quel momento, sapeva già che Sasuke le avrebbe immediatamente spifferato la notizia.
«Allora che ci fai qui?» riprese Sakura.
Nel suo tono, Naruto individuò già un accenno di nervosismo, che però scelse deliberatamente di ignorare. 
«Questo è un Pronto Soccorso, no?» 
Lui era lì per una questione di massima importanza e non doveva di certo farsi intimorire dalle saette che gli occhi di Sakura gli stavano lanciando come risposta. 
«E io ho bisogno di soccorso!» 
La rosa digrignò i denti pur sforzandosi di mantenere i tratti del suo viso gentili e cordiali. Il risultato fu una faccia degna del peggiore degli assassini che spaventò sia il bambino che ora si muoveva irrequieto sul lettino, che Naruto. 
«Non mi sembra proprio. Inoltre non vedi che sono occupata?». Le rispose subito lei, trattenendo a stento l’irritazione. 
Il bambino, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, lanciò un’occhiata timida all’Eroe del Villaggio. Avrebbe voluto chiedergli magari un autografo, ma aveva troppa paura anche di emettere un solo respiro, temendo di far arrabbiare ancora di più la ragazza. Timore che, però, non sembrava condividere l’Uzumaki. 
«No! Sakura non capisci! Sono malato! E tu devi curarmi. Aiutami ti prego!».
Lei alzò un sopracciglio scettica. Naruto non sembrava affatto malato. 
«O- Ok. Allora appena finisco qui ne parliamo. Sei fortunato, oggi è piuttosto tranquillo, non c’è nessun caso urgente» sembrava che Sakura non fosse più tanto stizzita «ma ti avverto: se è uno scherzo o te lo stai inventando, ti uccido» Infatti era passata direttamente alle minacce. 
Lei ricordava ancora perfettamente le due volte in cui Naruto si era precipitato da lei in preda al panico perché aveva finito le scorte di ramen istantaneo e quella volta in cui le aveva fatto prendere un mezzo infarto quando era corso all’ospedale per dirle che tre ninja lo spiavano e lo seguivano e che non riusciva a liberarsi di loro, ninja che si erano poi rivelate essere tre bambine di dieci anni. 

Naruto aspettò pazientemente sulla soglia della sala adibita per le visite che la kunoichi finisse la medicazione che lui aveva interrotto. Quando vide finalmente il bambino uscire dalle tendine azzurre che dividevano i posti letto del Pronto Soccorso di Konoha, si fiondò immediatamente a sostituire il suo posto.
«Stiamo infrangendo almeno cinque delle regole dell’ospedale, spero che tu lo sappia»
Lui ignorò le parole di Sakura e la osservò rimettere a posto del disinfettante e altre diavolerie a cui non sapeva dare un nome. Non poté non lanciare un occhiata, sorridendo, alla sottile collana con il piccolo ciondolo Uchiha che spuntava timido dal camice bianco. Nell’anno appena passato, Naruto aveva assistito alla ricostruzione di vecchie e nuove relazioni. Da quando Sasuke era stato reintegrato al Villaggio e i suoi crimini perdonati, non era trascorso molto dalla nascita di una nuova coppia. L’Uchiha aveva abbattuto le solide barriere fatte di odio e di risentimento, di cui si era circondato negli anni e aveva lasciato che finalmente Sakura gli donasse tutto l’amore che si era negato fino ad allora. Naruto non era né invidioso né triste, anzi vedere i suoi due migliori amici felici, dopo tanto dolore, lo riempiva di gioia a sua volta. Nel profondo del suo cuore aveva sempre saputo che sarebbero finiti insieme. Rimanevano, però, per lui una coppia davvero mal assortita. Si chiese, distrattamente, quando avessero intenzione di andare a vivere sotto lo stesso tetto, o quando avrebbero annunciato il probabilissimo matrimonio e infestato il mondo col la loro progenie munita di capelli rosa, sharingan e un misto del caratteraccio dei due. Tremò alla sola idea.
Spostò lo sguardo dalla collanina fino ad incontrare gli occhi verdi di Sakura in attesa e cercò di riordinare i pensieri per essere chiaro, anche se nella sua testa regnava solo il caos.
«Non fare la faccia da cucciolo bastonato. Non funziona con me! Se mi stai per dire una delle tue stronzate giuro che… »
A Naruto non servivano altre intimidazioni, bastavano le braccia incrociate e la faccia scocciata a parlare per lei.
«No, Sakura! Sono sicuro di avere una malattia grave!».
La rosa sospirò e provò a prendere seriamente la situazione, anche perché Naruto aveva in volto uno sguardo preoccupato che non vedeva da un bel po’ di tempo.
«Allora sentiamo i sintomi di questa fantomatica malattia che ti ha fatto venire qua di corsa. Cos’hai?» 
Lui si grattò una guancia a disagio. Come avrebbe potuto spiegarglielo in poche e semplici parole?
«Non riesco più a dormire! Non riesco più a mangiare!» 
Gli occhi di Sakura si fecero subito attenti. Che davvero non stesse scherzando? Prese un blocchetto e una matita pronta a prendere nota di qualsiasi dettaglio le potesse essere utile per la diagnosi.
«Non riesci a mangiare? Hai la nausea? Vomito? C’è qualcosa di particolare che non riesci a mangiare?»
Naruto sospirò afflitto e proseguì ignorando le sue domande. 
«Non riesco a fare niente!».
«Stai ancora seguendo la tua dieta basata esclusivamente sul ramen, non è così? Sai dovresti var-».
Sakura già stava vagliando delle vitamine da dargli e altre cento possibili soluzioni.
«Ehi! Non osare dare la colpa al ramen! La colpa non è di certo sua, ma è di Hinata!» 
Nello stesso momento in cui lei si rese conto che stava per scrivere sul suo blocchetto il nome dell’amica, la matita che era stata stretta con troppa forza si spezzò in due, di cui una parte era quasi volata nell’occhio destro di Naruto. 
« H - Hi – Hinata? »
Sakura stentava a credere alle sue orecchie.
«Ma mi vuoi ammazzare? Dovresti imparare a dosare la tua dannatissima forza!» aveva invece urlato lui, ignaro della faccia sbigottita di Sakura che ora aveva davvero voglia di picchiarlo. 
«Comunque sì, proprio Hinata. L’unica cosa che riesco a fare è pensare a lei!» disse sconsolato.
La furia omicida dell’Haruno si placò quando ebbe realizzato quello che il suo migliore amico stava cercando di dirle in realtà. Nella sua testa, i pensieri iniziarono immediatamente a circolare intorno alla figura della ragazza impacciata, che indirizzava sempre gli occhi verso il basso e alla figura, in netto contrasto, del ragazzo sorridente e solare, da sempre ignaro dei sentimenti della corvina. Che Naruto avesse realizzato finalmente quello che Hinata cercava di dirgli da anni? Sakura non poté fare a meno di sorridere.
«Ma tu non sei malato! Non ci si ammala di sentimenti, i sentimenti si provano. È una cosa dolcissima!» 
Era così felice per Naruto che dimenticò perfino il meritatissimo pugno che aveva in serbo per lui.
«È una cosa terribile invece! » Naruto spalancò gli occhi, di fronte a quell’affermazione e cercò di spiegarle meglio la gravità dei fatti. 
«Se chiudo gli occhi penso ad Hinata. Se devo seguire qualche stupida lezione che Kakashi ha deciso di impartirmi penso a lei. Se sono da solo penso al lei, se sono con gli altri penso a lei. Mi sento decisamente meglio quando la incontro in giro per il villaggio, ma quando è in missione o quando semplicemente non la vado, la mia giornata è come se fosse rovinata!».
Sakura sorrise ancora di più. Era perfetto! Desiderava così tanto che quei due fossero felici che sentiva l’obbligo morale di aiutarli.
«Ma è bellissimo! Dovresti iniziare, però, a fare meno lo stupido se vuoi diventare il ragazzo di Hinata. Per esempio…» 
Gli occhi di Naruto si spalancarono ancora di più e inconsapevolmente arrossì. Non aveva mica detto quello!
«Ehi aspetta, io che? Io non voglio diventare il suo ragazzo!» 
Sakura era confusa più che mai. Che si fosse persa qualche passaggio? 
«No? E allora cosa vuoi?»
Il biondo si mise le mani nei capelli. Era quello il problema.
«Non lo so! Voglio solo stare con lei, in ogni istante, che mi racconti come è stata la sua giornata, raccontarle la mia. Vorrei tenerla per mano, annusarle i capelli.» Naruto aveva un’espressione beata e da ebete che fece per un attimo preoccupare Sakura, ma che si annullò quando proseguì. «Ma non voglio mica essere il suo ragazzo!» 
Il sorriso di Sakura divenne quasi materno. Vedere il dobe farfugliare di cose sdolcinate e non rendersi neanche conto della natura dei suoi sentimenti le faceva tenerezza. 
«Quello che mi hai appena descritto è esattamente un tipo di relazione che ha un ragazzo con la sua ragazza. Di tipo piuttosto appiccicoso per lo più! »
Naruto rivolse uno sguardo disperato alla sua compagna di team, cercando di assimilare le sue parole. 
«Tu ne sei certa?» 
Sakura annuì di rimando.
«Questo è il tipo di rapporto che c’è tra te e Sasuke?»
Chiese lui curioso, cercando di capire quello che gli sembrava la cosa più complicata del mondo.
«Eh?! N- Non esattamente» 
Lei arrossì impercettibilmente al solo pensiero del suo “rapporto” con Sasuke. Di certo l’Uchiha non passava la sua giornata a farle smancerie o ad annusarle i capelli! 
«Le relazioni non sono tutte uguali. Inoltre non è questo il punto.» 
Fece una pausa poggiando entrambe le mani sulle spalle di Naruto.
«Il punto è che tu sei innamorato!» 
Il tono felice di Sakura sembrava quello di chi ha appena trovato la cura a tutte le malattie del mondo, ma per Naruto suonava soltanto come una brutta notizia. Lui non ne sapeva niente di romanticismo né tanto meno riusciva a capire pienamente cosa “essere innamorati” comportasse e significasse davvero.
«Quando eravamo piccoli pensavo di essere innamorato di te, ma io ecco… non provavo queste cose»
Alzò gli occhi su di lei, sperando di non averla in qualche modo offesa, ma quello che trovò invece fu il suo viso sereno. 
«Questo perché tu non eri davvero innamorato di me. Faceva tutto parte della tua sfida con Sasuke. Non era forse perché io amo lui? Non volevi perdere contro di lui. Ma questa volta è vero, non è così?1 »
Il biondo abbassò lo sguardo non riuscendo né ad annuire né a negare.
«Sai… mi ricordo quello che hai fatto alla commemorazione»
Naruto strinse le labbra, capendo a cosa lei si riferisse. 
Dopo una settimana da quando tutti i bozzoli sotto lo Tsukuyomi infinito erano stati aperti, si erano tenuti i funerali per le vittime della guerra. Mentre a Sasuke era stato proibito di parteciparvi, in attesa della sentenza dei cinque Kage, loro si erano stretti in prima fila con Kakashi e i loro amici, cercando di sostenere insieme il dolore che quel giorno portava con se. Ad un certo punto, lui aveva lasciato il posto accanto alla rosa per occupare quello alle spalle di Hinata, che si trovava a pochi passi da loro, circondata dagli Hyuga chiusi in un composto e freddo cordoglio. Hanabi, però, non aveva saputo tenere a bada i singhiozzi, mentre la sorella maggiore aveva lasciato che delle lacrime silenziose le rigassero le guance. Naruto, senza farsi troppe domande o porsi troppi scrupoli sulle sue azioni, le aveva stretto una mano, lottando contro il prepotente desiderio di abbracciarla. Lontano da occhi indiscreti - ma a quanto pare non da quelli di Sakura- aveva cercato di farle capire che condivideva il suo stesso dolore, di confortarla e di sostenerla. Avrebbe voluto così tanto essere in grado di fare qualcosa di più. 
« È un tipo di premura che non si ha con tutti» proseguì lei.
Dopo una breve pausa, lui alzò di nuovo i suoi occhi supplichevoli in quelli verdi di lei.
«Sakura mi aiuterai vero?» chiese.
«Certo! Ma non ora. Io devo lavorare! Di là ci sono dei pazienti veri!» 
Precisò lei, alleggerendo l’atmosfera cupa che si era venuta a creare intorno a loro.
«Ne riparliamo domani. Vieni con me e Sasuke a pranzo da-» 
Naruto ritornò sorridente e alla sua solita vitalità.
«Perfetto! Allora ci vediamo domani da Ichiraku»
L’uragano biondo si volatilizzò prima che potesse sentire il “non intendevo lì” di una Sakura ormai arresa alla sua dipendenza dal ramen. 
Eppure il sorriso che lei aveva messo su non scomparì. Hinata era cotta di lui dall’infanzia e Naruto stava iniziando a rendersi conto di ricambiarla. Con un rinnovato buonumore Sakura proseguì la sua giornata, pensando a quanto sarebbe stato facile far dichiarare quei due. La parte più difficile – quella di far sì che Naruto capisse i suoi stessi sentimenti- era giunta al termine prima del previsto. Lei si era resa conto già da un bel po’ di tempo dei suoi comportamenti strani quando si trattava di Hinata e aveva anche una mezza idea di quando lui avesse iniziato a maturare quei pensieri.
Per il momento la strada per il loro lieto fine sembrava tutta in discesa.


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NdA
[Note aggiornate il 9-12-2016] 

1. Citazione da "The Last".naruto's bullshit

2. Tutto il capitolo è ispirato ad una parte all'episodio 4x01 di How I Met Your Mother (lo sarà anche una parte del capitolo 4).

3. La geniale idea di dare ai capitoli titoli che ricordano un detto popolare o un  proverbio non è mia, ma di fallsofarc. Questa fanfic però non ha nient'altro a che  fare con la sua bellissima fic.

*La ff non è ambientata subito dopo gli eventi del cap. 699, ma due anni dopo.  Questo, semplicemente perché vorrei seguire lo stile rilassato e un po'comico della commedia, che non mi sembrava adatto ad un immediato dopoguerra.


Fatemi sapere cosa ne pensate!

   
 
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