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Autore: BlackCobra    19/11/2016    3 recensioni
Scegliere di andare avanti nonostante tutto.
[Probabili spoiler della seconda stagione anche se minimi]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Lannon, Gabriel, Michael
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Secondo tentativo in questo fandom, preciso subito che è una roba molto angst, partita e pensata come tale e che spero di aver recuperato un po’ nel finale. Ringrazio la mia sistah Taila che mi ha dato l’idea con l’ultimo capitolo della sua “Trust Me”, ok so che non c’entra niente con quanto lei sta scrivendo in quella storia, semplicemente il mio cervello è andato oltre leggendo lo splendido fluff e amore che ci sa dare con il Malex che come lo scrive lei nessuno.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che continuano a leggere le mie storie nei vari fandom in cui scrivo, che le aggiungono in una delle categorie di EFP e che mi lasciano le loro belle recensioni.
Stavolta non farò note finali perchè tutto quello che avevo da dire è nella storia.
Ora la pianto che altrimenti le note iniziali diventano più lunghe della shot stessa, un saluto e alla prossima storia, che l’angst sia con tutti voi perché con me è sempre presente ^^’’’
 
Disclaimer: I personaggi di Dominion non mi appartengono, li uso solo per mio diletto e per fargli fare quello che voglio io LOL

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Un Nuovo Inizio
 
Alla fine era successo, era successo nel modo più banale possibile, o almeno nel modo che si può chiamare banale nel loro mondo, in quello che è diventato il mondo da quando gli Angeli hanno abbandonato la volta celeste per impadronirsi della terra e dell’umanità.

Michael ha negato a se stesso per anni che potesse succedere, questa negazione è stata, in fondo, una delle ragioni per cui ha trattato Alex con distacco per tutto quel tempo sin dal giorno in cui era diventato non più un dovere o una missione ma la sua ragione per rimanere ancorato ad un’esistenza diversa da quella pervasa dalla furia di sangue che lo aveva dominato per secoli.

Alex, alla fine, ha dimostrato che per quanto Michael potesse impegnarsi a respingerlo la sua purezza, il suo coraggio e la sua forza erano quello che l’Arcangelo aveva sempre aspettato e desiderato ed era per quello che aveva cominciato a vivere sul serio, per il suo Prescelto, per la sua vita e la sua felicità. Alex aveva dimostrato tante cose a Michael in pochi mesi, ma soprattutto gli aveva mostrato che poteva ancora amare ed essere amato ed anche meritare di essere felice, felice con lui, con il suo Alex, nonostante la negazione che aveva messo da parte fosse sempre lì a grattare un angolino del suo cervello tentando di arrivare fino al suo cuore per avvelenare quella felicità conquistata a caro prezzo.

Michael sapeva che il suo Prescelto non era immortale, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dirgli addio e forse era proprio per questo che aveva resistito così tanto, che aveva lottato con le unghie e con i denti per non cedere ai suoi sentimenti, ma aveva ceduto e mai resa gli era sembrata più dolce e vittoriosa ma anche effimera perché alla fine era caduto, era caduto perché era accaduto quello che sapeva sarebbe successo, ed era accaduto nel modo più banale possibile.

Michael ancora non riesce a dirla quella parola…morto…non riesce a definire Alex morto, non può credere che una cosa del genere possa essergli accaduta nel mezzo del suo vigore e della sua forza, ma la banalità del male puro trova sempre il modo per troncare la felicità che si pensava di non meritare, ed in fondo Michael sa che probabilmente è anche colpa sua se è accaduto proprio ora, sa che Lucifer ha distrutto Alex per poter arrivare a lui, per vendicarsi, anche se consciamente sa che la morte di Alex probabilmente per suo fratello è sempre stata l’unica opzione possibile, sa che Lucifer bramava il cuore puro di Alex, l’ultimo cuore puro sulla terra, ma sa anche che la forza di Alex è proprio quella che lo ha messo più in pericolo perché lui non avrebbe mai ceduto al male, sarebbe morto pur di non farlo, ed infatti è quello che è successo, è morto per mano di suo fratello, per mano di Noma colei a cui lo aveva affidato con ingenua fiducia, colei che ancora giace a terra con le candide ali strappate e colorate dal rosso carminio del suo sangue proprio accanto alla tomba del suo Prescelto, colei che giace a terra come ultimo sacrificio a quel Prescelto che lui, Michael, il potente Arcangelo, non è riuscito a proteggere nonostante i giuramenti fatti nel corso degli anni.

Michael è fermo accanto a quel sepolcro da giorni, immobile come una statua, freddo come il ghiaccio che ha ricoperto il suo cuore nel momento stesso in cui quello di Alex ha smesso di battere, rimane lì, senza uno scopo, senza nemmeno più il desiderio di vendetta, quella vendetta che sembra essersi esaurita con la distruzione delle spoglie mortali di Noma, in realtà non gli interessa neppure sapere che fine abbia fatto la sua essenza angelica, se sia tornata alla Casa del Padre, se sia stata distrutta o semplicemente se sia tornata al cospetto di Lucifer, niente ha importanza, nemmeno la voce di Gabriel che sente rimbombare costantemente nella sua testa, che lo chiama preoccupato, disperato quasi, che lo supplica di tornare da lui, dall’unica famiglia che gli è rimasta.

Michael sa che se volesse Gabriel potrebbe trovarlo ovunque, anche in riva a quell’oceano dove un giorno non troppo lontano ha lavato dal suo corpo il sangue dell’ultima strage compiuta, il giorno in cui ha cominciato a riconquistare pezzo dopo pezzo la sua anima mentre allo stesso tempo portava Alex un passo più vicino alla sua fine, sa che se Gabriel ancora non è volato da lui è per dargli la possibilità di dire addio al suo Alex, a colui che non è, si è tempo presente perché per lui Alex “è” non potrà mai essere un “era” non sarà mai il passato, per lui resterà un punto fermo e costante in ogni giorno della sua vita al presente per sempre qualsiasi cosa accada da oggi in poi e quindi Alex non è più un mero Prescelto ma il compagno a cui aveva scelto di donare la sua anima ricomposta.

Gabriel sa che è impossibile per Michael lasciare Alex, sa che non lo farà mai, sa che se potesse si lascerebbe morire lì accanto a lui, e questo non può permetterlo, non può permettersi di perdere ancora il suo gemello, l’altra metà di se stesso, colui che un tempo è stato un tutt’uno con se stesso e che ha perso per un lampo di egoismo, ma sa anche che il non arrendersi di Michael lo ha cambiato, financo la sua fede cieca in Alex lo ha cambiato ed ora ha deciso, ha deciso che è arrivato il momento, magari Michael lo odierà per questo ma tutto sommato ci è abituato e se può servire al suo gemello per star meglio è disposto anche a farsi odiare di nuovo.
Ed è al tramonto che Gabriel plana piano accanto al suo gemello, che lo chiama piano, che lo supplica di abbandonare quel luogo di morte e tragedia, è durante un tramonto struggente che Michael si gira al tono accorato di Gabriel, che si concede di vedere anche il dolore di qualcun altro oltre al suo, e mentre il cielo si infuoca Gabriel mette un braccio attorno alle spalle di Michael che china la testa sulla sua spalla e lascia che una lacrima solitaria scenda lungo la sua guancia gelida a sancire l’addio all’amore della sua vita terrena, e mentre il sole sparisce  e lascia il passo a stelle brillanti i due Arcangeli si levano in volo uno accanto all’altro sapendo che non saranno mai soli, che per quanto la vita eterna possa continuare a strappare loro pezzi di cuore avranno sempre l’un l’altro a cui appoggiarsi e a cui permettere di lenire le ferite più profonde delle loro anime.

Michael e Gabriel, dopo millenni di vita in mezzo ai mortali, hanno finalmente imparato una lezione vitale, hanno imparato che l’amore non ha né un nome né una forma precisi, l’amore ha solo una dimora e loro scelgono di essere l’uno la dimora dell’altro per l’eternità. 
  
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