E così abbiamo deciso... È vero ormai stiamo insieme ma un primo appuntamento non l'avevamo mai avuto eppure a sentire gli altri era d'obbligo.
Abbiamo deciso che il nostro sarebbe stato oggi ed io non sono mai stata così nervosa, lo so,il nostro primo bacio è stato quasi un'anno e mezzo fa però è stato completamente improvvisato non ho avuto tempo di essere nervosa ....
Oddio e adesso che mi metto? Gonna? No, se poi mi guarda le gambe e scopre che non gli piacciono per niente?meglio pantaloni? Si pantaloni neri e poi? Okay respira Sofia.... Pantaloni neri e camicetta bianca...
E adesso che faccio? Scendo io da lui o sale lui da me? Meglio che scendo io così il prof. non ci vede insieme, da quando ha perso la memoria è diventato completamente sospettoso e geloso.
Ecco ora devi solo bussare ... Ce la puoi fare Sofia.
"Avanti" 
"Ei! Come va?" Chiedo mentre arrossisco senza motivo
"Io bene, tu piuttosto come mai sei così rossa?!" Ecco ora ghigna anche... Già ha iniziato a prendermi in giro.
"Ehm bene bene solo un po' caldo" come se non mi conoscesse, brava Sofia davvero.
"Okay .... Andiamo?"
"Sì certo" dio mio calmati Sofia, se continui così ti scoppierà il cuore, infondo state già insieme no?
Usciamo dalla villetta e ci dirigiamo verso la stradina sterrata che ci porterà davanti alla fermata del bus che arriva a Roma centro. Dovrei dargli la mano oppure no? Va beh di solito lo facciamo sempre...
Fabio mi risolve il problema prendendomi per mano sorridendo, il bus è arrivato e riusciamo a trovare due posti liberi.
"Allora mi vuoi dire dove stiamo andando?" dico per rompere il ghiaccio
"Ancora Sof? Se te lo dico che sorpresa è? Ti assicuro che ti piacerà, promesso" sorride e a me non sembra vero che una tale fortuna sia capitata a me, alla ragazzina dai capelli rossi che tutti chiamavano "zucca". 
Il bus si ferma in una piazza che non ho mai visto, molto piccola ma carina. Fabio mi conduce per una stradina che porta davanti ad un enorme cancello in ferro battuto, scosta il lucchetto e mi fa cenno d'entrare. 
Appena metto piede nel giardino che ci troviamo davanti rimango a bocca aperta, il sentiero è contornato da piccole candele, in fondo ad esso si trova un gazebo all'interno del quale vi è una coperta da picnic apparecchiata.
Lo guardo con gli occhi lucidi, lui mi sorride e mi bacia e mi dice semplicemente "Ti amo Sofia". 
In quel momento le note di Unintended risuonano nell'aria e io mi rendo conto che non importa di come sono vestita, non importa che le manifestazioni d'affetto mi intimidiscano, importa soltanto degli occhi di Fabio che mi guardano ridenti, delle sue braccia che mi accolgono. 
Adesso, in questo preciso istante sono a casa, casa è ovunque lui sia.
"Ti amo anche io Fabio".