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Autore: Arny Haddok    20/11/2016    0 recensioni
Una serie di parallelismi particolari. Haikyuu mette a disposizione i suoi personaggi, e noi li sfruttiamo come possiamo attraverso la musica.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Albatross - Foals 


 

You got an albatross around your neck
Around your neck
You got one hundred broken lightbulbs above your head
They said that you had it coming but I wouldn't bet
Cause you got a slowly ticking time bomb and then
you see red


 

Ci sono momenti in cui le sento ancora, tutte quelle voci nella mia testa.

Mi stringono i pensieri, ma non posso fare a meno di ricordarle.

Le ascolto pazientemente, anche se mi fanno impazzire, le ascolto con gli occhi aperti verso il vuoto.

Vedo tutto lontano, sono alienato.

Ora le sento scemare.

Eppure il loro tormento è persistente. 

 

Sunblind
Sunblind


 

Le ascolto allontanarsi, sono dei bisbigli adesso.

Torno a guardare il mondo, lo osservo tornando a pensare.

Ora vedo limpidamente.

 

You got an albatross around your neck
Around your neck
You got a pile of broken wishbones under your bed
And you got an hungry green eyed monster that you keep fed
And it keeps on coming over it wants you dead


 

Sono ancora con me, mi seguono, in ogni angolo della palestra.

Le sento avvicinarsi, le seno vibrare sotto alla pelle, nelle ossa.

Mi stringono le spalle e non posso fare a meno di ascoltarle. Provo ad ignorarle, a distrarmi.

Ma le tengo vive.

Sono divertite, sorridono della mia attenzione.

Tento, guardo dall'altra parte della rete. Muro.

Mi volto ma non c'è nessuno, loro ci sono.

 

Sunblind
Sunblind


 

Il Capitano guarda senza parlare. Silenzio.

Gli sorrido naturalmente, come in ogni singolo secondo.

Quelle voci svaniscono, nemmeno le loro eco si avvicinano.

Sento Tsutomu complimentarsi.

 

You burnt the lungs
That your ancestors created
You sat by the banks
Of the river and you waited
Till time rolled back
And the water had abated
You drank your share
But you still could not be sated
Quicksands of the mind
And the sinkholes you may find
When you look through
The twisting of the vines



 

Respiro, riprendo.

Mi ascolto e alzo le mani a rete.

Salto con prepotenza, non riesco a contenere la potenza dell'attacco.

Difendono e torno a incantarmi.

Aspetto un segnale di Eita, i suoi occhi che si spostano frettolosamente.

Salto ancora. Sbaglio obiettivo.

L'azione si ferma e ricordo le parole che per anni mi hanno riempito i timpani, “Guarda e salta”.

Aspetto troppo, guardo la palla viaggiare. Provo, salto.

Sbaglio.

 

Time comes round
The game is itching at your bone
Chill wind comes round It's blowing through your home
Quicksands of the mind
And the sinkholes you may find
When you look through
The twisting of the vines

 

Adesso.

La palla si deforma contro i miei palmi. Ancora una volta, ho ragione.

Sorrido, sento gli avambracci tendere, bruciare e sorrido.

Il suo sguardo immobile mi sfiora, mi credevano perso.

Sono sempre qui.

Fino alla fine.

 

You burnt the lungs
That your ancestors created
You sat by the banks
Of the river and you waited
Till time rolled back
And the water had abated
You drank your share
But you still could not be sated
You said you're scared
Of the clocks that keep ticking over
We'll find a way
For a life that's worth living over
Again and again
For a life that's worth living over
Again and again


 

Ho guardato negli occhi il mio salvatore. Non sorride quando esulto. Mi squadra, trova l'errore.

Io aspetto indicazioni, correzioni.

Non sento niente.

Si fida di me.

Mi ha scelto.

Le sento ancora, quando mi fascio le dita.

Sorrido, vedo la realtà, sconfinata, ma costretta intorno a noi.

Provano a convincermi, parlano di carriera.

Io parlo di Paradiso.

Della vita che devo ancora vivere ancora non so niente. Non ci sarebbe gusto.

Io guardo avanti e sorrido, sento antichi scherni e sorrido, come fossero una triste barzelletta.

Quasi mi sento nostalgico.

Vivrò in questo presente, ancora, e ricorderò questo presente.

Ancora e ancora.

Satori Tendou




 
Spazio (in)utile: Allora, è da molto che non mi faccio viva. Torno random con questa song-fic abbastanza complessa su Satori. I Foals si stanno impossessando della mia vita e non posso fare a meno di ficcarli anche nel mondo di Haikyuu, in particolare ho fatto questo collegamento "strano" (direi che lo è, in pratica io sembro fatta di acidi in questo momento, non voglio nemmeno pensare a questo povero Tendou, srry precious baby) tra Satori e un Albatro (un albatro è un volatile marino con una delle aperture alari più grandi di tutta la sfera dei volatili). Tendou per me è un grandissimo personaggio, lo amo, mi è impossibile classificarlo. Questo testo è particolare, perché sembra privo di senso, soprattutto se si leggono certe traduzioni. Mettendomici senza dizionario/traduttore/qualsiasicosavogliate, mi sono trovata un significato tutto mio: questo albatro pressante, un po' come i bambini che hanno isolato Tendou da piccolo, questi ricordi negativi e persistenti. Un Satori che, da solo, non sarebbe mai riuscito a vivere la pallavolo serenamente, e che adesso, grazie all'allenatore e ai suoi compagni, ride e scherza senza pensieri. La sua storia non è facile (chi ha letto il manga mi potrà capire dati i discorsi post-finale), quindi chiedo una particolare sensibilità. 
Comunque sia rimane una fic scritta di fretta, dopo una partita di cinque set, con l'ispirazione che mi teneva per la gola. 
Grazie di essere arrivati fino a qui, ricordo la mia pagina Facebook "Arny Haddok EFP" per chi volesse fare un salto.
Alla prossima.
   
 
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