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Autore: MollY_gIaDa    17/05/2009    1 recensioni
"...- Ci hai fatto prendere un colpo! Continuavi a muoverti nel letto e urlavi sempre tre nomi...- disse una Eveline in pigiama molto sconvolta.
-Ahn.... e che nomi ripetevo?- chiesi io, avendo paura della risposta.
- Bè..... Ron Weasley... Hermione Granger e....... Harry Potter! Chi sono?- Chiese Ludmilla, che dall'espressione si vedeva che era preoccupata e non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
- Se sapessi chi sono ve lo direi, quell'Harry Potter però l'ho già sentito nominare da qualche parte, o forse l'ho letto sulla Gazzetta.-..."
Una nuova storia, un'altro stato e una nuova protagonista la cui vita si intreccerà inevitabilmente con quella del famoso trio....
POSTATO DECIMO E ULTIMO CAPITOLO + una piccola sorpresa!!!! è la mia prima ff quindi vorrei sapere che ne pensate...leggete e recensite belli! baci!
"Fece un cenno con la mano a Bellatrix che con la bacchetta fece comparire un grosso serpente.
Avevo sentito parlare di lei: era Nagini, il tremendo serpente del Signor Oscuro.
Il rettile si avvicinò sibilando al suo padrone.
- Proprio non ci arrivate? – chiese Voldemort con la sua voce acuta e fredda.
Il silenzio riecheggiava tra i presenti..."
(Estratto dal decimo capitolo)
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1.The Beginning #Hola a todos! Questa e la mia prima ff, spero vi piaccia perchè ho scritto un settimo alternativo visto in un'altro contesto! Mi raccomando recensite!! MollY_gIaDa
 (All'inizio di ogni capitolo vi metto il titolo di una canzone che sentirete da sottofondo durante la lettura, per addentrarvi meglio nel racconto)










§*ANOTHER STORY*§










1 .The Beginning



Now we're back to the beginning
It's just a feeling and now one knows yet
But just because they can't feel it too
Doesn't mean that you have to forget.
                                           The Call (Regina Spektor)






**************************






Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte ancora in preda a quegli orrendi incubi.

“Che cose orribili stanno capitando di questi tempi ” , pensai amaramente guardando il cielo fuori dalla vetrata della torretta.

Anche se ero coperta fino alla testa dalle lenzuola, riuscii a sbirciare l'ora sull'enorme orologio a pendolo che mi aveva regalato la zia per Natale.....
- Cacchio!!!!! è tardissimo, oddio mi devo spicciare!!!!!!! Cavolo, cavolo... Derryck svegliati!!!!-
urlai affacciandomi dal corridoio a mio cugino.

Ovviamente quello non si sveglierebbe neanche se venisse Voldemort in persona a minacciarlo con la bacchetta... uffi!!!!


Corsi subito in bagno per evitare che Derryck mi rubasse il posto, perché purtroppo mi ritrovo con un cugino che ci mette un anno della fame per farsi bello!!


Mi guardai allo specchio, sperando che la vista orrenda delle mie occhiaie mi distogliesse dal pensare a quello che avevo sognato questa notte.....





Mi trovavo in un bosco e d'impulso mi misi a correre a perdifiato fra gli alberi.

Qualcosa si era mosso nel folto del fogliame e mi seguiva.... finché non arrivai in una radura e lontano lontano su di una enorme montagna si ergeva in tutto il suo splendore un enorme castello.

Guglie e torrioni lo rendevano maestoso e bellissimo....

Tutto a un tratto il cielo si fece nero e un marchio verde apparì nel cielo.... il marchio di Voldemort.

Salii velocemente su di una roccia per vedere meglio e con orrore scoprii sotto di me una schiera di morti, una miriade....

distesi per terra con lo sguardo ormai vuoto, rivolto alle stelle.

I corpi che mi colpirono di più erano quelli di tre ragazzi, distanti dal resto del gruppo e in una posa strana: sembrava quasi che stessero guardando tutti e tre lo stesso punto ed erano abbracciati fra di loro.

Come magnetizzata da quei tre cadaveri, mi resi conto che li stavo fissando:

uno aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri, il fisico atletico e una smorfia di orrore era stampata sul suo volto;

l'altro era alto, magro, con gli occhi verdi, i capelli neri tutti spettinati e aveva una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e sul petto una ferita macchiava i suoi vestiti di sangue;

l'altro corpo apparteneva ad una bella ragazza, i capelli castani le ricadevano sulle spalle in ricci morbidi, gli occhi erano dello stesso colore e sul volto un'espressione “accorta”.

La cosa che mi faceva inorridire era che tutti e tre erano stati infilzati da parte a parte con una lancia e sembravano un macabro spiedino.....




Improvvisamente tutto si fece nero e un'enorme faccia bianca con gli occhi iniettati di sangue mi raggiunse e si mise a ridere......






Non riuscii a togliermi dalla testa quell'orribile sogno;


conoscevo bene la storia di Voldemort, ma non avrei mai pensato che fosse così spaventosa.

Voldemort era un mago oscuro di grandissima abilità, ma anche con una passione per la conquista del potere con l'utilizzo dell'arte della magia nera anche se, aveva ucciso tantissime persone solo per il puro gusto di farlo, molte delle quali innocenti.


Per un periodo era stato esiliato qui in Bulgaria e aveva operato con molti suoi “colleghi” di questo stato ma finora non aveva mai aspirato a conquistare Durmstrang, la scuola di magia che frequento.

Nel mio paese si era sentito solo vociferare del grande signore oscuro che abitava le montagne seminando terrore e morte, poiché queste terre sono famose per la presenza di molti maghi oscuri; tra questi anche mio padre.


Mia madre non mi volle mai dire chi dei tanti fosse, per paura o forse perché non lo sapeva; comunque lei non riuscì mai a dirmelo poiché partì per l'Inghilterra, per combattere Voldemort, tanti anni fa quando avevo solo quattro anni.


- Kassandra, ti vuoi muovere cavolo!!!! Il treno tra poco parte per andare a Durmstrang e tu sei ancora in cesso!!!! MI SCAPPAAAA!!!!-


Derryck era il mio cugino preferito, tranne quando usciva con queste frasi! Aveva la mia stessa età ed era famoso solo per essere il fratello di Vicktor Krum... il grande giocatore di Quidditch!

Non che mi importasse qualcosa del suo legame con Vicktor, perché i due cugini assieme, li vedevo solo ad alcuni cenoni di Natale, ma, visto che sono una grandissima appassionata di Quidditch, avere un cugino maggiore così poteva sempre essermi utile.


Mi infilai i jeans di corsa, dimenticando persino la lampo aperta dalla fretta, la canottiera blu preferita e mi precipitai in camera per prendere il mio baule nero. Ci buttai dentro, con poca cura ovviamente, le ultime cose e sistemai per bene i miei capelli boccolosi.


Finalmente raccattai lo zaino con i miei effetti personali e mi fiondai in salotto pronta per prendere la polvere volante.

La stanza era molto grande, spaziosa, arredata all'antica con due piccole poltrone e un enorme divano sistemato davanti al camino grigio; lì il fuoco verde, per la partenza, ardeva.

Io e Derryck da tutta una vita vivevamo assieme alla nonna e al fratello più piccolo di Derryck, Ricky; anche uno zio sconosciuto, sparito da tantissimi anni era vissuto nella stessa casa.

La Casa della famiglia Krum era un piccolo castello posto sulla cima di una montagnola alla periferia di un'enorme bosco. Aveva due torri laterali e una più grande al centro, quest'ultima con le vetrate tutte colorate; una grande cucina comunicante con un ampio salone, al piano superiore sei stanze da letto e due bagni enormi.

La mia stanza era situata nella torre principale, alla fine di una piccola scala a chiocciola che partiva dal corridoio del secondo piano.

Il castello da fuori sembrava una casa di quelle descritte nei racconti horror, fatta apposta per le feste di Halloween, con l'edera ammuffita che copriva in parte la facciata di fronte, le finestre in stile antico e una grande scalinata che conduceva all'ingresso.

L'emblema della famiglia Krum, una grande fenice nera con gli occhi verdi, era raffigurato sui battenti del portone di legno.




Mia nonna mi stava guardando decisamente male e non sapevo perché, finché mio cugino non mi guardò i pantaloni e si mise a ridere a crepapelle


– Ah ah ah ah!!! belle mutande cugina!!!-



Cavolo avevo ancora la lampo aperta!!!! Mi passarono per la mente un paio di paroline cattive da dirgli ma non ce ne fu il tempo poiché mia nonna mi prese per le spalle, mi guardò negli occhi e mi disse


– Mi raccomando! Fai la brava, non applicarti alla magia oscura e controlla sempre che cosa hai intorno.-


- Certo nonna, “non prenderò caramelle da nessun sconosciuto”. Farò la brava bambina!-
e la guardai con la faccia “angelica”, di chi sta già pensando a che guai combinare.


- Non ti preoccupare nonna, baderò io a lei!-

disse Derryck, facendo la finta espressione responsabile, alla quale io e la nonna rispondemmo con la più grande risata di tutti i tempi.


Si fece tardi ed io e mio cugino dovemmo darle l'ultimo abbraccio ed entrare in fretta nel grande camino.


Presi la polvere dal contenitore sul pavimento e con coraggio la gettai nelle verdi fiamme e gridai


– Rusenski!-


Dopo neanche un secondo fu come se un filo invisibile mi tirasse l'ombelico e venni trascinata via con forza.

Arrivai, dopo neanche tre secondi, a Rusenski, piccola cittadina dove risiedevano solo pochi abitanti (la maggior parte maghi).


C'era un pub, dove si arrivava con la polvere volante e una piccola stazione nelle cui fondamenta si trovava il solo passaggio per giungere a Durmstrang con il treno magico.


Sporca di fuliggine dalla testa ai piedi uscii dal vecchio camino e salii le scale che portavano al piano superiore, dove babbani e maghi ordinavano da bere dall'enorme bancone circolare al centro del minuscolo locale.


Nel frattempo arrivò anche Derryck e ci incamminammo verso la stazione. Non avevamo con noi i bauli che erano già stati fatti arrivare al treno. Usciti dal vecchio pub puzzolente ci ritrovammo a camminare sul piccolo e stretto marciapiedi a lato della viuzza. I palazzi attorno ad essa erano per lo più antichi alberghi o alte bifamiliari sporche e vecchie di chissà quanti secoli.


Era la fine di Agosto e la temperatura era abbastanza calda ma, in questi tempi bui, era comunque più sicuro andare in giro con un mantello. Cominciammo a correre e arrivammo, in meno di due minuti, alla stazione.


C'erano solo quattro binari, era molto malridotta e questo era una fortuna per noi maghi che non dovevamo dare tanto nell'occhio con i nostri enormi bagagli e le gabbie con gli animali.

Mio cugino infatti aveva un bel gattone ma tutt'altro che normale: la testa era molto piccola, il corpo di dimensioni spropositate e il pelo di un color verde mela. Derryck gli aveva dato un nome banalissimo, Buffy, poiché non sapeva come chiamarlo e sinceramente, non penso che anche ora gli importi molto del suo micione.


Scendemmo nel sottosuolo infilandoci in una piccola botola, che si trova sotto un tombino della stazione; alla fine della scala ci trovammo davanti ad un enorme treno nero con la scritta argento “Durmstrang” sul lato delle carrozze e sotto a questa, in minor risalto, il motto della nostra scuola (in bulgaro antico) “Saedinenieto pravi silata” cioè “l'unione fa la forza”.


Sulla banchina della stazione tantissimi ragazzi si accalcavano sulle porte del treno sperando di accaparrarsi i posti migliori.
Cercai con lo sguardo le mie due migliori amiche, ma non le vidi e salii sul treno trascinando Derryck.


Riuscimmo finalmente a trovare un posto dopo dieci interminabili minuti di spinte e gomitate con altri allievi, alla fine ci sedemmo in uno scompartimento vicino all'uscita in modo da scendere per primi sperando così di non essere inghiottiti dalla quella folla ingovernabile.


Seduta, mi misi a leggere la “Gazzetta dell'Auror” in silenzio, ma a un certo punto una voce acuta e allegra interruppe la mia lettura


– Wow!! Non capita tutti i giorni di vedere la nostra amata Kass in silenzio per più di due secondi!!!-


Aveva parlato Eveline: alta, occhi verdi, capelli biondi e lisci, indossava una felpa rossa, una mini bianca, dei leggins blu a stelle rosse e un paio di Converse anch'esse rosse.
Aveva una carnagione molto chiara e i lineamenti del viso le davano un aspetto giovane e quasi beffardo; si vedeva che era una persona sveglia e frizzante. Cambia ragazzo ogni mese ed adora ballare e giocare a scacchi magici.



Da dietro la sua spalla comparve l'altra mia migliore amica Ludmilla: alta, magra, occhi blu, capelli corti e neri portati a “caschetto”; indossava una maglia azzurra, dei jeans che le arrivavano fin sotto il ginocchio e un paio di ballerine azzurre. Aveva lineamenti dolci e si vedeva che non era ancora una donna matura, ma una ragazzina sensibile e molto timida. Era la persona più intelligente e studiosa che conoscessi ed era campionessa nazionale di pattinaggio artistico.


- Ciao Kass!!! Hai ricevuto le mie lettere?-



Le sorrisi
– Certo che mi sono arrivate Milla! Ma a quanto pare il tuo gufo deve avere qualche problema... psicologico perché mi sono arrivate solo ieri e tutte bagnate. L'unica cosa che sono riuscita a leggere è stata: “ Cia... a pre... risp”-


Mi guardò mortificata

– Scusa, scusa! Chiederò a mamma di pagargli il veterinario a quel vecchio e adorabile gufetto!-


- Adorabile?????? Quell'orrendo gufo tutto spelacchiato con gli occhi strabici e un muso da rimbambito, sarebbe adorabile? ah ah ah!!!– disse Eveline tra le risate.


 - Non è vero!!! è solo un po' vecchio ma è ancora carino!!!- e Ludmilla in un attimo le scaraventò lo zaino in testa.


- La smettete di litigare come una coppia di fidanzatini?! Dai che quest'anno è l'ultimo e ce lo dobbiamo godere al massimo, ragazze!! Chi ci sta?- mi guardarono e con un grandissimo sorriso


– Certo!! io ci sto Kass!!! Tu Milla?- chiese Eveline, Ludmilla si commosse


- Si! Ovvio! Scusate... ma è che sono contenta di avervi come amiche.-


Io e Eveline ci guardammo serie, ci girammo verso di lei e scoppiammo a ridere e la abbracciammo con dolcezza.


- La nostra bella “sentimentalona”! Quanti “polpettoni rosa” hai guardato quest'estate?- Le dissi ancora ridendo.


Lei si staccò dall'abbraccio e si mise a ridere – No! Mia mamma, per farle compagnia, mi ha costretto a guardare quelle orribili soap opera tedesche delle quattro del pomeriggio-


- Oddio!!! Povera bambina! Come mi dispiace!- Fece Eveline con finta compassione e si stravaccò sul sedile di fronte al mio. Io e Ludmilla sorridemmo e ci accomodammo ai nostri posti.


Il resto del viaggio lo passammo a parlare di tutto quello che ci era capitato durante l'estate e a prendere in giro Derryck che si era addormentato a pancia all'aria e con la bocca aperta!


Arrivammo a Durmstrang a notte inoltrata; svegliammo Derryck e scendemmo dal treno. Davanti a noi si trovava l'enorme edificio del castello della scuola.


Subito pensai che era molto diverso da quello del mio sogno: più grande, tutto nero e sembrava una vera e propria fortezza militare. Dall'esterno apprezzavo il fatto che di notte venisse illuminato e talvolta si sentivano, in lontananza, nella foresta che circondava la scuola i ruggiti dei draghi allevati da alcuni maghi.

 
In quel momento arrivò di corsa la Professoressa Donald, la nostra vicepreside e insegnante di Pozioni, che strillò

– I nuovi arrivati seguano Ofir, questo elfo domestico, che vi condurrà al nostro ingresso principale. Gli altri studenti mi seguano!-



Era bassissima, con un naso adunco sopra il quale appoggiava un paio di occhiali a mezzaluna, aveva un lungo mantello blu e un abito grigio che le arrivava fino alle caviglie.


Ofir era un elfo antipaticissimo per il fatto che credeva di essere il proprietario del castello e pretendeva che noi studenti non facessimo chiasso per “ Non disturbare il suo cavvvro padrone”.
Basso di statura, aveva un naso che sporgeva assai e indossava il solito straccetto nero pece da sette anni.



Noi studenti seguendo la prof. arrivammo davanti alla doppia scalinata di marmo nero per l'accesso alla Sala Grande.

Salimmo i numerosi gradini e finalmente entrammo nella sala da pranzo dove ogni giorno tutti gli studenti, divisi in case, si ritrovavano per mangiare.


Le quattro case erano:

Ninfablu dei generosi e leali,

Dragonverde dei coraggiosi e puri d'animo,

Scorpionero dei letali e forti e


Volperossa degli scaltri e furbi.


Gli Scorpionero erano i nemici giurati di Dragonverde, questi erano in ottimi rapporti con i Volperossa.


Io ero stata smistata a Dragonverde sei anni prima insieme a Ludmilla ed Eveline, mio cugino Derryck faceva parte di Volperossa insieme al suo amico Colin.


La Sala Grande era molto ampia, in stile gotico e il soffitto aveva la parvenza di un fondale sottomarino; mi pareva persino di sentire il profumo del sale.


Il costante rumore delle onde faceva da sottofondo al chiacchiericcio di centinaia di ragazzi; pesci, delfini, squali passavano sopra le nostre teste e rossi coralli, attaccati al fondale sabbioso, si muovevano flessuosamente.


La Sala Grande conteneva quattro tavolate nere, una per ogni casa: quella più a sinistra dell'ingresso era per i Ninfablu con a fianco quella della mia casa, a destra quella per i Scorpionero e vicino quella per i Volperossa.


Il pavimento era di un lucido marmo nero; tutta la scuola era fatta di quel materiale compresi i gradini delle scale che però erano quasi trasparenti e, in alcuni momenti della giornata, la luce riflessa, dava l'impressione di camminare nel vuoto.
Infatti i ragazzi meno coraggiosi o quelli che soffrivano di vertigini, in quegli istanti facevano in modo di non dover passare mai per le scale; quando vi si trovavano si irrigidivano e non riuscivano a muoversi, erano come paralizzati.


Durmstrang era piena di passaggi segreti che pochi conoscevano e quando qualcuno sbagliava passaggio poteva perdersi per giorni interi in giro per il castello. Per questo motivo, negli ultimi tempi la preside aveva deciso di mettere, all'ingresso dei passaggi, delle parole d'ordine che ovviamente solo gli insegnanti potevano sapere.


Questa scuola fu costruita cinque anni dopo Hogwarts; le due scuole si assomigliavano solo per certi aspetti.
Infatti a Durmstrang c'erano delle materie in più, Lotta e Occlumanzia, le divise erano tre: una nera per le ore normali, una marrone per quelle di lotta e un mantello nero con un cappuccio nel caso ci fosse da coprirsi. Altra differenza era che i ragazzi venivano smistati nelle case in base al risultato di un test che veniva sottoposto ai nuovi arrivati; la prova variava ogni anno e consisteva di tre fasi per valutare l'abilità dell'allievo.



Tutti ci sedemmo ai nostri tavoli e accogliemmo con la solita cerimonia coloro che dopo cena avrebbero sostenuto le prove.

 
Prima ancora di iniziare a cenare, all'improvviso ci fu uno scoppio e in breve tempo un fumo nero riempì tutta la sala.

Quando la nube si diradò la grande sagoma di uno squalo argento si trovava di fronte a noi e ci guardava sogghignando.

Tutti rimanemmo incantati a quella vista ma lo squalo subito esplose in una pioggia di cristalli dietro la quale la figura della preside si stagliava in tutta la sua magnificenza.

Era molto grossa, aveva gli occhi verde smeraldo, i capelli grigi raccolti dietro alla nuca, portava un vestito nero e grigio lungo fino ai piedi; indossava, sopra un paio di guanti di velluto nero, degli anelli vistosi.


- Hai visto che roba? Ogni anno mi stupisce sempre di più!- disse Ludmilla affascinata.


- Shhh... Zitta! Ora sta per iniziare il discorso, spero solo che non sia lungo come quello dell'anno scorso!- disse Eveline guardandomi con la faccia imbronciata.


In quell'istante una voce acuta e dal lieve accento tedesco iniziò a parlare

– Buona serata a tutti, studenti e insegnanti. Quest'anno sarò breve: Buon anno a tutti, spero che la vostra permanenza sia serena e senza incidenti... ma ora bando alle ciance. Quest'anno c'è una novità: uno studente, per casa, avrà l'opportunità di andare, nei mesi di Novembre e Dicembre, a Hogwarts per interagire con altri maghi, che hanno una cultura diversa ma soprattutto per dare un contributo alla guerra contro Voi Sapete Chi. La selezione verrà fatta in modo del tutto casuale; quelli di voi che frequentano gli ultimi due anni di scuola e desiderano partecipare, si iscriveranno e gli insegnanti estrarranno i nomi dei quattro fortunati. Buona fortuna a tutti!!!!!-


Appena ebbe terminato di parlare ricomparve lo squalo e lei sparì dentro le sue fauci.


Tutti rimasero ammutoliti ma solo per qualche istante; i ragazzi più grandi infatti, cominciarono presto ad esultare e a saltare sulle panche.




Eveline e Ludmilla mi guardarono e sorridemmo allegre.











# Ecco questo è il primo capitolo... il secondo ve lo metto subito però sono arrivata solo al quinto capitolo perchè vorrei sapere che ne pensate!!! Resensite quindi!!!!
Un grazie a tutti!! soprattutto ai miei best: Lela, Kiky,Marchetto and my Aunt che mi hanno aiutato!
Nelle imma ci sono in ordine: Ludmilla, Eveline e Derryck

MollY_gIaDa


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