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Autore: pureblood18    22/11/2016    9 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Oltre al capitolo a sé, annesso ad esso allegherò un'immagine che, man mano che la storia andrà avanti, rispecchierà la fisionomia o una caratteristica caratteriale del personaggio. Spero che questa mia idea vi piaccia, fatemelo sapere.

In seguito troverete il link che vi mostrerà la foto che ho scelto. Buona lettura!


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5 Giugno 1980 - Malfoy Manor; Regno Unito.

Una mattina di tarda primavera dei gemiti intermittenti pervasero le mura del  Maniero Malfoy, raggiungendo perfino le orecchie dell'allora padrone di casa: Abraxas Malfoy, il quale in quel fatidico istante si trovava all'esterno dell'abitazione, intento ad aggiornarsi sulle attuali notizie che riguardavano il mondo magico.

Era diventato nonno di due splendidi bambini,  Draco ed  Alya,  identici in tutto e per tutto al padre, Lucius che, fiero delle sue creature, sedeva ai piedi del letto ove i due sonnecchiavano insieme alla madre: Narcissa.

Abraxas, nonostante le due creature fossero in buona salute ed avessero tutti i tratti somatici tipici dei Malfoy, non sembrava tanto felice del gioioso evento. Corrugò la fronte, ripiegò il giornale su cui aveva posato gli occhi e si diresse rapidamente verso la camera dove i due bambini emisero il primo gemito. Entrò in camera e chiese ad entrambi i neogenitori di lasciare le stanza, desiderava ardemente chiacchierare in maniera riservata con il medico che aveva aiutato Narcissa a dare alla luce i due figli.

Le intenzioni del nonno, maggiore dei Malfoy, non erano affatto benevole, difatti, l'uomo dal crine canuto voleva sbarazzarsi, se così possiamo dire, della nipote, prima di una stirpe costituita interamente da uomini. Per riuscire nel suo intento, però, aveva bisogno dell'uomo che per primo vide i due gemelli aprire gli occhi,  quest'ultimo, però, non si fece corrompere facilmente, esigeva una ragione per la quale avrebbe dovuto strappare dalle braccia della madre una creatura così innocente.

Controvoglia, dunque, Abraxas dovette rivelare ciò che tempo addietro suo padre aveva raccontato a lui. Prese posto in una delle due poltrone dinanzi al letto e consigliò al medico di fare lo stesso.

« Rufus, mi rammarica tale decisione, ma è per il bene della mia famiglia. Molto tempo fa, pochi giorni prima del mio ultimo giorno di scuola ad Hogwarts, mio padre mi invitò a fare quattro passi lungo il giardino di famiglia, il quale costeggia tutt'ora quest'abitazione. Egli mi raccomandò di non fare parola con nessuno di ciò che stava per confessarmi, di perire piuttosto che lasciarlo giungere a malevole orecchie.. »

Il medico parve alquanto interessato alla conversazione e lasciò che il padrone di casa continuasse senza alcune interruzione. Si limitò, quindi, ad annuire e a prolungare l'attenzione su di essa.

« ..Come ben sai, i Malfoy sono una stirpe che dura da secoli oramai. Armand, colui che diede il via a questo susseguirsi di generazioni, fu il primo a mettere piede in questa casa ed è grazie a lui che la nostra famiglia è ciò che è.. »

Abraxas si fermò, un colpo di tosse ostacolò il fluire delle parole e soltanto quando essa si stabilizzò riprese a parlare.

« ..Tutto è partito da lui, almeno così mio padre mi disse, fu lui che avvertì le generazioni postere del pericolo che avrebbe intaccato la stirpe e che avrebbe messo la parola fine a tale casata: la venuta di due bambini, identici fra loro, uniti dal sangue e dalle virtù, i quali però avrebbero dovuto inevitabilmente separarsi per il bene della discendenza. E' per tale motivo che ti imploro di dar via la bambina, mi occuperò io stesso della sua incolumità, ma non è qui che deve stare. Alya, così come ha scelto la madre, deve dividersi da Draco e vivere la sua vita lontano da questa casa. Se tu sei d'accordo, imbroglieremo ai due genitori la morte improvvisa di codesta e faremo in modo che il suo certificato di nascita venga smarrito. Il suo nome non sarà più Alya Elettra Malfoy, ma avrà un nome fittizio. Un nome che entrambi sceglieremo e che non dovrà uscire da queste mura. »

Pronunciò irrevocabilmente il platinato, lasciando così sbigottito colui che gli sedeva dinanzi. Il medico si sentì parecchio spaesato, ma non avrebbe mai negato nulla ad uomo così austero ed influente come Abraxas Malfoy. Si mise, dunque, su due piedi e porse la mano destra al padrone di casa, scuotendola e sancendo l'inizio del patto che si sarebbe protratto per molto, molto tempo.

« Abraxas, qui c'è tutto ciò che ci occorre per far sì che l'inscenata morte della piccola appaia veritiera agli occhi dei due genitori: certificato di nascita, nuovo nominativo, eventuale famiglia adottiva. Alyssa sarà il suo nome da ora in poi, poni la tua fiducia in me, non te ne pentirai. »

Abraxas annuì, inscatolando e nascondendo frettolosamente ciò che il medico gli aveva rapidamente ceduto, permettendo successivamente a costui di occuparsi della bambina nel modo più veloce possibile.

« Padre. »

Sussurrò Lucius quasi impercettibilmente dalla parete opposta della camera, Narcissa era visibilmente stanca e preoccupata, avrebbe voluto riposare e occuparsi dei suoi bambini. Appena, però, Malfoy Junior non ottenne alcuna risposta da parte del padre, fece pressione contro la maniglia della porta e spalancò quest'ultima, rendendosi conto solamente qualche attimo dopo della mancanza della bambina.

« Dov'è Alya? »

Domandarono in simbiosi Lucius e Narcissa, evidentemente allarmati dalla culla vuota ove giaceva il corpicino.

« Lucius, figliolo. Mi addolora molto informarti di una terribile tragedia, una morte fatale: sfortunatamente il cuoricino della piccola Alya è stato arrestato repentinamente da un malformazione congenita e Rufus non ha potuto far nulla. Adesso la bambina è con lui, le darà una degna sepoltura. Draco sta bene, Draco fortunatamente è sano. »

Confessò quasi come se le sue parole fossero acqua di sorgente Abraxas, mentre il volto di Narcissa fu scosso da un'ineluttabile fitta al petto e le labbra non riuscirono a proferire alcun suono, Lucius non ebbe nemmeno la capacità di osservare le iridi cobalto del padre e si rifugiò fra le mani di Draco, stringendo quest'ultimo forte al petto.

« L'importante è che uno dei due stia bene, Lucius. E' questo ciò che importa. »

Mormorò pentito, ma allo stesso tempo convinto che fosse la decisione giusta da prendere. Avanzò di qualche passo verso la nuora, posandole come conforto una mano sulla spalla.

« Dovete farvi forza, dovete reagire. Draco ha bisogno di voi, ha bisogno della vostra presenza nella sua vita, ha bisogno di una famiglia. Non negategli tutto ciò per un dolore inesorabile, per qualcosa che non poteva essere evitato. »

Continuò Abraxas, avvicinandosi al nipote e, con il consenso di Lucius, prese il bambino fra le braccia e lo dondolò lievemente come parecchi, moltissimi anni prima fece col figlio.

Narcissa si catapultò fra le braccia del marito che, seppur sconfitto, cercò in tutti i modi di consolare la moglie e da quel momento in poi promise a se stesso che niente e nessuno avrebbe procurato del male alla propria famiglia. 
   
 
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